(Minghui.org) Una donna di 58 anni, originaria della città di Panzhihua nella provincia del Sichuan, è stata processata il 29 aprile scorso per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina che dal luglio 1999 è perseguitata dal Partito Comunista Cinese.

Da ottobre 1995 Yao Jiaxiu ha iniziato a praticare il Falun Gong, che le ha permesso di curare nove malattie e di salvare il suo matrimonio. Dopo l'inizio delle persecuzioni, quattro anni dopo, ha mantenuto la sua fede ed è stata ripetutamente arrestata, con due periodi di detenzione per un totale di 12 anni. In diverse occasioni ha dovuto vivere lontano da casa per lunghi periodi di tempo per evitare ulteriori persecuzioni.

Il più recente processo di Yao è scaturito da un mancato arresto avvenuto l'8 agosto 2019, mentre viveva nella città di Xichang, nella provincia del Sichuan. La polizia ha arrestato il figlio maggiore Yao Jinhong e successivamente si è recata nella capitale Chengdu per arrestare il figlio minore, Gong Jinjun, che si è poi trasferito in Giappone e sta cercando di ottenere giustizia per la madre dopo il suo ultimo arresto.

Le forze dell'ordine hanno rinchiuso i figli nel Centro di detenzione della città di Xichang e hanno ordinato loro di rivelare dove si trovasse la madre. Yao si è nascosta ed è stata inserita nell'elenco dei ricercati.

Il Dipartimento di polizia del distretto di Jiangyang nella città di Luzhou (sempre nella provincia del Sichuan) il 20 settembre dell'anno scorso ha arrestato Yao nel suo appartamento in affitto. Nove giorni dopo è stata trasferita al Centro di detenzione della città di Xichang.

Il 16 dicembre dello stesso anno il suo caso è stato sottoposto alla Procura della città di Xichang e il 29 aprile scorso è comparsa davanti al tribunale locale.

Il procuratore Yue Nan ha accusato Yao di aver violato l'articolo 300 del codice penale, che stabilisce che chi utilizza un'organizzazione di culto per minare l'applicazione della legge deve essere perseguito nella misura più ampia possibile. Yao ha sostenuto che nessuna legge in vigore in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong o lo ha etichettato come una setta. Inoltre, l'esercizio del suo diritto costituzionale alla libertà di credo non ha causato alcun danno a nessuno o alla società in generale.

Il procuratore Yue ha citato come prova dell'accusa le “confessioni” rilasciate dal figlio maggiore di Yao dopo il suo arresto l'8 agosto 2019. Yao ha raccontato che il figlio, che soffre di germofobia, non sopportava l’idea di essere tenuto in una cella con più di una dozzina di detenuti e che gli venisse dato cibo molto scadente. La minaccia della polizia di metterlo in prigione l'ha ulteriormente oppresso. Per questo motivo, le “confessioni” che gli sono state fatte nel processo di Yue dovrebbero essere inammissibili.

Inoltre, Yue ha accusato Yao di essere una “recidiva”, poiché in passato era stata condannata due volte a un totale di 12 anni. La donna ha ribattuto che quelle due condanne, insieme ad altre precedenti persecuzioni nei suoi confronti, non sarebbero mai dovute essere applicate, perché la pratica del Falun Gong in Cina è assolutamente legale. Lei ha anche raccontato come le ripetute persecuzioni nei suoi confronti (i dettagli saranno presentati più avanti) abbiano traumatizzato i suoi due figli, che sono cresciuti nella paura.

L'avvocato di Yao ha testimoniato che la polizia ha falsificato le prove. Le autorità hanno affermato di aver confiscato dalla casa in affitto di Yao 9.000 yuan (circa 1.110 euro) in carta moneta stampata con messaggi del Falun Gong. Sebbene sia del tutto legale per i praticanti del Falun Gong usare mezzi creativi (come stampare messaggi del Falun Gong sulla carta moneta) per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione, lei non aveva la suddetta carta moneta nel suo appartamento. Aveva libri del Falun Gong, ma quelli erano i suoi beni legittimi e non hanno causato danni a nessuno.

Non è chiaro quando il giudice Jiang Tao emetterà una sentenza. Al processo erano presenti anche i giudici Wang Xuemei e Wang Tao, oltre agli assistenti Liu e Bai.

Il resto dell’articolo riguarda la persecuzione passata di Yao.

Tre arresti nel 1999, a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro

Il 15 ottobre 1999 Yao si è recata a Pechino per lanciare un appello a favore del Falun Gong ed è stata arrestata. Dopo essere stata riportata nella città di Panzhihua, è stata detenuta per 10 giorni. L'8 novembre dello stesso anno è tornata a Pechino ed è stata nuovamente arrestata e reclusa per 15 giorni.

Il 23 dicembre 1999 Yao e suo marito si sono recati presso il governo municipale di Panzhihua per fare appello al Falun Gong e sono stati entrambi arrestati. Lei è stata trattenuta nel Centro di detenzione della città di Panzhihua per un mese e suo marito in una struttura sconosciuta per 13 giorni.

Condannata a tre anni dopo l'arresto nel 2000

Il 16 luglio 2000 Yao è stata ingannata per presentarsi alla Stazione di polizia di Wushiyi. All'arrivo è stata arrestata e portata al Dipartimento di polizia del distretto di Renhe per essere interrogata. Gli agenti Liu Guichuan e Zhang Hongtai l'hanno poi trasferita al Centro di detenzione della città di Panzhihua.

Il 25 luglio 2000 Yao stava facendo gli esercizi del Falun Gong ed è stata brutalmente picchiata dalla guardia Hu Xiaochuan. Con lei altre due praticanti, Luo Yuanchao e Hou Qinying, sono state incatenate con due paia di catene pesanti da 45 chilogrammi e due paia di manette costrette a fare dei giri nel cortile sotto il sole cocente. Il piede destro di Yao sanguinava abbondantemente a causa dello sfregamento della pelle contro le manette. Anche la caviglia sinistra di Luo sanguinava.

La guardia Hu ha incaricato otto detenuti e una detenuta di nome Sun Ping di nutrire a forza le tre praticanti. Sun si è inginocchiata sullo stomaco di Yao, le ha tappato il naso e le ha versato in bocca una miscela di farina ad alto contenuto di sale. Sun ha usato un cacciavite per aprire la bocca di Luo, provocandole l’avulsione di due incisivi.

Quel pomeriggio, le tre praticanti sono state incatenate e ammanettate separatamente. Yao aveva ai piedi catene da 18 chilogrammi, collegate alle manette. Non poteva stare in piedi né raddrizzare la schiena. Le guardie hanno rimosso le manette e le catene dopo un mese.

Il 7 giugno 2001 il Tribunale del distretto di Renhe, della città di Panzhihua, ha condannato Yao a tre ann e il suo appello è stato poi respinto. A metà luglio 2001, la guardia Zeng Xiaomin, quando ha chiesto di avere una copia della sentenza d'appello, l'ha schiaffeggiata più di 10 volte.

Maltrattamenti in carcere

Il 13 agosto 2001 Yao è stata rinchiusa nel Carcere femminile della provincia del Sichuan (situato nella città di Jianyang). Si è rifiutata di indossare l'uniforme delle detenute e la guardia Wu Juxian ha incaricato circa otto prigioniere di picchiarla che, inoltre, l'hanno ammanettata al telaio del letto (vedi immagine sotto) per circa due ore. Soffriva di dolori atroci e respirava a fatica. Hanno ripetuto la stessa tortura in serata e le guardie hanno tolto le manette al mattino successivo.

Rievocazione della tortura: ammanettata alla struttura del letto

Nell'agosto 2002 il carcere ha intensificato le persecuzioni nei confronti delle praticanti più risolute. Sono state costrette a stare all'aperto sotto il sole cocente, private del sonno e sottoposte a varie forme di torture brutali.

Yao è stata rilasciata il 15 luglio 2003.

Costretta allo sfollamento

Dopo il rilascio, Yao ha dovuto affrontare continue molestie, nella sua abitazione, da parte di agenti della polizia locale e del comitato di strada. A volte andavano tre volte al giorno, sconvolgendo gravemente la sua vita familiare. Per un certo periodo è stata costretta ad allontanarsi da casa.

Arrestata di nuovo nel 2005 e condannata a nove anni

Il 24 novembre 2005 Yao e altri quattro praticanti, tra cui Li Daizhen, Xiao Huizai e You Yuanzhang, sono stati arrestati da agenti del Dipartimento di polizia della città di Panzhihua. La sera stessa sono stati portati al Centro di detenzione della città. Yao ha gridato: “La Falun Dafa è buona!” e una guardia di nome Zhang le ha dato un pugno sul viso talmente forte da farla cadere a terra.

Il 5 gennaio 2006 un gruppo di agenti del Dipartimento di polizia della città di Panzhihua ha portato Yao in un albergo per interrogarla. Gli agenti Zou Yongjun e Huang Jianjun l'hanno immobilizzata per i piedi e l'hanno appesa alla finestra della camera d'albergo, con i piedi che toccavano appena il suolo (vedi immagine sotto). Huang ha arrotolato un tessuto spesso per frustarle il viso. Inoltre, le ha messo il ritratto del fondatore del Falun Gong sotto i piedi, poi un altro nella vita dei pantaloni e un terzo nel colletto. L'uomo ha usato un linguaggio volgare, attaccando il fondatore del Falun Gong.

Illustrazione della tortura: appesa al telaio della finestra

Nonostante il dolore atroce che Yao provava, la polizia ha continuato a sollevarla e alla fine i suoi piedi erano completamente sollevati da terra. Poi l'hanno interrogata e le hanno afferrato le mani per imprimere le sue impronte digitali sui registri degli interrogatori.

Due giorni dopo Yao è stata riportata al centro di detenzione e ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro gli interrogatori della polizia condotti sotti tortura. Dal 7 al 28 gennaio 2006, durante lo sciopero della fame, è stata immobilizzata in un letto in posizione di aquila aperta e nutrita a forza più volte.

Il 26 giugno 2006 il Tribunale del distretto di Dong, nella città di Panzhihua, ha processato Yao e Xiao, condannandoli in pochi giorni. A Yao sono stati inflitti nove anni e a Xiao tre anni e mezzo di reclusione. I loro appelli sono stati respinti dal Tribunale intermedio della città di Panzhihua.

Il tribunale ha quindi ordinato una valutazione medica di Yao, sostenendo che fosse affetta da una malattia mentale. Dieci giorni dopo è stata rilasciata per scontare la pena fuori dal carcere.

Ricoverata in un ospedale psichiatrico

Verso la fine di agosto 2007 le autorità hanno fatto pressione sul marito di Yao, inducendolo a ricoverarla nell'Ospedale psichiatrico della città di Panzhihua, anche se non le era stata diagnosticata alcuna malattia mentale.

L'Ufficio 610 locale ha dato istruzioni ai funzionari dell'ospedale di tenere lì Yao fino a un nuovo ordine.

Yao veniva spesso legata e sottoposta a iniezioni di farmaci tossici che le danneggiavano il sistema nervoso centrale. È stata rilasciata solo dopo più di quattro mesi.

Ammessa in carcere e ripetutamente maltrattata

Il 14 luglio 2008 Yao è stata ripresa in custodia e, tre giorni dopo, è stata rinchiusa nel Carcere femminile della città di Chengdu per scontare il resto della sua condanna a nove anni.

Intorno al 19 luglio 2008 il capitano Zhao Wenjuan ha ordinato alle detenute Sun Xiaohong, Wang Yongzhen e altre di tenere ferma Yao per tagliarle i capelli, l'hanno spogliata dagli indumenti intimi e tentato di farle indossare un’uniforme. La donna si è rifiutata di obbedire e, per circa tre settimane, è stata costretta a rimanere in biancheria intima. Alla fine le guardie le hanno restituito alcuni vestiti.

Yao, nell'agosto 2008 ha praticato gli esercizi del Falun Gong e le guardie hanno incaricato la detenuta Tian Suxiang di torturarla. Tian le ha trafitto mani e piedi con un ago, l'ha colpita al petto e le ha versato dell'acqua in testa. La donna ha continuato a fare gli esercizi e Tian le ha picchiato le mani con un bastone di bambù, facendole gonfiare.

All'inizio di dicembre 2008 la guardia Zhu Yan ha ordinato alle detenute di toglierle i vestiti e di dipingerle sul corpo il marchio dell'uniforme della prigione. La detenuta Sun Ju l'ha stretta in una morsa e non ha allentato la presa finché non è quasi svenuta. Zhu ha poi ordinato alle detenute di tagliarle i capelli. Sun Ju l'ha nuovamente strangolata, quasi soffocandola, successivamente l'ha tenuta ammanettata per un intero pomeriggio.

Nel giugno 2009 le guardie Yu Aiping e Shuang Kangying hanno trascinato Yao nel loro ufficio e le hanno strappato le lenzuola che avvolgevano il suo corpo (le avevano tolto i vestiti e lei si era coperta con le lenzuola). La guardia Wen Xiujun ha poi fatto portare della vernice per dipingere la parola “criminale” sul suo reggiseno e sulla sua biancheria intima. Wen le ha poi scattato delle foto e ha minacciato di pubblicarle su Internet. Il capo divisione Yue Hong ha poi ordinato a Zhu di ammanettarla a un letto per un giorno intero.

A fine giugno 2009 Yao ha praticato gli esercizi del Falun Gong e la guardia Zhu le ha ammanettato le mani dietro la schiena per tre giorni e poi davanti al corpo per un mese.

Lei ha gridato: “La Falun Dafa è buona!” e Zhu ha ordinato alla detenuta Zhou Yan di riempirle la bocca con stracci sporchi. Zhou ha poi afferrato i suoi capelli e le ha sbattuto la testa contro il muro, minacciandola di ucciderla. Yao è svenuta per il colpo.

Il 17 e il 19 maggio 2010 la guardia Zan Hong ha ammanettato Yao al telaio di una porta per circa 10 ore al giorno. In seguito, Zhu l'ha fatto allo stesso modo per sei giorni.

Il 2 ottobre 2010, intorno alle ore 9:00, Yao ha iniziato a praticare gli esercizi del Falun Gong e si è vista portare via tutto il cibo dalla detenuta Wang Jingqiang. La guardia Zhu ha usato due paia di manette per ammanettarle le mani alla sponda superiore di un letto per tre ore.

Il 10 ottobre 2010, intorno alle ore 16:00, Yao ha gridato: “La Falun Dafa è buona!”. Poi ha iniziato a praticare gli esercizi del Falun Gong. Le detenute Wang Xuan e Chen Zhanhua l'hanno tenuta ferma e la detenuta Yao Guohong l'ha presa a calci. Le hanno anche riempito la bocca con stracci sporchi e pizzicato le labbra.

Il 24 novembre 2010, intorno alle ore 16:30, si è verificato lo stesso episodio. Le detenute Wang e Chen hanno tenuto Yao a terra sul letto, con Wang che si è seduta su di lei e le ha coperto il naso con dei calzini sporchi. La donna ha lottato per alzarsi, ma è stata nuovamente buttata a terra e le è stata coperta la bocca.

Wang ha rivelato che le guardie avevano ordinato loro di torturare Yao.

Intorno al settembre 2011 l'istruttore Li Yurong ha dato a Yao una scossa sulle braccia con un manganello elettrico per aver fatto la meditazione. Li ha ordinato a diversi detenuti di appenderla al balcone. L'hanno calata solo due ore dopo. La tortura dell'impiccagione è stata poi ripetuta e la donna è rimasta appesa per otto giorni.

Yao è stata rilasciata con qualche mese di anticipo, il 23 febbraio dell'anno scorso.

Articolo correlato in cinese:

屡遭迫害 四川攀枝花市姚佳秀再被非法关押

Articoli correlati:

Giappone: Proteste davanti all'ambasciata e ai consolati cinesi per commemorare l'appello del 25 aprile

Giappone: Il figlio chiede ai legislatori di aiutarlo a salvare la madre

Luzhou, Sichuan: Sei arrestati e due molestati in occasione della Festa nazionale del Partito Comunista Cinese

Physical and Verbal Abuse Endured by Ms. Yao Jiaxiu at the Longquanyi Women's Prison in Chengdu City

Dafa Practitioners Hung Up and Beaten in a Restaurant Attic by Police in Panzhihua City, Sichuan Province