(Minghui.org) L’anno scorso sono state segnalate le morti di 132 praticanti del Falun Gong deceduti a causa della persecuzione della loro fede.
I nuovi decessi registrati includono 2 praticanti morti nel 2017, 3 nel 2018, 2 nel 2019, 24 nel 2020 e 101 l’anno scorso.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica per il benessere della mente e del corpo basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Dal 1992, anno della sua diffusione al pubblico, innumerevoli persone sono state attratte dai suoi profondi principi e dai benefici per la salute. Temendone la crescente popolarità, il regime comunista cinese ha lanciato una campagna nazionale nel luglio 1999, cercando di reprimere la pratica.
Centinaia di migliaia di praticanti sono stati molestati, arrestati, detenuti, imprigionati e torturati. Il sito Minghui.org ha documentato, al 6 gennaio di quest’anno, un totale di 4.726 morti. Tuttavia, a causa della rigida censura delle informazioni che vige in Cina, il numero reale è probabilmente molto più alto.
I centouno decessi avvenuti nel 2021 hanno avuto luogo durante tutto l'anno, con sessanta incidenti occorsi da gennaio a giugno.
I praticanti del Falun Gong morti durante la persecuzione nel 2021
Prima fila (da sinistra a destra): Ding Guiying, Lyu Guanru, Mao Kun, Lyu Songming, Liu Xiufang, Xie Dewen
Seconda fila (da sinistra a destra): Li Caie, Zhang Cuicui, Li Hongwei, Gong Piqi, Kang Aifen, Wu Dongsheng
Terza fila (da sinistra a destra): Wang Xiangju, Li Guiyue, Zhou Xianwen, Guo Qi, Sun Xiujun, Chu Liwen
Quarta fila (da sinistra a destra): Guo Hongyan, Ma Ying, Chang Xiuhua, Pan Yingshun, Song Xiulian, Fu Guihua
I praticanti deceduti provenivano da venticinque regioni, ed ottantacinque di loro erano donne. Le province dell’Heilongjiang (venticinque), del Liaoning (ventidue) e del Jilin (quindici) hanno registrato il maggior numero di casi; le restanti ventidue regioni hanno rilevato da uno ad otto casi.
Centododici praticanti avevano un’età compresa tra i trentanove e gli ottantacinque anni; il più giovane era Pu Zheng, torturato a morte nel 2017 nella prigione della provincia dello Yunnan, mentre le più anziane erano Li Jingxia e Ren Canru, entrambe insegnanti in pensione che, dopo essere state molestate dalle autorità, sono decedute.
Alcuni praticanti anziani, prima di morire tragicamente a causa della persecuzione, avevano subito il dolore di perdere i figli. Vent’anni prima Ren Canru, aveva perso il figlio Yuan Jiang, deceduto in seguito alle torture. Tan Fengming, un padre di ottantadue anni, non ha più visto il figlio dal 2004, quando era uscito per distribuire materiale informativo sul Falun Gong. La moglie settantasettenne di Tan, ora deceduto, ha una figlia che sta ancora scontando una pena di quattro anni per aver praticato il Falun Gong, e sta lottando per affrontare il dolore e per prendersi cura di se stessa.
Un uomo ottantenne, Liu Xiyong, dopo aver scontato una pena di tre anni per aver praticato il Falun Gong, è stato trattenuto in custodia e, pochi mesi dopo, gli è stata inflitta un'altra condanna a quattro anni. Nonostante le sue condizioni critiche, gli è stata negata la libertà condizionata, ed il 29 dicembre è deceduto.
Sono morti altri otto praticanti anch'essi ottantenni, così come ventotto settantenni, trentuno sessantenni, trentasei cinquantenni e quattro quarantenni provenienti da tutti i ceti sociali, compresi insegnanti, contabili, medici, ingegneri ed operai.
Venticinque praticanti sono deceduti durante la reclusione, di cui tredici in prigione e dieci nei centri di detenzione, una donna di quarantacinque anni è morta in una stazione di polizia ed un uomo in un ospedale, entrambi il giorno dopo l’arresto. Le autorità non hanno permesso ai loro parenti di vedere i corpi dei praticanti morti in prigione e li hanno costretti a farli cremare, mentre le famiglie che hanno potuto vedere i loro cari hanno spesso riferito che presentavano gravi ferite.
Molti di coloro che sono deceduti hanno sopportato, prima di morire, decenni di prigionia e torture. Una donna di settantadue anni è stata ricoverata in un ospedale psichiatrico venti volte, un insegnante di storia di cinquantatré anni è stato imprigionato per quattordici anni ed una donna sessantottenne ha scontato un periodo in un campo di lavoro e tre in prigione, per un totale di diciassette anni.
Una donna di settantasei anni è morta tre giorni dopo essere stata portata a casa dalle guardie carcerarie in stato di incoscienza; aveva scontato una pena di sei anni e mancavano poche settimane al suo rilascio. Una donna è stata picchiata a morte due giorni prima del rilascio programmato, dopo aver scontato una pena di cinque anni. Ad un uomo è stata concessa la libertà condizionata per una grave ascite solo un giorno prima della morte.
In alcuni casi l'angoscia provocata dalle continue molestie si è rivelata mortale per i praticanti. Una donna di sessantasette anni dell’Heilongjiang, che era già in cattive condizioni di salute, è peggiorata ulteriormente dopo essere stata molestata. Le autorità, un mese dopo il suo decesso, hanno chiamato il marito e ordinato alla donna di presentarsi all'ufficio del comitato residenziale locale.
Di seguito una selezione delle morti avvenute lo scorso anno. La lista completa dei 132 praticanti deceduti può essere scaricata qui (PDF).
Morti in custodia
Ottantenne condannato a quattro anni muore in prigione dopo averne scontati tre
Liu Xiyong
Quando i familiari di Li Xiyong sono andati a prenderlo in prigione il 9 aprile dell’anno scorso, sono rimasti sconvolti nell'apprendere che l'uomo ottantenne, che aveva appena finito di scontare tre anni, era stato portato via dalla polizia. Quattro mesi dopo è stato condannato ad altri quattro anni ed ha sviluppato il diabete ed un accumulo di liquidi nel petto. Le autorità, mentre veniva curato, l’hanno tenuto ammanettato ed incatenato al letto d'ospedale.
Liu ha sviluppato un'altra grave patologia. Il 9 dicembre, mentre veniva portato all'ospedale, era su una sedia a rotelle che è stata messa dentro una gabbia di metallo nel retro del furgone. La sua famiglia è stata sorpresa nel vedere che il viso, le mani e i piedi di Liu erano tutti gonfi. Sembrava disabile, e non era in grado di parlare chiaramente. Quando sua nipote ha cercato di sistemargli la mascherina, le guardie l'hanno intimidita e non hanno permesso ai parenti di avvicinarsi.
Hanno inoltre preteso che i familiari di Liu pagassero tutte le sue spese mediche, sostenendo che versasse in cattive condizioni di salute già prima dell'arresto ed hanno dichiarato di non ritenersi responsabili delle sue patologie. Le ripetute richieste dei parenti per la libertà condizionata non sono state accolte.
Liu è morto in ospedale il 29 dicembre. I dipendenti della prigione non hanno permesso a suo figlio di prendere la salma; l’hanno portata loro stessi ad un'impresa di pompe funebri, temendo che la sua famiglia potesse presentare una denuncia contro di loro, e la polizia l’ha sorvegliata fino alla sua cremazione avvenuta il 1° gennaio.
Con l'inizio della repressione, nel 1999, Liu è stato ripetutamente incarcerato per aver sostenuto la sua fede e per aver chiarito la verità riguardo alla persecuzione. Dopo un arresto avvenuto nell’aprile 2002, gli sono stati dati due anni di lavori forzati. Il 24 luglio 2008 è stato condannato a tre anni e mezzo e il 9 aprile 2018, dopo il suo ultimo arresto, è stato nuovamente condannato ad una pena di tre anni senza processo. Mentre sua moglie chiedeva disperatamente il suo rilascio alla stazione di polizia locale, un ufficiale le ha detto: "Questa volta lo lasceremo morire dentro!".
Donna di quarantacinque anni muore un giorno dopo essere stata arrestata
Li Shuangyan, quarantacinque anni, residente ad Hegang, nell’Heilongjiang, arrestata il 16 dicembre dell’anno scorso per aver prodotto materiale informativo sul Falun Gong, è morta il giorno dopo. È stata interrogata e torturata per quasi trenta ore alla stazione di polizia di Fuli. Mentre stava per morire, la polizia ha ordinato al marito di andarla a prendere al ritorno dal lavoro.
Quando questi è arrivato alla stazione di polizia, Li non era in grado di camminare da sola ed è stata portata fuori da tre agenti. Con una voce molto debole ha detto al marito: "Andiamo a casa".
Mentre tornava presso la sua abitazione Li stava già morendo. Suo marito ha chiamato un'ambulanza, ma quando è arrivata lei era già morta.
Un uomo dello Shandong muore un giorno dopo l'arresto. A causa della persecuzione aveva già perso la moglie
Sun Pijin della contea di Mengyin, nella provincia dello Shandong, il 17 giugno dello scorso anno è stato arrestato mentre lavorava nella fattoria di famiglia ed è morto un giorno dopo. La polizia, il 18 giugno, ha informato i parenti della sua morte, dicendo che, all'ospedale di medicina cinese della contea di Mengyin, aveva rifiutato di sottoporsi al test del coronavirus e si era buttato dall'edificio, morendo all'istante. Gli agenti hanno isolato la scena non permettendo a nessuno di avvicinarsi.
Quando la famiglia di Sun ha visto la salma alle pompe funebri della contea di Mengyin, perdeva liquido cerebrale, gli mancava uno dei bulbi oculari ed l’addome era infossato. Le autorità hanno costretto i parenti a far cremare il corpo otto giorni dopo, ed hanno anche proibito ai parenti di appellarsi o di intentare una causa per la sua morte ingiusta.
Prima del fermo di Sun anche la figlia (soprannominata Jiaojiao) è stata arrestata a casa e trattenuta nel centro di detenzione di Linyi.
Jiaojiao dopo la morte del padre è rimasta orfana, poiché la madre, Yu Zaihua, era morta sei anni prima, dopo undici anni di latitanza avvenuti per evitare la persecuzione per la fede condivisa della famiglia nel Falun Gong.
Hubei muore tredici giorni dopo essere stata ammessa in prigione
Hu Hanjiao di Hanchuan, nela provincia dell’Hubei, è morta tredici giorni dopo essere stata ammessa in prigione per scontare una pena di quattro anni. Era stata arrestata il 15 marzo dell’anno scorso e condannata il 16 giugno, per aver parlato alla gente del Falun Gong.
Alle 20.00 del 9 novembre dell’anno scorso, tredici giorni dopo essere stata trasferita nella prigione femminile della provincia dell’Hubei, una guardia ha chiamato il marito di Hu dicendo che era morta per una malattia in ospedale. Le autorità non gli hanno permesso di vedere il corpo, né la sua cartella clinica, e l’hanno anche costretto a licenziare l'avvocato che aveva assunto per chiedere giustizia per la moglie. Inoltre gli hanno proibito di discutere della morte della propria moglie con altri praticanti locali del Falun Gong.
Henan: Uomo muore in custodia un mese dopo l'arresto
Li Xianxi, cinquantenne di Anyang, nella provincia dell’Henan, l’11 maggio dell’anno scorso intorno alle 17.00 è uscito per comprare panini al vapore per la cena e non è più tornato. Era proprietario di un piccolo negozio, ed è stato arrestato quando la polizia l’ha visto parlare del Falun Gong con alcune persone.
Quattro agenti della stazione di polizia di Beiguan hanno perquisito le due residenze di Li senza mostrare un mandato, néi documenti. Il giorno hanno emesso un avviso di custodia penale e Li è stato trattenuto nel centro di detenzione della città di Anyang. Poiché ha praticato gli esercizi del Falun Gong in carcere, le guardie l’hanno ammanettato ed incatenato, per punirlo per aver fatto uno sciopero della fame.
La mattina del 13 giugno la famiglia di Li è stata informata che era deceduto il giorno prima. Secondo i parenti che avevano visto il cadavere, era emaciato, la testa era gonfia ed aveva ferite alla schiena ed alle ginocchia. Le autorità hanno rifiutato di fornire qualsiasi spiegazione riguardo alla sua morte.
Mongolia interna: Uomo muore il giorno dopo essere stato processato per la sua fede
Guo Zhenfang di Chifeng, nella Mongolia Interna, è morto un giorno dopo che lui e la moglie sono stati processati per la loro fede nel Falun Gong.
I familiari di Guo, la sera del 9 giugno dell’anno scorso, hanno ricevuto una chiamata dalla polizia che li avvisava della sua morte, si sono precipitati all'ospedale ed hanno visto decine di agenti in borghese che sorvegliavano la salma. Hanno notato che la parte inferiore della schiena era viola, c'erano ferite sul lato interno di un ginocchio ed il naso era sporco di sangue. Hanno cercato di guardare più attentamente, ma la polizia ha impedito loro di avvicinarsi al corpo.
Un medico dell'ospedale ha rivelato che Guo, quando la polizia l’ha portato all’ospedale, non dava segni di vita. Gli agenti, poco dopo, hanno fatto portare la salma dell’uomo alla ditta di pompe funebri del distretto di Songshan, senza il consenso della famiglia.
Appena un giorno prima della propria morte Guo e la moglie, Feng Yuhua, sono stati processati dal tribunale del distretto di Songshan. Secondo i membri della famiglia che hanno assistito all'udienza, era balzato fuori dall'auto della polizia e camminava nell'aula, pertanto sembrava essere molto sano.
Mentre le autorità non hanno fornito alcuna spiegazione per la sua morte, la famiglia sospetta fortemente che sia stato torturato a morte nel centro di detenzione del distretto di Songshan.
Guo e la moglie sono stati arrestati la mattina del 25 novembre 2020 e per la seconda volta sono comparsi in tribunale, dopo una precedente udienza avvenuta l'8 aprile dell’anno scorso.
Mentre Yao Xinren era ancora in coma dopo aver subito un ictus, le autorità gli hanno tolto il supporto vitale trasferendolo dal reparto di terapia intensiva dell'ospedale ad un centro per anziani dove mancavano le attrezzature mediche adeguate per curarlo. L'uomo di cinquantuno anni è morto una settimana dopo, lasciando la moglie ed un figlio.
Yao, di Longkou, nello Shandong, ha avuto un ictus intorno alle 21:00 del 22 aprile 2020, quasi dieci mesi dopo il suo arresto avvenuto il 3 luglio 2019. Gli è stata praticata una craniotomia la mattina del 23 aprile all'ospedale popolare locale. Il medico, due giorni dopo, gli ha anche praticato una tracheotomia e l’ha collegato al respiratore.
Quando la moglie di Yao è andata all'ospedale per avere notizie, gli agenti non hanno permesso che il medico o l'infermiera le dessero informazioni su di lui, e si sono anche rifiutati di mostrare i filmati di sorveglianza su ciò che era successo al praticante nel centro di detenzione.
Il signor Yao dopo la craniotomia
Per i nove mesi successivi all'intervento, anche mentre Yao era in coma, la polizia è rimasta fuori dal reparto di terapia intensiva per monitorarlo, impedendo alle persone di avvicinarsi a lui.
La polizia sorveglia Yao in ospedale
Il 4 febbraio dell’anno scorso la polizia ed il personale dell'ospedale hanno trasferito l’uomo dal reparto di terapia intensiva al centro per anziani di Dongjiang, che non aveva le attrezzature necessarie per curarlo adeguatamente. É deceduto intorno all'1:40 del mattino dell'11 febbraio.
Jilin: Medico subisce un'emorragia cerebrale e muore due settimane dopo
Il 15 luglio 2020 Sun Fengxian, un'ostetrica di sessantacinque anni della contea di Nong’an, nel Jilin, è stata arrestata dalla polizia durante una retata. Lei ed altri dodici praticanti il 26 luglio dell’anno scorso sono stati condannati a pene che variavano da un anno e mezzo a dieci anni. Sun ha fatto appello al verdetto, ma questo è stato respinto il 29 novembre. Nel centro di detenzione della contea di Nong’an, alle 16:30 del 3 dicembre ha subito un'emorragia cerebrale, ed è stata portata in ospedale. Il chirurgo l'ha operata con il consenso della sua famiglia, il medico ha detto che l’intervento, durato quasi cinque ore, aveva avuto successo.
Sun è rimasta in coma ed il 13 dicembre è stata trasferita all’ospedale di medicina cinese della contea di Nong'an. Il 15 dicembre alle 12:40 la famiglia della donna è stata avvisata che sarebbe statarianimata, ma intorno all'1:30 del mattino è morta.
I parenti di Sun sospettano che siano stati gli abusi subiti durante la reclusione a causare le sue condizioni, ed hanno anche rimproverato il centro di detenzione per non aver permesso loro di visitarla nei mesi precedenti, durante la sua emergenza clinica. Hanno detto che se l'avessero vista prima, avrebbero avuto un'idea migliore della sua salute fisica e mentale, e forse la tragedia non sarebbe accaduta.
Hanno riferito che l'ultima visita del suo difensore era avvenuta il 26 agosto dell’anno scorso e, in quell’occasione, il personale del centro di detenzione aveva preteso che l'avvocato fosse vaccinato contro il COVID-19, ma aveva poi ceduto quando la famiglia si era lamentata con il governo della contea di Nong'an.
Quando l'avvocato aveva chiesto di visitarla nuovamente il 9 ottobre, dopo che lei aveva fatto appello contro il verdetto ingiusto, il centro di detenzione aveva richiesto una lettera di approvazione dal suo ufficio di giustizia locale, così come il permesso del giudice del tribunale intermedio di Changchun. L'avvocato e la sua famiglia hanno presentato diversi reclami contro il giudice Zang Wancheng per aver bloccato la visita, ma senza successo.
Morti in circostanze sospette
Fu Guihua di Changchun, nel Jilin, è morta due mesi dopo essere stata portata in prigione per scontare una pena di sette anni e mezzo. Le autorità si sono rifiutate di lasciare che la sua famiglia vedesse il corpo e l’hanno traslato presso un'impresa di pompe funebri senza avvisare. Hanno continuato ad impedire alla sua famiglia di vederla senza la presenza di una guardia carceraria. Nonostante le ripetute richieste di indagare sulla sua morte, i funzionari della prigione hanno fatto pressione per cremare la salma il più presto possibile.
Fu Guihua
Fu è stata arrestata il 15 agosto 2019, insieme a suo marito, alla figlia maggiore, ai suoi due generi ed ai loro rispettivi genitori, per la loro fede nel Falun Gong. La figlia minore è stata risparmiata perché aveva un bambino di tre mesi, mentre il marito e la suocera della figlia minore sono stati rilasciati dopo quindici giorni di detenzione. Gli altri sono stati condannati a sette anni o sette anni e mezzo di prigione nel febbraio dell’anno scorso.
Fu e sua figlia maggiore sono state condotte nella prigione femminile della provincia del Jilin il 27 maggio dell’anno scorso e sono state rinchiuse nell'ottavo reparto, dov’erano costrette a rimanere sedute su un piccolo sgabello per lunghe ore ogni giorno, e non potevano ricevere visite dai loro avvocati e familiari.
Colonnello in pensione muore in prigione, la famiglia sospetta una scorrettezza
I familiari di Gong Piqi, colonnello in pensione di sessantasei anni di Qingdao, nello Shandong, hanno ricevuto una chiamata da una guardia carceraria la sera del 12 aprile dell’anno scorso, che ha riferito loro che Gong era stato appena portato in ospedale per essere rianimato. Pochi istanti dopo la guardia ha chiamato nuovamente dicendo che l’uomo era morto per un ictus.
Gong Piqi
Quando la mattina seguente i familiari di Gong si sono recati all'ospedale, il medico e le autorità carcerarie si sono rifiutati di far vedere loro la salma. Siccome hanno protestato, il fratello maggiore ed il nipote sono stati finalmente autorizzati a vederlo, ma non a fare foto o video.
Secondo il fratello la testa di Gong era ferita e gonfia, ed aveva sangue nelle orecchie.
Nelle riprese di un video di sorveglianza fornito in seguito si vedeva che gli avevano soltanto misurato la pressione del sangue, senza curarlo. Alle 20:30 circa Gong era caduto dal letto sul pavimento, e non riusciva a muoversi. L'ambulanza non è arrivata fino alle 21:00 e la sua famiglia ha chiesto perché avesse impiegato mezz'ora ad arrivare.
Mentre la guardia che ha chiamato i parenti ha affermato che l'ictus mortale di Gong è stato causato dal suo rifiuto di sottoporsi a trattamento per l’ipertensione, i suoi familiari hanno chiesto perché la prigione non li avesse informati prima delle sue condizioni o perché non lo avesse rilasciato in libertà condizionata.
Gong è stato sequestrato durante un arresto di gruppo nell'ottobre 2017, ed è stato poi condannato a sette anni e mezzo e a pagare una multa di 20.000 yuan (circa 2.700 euro) il 20 luglio 2018.
Dal 2020 le autorità carcerarie dello Shandong avevano interrotto tutti i contatti di Gong con la sua famiglia, usando la pandemia come scusa. I parenti hanno detto di non avere idea di come stesse vivendo in prigione.
Dalla seconda metà del 2020 le guardie hanno costretto i detenuti a lavorare dalle 5:00 del mattino alle 19:00 od alle 21:00, senza quasi nessuna pausa. Quando Gong ed altri praticanti si sono rifiutati di fare il lavoro non pagato, sono stati portati in una stanza a guardare un film che calunniava il Falun Gong.
A quel punto Gong aveva già iniziato a soffrire di ipertensione, e si sentiva costantemente stordito. Vedendo che era appoggiato al muro a causa delle vertigini, il detenuto Li Feng gli aveva detto: "Che succede? Non ti senti bene? Non fingere. Non morirai".
Li diceva spesso ai detenuti: "Gong Piqi sta solo fingendo di morire, sarebbe semplicemente meraviglioso se lo facesse".
Insegnante muore dieci giorni prima di essere rilasciato, la famiglia sospetta il prelievo di organi
Pan Xujun di Xuzhou, nella provincia del Jiangsu, è stato arrestato il 19 maggio 2015 e condannato nel 2016 a cinque anni e mezzo nella prigione di Hongzehu. L'8 novembre 2020, dieci giorni prima del suo rilascio, i suoi familiari sono stati convocati in prigione per "vederlo". Quando sono arrivati, hanno visto il corpo nella camera mortuaria; un medico della prigione ha mostrato uno dei suoi organi alla famiglia (dettagli sconosciuti), dicendo di aver fatto un'autopsia e determinato che era morto per un ictus.
Pan Xujun
La famiglia di Pan non ha accettato la spiegazione e sospetta che il cinquantacinquenne sia stato ucciso per i suoi organi perché tra il 2002 e il 2010, durante il suo primo periodo scontato nella prigione di Hongzehu, era stato sottoposto ad esami e test intensivi. I parenti credono che le sue informazioni siano state memorizzate in un database per la ricerca degli organi, e che sia stato selezionato nel 2016, dopo la condanna a cinque anni e mezzo nella stessa prigione.
Donna di settantasei anni muore improvvisamente mentre sta scontando la pena
I familiari di Ding Guiying hanno subito un duro colpo quando il carcere femminile n. 2 della provincia dello Yunnan li ha informati, a metà gennaio dell’anno scorso, che la loro cara era appena deceduta. Prima di allora non sapeva nemmeno che fosse stata condannata per aver praticato il Falun Gong. La prigione ha fatto cremare il suo corpo pochi giorni dopo. Aveva settantasei anni.
Ding Guiying
Ding, della città di Kunming, nello Yunnan, è stata arrestata a casa il 28 agosto 2019. Poiché il centro di detenzione locale ha impedito ai familiari di farle visita e le autorità non li hanno mai aggiornati sul suo stato, essi pensavano ancora che fosse nel centro di detenzione e spesso si recavano alla Divisione della sicurezza interna per chiederne il rilascio.
Il 14 gennaio una guardia della prigione femminile n. 2 dello Yunnan li ha informati che Ding ha avuto "una grave malattia" ed è morta alle 8:53 del 15 gennaio. Il carcere ha fatto cremare il suo corpo il 19 gennaio senza dare spiegazioni sulle sue condizioni. Poiché Ding, prima del suo arresto, era perfettamente sana, la sua famiglia sospetta che la morte sia avvenuta a causa degli abusi subiti durante la detenzione e non per una malattia, come sostengono i funzionari della prigione.
Solo dopo che Ding è morta la sua famiglia ha ricevuto il verdetto: era stata condannata a quattro anni dal tribunale del distretto di Wuhua il 10 luglio 2020.
Morti qualche giorno prima o dopo il rilascio dalla prigione
Donna muore in prigione due giorni prima del rilascio previsto
Su Yunxia è morta mentre era in prigione, due giorni prima che finisse di scontare la sua pena di cinque anni per aver praticato il Falun Gong. Su, della città di Harbin, nell’Heilongjiang, è stata arrestata il 7 settembre 2016, dopo essere stata denunciata per aver parlato del Falun Gong con alcune persone. Suo marito disabile è andato alla stazione di polizia in sedia a rotelle con l'aiuto della nipote per chiedere il suo rilascio, ma non gli è stato nemmeno permesso di entrare.
Su, il 31 marzo 2017, è stata condannata a cinque anni di prigione ed al pagamento di una multa di 10.000 yuan (circa 1.400 euro). Il suo rilascio dalla prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang era previsto per il 6 settembre dell’anno scorso, ma è morta due giorni prima. Aveva sessantasette anni.
Secondo un informatore, il 4 settembre le detenute l’hanno picchiata perché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong e, per lo stesso motivo, la prigione non le ha comunicato l'avviso di rilascio. Dopo averla picchiata a morte, le guardie hanno coperto il corpo con un panno bianco e l’hanno tenuto nel corridoio dell'ottavo reparto. Le detenute erano terrorizzate e, la sera, non osavano uscire dalle loro celle per andare in bagno.
L'ufficio dell'amministrazione penitenziaria rifiuta la libertà vigilata ad un uomo fino a un giorno prima della sua morte
Meno di un mese dopo che Li Zhendong, di Shenyang, nella provincia del Liaoning, è stato ammesso in prigione per scontare la pena per aver praticato il Falun Gong, ha sviluppato una grave ascite, e non era in grado di mangiare.
I familiari di Li sono stati contattati dalla prigione di Dongling per pagare le sue spese mediche all'inizio di ottobre dell’anno scorso; solo allora hanno saputo che era stato condannato a tre anni e mezzo.
Quando i parenti gli hanno fatto visita in ospedale, Li era emaciato, il suo ventre era gravemente gonfio e doveva sottoporsi ad una procedura quotidiana per rimuovere il liquido in eccesso. Il medico ha detto che aveva un'insufficienza epatica che metteva a rischio la sua vita ma, nonostante le condizioni in cui versava, le guardie carcerarie lo ammanettavano al letto d'ospedale e lo sorvegliavano 24 ore su 24.
I familiari del praticante hanno chiesto per lui la libertà condizionata per motivi medici, ma è stata respinta e la prigione ha anche chiesto loro di coprire tutte le spese mediche.
Il 1° novembre dell’anno scorso Li è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva di un altro ospedale e collegato ad un respiratore. Otto giorni dopo è andato in coma ed aveva una febbre alta e persistente di 105.8 F (circa 41°).
La mattina del 12 novembre le guardie che lo monitoravano hanno riferito le sue condizioni, e due ufficiali dell'ufficio dell'amministrazione penitenziaria della città di Shenyang sono andati a controllarlo. Dopo che il medico ha confermato che Li poteva morire quella sera, l'amministrazione della prigione ha stilato un avviso di approvazione della libertà condizionata e ha detto alle quattro guardie che controllavano Li di lasciare l'ospedale.
La moglie, la figlia, il genero, il fratello e la sorella dell’uomo sono andati all'ospedale e sono rimasti con lui. É deceduto alle 5:00 del mattino successivo. Aveva sessantotto anni.
Li è stato arrestato il 10 luglio 2019, mentre studiava gli insegnamenti del Falun Gong con altri praticanti. La polizia ha perquisito la sua casa ed ha confiscato i suoi libri del Falun Gong. È comparso davanti al tribunale del distretto di Heping il 4 dicembre 2020 ed è stato condannato a tre anni e mezzo.
Uomo di ottantatré anni condannato a sette anni per la sua fede, muore ore dopo essere stato mandato a casa sotto ossigeno
Huang Qingdeng di Leqing, nella provincia dello Zhejiang, è stato arrestato a casa il 17 aprile 2019, per aver inviato a delle persone messaggi di testo sulla persecuzione del Falun Gong.
Dopo quasi un anno di detenzione, Huang è stato condannato a sette anni dal tribunale di Leqing il 12 marzo 2020, ed è stato ammesso alla seconda prigione di Hangzhou in data sconosciuta.
Una guardia carceraria ha chiamato la sua famiglia a metà novembre 2020, dicendo che soffriva di seri disturbi e che era stato portato in ospedale per essere rianimato. Nonostante le sue condizioni critiche, la prigione ha rifiutato di rilasciarlo su cauzione.
I familiari di Huang hanno ricevuto un'altra chiamata dalla prigione nel marzo dell’anno scorso in cui è stato detto loro che era stato riportato in ospedale per essere rianimato.
Giorni dopo, intorno alle 14.00 del 26 marzo dell’anno scorso, Huang è stato mandato a casa sotto ossigeno. Tutto il suo corpo era coperto di ecchimosi; la sua famiglia sospettava che, prima di dimetterlo, gli avessero somministrato droghe tossiche. É morto la sera stessa.
Morti dopo una lunga persecuzione
Ex insegnante di storia muore dopo tre pene detentive che hanno distrutto la sua salute
Quando Lu Songming è tornato a casa nel 2018, dopo aver scontato il terzo periodo di reclusione per aver praticato il Falun Gong, era stato diverse volte in punto di morte, a causa delle torture subite durante la detenzione. Avendo perso la capacità di lavorare a causa di una grave patologia cardiaca, si affidava alla raccolta degli ortaggi avanzati al mercato degli agricoltori.Trasportando oggetti pesanti si stancava facilmente e doveva sdraiarsi spesso per riposare. Dopo aver lottato con una salute cagionevole per tre anniè deceduto la sera del 28 marzo dell’anno scorso, all’età di cinquantatré anni.
Lu Songming
Lu ha perso la madre in giovane età ed è stato cresciuto dal padre. Nel 1990, dopo essersi laureato all’università della provincia dell’Hunan, è diventato insegnante di storia in una scuola media della città di Xiangtan, nella stessa provincia.
Quando il regime comunista cinese nel 1999 ha ordinato la persecuzione del Falun Gong, Lu lo praticava da tre anni. Per aver sostenuto la sua fede, è stato licenziato dalla scuola media e condannato tre volte, per un totale di quattordici anni. Mentre scontava la pena, è stato appeso per i polsi ammanettati, picchiato, percosso con manganelli elettrici e costretto a fare lunghe ore di lavoro intensivo. Le torture e gli abusi hanno completamente distrutto la sua salute: ha sviluppato una grave patologia cardiaca ed è stato sul punto di morire una dozzina di volte.
Quando Lu è stato rilasciato nel 2006, dopo il primo periodo di detenzione, sua moglie è stata costretta dalle autorità a divorziare da lui. Il tribunale ha concesso la sua casa e la custodia del figlio alla moglie, lasciandolo senza un tetto e senza soldi. Per guadagnarsi da vivere ha dovuto accettare lavori saltuari, tra cui riparare scarpe per strada e vendere noccioline.
Lu Songming aveva solo sei denti quando è stato rilasciato il 3 febbraio 2012, dopo la seconda condanna.
Dopo il suo ultimo arresto, avvenuto il 31 agosto 2014, il padre di Lu, ottantenne, si è recato presso la stazione di polizia, la Procura, il tribunale, l'Ufficio 610 (un'agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong), il centro di detenzione ed il governo locale per chiedere il rilascio del figlio, ma senza successo. All'anziano non è stato nemmeno permesso di fargli visita.
Mentre stava scontando il suo terzo mandato nella prigione di Wangling, Lu è stato costretto a sedere su un piccolo sgabello senza muoversi fino a sedici ore ogni giorno; la tortura gli ha causato frequenti attacchi di cuore ed è stato spesso rianimato.
Anche dopo che il medico ha emesso diversi avvisi di condizioni critiche, le guardie non hanno smesso di costringerlo a sedersi sul piccolo sgabello. A volte Lu si rotolava per terra a causa del forte dolore al petto, che gli causava anche una pressione sanguigna pericolosamente alta, eppure le guardie non gli permettevano di riposare a letto, cosa che era altamente raccomandata dal medico.
Non potendo ottenere giustizia, Lu è stato costretto a fare uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione, il che ha peggiorato ulteriormente le sue condizioni di salute.
Nell'autunno del 2017 una guardia che aveva appena iniziato a lavorare nella prigione ha sottoposto di nuovo Lu alla tortura, da seduto ed in piedi, il che gli ha immediatamente provocato un dolore acuto al petto. Anche se il medico ha raccomandato il suo rilascio con la condizionale, la prigione ha insistitonel tenerlo in custodia e le guardie spesso gli hanno proibito di comprare i beni di prima necessità. Era spesso affamato e non aveva abbastanza vestiti, e nemmeno una coperta per stare al caldo. Lu è stato rilasciato il 31 agosto 2018, in gravi condizioni, ed è morto tre anni più tardi, dopo aver lottato contro una salute cagionevole e condizioni di vita scadenti.
Picchiata quotidianamente durante i cinque anni di carcere, donna muore un anno dopo il rilascio
Dopo aver sopportato numerosi arresti, intensi lavori forzati, imprigionamento e torture per la sua fede nel Falun Gong, Li Guiyue, residente nella contea di Yilan, nell’Heilongjiang, è morta il 6 agosto dell’anno scorso. Aveva cinquantadue anni.
Li Guiyue da giovane
Li Guiyue dopo essere stata perseguitata
Nel 2000 Li si è recata due volte a Pechino per appellarsi al diritto di libertà di credo, ma è stata arrestata, picchiata e le è stato dato un anno di lavori forzati.
Mentre scontava la pena nel famigerato campo di lavoro forzato di Wanjia, è stata sottoposta ad un intenso lavaggio del cervello, a lavori forzati, cella d’isolamento e percosse; è stata costretta a svolgere un lavoro intenso per fare stuzzicadenti e vari prodotti che venivano esportati in Paesi asiatici come il Giappone e la Corea, una pratica comune del sistema cinese di lavoro forzato, che è stata poi abolita nel 2013.
Le donne praticanti del Falun Gong nel campo di lavoro forzato di Wanjia che si rifiutavano di rinunciare al loro credo venivano mandate nei reparti maschili e picchiate dai detenuti. Li ha ricordato un incidente durante il quale le guardie hanno tentato di mandarla in un reparto maschile da sola, cosa che potenzialmente l'avrebbe sottoposta a uno stupro di gruppo. Questo non è stato un incidente isolato, poiché la pratica di mettere le praticanti in celle maschili per essere stuprate è stata perpetrata in altri centri di detenzione e campi di lavoro in Cina.
Per aver diffuso la verità sul Falun Gong e sulla persecuzione illegale, Li è stata presa di mira dalle autorità locali dal 2010 al 2015; è stata arrestata, detenuta e la sua casa è stata perquisita. Per evitare ulteriori molestie ha dovuto lasciare la sua città natale.
Dopo aver assistito alla perquisizione della sua abitazione da parte della polizia nel marzo 2012, all'anziano padre di Li è mancato il respiro ed è stato portato d’urgenza in ospedale il giorno dopo. Alla fine è deceduto mentre Li viveva lontano. La morte del padre a causa delle molestie per la sua fede ed il fatto di non poter essere presente nei suoi ultimi giorni, sono stati i due più grandi rimpianti che l’hanno perseguitata per il resto della sua vita.
Nel maggio 2015 Li è stata arrestata per aver distribuito volantini informativi sul Falun Gong e condannata a cinque anni di prigione da scontare nel carcere femminile dell’Heilongjiang, dov’è stata regolarmente picchiata, fatta sedere su un piccolo sgabello per lunghi periodi di tempo, insultata e maltrattata verbalmente ogni giorno.
Il 16 maggio 2020, quando è stata rilasciata, Li era emaciata e quasi irriconoscibile, soffriva di dolori,debolezza muscolare, sonnolenza e perdita di appetito.
Per un anno dopo il suo rilascio dalla prigione, a volte si svegliava improvvisamente nel cuore della notte, tremando di paura borbottanso tra sé e sé. A volte si rifiutava di mangiare con la sua famiglia, portava la sua ciotola in disparte, si accovacciava a terra e mangiava in silenzio a testa bassa. Spesso diceva a se stessa: "Mi hanno picchiato ogni giorno! Mi picchiano tutti i giorni!". Spaventata e nervosa, si guardava continuamente intorno ed i suoi occhi erano pieni di paura e tristezza. La sua famiglia sospettava che, durante la detenzione, le fossero state somministrate droghe sconosciute, causando danni irreparabili alla sua salute fisica e mentale. Dopo aver lottato con una salute cagionevole per un anno, Li è morta il 6 agosto dell’anno scorso all’età di cinquantadue anni.
Liaoning: Donna muore tre anni dopo aver sopportato dieci anni di reclusione e torture costanti
Quando Wang Sumei è stata rilasciata il 21 luglio 2018, dopo aver scontato una pena di dieci anni per aver praticato il Falun Gong, i suoi capelli erano diventati grigi, quattro dei suoi denti erano caduti, sette si erano allentati, e la sua vista era diventata sfocata.
Nonostante le sue condizioni, la polizia continuava a molestarla e le ordinava di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Suo marito aveva avuto una relazione e l'aveva abbandonata, lasciandola in una profonda disperazione. Era rimasta con sua sorella, che si era presa cura di lei. Dopo aver lottato con una salute cagionevole per quasi tre anni, la donna di Shenyang, nel Liaoning, è morta il 12 marzo dell’anno scorso, un giorno dopo che suo figlio l'aveva portata a casa. Aveva cinquantanove anni.
Wang è stata arrestata il 21 luglio 2008 durante una retata della polizia, e successivamente condannata a dieci anni da scontare nella prigione femminile del Liaoning, dov’era costretta a lavorare almeno dodici ore al giorno per fare maglioni e la sera era costretta a stare ferma fino all'una di notte prima di poter andare a letto.
Poiché Wang è rimasta ferma nella sua fede, le guardie hanno istigato le detenute a controllarla e torturarla; alcune di loro l'hanno appesa così in alto che i suoi piedi non toccavano il pavimento. Di tanto in tanto le tiravano i capelli e le spingevano la testa in un secchio d'acqua, quasi annegandola. Altre la schiaffeggiavano e le pizzicavano le cosce ogni giorno, anche quando Wang faceva i lavori forzati e, a volte, la picchiavano senza motivo.
Una detenuta imprigionata per omicidio ha torturato Wang costringendola ad aprire la bocca e premendo sui suoi denti. Anche se non c'erano ferite visibili, i denti di Wang si sono allentati e hanno iniziato a farle male.
Per impedirle di fare gli esercizi del Falun Gong, le detenute spesso la ammanettavano dietro la schiena anche mentre dormiva, a volte le strappavano le lenzuola e la legavano al letto. Una volta l’hanno legata così strettamente da ferirle i polsi e, poiché aveva gridato: "la Falun Dafa è buona" per protestare contro la persecuzione, le avevano sigillato la bocca con del nastro adesivo.
Dato l'incessante abuso fisico e mentale, più dodici ore di lavoro forzato ogni giorno, ed una dieta povera, a Wang è stato diagnosticato un calo di zuccheri nel sangue, di conseguenza il 25 gennaio 2012, è stata trasferita all'Unità Anziani e Disabili della Divisione 11. Le guardie hanno continuato a costringerla a fare lavori non pagati, questa volta confezionando tamponi di cotone.
Durante la sua permanenza in prigione, i familiari di Wang hanno fatto ripetutamente richiesta di farle visita, ma le guardie l'hanno respinta ogni volta. Quando la sorella è andata a prenderla fuori dalla prigione, è riuscita a riconoscere a malapena la donna che le stava di fronte.
Jiang Guobo della città di Weifang, nello Shandong, quando nel 2014 è tornato a casa dopo aver scontato una pena di cinque anni per aver praticato il Falun Gong, ha subito complicazioni a lungo termine per la somministrazione involontaria di farmaci in prigione. Si sentiva spesso male e vomitava, il suo addome era gonfio, aveva sangue nelle feci, era molto debole, soffriva di vertigini e a volte sveniva. Dopo aver lottato con una salute cagionevole per sette anni, è morto il 29 aprile dell’anno scorso. Aveva cinquantotto anni.
Jiang una volta ha detto: "Nel centro di detenzione ho sofferto torture inimmaginabili: sono stato alimentato a forza con droghe tossiche ed acqua con pepe molto piccante; il mio vomito era verde. Sono stato anche legato ad una croce per venti giorni e lasciato libero solo di tanto in tanto. A causa dello sfregamento contro un blocco di legno la mia spina dorsale si è fratturata. Non ho visto dall'occhio destro per molto tempo, ho avuto problemi ad urinare, una volta ho sofferto di stitichezza per ventisei giorni, un’altra volta ho perso quasi quarantacinque chili in sole tre settimane. Non riesco a ricordare quante volte sono stato in punto di morte".
Nel luglio 1999, dopo l'inizio della persecuzione, Jiang è stato arrestato tredici volte per aver sostenuto la sua fede, ha subito settantasette tipi di tortura, tra cui le scosse elettriche, la panca della tigre e l'alimentazione forzata con droghe tossiche, mentre scontava due periodi di campo di lavoro ed un periodo di cinque anni di prigione. Alcuni detenuti hanno detto di non aver mai visto nessuno torturato in modo così crudele.
Uomo del Ningxia costretto a ingerire farmaci contro la sua volontà, muore un anno e mezzo dopo la scarcerazione
Song Laiping della città di Wuzhong, nella provincia del Ningxia, è morto il 31 luglio dell’anno scorso, un anno e mezzo dopo il rilascio. Aveva scontato diciotto mesi per aver praticato il Falun Gong.
Song è stato arrestato per la prima volta nell'aprile 2018 e presto rilasciato su cauzione. Quando è stato ripreso in custodia quattro mesi dopo, alla sua famiglia è stato permesso di vederlo solo una volta, nel marzo 2019, prima che fosse trasferito dal centro di detenzione locale alla prigione.
Prima di essere arrestato Song era energico e forte, era veloce nell'azione e aveva una mente acuta ma, quando è stato rilasciato il 10 febbraio 2020, era emaciato e lento nel pensare e nell'agire, spesso barcollava ed era molto irritabile. Quando aveva un attacco di rabbia, rompeva le cose ed era incontinente. All'inizio gli attacchi d’ira si verificavano una volta ogni dieci giorni ma, man mano che le sue condizioni peggioravano, soffriva di un episodio una volta ogni due giorni o addirittura ogni giorno.
Secondo i ricordi molto limitati che Song aveva quando era lucido, le autorità lo avevano sottoposto a cure mediche involontarie per tutta la durata della sua detenzione. Quando aveva scoperto per la prima volta che le guardie del centro di detenzione mettevano una droga sconosciuta nel suo cibo, l’aveva gettata invece di mangiarla. Le guardie, dopo averlo scoperto, l’avevano maltrattato verbalmente, affamato e, anche se il centro di detenzione gli aveva permesso di iniziare a mangiare normalmente dopo che la sua famiglia aveva presentato un reclamo, Song aveva notato di aver subito gravi perdite di memoria quando era stato trasferito in prigione. Per quanto riguarda gli esercizi del Falun Gong che aveva fatto per anni, aveva completamente dimenticato i movimenti.
Poco dopo essere stato portato nel nuovo centro di ammissione della prigione di Yinchuan, una guardia l’aveva picchiato perchè si era rifiutato di assumere alcuni farmacie l’aveva legato, somministrandogli la droga con la forza.
Nella prigione di Shizuishan il praticante era stato inizialmente tenuto nel 16° reparto in una cella di isolamento, costretto a sedersi su un piccolo sgabello tutto il giorno ad ascoltare propaganda che diffamava il Falun Gong ad alto volume. Anche dopo essere stato portato nel reparto per detenuti anziani, era stato ancora torturato dai detenuti e gli era stato ordinato di rinunciare al Falun Gong.
Un addetto ai lavori ha rivelato che Song è stato portato all'ospedale della polizia per un trattamento di emergenza almeno due volte durante la sua prigionia. Poco dopo il suo ricovero nella prigione di Shizuishan, i detenuti avevano sentito forti rumori provenire dalla sua cella, seguiti da un violento vomito. Era stato quindi portato in ospedale per essere rianimato ma, dopo essere stato dimesso, non ricordava affatto l'incidente.
Song alla fine, il 31 luglio dell’anno scorso, è morto per i danni causati al suo corpo. Aveva sessantanove anni.
Ningxia: Donna di sessantatré anni muore cinque mesi dopo l'ultimo arresto per la sua fede
Kang Aifen della città di Jiamusi, nell’Heilongjiang, dopo il suo ultimo arresto avvenuto il 17 giugno dell’anno scorso, è stata portata in un centro di detenzione locale. Aveva sviluppato una grave patologia cardiaca ed un edema sistemico; non era in grado di stare in piedi o camminare da sola, aveva perso la vista in entrambi gli occhi ed aveva difficoltà a respirare.
Poco dopo che le autorità l’avevano rilasciata e messa agli arresti domiciliari il 17 agosto, avevano sottoposto il suo caso alla procura cercando di imprigionarla. A causa delle continue molestie la sua salute è peggiorata ulteriormente, ed è deceduta il 18 novembre dell’anno scorso.
Kang nei suoi primi anni
Kang negli ultimi anni
Le gambe gonfie di Kang dopo la sua ultima incarcerazione
Morti indotte da continue molestie
Ingegnere di volo muore a quarantasei anni dopo aver subito torture durante la detenzione e continue molestie dopo il rilascio
Wu Menghua, un ingegnere anziano della China Southern Airlines di Pechino, è deceduto il 6 luglio dell’anno scorso, dopo aver subito ripetute molestie da parte delle autorità ed un peggioramento della salute a causa delle torture subite durante la detenzione.
Wu è stata arrestata il 14 febbraio 2020, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Quando si è rifiutata di lasciare che la polizia le prendesse le impronte digitali, cinque agenti le hanno preso a calci le gambe fino a farla cadere, poi le hanno afferrato le mani prendendole le impronte digitali. Wu è stata portata in un luogo sconosciuto ed ammanettata ad una sedia per oltre trenta ore.
Prima di rinchiuderla in un centro di detenzione, la polizia l’ha portata in ospedale per un esame medico. Quando ha iniziato a parlare all'infermiera ed agli altri pazienti della persecuzione del Falun Gong, la polizia le ha tappato la bocca con del nastro adesivo.
Tre giorni dopo Wu è stata rilasciata su cauzione a causa delle sue cattive condizioni di salute, ed è tornata a casa della madre nel suo quartiere. Le sue mani erano terribilmente gonfie, il suo viso e le sue braccia avevano ferite multiple, non era in grado di sollevare le braccia, anche le sue gambe giorni dopo si erano gonfiate, ed aveva cominciato ad avere sangue nelle feci.
Non volendo che la sua famiglia si preoccupasse per lei, Wu non ha mai raccontato le torture che ha subito alla stazione di polizia, dicendo solo che era qualcosa che la maggior parte delle persone non avrebbe potuto sopportare.
Al suo ritorno a casa il comitato residenziale locale e la polizia hanno costantemente molestato Wu , mettendole due guardie di sicurezza fuori dall’appartamento 24 ore su 24 per tre mesi, ed impedendole d’uscire. Anche a sua madre, che viveva con lei, è stato impedito di uscire per più di due mesi. Le due donne hanno dovuto farsi aiutare dalla sorella minore di Wu, che viveva nello stesso quartiere, per l’approvvigionamento di cibo e dei beni di prima necessità.
In seguito Wu è tornata a casa propria, ma la polizia continuava a molestarla e ad abusare verbalmente di lei. Durante l'annuale Congresso Nazionale del Popolo e la Conferenza Nazionale Consultiva Politica del Popolo Cinese a marzo, Wu ha sofferto di un forte gonfiore alle gambe. Era così debole da non poter scendere le scale, eppure la polizia ha fatto comunque irruzione in casa sua, abusando verbalmente di lei e perquisendo il luogo alla ricerca di materiale del Falun Gong. Due guardie di sicurezza sono rimaste fuori dal suo appartamento per oltre dieci giorni, uscendo solo dopo la fine delle due sessioni.
Non potendo più sopportare lo stress mentale, Wu si è trasferita fuori città e sua madre è andata con lei, perché non era più in grado di badare a se stessa. Siccome la polizia non riusciva a trovarla, ha tormentato la sorella per cercare di sapere dove fosse ed ha minacciato di mettere Wu nella lista dei "Ricercati". Wu è morta il 6 luglio dell’anno scorso a quarantasei anni.
Nonostante Liu Xiufang fosse gravemente malata, nel luglio 2020 le autorità l’hanno costretta a firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong filmandola durante la molestia. Per la profonda angoscia, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate, ed è morta sei mesi dopo, alle 20:55 del 29 gennaio 2021. Aveva sessantotto anni.
Liu Xiufang
La morte di Liu è stata il tragico epilogo del calvario della persecuzione per la pratica del Falun Gong che ha sopportato per ventidue anni, durante i quali la praticante di Jiamusi, nell’Heilongjiang, è stata arrestata otto volte. Le sono state inflitte tre condanne al campo di lavoro ed una alla prigione.
Durante la detenzione è stata colpita con una spessa asta di bambù, legata a cavalcioni su un letto, costretta a stare ferma su un piccolo sgabello ed ammanettata dietro la schiena per lunghe ore, che la lasciava tremante dal dolore. Ciononostante le detenute le tiravano le braccia per aumentare la sofferenza. Liu diceva che ogni secondo le sembrava durasse mille anni.
Uomo del Ningxia in libertà vigilata muore dopo frequenti molestie
Huang Yunlong della città di Shizuishan, nella provincia del Ningxia, dopo essere stato rilasciato in libertà condizionata per motivi di salute, è stato costantemente molestato ed intimidito, malgrado avesse già scontato una pena di sette anni per la sua fede nel Falun Gong. Huang, che aveva lottato con due cancri all'ultimo stadio, ha visto la sua salute deteriorarsi per la paura e l'angoscia delle molestie. É morto nel novembre dell’anno scorso all’età di sessantotto anni.
Negli ultimi ventidue anni, Huang, che si era ritirato dalla compagnia carbonifera di Jingyuan, nella provincia del Gansu, è stato ripetutamente perseguitato per la sua fede.
L’uomo una volta era andato a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, ed era stato arrestato e condannato a due anni di lavori forzati. Le guardie del campo di lavoro lo picchiavano regolarmente, spesso sul petto e sulla schiena, e gli hanno rotto diverse costole. Dopo essere stato rilasciato, la polizia aveva perquisito la sua casa e diverse volte gli aveva estorto denaro.
Per evitare la persecuzione Huang si era trasferito a Shizuishan, nel Ningxia, ma è stato arrestato il 10 maggio 2018 durante una retata della polizia. Nel centro di detenzione aveva sangue nelle urine e non era in grado di mangiare. In punto di morte è stato portato in ospedale e gli sono stati riscontrati due tumori all'ultimo stadio; solo allora la polizia ha accettato di rilasciarlo su cauzione.
Dopo il suo rilascio alla fine di luglio, la polizia ha continuato a monitorare Huang molestandolo frequentemente. Il tribunale distrettuale di Dawukou l’ha condannato a sette anni alla fine del 2018. A quel punto era diventato disabile e aveva perso la capacità di camminare da solo. A causa delle cattive condizioni di salute il giudice gli ha concesso la libertà condizionata per motivi medici.
La polizia ed i membri del comitato residenziale hanno continuato a molestarlo e intimidirlo, così viveva sempre nella paura, finchè le sue condizioni sono peggiorate ed è morto nel novembre dell’anno scorso.
Anziana muore d'infarto dopo la revoca dell'ammissione del nipote al college e la perquisizione della propria casa
Li Junzhi era residente a Yueyang, nell’Hunan. Suo nipote, nel luglio dell’anno scorso, è stato ammesso ad un college militare e tutta la famiglia del figlio era piena di speranza e di gioia.
Il ragazzo, però, è stato informato di non aver superato una verifica del contesto politico, perché Li praticava il Falun Gong. La polizia ha anche fatto irruzione a casa del figlio, confiscando due libri del Falun Gong di Li. La famiglia di suo figlio era sopraffatta e sconvolta.
Li era ansiosa e depressa per la situazione di suo nipote, ed ha avuto un'insufficienza cardiaca. É morta il 27 luglio dello scorso anno, dopo essere stata portata in ospedale. Aveva settant’anni.
Donna di settantasei anni muore due settimane dopo aver subito ripetute molestie
Un mese prima del centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese, nel luglio dell’anno scorso, la polizia della contea di Yongji, nel Jilin, ha iniziato a molestare Wang Guiying nella sua abitazione. Poiché lei si rifiutava di aprire la porta, gli agenti spesso rimanevano fuori di casa per controllarla.
Il 20 luglio, in occasione del 22° anniversario dell'inizio della persecuzione del Falun Gong, la polizia ha fatto irruzione nella sua casa confiscando i suoi libri del Falun Gong, il materiale informativo e le stampanti.
Mentre la polizia stava perquisendo la sua casa, Wang ha accusato un malore ed ha chiamato sua figlia per chiederle aiuto. Dopo l'arrivo della figlia, la polizia le ha scattato una foto ed ordinato di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong a nome di sua madre. Gli agenti hanno anche cercato di portarla alla stazione di polizia per interrogarla.
Sebbene gli agenti di polizia avessero rinunciato ad arrestare Wang, temendo di doversi prendere la responsabilità della sua salute, sono rimasti ad interrogarla, chiedendo informazioni su altri praticanti, ma Wang si è rifiutata di rispondere a qualsiasi domanda.
Dopo che la polizia se n’è andata, Wang si è trasferita a casa di sua figlia e diversi agenti le hanno chiamate ogni giorno per molestarle. La salute della praticante è rapidamente peggiorata, ed è morta il 6 agosto dell’anno scorso.