(Minghui.org) Yue Fei, un personaggio leggendario della storia cinese, fu un esempio di lealtà per generazioni di cinesi. Dalla cacciata degli invasori Jurchen, alla realizzazzione di imprese impossibili sul campo di battaglia, alla difesa del cuore della Cina; la sua storia è stata raccontata più e più volte nei libri di storia cinese, nei drammi, nei romanzi, nei film e così via.

I cinesi spesso esprimevano le proprie aspirazioni attraverso la poesia e Yue non fece eccezione. Le sue poesie nella Collezione di Yue Wumu e nella Raccolta di poesie di canzoni dimostrano il suo carattere magnanimo e i suoi nobili ideali.

(Continua dalla prima parte)

Ecco una delle poesie più famose di Yue Fei:

Man Jiang Hong

La mia criniera furiosa si solleva, sconvolgendo la corona,Mentre mi appoggio a una staccionata,E le piogge scroscianti cessano. Con lo sguardo rivolto al cielo, lancio un lungo grido,Che sale al cielo,Ruggisce audace tenacia. Trent'anni di gloria, tutti cenere e polvere...Un viaggio di migliaia di miglia sotto la luna e il sole. Non sprecare la nostra età, perché le nostre teste, nere in gioventù,SbiancherannoCon sterile rimorso quando tutto sarà finito. Dobbiamo ancora vendicare la disgrazia di Jingkang.Quando finirà il dolore dei ministri?Veloce fa volare il mio carro oltre i confini di Helan. Sazieremo la nostra fame con la carne di maiale Hu,Facendo baldoria, berremo sangue Xiongnu per il nostro vino. La mia crociata si rinnova, recupererò tutto ciò che abbiamo perso.Restaurata la nostra patria,Verrò a Sua Maestà.

Scritta nel 1133, questa poesia incarna pienamente la lealtà e la determinazione di Yue: una forte tempesta che soffia sulla terra della Cina da generazioni. Sono passati quasi mille anni dalla stesura del poema, ma leggendolo si può ancora percepire lo spirito galvanizzante e il senso di giustizia di Yue Fei, così come la sua “audace tenacia”.

In effetti i documenti della storia raccontano del coraggio e della fede senza pari di Yue Fei. Era sempre calmo in battaglia e non si lasciava prendere dal panico, anche quando le sue forze venivano assalite da un attacco furtivo. Quando venivano bombardati con l'artiglieria pesante, Yue Fei manteneva la sua posizione mentre gli altri si nascondevano per mettersi al riparo. E anche nel ruolo di comandante, prese l’iniziativa e attaccò senza timore le linee nemiche. Non c’è da meravigliarsi che i suoi avversari, i Jurchen, abbiano detto: “È più facile spostare una montagna che spostare l’esercito di Yue Fei”.

Ma la virtù di Yue è altrettanto impressionante, se non di più. Nonostante fosse un generale militare, fece molta attenzione a evitare di danneggiare vite innocenti. Secondo la Storia della dinastia Song, la madre dell'imperatore Gaozong, la regina vedova Longyou, una volta fu molestata dai banditi a Qianzhou. Quando Yue stava guidando una spedizione attraverso la città, l'Imperatore emanò un ordine segreto alle proprie truppe di uccidere tutti gli abitanti della città come punizione.

Yue pregò l'Imperatore di giustiziare solo i nemici di Song risparmiando i civili, ma l'Imperatore rifiutò. Per non scoraggiarsi, Yue Fei continuò a supplicare, ancora e ancora, finché l'imperatore Gaozong non ebbe altra scelta che essere d'accordo. Di conseguenza gli abitanti di Qianzhou iniziarono ad adorare il ritratto di Yue in segno di gratitudine per aver salvato loro la vita.

Yue, quando si trattava del proprio esercito, lo gestiva in maniera rigorosa. La sua disciplina era incredibilmente severa e una delle sue regole era che l'esercito “non distruggerà le case dei civili anche se dovessero morire di freddo” e “non ruberà anche se stanno morendo di fame”. A volte, quando i residenti locali offrivano ai soldati alloggio gratuito nelle loro case per la notte, i soldati rifiutavano educatamente e si accampavano fuori.

Tuttavia, la gentilezza di Yue era complementare alla sua severità. Quando i suoi uomini si ammalavano, preparava personalmente le medicine e li curava per rimetterli in salute. Quando i suoi generali viaggiavano lontano da casa, mandava sua moglie a visitare le loro famiglie e vedere se avessero bisogno di aiuto. Quando i suoi uomini morivano in battaglia, Yue si addolorava per loro personalmente e si assicurava che ci fosse chi si prendesse cura dei loro figli. Quando possibile fece in modo che i suoi figli sposassero le figlie di questi soldati e generali defunti in modo che potessero essere mantenuti.

I libri di storia registrano che Yue Fei rifiutò l'Imperatore cinque volte quando cercò di concedergli il titolo di Tutore Imperiale, dato che Yue Fei cercava solo di difendere il Paese invece di trarne profitto. Ogni volta che l'Imperatore lo ricompensava con denaro o beni, Yue Fei condivideva tutto il premio con i suoi generali e soldati. Sebbene fosse un generale molto esperto, non lo menzionò mai nelle sue interazioni con gli altri.

Ogni volta che raccoglieva le razioni militari, Yue si preoccupava del carico sui civili. “Le risorse finanziarie degli abitanti della regione sud-orientale sono esaurite”, disse una volta. Dopo aver terminato la guerra nell’area di Jinghu, nell’odierna provincia dello Hubei, reclutò civili per coltivare la terra e la fece coltivare anche al suo esercito. In questo modo la quantità di cibo necessaria ai militari venne ridotta della metà.

Yue rimase fedele al Paese e mostrò pietà filiale nei confronti della propria madre. A causa dei suoi numerosi viaggi, era raramente a casa per prendersi cura di lei. Dopo la morte della donna chiese un congedo temporaneo per onorarla. “Abolire la pietà filiale in nome della lealtà, significa mettere il carro davanti ai buoi”, scrisse. “Se non si riesce a prendersi cura dei propri genitori a casa, non si sarà in grado di rimanere fedeli al proprio Imperatore”.

Zhang Jun, un altro generale, una volta chiese a Yue Fei il segreto per guidare un esercito di successo. “Richiede renyi (benevolenza e rettitudine), saggezza e strategie, onestà e integrità, coraggio e disciplina”, rispose Yue. “Tutti questi sono importanti”.

(Continua nella parte 3)