(Minghui.org) Un settantatreenne residente nella contea di Santai, provincia del Sichuan, è stato ripetutamente torturato dalle guardie della prigione di Jiazhou mentre scontava la pena per aver praticato il Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Una mattina dello scorso mese di settembre, mentre Chen Ming stava praticando la meditazione del Falun Gong sul suo letto, gli altri detenuti l’hanno denunciato. Le guardie hanno quindi portato Chen in un luogo privo di telecamere di sorveglianza e l’hanno picchiato.

L’uomo era incatenato e ammanettato dietro la schiena, e le guardie l’hanno schiaffeggiato e gli hanno spruzzato addosso acqua al peperoncino. Le mani di Chen si sono gonfiate e ha rischiato di svenire.

Il mese successivo è stato costretto a stare in piedi per molte ore al giorno. Era ancora ammanettato e incatenato. Per aumentare le sue sofferenze, le guardie l’hanno anche costretto a indossare un cappello pesante e a tenere una palla di metallo in bocca. Per influenzare altri praticanti hanno diffuso voci secondo le quali l’uomo avrebbe rinunciato al Falun Gong, mentre in realtà non l’ha mai fatto.

Questa non è la prima volta che Chen viene torturato in prigione. Nel settembre 2019, poiché si era rifiutato di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, Li Dan, capo del nono reparto, e Shao Lin, capo della sezione educativa, hanno ordinato al capo detenuto Kang Yaolei e ad altri tre detenuti di "lavorare” su Chen. Kang ha preso dell'acqua bollente con un grosso cucchiaio e gliel'ha versata sulla testa. In seguito l’uomo ha riferito che si era sentito come se la sua testa fosse stata trafitta da innumerevoli aghi nello stesso momento.

Il mattino seguente, poiché si rifiutava ancora di scrivere la dichiarazione, Kang e alcuni altri detenuti l’hanno trascinato fino a uno scaldabagno e gli hanno versato di nuovo due brocche piene di acqua bollente sulla testa.

La prigione di Jiazhou, situata a Leshan, nella provincia del Sichuan, è una degli istituti designati per detenere e perseguitare i praticanti maschi del Falun Gong residenti nella zona. La struttura precedentemente era una fattoria per i lavori forzati. In seguito si è fusa con la prigione di Leshan Shawan per diventare l’attuale prigione di Jiazhou, con un cartello appeso all’ingresso che recita: "Chenma Group Co. Ltd.".

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