(Minghui.org) Il 31 maggio scorso un 68enne residente nella città di Hefei, nella provincia dell'Anhui, è stato condannato a due anni di reclusione con una multa di 3.000 yuan (circa 385 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Ji Guangkui, ingegnere, è stato arrestato il 18 aprile dell'anno scorso, mentre si trovava a casa del figlio per accompagnare la nipote a scuola. Un gruppo di agenti della Stazione di polizia di via Anqing e della Divisione di sicurezza interna del distretto di Luyang ha fatto irruzione nell'abitazione del figlio e lo ha arrestato. Un'ora dopo, le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell'abitazione di Ji e hanno confiscato i suoi libri sul Falun Gong. Nel pomeriggio del giorno successivo l’uomo è stato trasferito al Centro di detenzione della città di Hefei.
Il 27 aprile è stato emesso un mandato di arresto formale nei suoi confronti e, il 19 giugno dello stesso anno, il suo caso è stato sottoposto alla Procura del distretto di Shushan. In seguito, in data sconosciuta, è stato incriminato.
Il 5 marzo scorso il tribunale del distretto di Shushan ha esaminato il suo caso. Il procuratore Zhang Qi lo ha accusato di “essersi servito di un'organizzazione di culto per minare l'applicazione della legge”, un pretesto standard usato dal regime per incastrare i praticanti del Falun Gong. L'avvocato di Ji ha respinto l'accusa, sottolineando che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong o lo definisce una setta. Inoltre, Zhang non ha presentato prove che dimostrino come Ji abbia causato danni a qualcuno, tanto meno che abbia minato l’applicazione della legge.
Ji ha testimoniato anche in propria difesa, ma è stato spesso interrotto dal giudice Ni Na.
Durante la seconda udienza del 19 aprile scorso, Ni ha detto che l'obiettivo di quel giorno era determinare se Ji dovesse essere considerato un criminale recidivo, dato che in precedenza aveva già scontato una condanna a quattro anni per aver praticato il Falun Gong. Il suo avvocato ha sostenuto che non avrebbe mai dovuto essere condannato. Ji ha anche respinto l'idea di essere un criminale recidivo e ha detto che la sua mozione per riconsiderare la sentenza precedente, già scontata, era ancora in fase di approvazione. Ni ha quindi concluso l'udienza senza esprimere le sue conclusioni in merito e ha condannato Ji a due anni con una multa di 3.000 yuan.
L'ultima pena detentiva di Ji è stata preceduta da una condanna ai lavori forzati di due anni, emessa in seguito al suo arresto nel giugno 2001, e da una pena detentiva di quattro anni, in seguito al suo arresto nel marzo 2017. Il 18 marzo 2021 ha terminato di scontare la sua prima pena detentiva.
Ji non è l'unico dei suoi familiari a essere preso di mira per aver praticato il Falun Gong. Nel 2012 ha perso due fratelli a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro.
La sorella di Ji, Ji Guangxiong, insegnante di scuola elementare, è deceduta a 61 anni il 25 marzo 2012, dopo aver subito ripetuti arresti, vessazioni, lavaggi del cervello e iniezioni di farmaci sconosciuti durante la detenzione.
Il loro fratello maggiore, Ji Guangjie, è stato arrestato nel luglio 2003 e condannato a sette anni nella stessa prigione di Suzhou. Ha subito torture intensive e ha sviluppato una grave ipertensione arteriosa. La prigione non ha approvato la libertà condizionata fino a quando, nel giugno 2009, è improvvisamente svenuto dopo un ictus. Costretto a letto per i tre anni successivi, il 3 giugno 2012 è deceduto. Aveva 65 anni.
Per i dettagli sulle sofferenze dei fratelli, si vedano gli articoli correlati riportati di seguito.
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