(Minghui.org) Il signor Li Zongze, di 30 anni, ha perso circa 20 chili in 10 giorni dopo essere stato messo in cella d’isolamento mentre scontava cinque anni per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Li e altri 10 praticanti del Falun Gong sono stati arrestati a Pechino il 19 luglio 2020 da oltre 100 agenti di polizia, sospettati di aver inviato foto della città durante il blocco pandemico COVID a The Epoch Times, un media con sede negli Stati Uniti. Il 14 gennaio 2022 tutti e 11 sono stati condannati a pene che vanno dai due agli otto anni. I loro appelli sono stati respinti il 18 maggio dello scorso anno.
A Li, originario della città di Dezhou, nella provincia dello Shandong, è stato inizialmente ordinato di scontare la sua pena di cinque anni presso la prigione di Tianhe a Pechino, ma a settembre dello scorso anno è stato trasferito al reparto 11 della prima prigione della provincia dello Shandong (situata nella capitale Jinan).
Negli ultimi 24 anni dall’inizio della persecuzione, migliaia di praticanti maschi sono stati incarcerati e torturati nel reparto 11 della prima prigione della provincia dello Shandong. Le guardie carcerarie spesso istigano i detenuti ad abusare dei praticanti, sia mentalmente che fisicamente, e molti di loro sono stati picchiati, colpiti con bastoni elettrici, appesi e privati del sonno.
Si è appreso recentemente che Li è stato tenuto in una cella di isolamento per almeno 10 giorni. Chen Shuo (vice capo del reparto 11), il capodetenuto Zhao Gang e il detenuto Li Wenda (nessun legame di parentela con il praticante) hanno costretto Li a guardare ogni giorno video che diffamavano il Falun Gong e gli hanno ordinato di rinunciare alla sua fede. In soli 10 giorni di torture ha perso circa 20 chili.
Precedentemente arrestato tre volte e licenziato dal lavoro per aver chiesto il rilascio del padre
Li aveva solo sei anni quando iniziò la persecuzione nel 1999, ed è stato testimone di come suo padre, Li Zhiqiang, fosse stato ripetutamente arrestato e molestato perché praticava il Falun Gong. Quando l’anziano signor Li è stato nuovamente arrestato nel marzo 2014, suo figlio, che all’epoca era uno studente universitario di 21 anni, è stato arrestato tre volte per averne chiesto il rilascio.
Durante un arresto, il giovane Li è stato aggredito dalla polizia. Nella lotta gli sono caduti gli occhiali, le chiavi e le scarpe. Il dorso delle mani, i polsi e le braccia erano coperti di lividi, la bocca sanguinava e anche la schiena era coperta di sangue. Le sue mani ammanettate si sono gonfiate e sono diventate insensibili.
Li è stato legato ad una sedia e interrogato per più di tre ore. Ad un certo punto ha protestato: “Sono venuto qui solo per informarmi sullo stato del caso di mio padre. Perché mi trattate così? Mio padre segue i principi di Verità, Compassione e Tolleranza per diventare una persona migliore”. In risposta, la polizia lo ha minacciato dicendo: “Chiameremo il tuo rettore (dell’università) e ti faremo espellere”.
Il padre di Li successivamente è stato condannato a quattro anni e suo figlio ha continuato a chiederne il rilascio. Il Dipartimento di propaganda della città di Dezhou ha fatto pressioni sul suo datore di lavoro affinché lo licenziasse. Avendo perso il suo primo lavoro, dopo il college si è trasferito a Pechino e ha trovato un nuovo lavoro.
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