(Minghui.org) Una praticante settantasettenne, residente nella provincia del Liaoning, è stata condannata a quattro anni all'inizio di dicembre dello scorso anno per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora in questione si chiama Liu Renping ed è stata arrestata il 3 giugno dell’anno scorso mentre si prendeva cura del suo ex marito, che si è gravemente ammalato negli ultimi anni. Il giorno successivo l’uomo ha chiamato Zhang Lianzhu, vice capo della stazione di polizia di Dalianwan che ha arrestato Liu e ne ha chiesto il rilascio.

La polizia ha rilasciato la donna il 4 giugno, ma l'ha arrestata di nuovo quando il giorno dopo è tornata alla stazione di polizia per chiedere la restituzione dei suoi libri del Falun Gong confiscati. Anche la sua abitazione è stata saccheggiata.

Dopo aver appreso dell'arresto della madre, la figlia di Liu, che lavorava fuori città, ha preso un congedo dal lavoro ed è tornata a Dalian per chiederne il rilascio, ma è stata informata che la polizia aveva presentato il caso di sua madre alla procura.

Il tribunale distrettuale di Ganjingzi ha poi tenuto un'udienza in videoconferenza segreta del caso di Liu, senza informare la sua famiglia. È stata condannata a quattro anni e multata di 30.000 yuan (circa 4.100 euro) all'inizio dello scorso mese di dicembre.

Liu ha insistito sul fatto di non aver violato alcuna legge praticando il Falun Gong o avendo libri della pratica in casa. Il 16 dicembre ha presentato appello presso il tribunale intermedio della città di Dalian, ma non è chiaro questo si sia pronunciata sul suo caso.

L'ex marito della praticante, terrorizzato nel vedere la polizia che saccheggiava la sua abitazione, ha iniziato a non mangiare e dormire, ed è deceduto poco dopo.

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