(Minghui.org) Le praticanti del Falun Gong della provincia del Liaoning che rifiutano di rinunciare alla loro fede, vengono torturate nella prigione femminile della provincia del Liaoning, nota anche come prigione femminile di Dabei, situata nella città di Shenyang. Il Falun Gong insegna i principi di Verità, Compassione e Tolleranza ed è perseguitato in Cina dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal luglio 1999.
Per costringere le praticanti a rinunciare alla loro fede e spezzare la loro volontà, le autorità carcerarie hanno utilizzato diversi metodi di tortura. Per citarne alcuni: versare su di loro acqua bollente o gelata, iniettare o somministrare loro droghe e sostanze sconosciute contro la volontà, percuoterle con i bastoni elettrici, inserire peperoncino piccante nelle loro vagine, appenderle per le manette, costringerle a lunghe ore di intenso lavoro, affamarle, costringerle a stare in piedi per lunghi periodi di tempo, legarle in posizioni innaturali e privarle del sonno.
Il più delle volte le praticanti non hanno potuto usare i servizi igienici, lavarsi o acquistare beni di prima necessità. Spesso venivano loro negate anche le visite dei familiari.
Alla fine del 2022, abbiamo avuto conferma delle informazioni su 62 praticanti, tra cui 19 torturate mentre erano ancora sotto custodia. Due praticanti sono decedute lo stesso giorno che sono state ammesse in prigione, altre a causa delle torture subite dopo essere state rilasciate, e alcune sono decedute nei giorni successivi al rilascio. Spesso le guardie carcerarie hanno rilasciato le praticanti con la condizionale, per evitare responsabilità, quando si sono rese conto che stavano per morire.
A causa del blocco delle informazioni in Cina, alcuni dettagli sulle loro sofferenze non sono disponibili e il numero reale delle praticanti decedute durante la persecuzione è probabilmente molto più alto.
Le 62 praticanti decedute sono: Sun Hongyan, Liu Liyun, Sun Yuhua, Zou Qingyu, Li Hongzeng, Yu Fenghua, Li Guangzhen, Li Ling, Yu Li, Ni Shuqin, Shi Shengying, Wang Xiuxia, Liu Lihua, Jiang Xiuhua, Cong Peilian, Zhang Guizhi, Wang Shuxia, Wang Hongmei, Shi Yingchun, Zhang Fengzhen, Ding Zhenfang, Wang Chunxiang, Wang Jie, Wu Shuyan, Yang Chunling, Liu Luxiang, Wang Min, Xu Chunxia, Sun Jingmei, Geng Ren’e, Wang Yanqiu, Wu Yefeng, Leng Dongmei, Sun Min, Li Yanqiu, Liu Jinyu, Lan Lihua, Li Guirong, Li Guojun, Zhong Shujuan, Chen Yongchun, Zhu Yulan, Wang Sumei, Guo Hongyan, Hu Yanbo, Wu Naiying, Wu Xiufang, Ye Zhongqiu, Liu Yukun, Yong Fang, Zhang Yulan, Wang Guilan, Du Jingqin, Zhou Gaiqing, Liu Xinying, Guo Qing, Wang Xibin, Wang Xiangju, Wang Huimin, Li Fengmei, Jiang Yanling, and Yang Shuwen.
Una volta entrate in prigione, le autorità carcerarie hanno predisposto due detenute per monitorare costantemente ogni praticante. Le guardie addestrano le detenute a metodi di tortura volti a trasformare le praticanti. Se riescono a convincerle a rinunciare alla loro fede, le detenute vengono ricompensate con riduzioni di pena. Alle praticanti che si sono rifiutate di rinunciare al Falun Gong, la pena è stata prolungata.
Di seguito una rapida panoramica di alcuni casi di morte.
Li Ling è stata drogata, nutrita a forza, picchiata e infine soffocata con un cuscino, all’interno della prigione, dalle detenute istigate dalle guardie.
Wang Shuxia è stata picchiata senza sosta da sei detenute istigate dalle guardie. Lo stesso giorno in cui è stata ammessa in prigione, la donna è deceduta.
Shi Yingchun è stata picchiata per tre ore da otto detenute ed è deceduta il giorno stesso, poco dopo essere stata ricoverata in ospedale.
Cinque giorni dopo essere stata ammessa in prigione, Xu Chunxia è deceduta per un’ostruzione intestinale. Durante l’intervento chirurgico, i medici hanno visto che l’intestino era lacerato e aveva un nodulo duro all’interno. In quel momento la donna era ancora ammanettata e con i piedi incatenati.
Dopo aver iniziato uno sciopero della fame Sun Min è stata alimentata a forza con sale e farmaci sconosciuti. Ha sviluppato gravi problemi cardiovascolari ed è diventata gravemente deperita.
I medici di un ospedale all’interno del carcere hanno iniettato a Sun Hongyan farmaci sconosciuti, che le hanno provocato la paralisi e la formazione di ulcere sulla pelle. La donna è morta tra dolori atroci.
Le guardie hanno appeso Yu Li e l’hanno picchiata fino a farla entrare in coma. Per vedere se era ancora viva, le hanno versato addosso acqua bollente, che le ha provocato ustioni al petto e alla schiena.
Le guardie hanno aperto l’esofago di Liu Lihua per nutrirla a forza. Quando era ormai in punto di morte, la donna è stata rilasciata alla famiglia, ma è stata sorvegliata fino a che non è deceduta ed è stata cremata.
Yang Chunling è deceduta dopo essere stata picchiata violentemente e drogata. Aveva il braccio destro fratturato e i suoi seni erano pieni di noduli. È diventata mentalmente incoerente.
Diverse detenute si sono alternate per colpire Sun Jingmei con sgabelli di legno, fino a farla crollare sul pavimento. Le hanno fratturato alcune vertebre, provocatole una paralisi alle gambe. La donna ha anche perso parte del visus.
Praticanti decedute in prigione
Un totale di 19 praticanti sono state torturate a morte mentre erano ancora in prigione. Una di loro è deceduta nel 2002, tre nel 2003, una nel 2004 e una nel 2005, tre nel 2008, due nel 2011, due nel 2014, una nel 2015, una nel 2018 e una nel 2019, due nel 2020 e una nel 2021.
Due praticanti sono decedute lo stesso giorno in cui sono state ammesse in prigione, una in cinque giorni, una in 14 giorni, 5 nell’arco di un anno e 8 tra 1 e 5 anni. La tempistica dei decessi di due praticanti non è chiara.
Quando sono decedute le praticanti avevano un’età compresa tra i 37 e i 78 anni. Due di loro avevano 30 anni, tre 40 anni, cinque 50 anni, quattro 60 anni e una 70 anni. Di quattro praticanti non si conosce l’età.
Di seguito sono riportati alcuni casi di praticanti decedute in custodia.
1) Li Ling uccisa per soffocamento
Li Ling, praticante della città di Jinzhou, è stata drogata, nutrita a forza, picchiata e infine soffocata con un cuscino all’interno della prigione dalle detenute istigate dalle guardie. Nel 2004 è deceduta all’età di 51 anni.
Intorno alle 20:00 del 28 maggio 2002 Li è stata arrestata nella propria abitazione. È stata portata al primo centro di detenzione della città di Jinzhou, condannata a quattro anni e trasferita nel carcere femminile della provincia del Liaoning.
Intorno alle 2:00 del mattino del mese di novembre 2004 un testimone ha visto una detenuta spingere Li Ling a faccia in giù su un letto. Le ha coperto la testa con uno spesso piumone e vi ha premuto sopra un cuscino. Li è morta soffocata.
Intorno alle 3:00 del mattino le autorità carcerarie hanno fatto portare fuori il suo corpo da una detenuta, e hanno informato i familiari che la donna era deceduta per un attacco di cuore.
Li era direttrice del Dipartimento del lavoro del distretto di Guta, nella città di Jinzhou. Dopo l’inizio della persecuzione, è stata arrestata e condannata due volte, nel 1999 e nel 2002.
Il 26 ottobre 1999 Li si è recata con altri praticanti in Piazza Tienanmen, è stata arrestata da agenti del Dipartimento di polizia di Pechino e condannata a un anno e mezzo di prigione. Successivamente, nell’aprile 2000, è stata trasferita nel carcere femminile della provincia del Liaoning.
Durante la detenzione le guardie si sono alternate a parlare con lei, cercando di farle il lavaggio del cervello con teorie che distorcevano il significato degli insegnamenti del Falun Gong. Li era confusa e ha scritto una dichiarazione di rinuncia alla propria fede. In seguito, la donna ha dichiarato che tutte le sue dichiarazioni erano nulle.
In seguito le guardie hanno intensificato le torture nei suoi confronti. Le hanno somministrato a forza farmaci che le hanno danneggiato il sistema nervoso centrale. La donna ha avuto un forte mal di testa e ha perso conoscenza. Si è ferita, sbattendo la testa sul radiatore del riscaldamento e ha perso una grande quantità di sangue.
Le guardie l’hanno tenuta in cella d’isolamento e non le hanno fornito un letto per dormire. L’hanno spogliata e costretta a sedersi sul pavimento umido. A turno sei detenute sono state incaricate di sorvegliarla. Li si è rifiutata di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong e ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione. Le guardie le hanno aperto la bocca per nutrirla a forza. Le si sono allentati i denti e la sua bocca sanguinava.
Il 26 aprile 2001 Li è stata rilasciata. All’epoca era emaciata e ricoperta di scabbia.
2) Ulteriori informazioni sulla morte di Wang Shuxia
Wang Shuxia, della città di Diaobingshan, è stata picchiata senza sosta da sei detenute istigate dalle guardie. Lo stesso giorno in cui è stata ammessa in prigione la donna è deceduta.
Nel mese di novembre 2007 Wang è stata arrestata dagli agenti della stazione di polizia di Hongfang e dal dipartimento di polizia della città. Il 15 gennaio 2008 è stata condannata a tre anni dal tribunale della città di Diaobingshan e il 3 giugno è stata trasferita nel carcere femminile della provincia del Liaoning.
Nel carcere due guardie l’hanno ammanettata dietro la schiena alla struttura del letto. Hanno istigato sei detenute a picchiarla senza sosta. Prima della mezzanotte del 3 giugno Wang è deceduta. Alle 4:00 del mattino successivo il suo corpo è stato portato fuori. Una guardia carceraria ha chiamato la famiglia dicendo che la donna era deceduta a causa di un ictus.
Il 5 giugno 2008 i familiari hanno visto il suo corpo. Era coperta di ferite, con tagli intorno alla bocca, oltre ai lividi sul collo e sul petto.
L’amministrazione carceraria ha pagato alla famiglia 190.000 yuan (circa 24.380 euro) e tutte le spese funerarie. In seguito, due detenute che l’avevano picchiata hanno ricevuto una riduzione della pena e una delle guardie che avevano istigato il pestaggio ha ricevuto una promozione.
3) Ulteriori informazioni su Shi Yingchun, picchiata a morte nel carcere femminile della provincia del Liaoning
Shi Yingchun, della città di Huludao, è stata picchiata per tre ore da otto detenute e ha perso i sensi. Il giorno stesso, poco dopo essere stata portata in ospedale, è deceduta.
Il 2 agosto 2008 Shi è stata arrestata e il giorno successivo è stata trasferita nel centro di detenzione di Huludao. È stata condannata in segreto a sette anni di prigione.
Il 22 ottobre 2008 Shi è stata portata nel carcere femminile della provincia del Liaoning. Poiché si è rifiutata di rinunciare alla sua fede, due guardie dell’ottavo reparto hanno istigato una detenuta a picchiarla e sottometterla. Dalle 23:00 del 17 marzo 2010 alle 2:00 del giorno successivo la detenuta, insieme ad altre sette persone hanno picchiato Shi. A quel punto la donna, priva di sensi, è stata trascinata fuori dalle detenute, che le hanno versato addosso dell’acqua. Trenta minuti dopo è stata portata d’urgenza all’ospedale della prigione e, in seguito, all’ospedale 739 della città di Shenyang. Di lì a poco è stata dichiarata morta. Shi aveva 60 anni.
4) Donna muore dopo cinque giorni di carcere, organi interni lacerati
Tre giorni dopo l’ammissione in prigione Xu Chunxia, della città di Shenyang, ha avuto un’ostruzione intestinale. Durante l’intervento chirurgico i medici hanno visto che l’intestino era lacerato e c’era un nodulo duro all’interno. All’epoca era ancora ammanettata e aveva i piedi incatenati. Il 2 dicembre 2014 è deceduta all’età di 58 anni, cinque giorni dopo essere stata trasferita nel carcere femminile del Liaoning.
L’8 dicembre 2013 Xu è stata arrestata per aver distribuito calendari con informazioni sul Falun Gong. È stata trattenuta nel centro di detenzione di Shenyang. Sei mesi dopo, il 16 maggio 2014, un giudice del tribunale distrettuale dell’Hunnan l’ha condannata a quattro anni di prigione e, il 26 novembre, la donna è stata trasferita nel carcere femminile del Liaoning.
Dopo un solo giorno Xu è stata portata all’ospedale 739 in condizioni critiche. Due giorni dopo, il 29 novembre, le autorità carcerarie hanno comunicato alla famiglia che la donna aveva un’ostruzione intestinale e doveva essere operata. I familiari hanno firmato i documenti per l’intervento.
Dopo averle aperto l’addome, i medici hanno constatato che l’intestino era lacerato e hanno scoperto un nodulo duro all’interno. Hanno ritenuto che non ci fosse nulla da fare per lei e l’hanno semplicemente ricucita. In quel momento era ancora ammanettata e con i piedi incatenati. Il 2 dicembre 2014 è deceduta.
5) Sun Min muore dopo cinque mesi dal suo trasferimento in prigione
Dopo aver iniziato uno sciopero della fame, Sun Min è stata alimentata a forza con sale e farmaci sconosciuti. Ha sviluppato gravi problemi cardiovascolari ed è diventata gravemente deperita. Cinque mesi dopo essere stata ammessa nel carcere femminile della provincia del Liaoning, la donna è deceduta.
Il 28 giugno 2016 gli agenti del dipartimento di polizia distrettuale di Lishan hanno arrestato Sun nella città di Anshan. Durante la perquisizione della sua abitazione, le sono stati confiscati 60.000 yuan (circa 7.700 euro) e la donna è stata rinchiusa nel Centro di detenzione femminile locale. Il 28 giugno 2017 il tribunale del distretto di Lishan ha condannato Sun a sette anni di prigione. Oltre a una multa di 5.000 yuan (circa 640 euro).
Nel centro di detenzione è stata incatenata e ammanettata a un anello di metallo fissato a terra; ha dovuto rimanere tutto il giorno in una posizione reclinata, estremamente dolorosa. Per protesta ha iniziato uno sciopero della fame e una guardia ha mescolato una droga sconosciuta, sale, urina e feci a un porridge di mais e l’ha nutrita a forza con questa miscela. La guardia ha istigato altre detenute a picchiarla. Il suo peso è sceso a circa 80 libbre (circa 36 chilogrammi).
Il 5 ottobre 2017 ha iniziato ad avere dolori al petto e la sua frequenza cardiaca è scesa a 43 battiti al minuto. La donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale centrale di Anshan, dove le è stata diagnosticata una bassa frequenza cardiaca e un basso livello di potassio nel sangue.
Il 10 ottobre è stata trasferita nel carcere femminile della provincia del Liaoning, per continuare a essere torturata. Alla fine di ottobre, due guardie del 12° reparto si sono recate a casa sua e hanno parlato con il padre. Hanno affermato che era in condizioni critiche e che soffriva di coronaropatia, bassa frequenza cardiaca, ipertensione e polmonite. Alla fine hanno permesso al padre di farle visita.
Tre mesi dopo, il 7 febbraio 2018 il padre e la sorella di Sun le hanno fatto visita nel carcere femminile della provincia del Liaoning. Poiché non riusciva più a camminare è stata portata in braccio nella stanza delle visite; sembrava emaciata e riusciva a malapena a parlare. Dall’orecchio destro le usciva del pus e non riusciva a sentire. Anche la sua vista era peggiorata.
Alle 10:20 dell’8 marzo 2018 un impiegato del carcere ha chiamato il padre, per informarlo che la donna era collassata, dopo aver fatto colazione, e che stava per essere rianimata in ospedale. Trenta minuti dopo, quando la famiglia è arrivata all’ospedale generale dell’Ufficio della prigione di Shenyang, la donna era già deceduta. Sun aveva 50 anni.
6) Direttrice in pensione di 78 anni muore a causa di un pestaggio feroce
A metà del mese di gennaio 2020 una donna di 78 anni è deceduta nel carcere femminile della provincia del Liaoning, a poche settimane dalla fine del suo mandato di cinque anni per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong.
Il 7 febbraio 2015 Li Guirong, direttrice in pensione di una scuola elementare della città di Shenyang, nella provincia del Liaoning, è stata arrestata dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong.
Il 24 giugno 2015 è comparsa davanti al tribunale distrettuale di Hunnan ed è stata condannata a cinque anni di prigione.
Le guardie, nel tentativo di costringerla a rinunciare alla sua fede, hanno istigato altre detenute a prenderla a calci e pugni. Le hanno calpestato le mani con scarpe dalla suola dura. A seguito delle violente percosse, la donna era ricoperta di lividi. Le detenute l’hanno trascinata per la stanza tenendola per i capelli, che si sono strappati dal cuoio capelluto.
Per giorni interi le guardie l’hanno costretta ad accovacciarsi sul pavimento di cemento a piedi nudi. Durante questo periodo non le è stato permesso di mangiare, dormire o andare in bagno. La posizione le procurava dolori lancinanti e quasi si paralizzava. Dopo la tortura poteva solo strisciare a terra. Il 13 gennaio 2020 è deceduta all’età di 78 anni.
L’ultimo arresto di Li è avvenuto solo 15 mesi dopo aver finito di scontare la pena detentiva di sette anni. La sentenza è stata emessa dopo che la donna, il 17 ottobre 2006, era stata arrestata per aver parlato alla gente del Falun Gong. Il 14 maggio 2007 è stata condannata dal tribunale del distretto di Heping.
7) Li Yanqiu muore dopo 14 giorni di prigione
Il 14 dicembre 2018 Li Yanqiu, dipendente in pensione dell’hotel Lingxi della città di Jinzhou, è stata arrestata per aver distribuito calendari con informazioni del Falun Gong. La polizia le ha confiscato il computer, i libri del Falun Gong e altri effetti personali. La donna è stata trattenuta nel Centro di detenzione femminile della città di Jinzhou.
La mattina del 21 gennaio 2019 si è tenuto il processo nel centro di detenzione, alla presenza di un giudice del tribunale distrettuale di Taihe. In quel momento Li era molto debole e non riusciva a parlare chiaramente, a causa delle torture subite. La donna è stata condannata a cinque anni di prigione.
Il 19 febbraio 2019 è stata trasferita nel carcere femminile della provincia del Liaoning. Il 4 marzo, 14 giorni dopo, è deceduta all’età di 52 anni, a causa delle torture.
Decedute dopo essere state rilasciate
Un totale di 43 praticanti sono decedute a causa delle torture o delle persecuzioni subite in prigione, dopo essere state rilasciate su cauzione o al termine del loro mandato. Nove delle 43 praticanti sono decedute tra il 2001 e il 2009, 17 tra il 2010 e il 2019 e 16 tra il 2020 e il 2023. La tempistica della morte di una praticante non è chiara.
Sei praticanti sono decedute entro 10 giorni dal loro rilascio, 8 entro un anno, 16 in un periodo compreso tra uno e 3 anni e 9 tra 3 e 16 anni.
Al momento del decesso le praticanti avevano un’età compresa tra i 20 e gli 80 anni; una di loro aveva 28 anni, 7 erano quarantenni, 12 cinquantenni, 17 sessantenni, 4 settantenni e la più anziana aveva 80 anni. L’età di una praticante non è nota.
Di seguito sono riportate brevi sintesi di alcuni casi selezionati di praticanti che sono decedute dopo essere state rilasciate. La maggior parte di loro ha subito gravi traumi fisici, a causa delle torture subite in prigione. Dopo essere state rilasciate, alcune hanno continuato a essere molestate dalle autorità e hanno subito persecuzioni finanziarie, che alla fine sono costate loro la vita.
1) Paralizzata e coperta di ulcere al momento del rilascio, muore 10 giorni dopo
Le autorità di un ospedale carcerario hanno iniettato a Sun Hongyan farmaci sconosciuti. Questo le ha provocato una paralisi e la sua pelle si è ricoperta di ulcere. Dieci giorni dopo essere stata rilasciata è deceduta tra dolori atroci.
Nel mese di luglio 2000 Sun, della contea di Liaozhong, nella città di Shenyang, è stata arrestata e trattenuta nel centro di detenzione di Longshan, prima di essere trasferita, nel febbraio 2001, all’ospedale della prigione di Dabei. In una cella d’isolamento nel seminterrato dell’ospedale, le sono stati iniettati farmaci sconosciuti.
Alcune volte i suoi familiari si sono recati a trovarla in ospedale. La donna non riusciva a stare seduta e doveva essere accompagnata in sala visite sorretta da un’altra persona. Sun soffriva di incontinenza. Nel giro di due settimane è rimasta paralizzata dalla vita in giù.
Nel mese di marzo 2001, solo un mese dopo il suo ricovero in ospedale, le autorità carcerarie hanno informato i familiari di andare a riprenderla. La sua vita era appesa a un filo e la sua pelle era ricoperta di ulcere. Nel giro di due settimane dopo essere tornata a casa, Sun è deceduta.
2) Cosparsa di acqua bollente e picchiata mentre viene appesa
Nel 2001 Yu Li, pensionata dell’Ufficio per gli affari portuali della città di Dalian, è stata arrestata. Nel carcere femminile della provincia del Liaoning ha subito torture raccapriccianti, ed è morta nel settembre 2005.
Nell’ottobre 2000 Yu si è recata a Pechino ad appellarsi in favore del Falun Gong. Dopo il suo ritorno a Dalian, qualcuno l’ha denunciata al locale Dipartimento di polizia e, in seguito, ha scoperto online che era ricercata.
Nel maggio 2001 Yu è andata a trovare la madre malata nella città di Dalian, dove è stata arrestata e portata al Centro di detenzione locale. Alcuni mesi dopo, è stata condannata e ammessa nel carcere femminile della provincia del Liaoning.
Per costringerla a rinunciare al Falun Gong, le guardie l’hanno picchiata con aste d’acciaio ricoperte di gomma, una tortura che non lascia ferite evidenti, ma può provocare gravi lesioni interne.
Le guardie l’hanno appesa per le manette e l’hanno brutalmente colpita con un bastone d’acciaio, finché la donna non è entrata in coma. Per vedere se era ancora viva, l’hanno calata e le hanno versato addosso acqua bollente, ustionandole gravemente il petto e la schiena.
Nel mese di ottobre 2003 le guardie si sono rese conto che era in fin di vita e l’hanno rilasciata in libertà vigilata, perché non volevano assumersi la responsabilità della sua morte. Dopo essere tornata a casa, sputava sangue frequentemente. Alla fine di settembre 2005 espelleva grandi quantità di sangue e, tre giorni dopo, è deceduta.
3) Torna a casa disorientata, emaciata con addome e gambe gonfie
Il 24 gennaio 2006, dopo quasi quattro anni di brutali torture nel carcere femminile della provincia del Liaoning, Wang Xiuxia, della città di Shenyang è deceduta all’età di 41 anni.
Il 6 febbraio 2002 Wang è stata arrestata e la sua casa è stata messa a soqquadro. Dopo essere stata condannata a quattro anni di pena detentiva, è stata trasferita nella prigione femminile della provincia del Liaoning. Durante la detenzione è stata picchiata, costretta a dormire sul pavimento di cemento, inzuppata di acqua fredda e costretta a fare gli straordinari, svolgendo lavori forzati.
Nell’ottobre 2005 la prigione l’ha rilasciata alla sua famiglia. La donna era emaciata, aveva l’addome e le gambe gonfie, era incapace di camminare e sedersi, con tutti i denti anteriori caduti e il petto coperto di fori di aghi. All’ospedale nº 10 della città di Shenyang le è stata diagnosticata la tubercolosi in entrambi i polmoni, la pleurite, insufficienza cardiaca e anemia. Poco dopo Wang è deceduta.
4) Con l’esofago aperto, muore 10 giorni dopo essere stata rilasciata
Il 27 luglio 2001 Liu Lihua, della città di Zhuanghe, è stata arrestata e, dopo essere stata condannata a sette anni di prigione, è stata trasferita nel carcere femminile della provincia del Liaoning. Le guardie le hanno aperto l’esofago per alimentarla a forza. Quando era ormai sul punto di morire, la donna è stata rilasciata alla famiglia. Le guardie carcerarie l’hanno seguita fino a casa e l’hanno sorvegliata finché non è deceduta. Il suo corpo è stato cremato.
Ogni giorno, all’interno del carcere femminile della provincia del Liaoning, Liu ha dovuto svolgere un lavoro intenso. Spesso doveva lavorare fino all’una e alle 4:00 del giorno successivo, o addirittura durante la notte. Liu ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione. La guardia Wang Jian l’ha messa in isolamento e l’ha nutrita a forza.
Le sue condizioni di salute si sono rapidamente deteriorate e, il 17 gennaio 2006, le autorità carcerarie hanno informato i suoi familiari di pagarle il rilascio in libertà vigilata. Non hanno permesso loro di riportarla a casa, nella città di Zhuanghe. Quando l’hanno vista in prigione, il suo esofago era già stato aperto. Tre guardie l’hanno seguita e monitorata, mentre veniva trasferita a casa del figlio, nella città di Dalian.
Dieci giorni dopo, il 27 gennaio 2006, è deceduta all’età di 61 anni. Le guardie se ne sono andate solo dopo la cremazione.
5) Picchiata e drogata fino a fratturarsi il braccio diventa malata di mente
Una donna è deceduta a soli 40 anni, dopo essere stata ferocemente picchiata e drogata. Il suo braccio destro era fratturato e i suoi seni erano pieni di noduli. Quando è stata rilasciata dal carcere era gravemente malnutrita e mentalmente incoerente.
Il 5 settembre 2005 Yang Chunling, della città di Dalian, e altri praticanti del Falun Gong si sono collegati alla rete televisiva via cavo della città di Liaoyang e hanno trasmesso un video di 90 minuti per chiarire la verità sulla persecuzione. Nell’aprile 2006 la donna è stata arrestata e condannata a sette anni di prigione. Durante l’arresto, gli agenti le hanno fratturato un braccio.
Yang Chunling e suo marito Yang Benliang al momento del matrimonio
Nel carcere femminile della provincia del Liaoning, un capitano di guardia ha istigato le detenute a picchiare Yang. Quattro di loro l’hanno percossa fino a farla svenire. La donna è stata picchiata, presa a calci sul petto e le hanno pizzicato i seni. Alla fine era così malconcia che non riusciva a muovere le gambe e il braccio destro si è fratturato nuovamente. Quando è stata rilasciata la sporgenza ossea dovuta al disallineamento delle estremità fratturate era ancora visibile.
Yang soffriva di malnutrizione, una grave forma di anemia (il numero di piastrine era sceso a un livello pericoloso), inoltre era carente di zinco e potassio. Finita su una sedia a rotelle, ha avuto bisogno di aiuto per camminare. I suoi seni erano infetti; trasudavano pus e sangue, a causa delle percosse e dei pizzicotti da parte delle detenute. Prima di terminare il suo mandato, le sono stati riscontrati tre noduli al seno destro.
Una volta tornata a casa, ha sofferto di disturbi mentali e spesso sembrava terrorizzata. Per una settimana non ha mangiato né dormito. Nel cuore della notte, spesso correva fuori, sostenendo che qualcuno avesse cercato di avvelenarla o di prelevare i suoi organi.
La sua salute è peggiorata e, il 2 aprile 2014 è deceduta, a soli 40 anni.
Suo marito, Yang Benliang, anch’egli praticante del Falun Gong e arrestato nello stesso periodo, è stato condannato a 11 anni di pena detentiva. Sua suocera, Cao Yuzhen, è stata arrestata quando è andata a trovare Yang e suo marito. È stata trattenuta nel centro di detenzione di Liaoyang e condannata a nove anni di prigione.
6) Schiena e gambe rotte e perdita della vista durante la tortura
Dopo l’inizio della persecuzione Sun Jingmei, della città di Dalian, è stata arrestata tre volte e imprigionata per sette anni. La sua salute si è deteriorata, a causa delle inenarrabili torture subite durante la detenzione. Il 16 aprile 2017 è deceduta all’età di 61 anni.
Sun Jingmei della città di Dalian, nella provincia del Liaoning
Il 19 gennaio 2006 gli agenti della sicurezza interna della città di Dalian hanno arrestato Sun e suo marito, Zhu Benfu, anch’egli praticante del Falun Gong. Entrambi sono stati condannati a sette anni di prigione. Nel carcere femminile della provincia del Liaoning, Sun è stata denudata e picchiata. In seguito è stata messa in isolamento per 42 giorni.
A un certo punto non le è stato permesso di dormire per 14 giorni. Poiché si addormentava durante le torture, spesso veniva picchiata fino a farle perdere i sensi. Le guardie l’hanno costretta a stare in piedi o accovacciata per lunghi periodi di tempo e, quando si stancava, la prendevano a calci. Le sue gambe si sono gravemente gonfiate. Le guardie hanno istigato le altre detenute a picchiarla; quest’ultime le hanno rotto una gamba e per tre mesi Sun non ha potuto camminare. Un giorno d’inverno, le detenute l’hanno spogliata e le hanno versato addosso acqua fredda. La donna ha avuto uno shock.
Nell’estate del 2006 il direttore ha indotto diverse detenute ad alternarsi nel picchiarla. Queste l’hanno colpita con sgabelli di legno fino a farla crollare sul pavimento. Hanno continuato a picchiarla, sostenendo che stesse fingendo. Il risultato è stato la frattura di alcune vertebre, la paralisi delle gambe e la perdita permanente di parte della vista. Oltre alle torture, Sun ha dovuto svolgere lavori forzati, dalle 6:00 del mattino fino alle 21:00.
Nel mese di gennaio 2013 Sun è stata rilasciata. I danni fisici permanenti subiti in prigione e la costante pressione mentale hanno avuto un impatto negativo su di lei. Aveva problemi a mangiare e a trattenere il cibo. Le sue condizioni fisiche sono peggiorate di giorno in giorno, finché alla fine è deceduta.
7) Wang ha subito decine di torture in dieci anni
Il 21 luglio 2018, quando Wang Sumei è stata rilasciata dopo aver scontato una condanna a 10 anni per la sua fede nel Falun Gong, i suoi capelli erano diventati grigi, le erano caduti quattro denti e sette si erano allentati; la sua vista era diventata sfocata.
Nonostante le sue condizioni, la polizia ha continuato a perseguitarla e le ha ordinato di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Dopo aver lottato contro una salute cagionevole per quasi tre anni, il 12 marzo 2021 la residente della città di Shenyang è deceduta, un giorno dopo essere stata riportata a casa da suo figlio. Wang aveva 59 anni.
Le torture subite all’interno della prigione femminile della provincia del Liaoning includono: essere affamate, stare in piedi per lunghi periodi di tempo, percosse, essere legata in posizioni innaturali, privazione del sonno, congelamento, alimentazione forzata, isolamento, essere ammanettata e incatenata allo stesso tempo, waterboarding, essere calpestata sulla schiena, lavori intensivi per più di 12 ore, divieto di usare un bagno, lavarsi o acquistare beni di prima necessità. Inoltre non poteva ricevere visite dai familiari. Il suo peso è sceso a 70-80 libbre (circa 32-36 chilogrammi).
8) Perde il bambino e i genitori, insegnante di inglese muore in agonia
L’11 dicembre 2019 un’ex insegnante di inglese è deceduta, dopo aver subito anni di persecuzione per la sua fede nel Falun Gong. Aveva 53 anni.
Li Fengmei insegnava inglese in una scuola superiore di Xiongyue, nella città di Yingkou. Poiché si è rifiutata di rinunciare alla sua fede, è stata licenziata dal lavoro. Dopo un arresto nel luglio 2002, quando era incinta di due mesi, è stata mandata in ospedale per abortire, nonostante la sua forte resistenza. È riuscita a fuggire dall’ospedale prima dell’operazione, ma il bambino che portava in grembo è morto a causa delle dure condizioni di vita durante lo sfollamento.
Dopo l’arresto nell’agosto 2003, è stata trattenuta nel centro di detenzione di Bayuquan e torturata fin quasi alla morte. Per due volte un medico ha aggiunto farmaci che danneggiano i nervi al suo cibo, facendole perdere la memoria e i capelli. La donna ha avuto difficoltà a respirare, non riusciva a camminare ed è diventata incontinente. Li aveva perso anche diverse funzioni sensoriali: non sapeva se aveva freddo o caldo, se era affamata o sazia.
Vedendo che non aveva perso completamente la memoria, il medico le ha iniettato un farmaco sconosciuto, la sera prima del suo trasferimento nel carcere femminile della provincia del Liaoning, per scontare una pena di quattro anni.
A causa delle sue cattive condizioni di salute, le autorità carcerarie hanno rifiutato l’ammissione. Nel mese di settembre 2004 le guardie del centro di detenzione si sono accordate con le autorità carcerarie e l’hanno fatta entrare in prigione.
Nell’agosto 2007, dopo il ritorno a casa, il suo datore di lavoro si è rifiutato di riassumerla e non le ha versato alcuna somma di denaro. Li ha dovuto fare affidamento sull’aiuto dei parenti e guadagnare qualche soldo dando ripetizioni.
Dopo aver vissuto anni di tremenda agonia a causa della persecuzione, alla fine del 2019 Li è deceduta.
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