(Minghui.org) Recentemente si è appreso che nell'autunno dell'anno scorso Zheng Rongzhen, della città di Xianning nella provincia dell'Hubei, è stata condannata a tre anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Nell'ottobre 2021 Zheng, contabile in pensione di 70 anni, è stata arrestata dopo aver messo un volantino informativo del Falun Gong su un'auto, inconsapevole che appartenesse a Xiao Tianshu, allora capo del Dipartimento di polizia della città di Xianning. L'ufficiale ha ordinato ai suoi subordinati di arrestare Zheng e portarla in un centro di detenzione locale.

In seguito il marito di Zheng è riuscito a farla rilasciare su cauzione, ma nell'autunno dell'anno scorso il Tribunale distrettuale di Xian'an l'ha condannata a tre anni di prigione. I dettagli dell'incriminazione, del processo e della sentenza sono ancora da indagare. Dopo l'ingiusta condanna, la donna è stata ripresa in custodia e ammessa nel carcere femminile della provincia dell'Hubei, situato nella capitale Wuhan.

Non è la prima volta che Zheng viene presa di mira per la sua fede. Nel luglio 2001 è stata arrestata mentre cercava di consegnare la spesa a un'altra praticante del Falun Gong, Wang Shuqian, che è deceduta nel 2009 a causa della persecuzione. La polizia aveva chiuso la casa di Wang dall'esterno, nel tentativo di farla rinunciare al Falun Gong. Quando Zheng è andata a trovarla, Meng Shaohe, guardia di sicurezza del complesso residenziale, l'ha denunciata alla polizia e l'agente Qian Jianxin è arrivato subito ad arrestarla. La donna è stata trattenuta per 10 giorni nel carcere di Shuangheqiao.

Un altro praticante detenuto nella stessa prigione ha chiesto a Zheng di consegnare una lettera al sindaco della città di Xianning, invitandolo a smettere di perseguitare il Falun Gong. La donna è stata denunciata per aver aiutato quel praticante. Il giorno successivo al suo rilascio Zheng è stata nuovamente arrestata dal vice capo Liu Heping, della stazione di polizia di Chalukou. La donna è stata trattenuta nello stesso carcere per un periodo di tempo imprecisato e sono stati estorti ai suoi familiari 300 yuan (circa 40 euro).

Una mattina di maggio 2017 due agenti della Stazione di polizia di Chalukou, tra cui Chen Dijian, insieme a due donne del comitato di strada locale, si sono presentati sulla porta del suo appartamento, hanno fotografato la casa e strappato i distici decorativi. Zheng stava tornando da fare la spesa e ha assistito alle azioni della polizia.

Chen ha mostrato il suo tesserino e ha costretto Zheng ad aprire la porta. Lui e alcuni altri agenti le hanno confiscato diversi libri del Falun Gong e l'hanno minacciata di chiamare rinforzi. Zheng e i suoi familiari hanno chiesto alla polizia di smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong e alla fine gli agenti se ne sono andati senza arrestarla.

Durante la campagna "Nessuno escluso" del 2020, volta a far sì che tutti i praticanti del Falun Gong sulla lista nera del governo rinunciassero alla loro fede, Zheng è stata molestata al telefono dalle autorità.