(Minghui.org) Due donne residenti a Daqing, nella provincia dell’Heilongjiang, sono state recentemente condannate per la loro fede nel Falun Gong.
Cheng Qiaoyun è stata condannata a otto anni di prigione e Du Chunxiang a quattro anni.
Il 12 luglio dell’anno scorso le due praticanti sono state arrestate durante una retata della polizia contro almeno 135 praticanti del Falun Gong. Altri 89 sono stati molestati e le case di 156 praticanti sono state messe a soqquadro.
L'operazione è avvenuta otto giorni prima del 23° anniversario del 20 luglio 1999, inizio della persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese. L’arresto di massa è stato un tentativo per costringere i praticanti presi di mira a rinunciare alla loro fede e impedire loro di parlare in vista dell'anniversario.
Secondo un ufficiale di polizia, già nove mesi prima della retata le autorità avevano iniziato a seguire e videoregistrare i praticanti. La data dell'operazione è stata annunciata solo una settimana prima dell’azione. Gli agenti non hanno comunicato i loro nomi, i distretti o le informazioni di contatto durante gli arresti, sostenendo che tali informazioni fossero un segreto di Stato.
La maggior parte degli arresti è stata effettuata la mattina presto, tra le 5:00 e le 7:00, quando i praticanti erano a casa. Sono stati confiscati molti dei loro effetti personali, in particolare libri del Falun Gong, foto del suo fondatore, computer portatili, telefoni cellulari e volantini che i praticanti usavano per sensibilizzare la popolazione sulla persecuzione. Questi oggetti sarebbero stati usati come prove per l'accusa, in modo che la polizia potesse perseguire le pene detentive contro di loro.
Oltre a Cheng e Fu, altre due praticanti prese di mira dalla polizia, Tang Zengye e Li Dongju, sono state condannate rispettivamente a due anni e mezzo e cinque anni e mezzo.
Persecuzionipassate diCheng
Cheng, di sessantatré anni circa, era una professionista di gestione immobiliare. Il 22 luglio 1999, due giorni dopo l'inizio della persecuzione, si è recata presso il governo provinciale dell’Heilongjiang per appellarsi in favore del Falun Gong, ma è stata arrestata e trattenuta per diverse ore. Nell'ottobre 1999 il suo posto di lavoro l'ha sottoposta per ventotto giorni a una sessione di lavaggio del cervello. L'aumento del suo stipendio, previsto per la fine dell'anno, è stato annullato.
Il 28 febbraio 2000 la donna è stata nuovamente arrestata quando si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. È stata messa in una gabbia di metallo e riportata a Daqing. Cheng è stata rilasciata dopo aver trascorso un mese nel centro di detenzione locale.
Nel giugno 2000 si è recata per la seconda volta a fare appello presso il governo provinciale e le sono stati estorti 4.000 yuan (circa 550 euro). Giorni dopo, il 18 giugno, il suo posto di lavoro e la polizia le hanno ordinato di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Poiché si è rifiutata di obbedire, la donna è stata trattenuta per tre mesi in un'altra sessione per il lavaggio del cervello ed è stata costretta a pagare 1.975 yuan (circa 270 euro) per il cibo e la retta.
Poiché le autorità continuavano a fare pressione sul marito, non essendo in grado di sopportare la pressione, l’uomo ha divorziato da lei.
Nel dicembre 2000 Cheng si è recata a Pechino per presentare un altro appello. Poiché si rifiutava di rivelare il suo nome, la polizia l’ha trasferita nel centro di detenzione della contea di Jianping, nella provincia del Liaoning, dove è stata trattenuta per quasi due mesi. Per protesta ha fatto uno sciopero della fame ed è stata nutrita a forza. La sua famiglia ha dovuto pagare 1.700 yuan (circa 235 euro) prima di poterla riportare a casa.
Tra febbraio e novembre 2000 il suo datore di lavoro le ha trattenuto lo stipendio e ha tentato di estorcerle altri 7.500 yuan (circa 1030 euro). Quando, nel dicembre 2000, avrebbe dovuto ricevere una somma forfettaria (pagamento ai dipendenti che accettano di andare in pensione anticipata), il segretario del Partito Miao Hongcai le ha chiesto di versare prima un deposito di 20.000 yuan (circa 2.740 euro).
Nell'aprile 2001 anche il pagamento del suo fondo previdenziale (fondo sponsorizzato dal datore di lavoro che può essere utilizzato per l'acquisto di case da parte dei dipendenti, con l'eventuale saldo da erogare ai dipendenti al momento della cessazione del rapporto di lavoro) è stato trattenuto e le è stato ordinato di pagare 5.200 yuan (circa 710 euro) come costo del viaggio a Pechino, che i membri del suo posto di lavoro avevano effettuato per riaccompagnarla a casa.
Solo un mese dopo, Cheng e alcuni praticanti si sono recati nelle campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione del Falun Gong. Sono stati arrestati e trattenuti per oltre trenta giorni nel centro di detenzione della città di Daqing. Quando la donna ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione, le guardie l'hanno nutrita a forza, da una volta ogni tre giorni, a una volta o anche due volte al giorno. Dopo ventisei giorni di torture era emaciata e sul punto di morire. Temendo che potesse spirare nel centro di detenzione, le guardie hanno ordinato ai suoi familiari di andare a riprenderla.
Solo pochi giorni dopo il suo ritorno a casa, la polizia ha tentato nuovamente di arrestarla. Nonostante fosse costretta a vivere da sfollata, poco tempo dopo è stata arrestata nel suo appartamento in affitto. Durante l'interrogatorio è stata picchiata dagli agenti. In seguito è stata condannata a due anni, trascorsi nel carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang e spesso è stata tenuta in cella d’isolamento per non aver rinunciato al Falun Gong.
Il 27 maggio 2004, alla fine del mandato, la donna è stata trasferita dal centro per il lavaggio del cervello alla prigione e al centro di disintossicazione per le droghe. È stata tenuta in isolamento. Una volta le guardie l'hanno legata così forte che ha perso la sensibilità agli arti.
In un'altra tortura, una guardia l'ha ammanettata a una sedia, tirando i suoi piedi con catene fissate sulla sedia e ammanettandole anche le braccia dietro la schiena. Sentiva che il suo corpo veniva lacerato, continuava a tremare e si sentiva soffocare a causa del dolore. Quando è stata fatta scendere dalla sedia, non era più in grado di muoversi.
Le torture le hanno fatto perdere tutti i sensi e non sentiva fame nemmeno se non mangiava. Quando era ormai sul punto di morire è stata rilasciata.
Persecuzionipassate diDu
Du, di sessantacinque anni circa, lavorava all’Istituto di ricerca per le trivellazioni di Daqing. Ha sofferto di cancro al seno, che ha portato alla mastectomia di quello sinistro. Ha lottato anche contro cistite, uretrite ed erosione uterina. Nel marzo 1997, solo un mese dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, si è completamente ristabilita e l'intervento programmato per asportare il seno destro è stato annullato.
Durante la persecuzione è stata arrestata quattro volte e condannata due volte alla prigione, per aver sostenuto la sua fede. Ha sviluppato la tubercolosi e l'ipertensione, ed è diventata disabile a causa delle torture subite.
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