(Minghui.org) Alla fine dell’anno scorso, dopo il rallentamento del numero di decessi causati dalla pandemia nel 2022, la Cina sta fronteggiando una nuova emergenza. Oltre a ingannare il pubblico etichettando il micoplasma come causa della nuova ondata di polmonite, il PCC ha anche istruito i medici a evitare di utilizzare l’infezione da COVID-19 come causa di morte. Ciò è stato confermato da un avviso stampato nel pronto soccorso di un ospedale, che invitava a non menzionare il COVID-19. Secondo l'avviso, se il deceduto aveva una malattia di base, questa doveva essere indicata come causa principale del decesso, come ha riportato lo scorso 17 gennaio Reuters in un articolo intitolato "Approfondimenti: In Cina, i medici vengono scoraggiati dal citare il COVID sui certificati di morte".

"Se i medici ritengono che il decesso sia stato causato esclusivamente dalla polmonite da COVID-19, devono riferirlo ai loro superiori, che organizzeranno due livelli di consultazioni di esperti, prima di confermare un decesso da COVID", ha continuato il rapporto. "Sei medici di ospedali pubblici in tutta la Cina hanno dichiarato a Reuters di aver ricevuto istruzioni orali simili, che li hanno scoraggiati dall'attribuire i decessi al COVID o di essere a conoscenza del fatto che i loro ospedali avevano adottato tali politiche".

Casi sottostimati

Con il continuo aumento dei decessi dovuti al COVID-19, il PCC non è riuscito a contenere totalmente le informazioni e ha iniziato a segnalare casi isolati. Lo scorso 12 dicembre il CDC cinese ha riferito che il Paese aveva in carico 135 casi gravi di COVID-19 e 8 decessi legati alla malattia. Nel frattempo, le autorità cinesi hanno lanciato numerosi nuovi vaccini contro il COVID-19, esortando i cittadini a procurarseli, sebbene la loro efficacia non sia stata ancora confermata. I precedenti vaccini cinesi sono noti per i loro effetti collaterali negativi.

La situazione in Cina ha sollevato preoccupazioni anche tra i medici al di fuori del Paese. "Le notizie di un'impennata di malattie simili alla polmonite, che colpiscono principalmente i bambini nel nord della Cina hanno catturato la nostra attenzione. L'ultima volta che abbiamo sentito parlare di una misteriosa epidemia respiratoria che ha portato al sovraffollamento degli ospedali è stato all'inizio della pandemia di COVID, quindi non è del tutto sorprendente che questo abbia causato un certo allarme", hanno scritto C Raina MacIntyre e altri epidemiologi in "The Conversation" del 26 novembre dell’anno scorso, in un articolo intitolato "Quanto dovremmo preoccuparci per l’epidemia di polmonite in Cina?".

L'articolo cita anche un post su X (ex Twitter) di Eric Feigl-Ding, epidemiologo e capo della task force COVID presso il New England Complex Systems Institute. "Molti addetti ai lavori mi hanno detto che i medici cinesi hanno ricevuto l'ordine, dalle autorità governative, di non riferire alcun numero, di non sottoporre i pazienti a dei test e di non riferire alcun risultato dei test. Mi suona stranamente familiare", ha scritto Feigl-Ding su X insieme a un video che mostra l'aumento dei casi all'ospedale pediatrico di Pechino.

Coerentemente, molti post sui social media hanno recentemente riportato un gran numero di decessi di celebrità, come le star del cinema. Alcuni di loro, quarantenni o addirittura trentenni, sono morti improvvisamente.

Il PCC non pubblica statistiche reali sul COVID-19. Tuttavia, solitamente le agenzie governative pubblicano i necrologi dopo la morte di funzionari chiave, tra cui esperti, professori, agenti di polizia e ufficiali militari. Nel 2023 i numeri sono stati allarmanti. Dalla seconda metà dell’anno, almeno 26 funzionari con il grado di comandante di corpo o superiore, tutti membri del PCC, sono deceduti di malattia. Tra questi, Yu Zhenwu (ammiraglio ed ex comandante dell'Aeronautica), Wen Ji (ex direttore del Dipartimento di artiglieria dello stato maggiore), Wang Tongzhuo (ex vice commissario politico e segretario della Commissione di ispezione disciplinare della regione militare di Guangzhou), Shen Binyi (ex vice comandante della Marina), Ling Yongshun (accademico dell'Accademia di Ingegneria e professore dell'Università nazionale di tecnologia della difesa) e altri.

Solo nel 2023 sono deceduti almeno 66 alti funzionari a livello provinciale e ministeriale. Tra questi, 58 (ovvero l'87,9%) erano membri del PCC. In realtà, coloro che non erano membri del PCC hanno seguito da vicino la linea del partito. Nei mesi di ottobre e novembre sono deceduti almeno 12 membri dell'Accademia cinese delle scienze e dell'Accademia cinese di ingegneria. Anche alcuni giovani agenti di polizia, quasi tutti membri del PCC, sono deceduti di malattia.

Sembra che la pandemia in Cina non sia davvero finita. Piuttosto, la gravità e i decessi sono stati sottovalutati dai funzionari del PCC.

Cause della catastrofe

Perché questa malattia infettiva mortale continua a devastare la Cina? La cultura tradizionale cinese potrebbe offrire qualche indizio. Una volta l'imperatore Wu della dinastia Han chiese al famoso studioso Dong Zhongshu quali fossero le cause delle catastrofi. Dong rispose che, quando una nazione perdeva i suoi valori morali, il divino mandava disastri come avvertimento. Se la situazione si protraeva e gli errori non venivano corretti, si scatenava ogni tipo di caos, fino al crollo della dinastia. Questo si è ripetuto in molte dinastie, soprattutto quando i valori morali sono stati ignorati e si è abusato delle leggi per maltrattare le persone innocenti.

Questo è esattamente ciò che sta accadendo oggi in Cina. Una recente rivista, Foreign Policy, ha riferito che il PCC ha preso di mira i dissidenti, attraverso il Ministero della pubblica sicurezza e le aziende di alta tecnologia, attraverso il monitoraggio in tempo reale e la condivisione dei dati. Tra i dissidenti ci sono praticanti del Falun Gong, giornalisti e coloro che hanno fatto appello contro i maltrattamenti ufficiali.

Nel 2017 l’Osservatorio per i diritti umani ha rilevato che la polizia non ha bisogno di alcun tipo di ordine del tribunale per sorvegliare le persone. Inoltre, il dipartimento di polizia non è tenuto a riferire le attività di sorveglianza ad altre agenzie governative o a divulgare pubblicamente queste informazioni.

Questo è il caso soprattutto dei praticanti del Falun Gong, che dal luglio 1999 sono stati presi di mira dal PCC per la loro fede nei principi di Verità-Compassione-Tolleranza. Secondo quanto riportato dal sito web Minghui, i funzionari hanno utilizzato i big data e le tecnologie cloud per monitorare, tracciare e limitare la libertà dei praticanti.

In particolare, sono stati installati dispositivi elettronici di posizionamento e localizzazione globale su auto, biciclette, telefoni cellulari e persino nelle tasche dei praticanti del Falun Gong. Altre misure includono l'installazione di telecamere di sorveglianza vicino alle loro abitazioni, la raccolta di dati personali (su volti, impronte digitali, andature e timbro di voce), il rifiuto di rilascio dei passaporti e il divieto di lasciare la Cina. I praticanti vengono molestati, seguiti, imprigionati, catturati, torturati e persino uccisi a piacimento per i loro organi.

In base all’articolo "Un quarto di secolo di persecuzione, oltre 5.000 morti confermate di praticanti del Falun Gong", è stato assicurato che almeno 5.010 praticanti del Falun Gong hanno perso la vita a causa della repressione perpetrata dal PCC.

Si legge nell’articolo: "Con il Falun Gong etichettato dal PCC come il principale nemico dello Stato, i funzionari governativi di ogni livello in tutto il Paese sono stati mobilitati, per portare avanti la persecuzione secondo le tre politiche dell'ex leader Jiang Zemin: diffamare la loro reputazione (dei praticanti del Falun Gong), mandarli in bancarotta finanziariamente e distruggerli fisicamente. Come risultato della politica di sradicamento estremo, sono stati segnalati decessi di praticanti del Falun Gong in ognuna delle 22 province, 4 municipalità e 5 regioni autonome della Cina".

Le prime 10 province (o città provinciali) con il maggior numero di decessi tra i praticanti del Falun Gong sono: l’Heilongjiang (646), il Liaoning (629), l’Hebei (560), lo Jilin (530), lo Shandong (464), il Sichuan (320), l’Hubei (233), l’Henan (190), l’Hunan (174) e la capitale Pechino (147).

I valori fondamentali del PCC di odio, brutalità e menzogna contraddicono i valori tradizionali, come gli insegnamenti del Falun Gong. Di conseguenza, i praticanti di tutti i ceti sociali, compresi funzionari governativi, studiosi, operai e contadini, sono stati presi di mira per la loro fede. Sebbene nel novembre 2022 Jiang sia morto, la persecuzione è comunque continuata. L’anno scorso si è registrata la morte di 209 praticanti e la condanna di altri 1.190, oltre all'arresto di 3.629 praticanti e a 2.885 episodi di molestie.

Riepilogo

Un articolo del sito Minghui del 2021 intitolato "I casi di coronavirus sono aumentati nei luoghi dove il Falun Gong è perseguitato nel modo peggiore", ha rilevato un'alta correlazione tra la gravità della persecuzione e i decessi dovuti alla pandemia. Secondo l'articolo: "Lo stesso studio ha anche riportato che le tre province nordorientali (l’Heilongjiang, il Liaoning, lo Jilin), così come l’Hebei, lo Shandong e il Sichuan, sono state associate al maggior numero di casi di persecuzione". Secondo le informazioni ricevute dal sito web Minghui, negli ultimi due decenni almeno 499 praticanti del Falun Gong sono deceduti, nella sola provincia dello Jilin, a causa della persecuzione della loro fede. Durante la pandemia di coronavirus, queste province hanno registrato la situazione peggiore rispetto ad altre regioni della Cina. Questo potrebbe essere un indizio che, ovunque la persecuzione degli innocenti praticanti del Falun Gong dilaghi, ci possono essere conseguenze terribili come una pandemia o altre disgrazie".

Tornando alla risposta di Dong di cui sopra, le tragedie in Cina potrebbero essere legate alla brutalità del PCC. Pertanto, chiunque partecipi alla persecuzione illegale o segua ciecamente il regime cinese potrebbe essere in pericolo.

Quando è iniziata la pandemia, nel marzo 2020, Li Hongzhi, fondatore della Falun Dafa, ha scritto: "Ma al momento, un’epidemia come il “Virus del PCC” (“Coronavirus di Wuhan”) ha il suo scopo e i suoi bersagli. Viene ad eliminare i seguaci del Partito malvagio e quelli che camminano a fianco al malvagio PCC” ("Razionalità").

Nello stesso articolo, il Maestro Li ha anche scritto: "Stare lontani dal malvagio PCC, e non allinearsi ad esso, perché ciò che gli sta dietro è il demone rosso; il suo comportamento e le sue azioni sono delinquenti, e non si fermano ad alcuna malvagità. Gli Dei stanno iniziando a sradicarlo, e coloro che vi si allineeranno verranno eliminati "... "Le persone dovrebbero pentirsi sinceramente con gli Dei, riconoscendo le proprie colpe e sperando di avere la possibilità di riparare le proprie azioni; solo quella è la soluzione, soltanto quella è la panacea".

Nonostante la persecuzione in corso, negli ultimi 24 anni i praticanti del Falun Gong hanno lavorato duramente per spiegare alla gente come questa pratica abbia portato benefici alle persone, come il PCC abbia danneggiato le persone nelle sue campagne politiche e come rimanere al sicuro coltivando la virtù e rifiutando il PCC. Ci auguriamo sinceramente che sempre più persone facciano la scelta giusta e rimangano al sicuro.