(Minghui.org) Lo scorso mese di ottobre sono stati segnalati otto casi di praticanti del Falun Gong perseguitati a morte per aver sostenuto la loro fede, portando a 174 il totale dei decessi segnalati dall’inizio dell’anno.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica meditativa basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza, che è stata introdotta al pubblico nel 1992. Negli anni successivi, milioni di cinesi ne hanno abbracciato i profondi insegnamenti e i benefici per la salute. Nel luglio 1999 il regime comunista cinese, temendone la popolarità, ha lanciato una campagna nazionale per sradicare la pratica spirituale. La persecuzione continua ancora oggi.

A eccezione di un decesso avvenuto nel mese di febbraio dell’anno scorso, gli altri sette sono deceduti tra i mesi di marzo e ottobre di quest’anno, di cui due a marzo, tre ad agosto e uno ciascuno a settembre e ottobre. A causa della rigida censura dell’informazione da parte del regime comunista, il bilancio reale delle vittime della persecuzione è probabilmente molto più alto.

La provincia dello Jilin ha registrato tre decessi e le altre cinque province: Anhui, Henan, Heilongjiang, Hunan e Shandong ne hanno registrato uno ciascuna.

Gli otto praticanti deceduti comprendono tre donne e cinque uomini. Il più giovane aveva 53 anni, mentre gli altri erano sulla settantina e il più anziano aveva 77 anni.

La maggior parte dei praticanti, prima di morire, ha subito torture e incarcerazioni di lunga durata. In particolare, una donna di 53 anni, che era diventata sana e lavorava in un supermercato, è deceduta per un ictus dopo arresti e vessazioni senza sosta. Una donna di 75 anni, per otto mesi è stata picchiata e nutrita a forza con farmaci sconosciuti in un ospedale psichiatrico. È deceduta cinque mesi dopo essere stata dimessa. Un uomo di 70 anni è morto in prigione, meno di un anno dopo essere stato trasferito.

Due uomini di 70 anni hanno perso la pensione dopo anni di detenzione e, prima di morire, la loro vita è stata molto difficile. La figlia di un praticante è stata arrestata perché sosteneva la pratica del padre. Dopo la morte dell’uomo, le autorità hanno negato alla figlia il diritto di recarsi all’estero a tempo indeterminato.

Di seguito sono riportati gli otto decessi segnalati nello scorso mese di ottobre. L’elenco dei praticanti può essere scaricato qui (PDF).

Notizie tardive: Il padre muore dopo ripetute molestie, la figlia viene monitorata e le viene negato il passaporto

Prima di praticare il Falun Gong Cai Kaikui, della contea di Tongxu nella provincia dell’Henan, aveva un brutto carattere e rimproverava spesso i suoi figli. Fumava quasi quattro pacchetti di sigarette al giorno. Le sue dita erano diventate gialle e i suoi vestiti avevano spesso dei buchi dovuti alle bruciature di sigaretta. Prima dei 50 anni ha avuto numerose malattie e riusciva a malapena a girarsi nel letto.

Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998, ha smesso facilmente di fumare e ha migliorato il suo carattere. Non ha più avuto litigi in casa e ha fatto amicizia con i suoi vicini.

Poiché Cai si rifiutava di rinunciare alla sua fede, il 22 aprile 2020 alcuni agenti di polizia hanno fatto irruzione nella sua abitazione, senza mostrare i loro documenti né un mandato di perquisizione, e gli hanno confiscato i libri del Falun Gong, un lettore audio e un telefono cellulare. L’uomo è stato interrogato presso il Dipartimento di polizia della contea di Tongxu e, lo stesso giorno, un parente ha pagato la cauzione ed è stato rilasciato.

Da quel momento in poi, i funzionari locali e la polizia l’hanno costantemente molestato e hanno cercato di fargli apporre le impronte digitali su documenti sconosciuti. Volevano anche ottenere informazioni e la posizione di sua figlia Cai Qiaoling, anch’essa praticante del Falun Gong.

Il 30 giugno 2021 qualcuno ha bussato alla porta della donna, dicendo che il suo bagno perdeva acqua al piano di sotto. Quando Cai ha aperto la porta, il capitano Li Rui dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Shunhe, insieme a 20 agenti in borghese, ha fatto irruzione nell’abitazione. La polizia ha trascorso tre ore a mettere a soqquadro l’appartamento e a confiscare i suoi beni. Non le è mai stato fornito un elenco degli oggetti requisiti.

Cai è stata portata al Dipartimento di polizia del distretto di Shunhe e le sono stati inflitti 13 giorni di detenzione amministrativa per aver “organizzato, istigato, costretto e incitato altri a impegnarsi in attività di culto”, in base all’articolo 27 della legge cinese sull’amministrazione della pubblica sicurezza.

Quando è stata rilasciata nell’agosto 2021, il padrone di casa di Cai, vessato dai funzionari locali, si è rifiutato di continuare ad affittarle l’appartamento. La donna è stata costretta a trasferirsi. Nel frattempo, le autorità hanno monitorato lei, le sue attività online e hanno messo sotto controllo il suo telefono cellulare. A ottobre ha trovato lavoro come cassiera in un hotel. Il giorno dopo l’inizio del lavoro, la polizia ha molestato il proprietario dell’hotel e l’ha fatta licenziare. A novembre la polizia ha tentato di arrestare lei e il padre costretto a letto. A dicembre, quando ha trovato un’altra occupazione, il primo giorno qualcuno si è recato sul suo nuovo posto di lavoro per molestarla. Non volendo influenzare negativamente l’azienda, Cai si è licenziata. Anche se il padre era ricoverato in ospedale, le autorità hanno continuato a seguirla e a molestarla.

Le continue molestie hanno compromesso la salute del padre che, il 15 febbraio dell’anno scorso, è deceduto.

Lo scorso 5 gennaio Cai si è recata all’ufficio immigrazione della contea di Tongxu per richiedere il passaporto. Ha saputo che il dipartimento di polizia del distretto di Shunhe le aveva vietato di recarsi all’estero fino al 26 gennaio. Quando, il 29 gennaio, ha cercato di ottenere il passaporto presso un ufficio locale, le è stato detto che doveva ancora consultare l’ufficio immigrazione. Il 2 febbraio l’ufficio immigrazione le ha comunicato il divieto di lasciare il Paese fino al 1° agosto scorso, senza fornire alcuna motivazione. Il 2 agosto il divieto è stato esteso a tempo indeterminato.

All’inizio di settembre Cai ha presentato un reclamo al governo della città di Kaifeng. A metà settembre, quando si è rivolta all’ufficio immigrazione, le è stato detto che il motivo per cui le era stato impedito di viaggiare all’estero era basato sull’articolo 12, paragrafo 2, della legge cinese sull’amministrazione delle uscite e degli ingressi. L’articolo stabilisce che i cittadini cinesi non possono lasciare la Cina se sono stati condannati penalmente e non hanno completato i termini, oppure se sono sospettati o imputati in cause penali.

Anhui, notizie tardive: Praticante di 75 anni muore mesi dopo essere stata detenuta per otto mesi in un reparto psichiatrico

Il 26 marzo scorso Hu Hongmei, di 75 anni, della contea di Jinzhai nella provincia dell’Anhui, è deceduta pochi mesi dopo essere stata dimessa da un ricovero involontario di otto mesi in un reparto psichiatrico.

Hu non aveva alcun disturbo mentale ed è stata presa di mira semplicemente per la sua fede nel Falun Gong. È prassi comune per le autorità ricoverare i praticanti sani negli ospedali psichiatrici, per sottoporli alla somministrazione involontaria di farmaci e a torture fisiche.

Il ricovero involontario di Hu è avvenuto il 25 febbraio dell’anno scorso, quando la stazione di polizia e il governo della borgata di Youdian l’hanno prelevata da casa e portata direttamente al reparto psichiatrico dell’ospedale di Baiyun.

La donna è stata messa in un reparto con altre otto persone, tra cui attivisti per i diritti umani. L’ospedale era gestito come una prigione. A Hu non veniva mai dato cibo a sufficienza e, ogni giorno, per tre volte, veniva costretta ad assumere tre pillole di un farmaco sconosciuto. Quando si rifiutava di prenderle, le infermiere le afferravano il collo e la schiaffeggiavano.

A volte, cinque infermieri tenevano Hu a terra per costringerla a prendere le pillole, e le hanno quasi rotto le costole. Inoltre, le infermiere la nutrivano a forza, accusandola di mangiare troppo lentamente. A volte, per aumentare le sue sofferenze, le soffiavano aria nello stomaco attraverso il tubo di alimentazione. Mentre gli altri detenuti potevano uscire all’aperto per una pausa, alla donna non era mai permesso di lasciare la stanza. Le guardie potevano prenderla a calci e legarla a piacimento. Una volta al mese le veniva anche prelevato un campione di sangue.

Dopo oltre otto mesi di detenzione, la polizia ha filmato e fotografato Hu. Gli agenti le hanno anche ordinato di firmare una dichiarazione in cui prometteva di non praticare più il Falun Gong. Poiché Hu non si è mai sposata, nell’ottobre dell’anno scorso è stato detto a suo fratello di andare a prenderla in ospedale e di portarla alla casa di cura della borgata di Youdian, dove è stata messa sotto sorveglianza residenziale. Nell’ottobre 2021, dopo l’arresto, era stata tenuta nella stessa casa di cura sempre sotto sorveglianza residenziale.

Dopo il suo ricovero nell’ottobre dell’anno scorso il presidente della casa di cura, Wang Longfei, e il suo staff hanno continuato a fare pressioni su di lei affinché rinunciasse al Falun Gong. Mentre soffriva ancora per le complicazioni della somministrazione involontaria di farmaci in ospedale, ha lottato per far fronte alle incessanti pressioni e, il 26 marzo scorso, è deceduta.

Una volta Hu ha detto che tutta la sua vita è stata infelice. Quando era giovane, un medico militare l’aveva operata allo stomaco nonostante fosse completamente sana. Ha cercato di appellarsi al governo centrale, ma non poteva permettersi il biglietto del treno per Pechino. Si è imbarcata su un treno merci e ha sopportato difficoltà inimmaginabili nel suo viaggio verso la capitale cinese. Non ha ottenuto la giustizia che meritava. Decenni dopo, è deceduta a causa della persecuzione del Falun Gong.

Un uomo di 70 anni dello Jilin si vede sospendere la pensione e muore in povertà

Nel mese di luglio 2020 Jin Dejun, della città di Yanji nella provincia dello Jilin, ha perso la sua pensione e ha lottato per arrivare a fine mese. La scorsa primavera è deceduto dopo aver sofferto in povertà e malato. Aveva 74 anni.

Nato il 17 maggio 1949, nel 2000 Jin è stato condannato a nove anni di prigione perché si è rifiutato di rinunciare alla sua fede. Durante questi nove anni è stato incarcerato e torturato ferocemente in diverse prigioni nelle città di Changchun, Jilin e Gongzhuling. Non potendo sopportare la pressione della persecuzione, sua moglie ha divorziato mentre l’uomo era in prigione. Quando è stato rilasciato, era senza casa e indigente.

Nel luglio 2020 l’Ufficio per la previdenza sociale della città di Yanji gli ha sospeso la pensione. All’epoca Jin aveva 71 anni e non poteva permettersi nemmeno l’affitto più economico, per non parlare del costo delle necessità quotidiane. Tre anni dopo è deceduto, senza un soldo e malato.

Donna dell’Heilongjiang muore dopo essere stata ripetutamente molestata dalla polizia

Lo scorso mese di agosto Tang Chunhua, di 53 anni, della città di Ning’an nella provincia dell’Heilongjiang, è deceduta dopo aver sopportato anni di persecuzione per la sua fede, il Falun Gong.

Tang ha riconosciuto al Falun Gong il merito di averle restituito la salute e permesso di vivere senza malattie. Fin da giovane soffriva di una grave patologia renale e, nel corso degli anni, le sue condizioni erano peggiorate. Ogni giorno doveva assumere diversi farmaci per tenere sotto controllo i sintomi, ma non sono serviti.

La sua sofferenza fisica la rendeva anche irritabile e irrequieta. Detestava le interazioni sociali e non sorrideva mai. Il marito e i figli le giravano intorno in punta dei piedi, per paura di provocare le sue reazioni. Inoltre, le lasciavano fare tutto a modo suo. Nonostante questo, si sentiva senza speranza e si chiedeva se avrebbe mai sentito ridere in casa sua. Anche i suoi genitori, che vivevano con lei, erano preoccupati per la sua salute e cercavano ovunque una cura.

Per caso, nel 2010 la madre di Tang ha ricevuto una copia dello Zhuan Falun, il libro principale del Falun Gong, e le ha chiesto di leggerlo. All’inizio Tang non l’ha presa a cuore, perché non credeva che il Falun Gong potesse restituirle la salute. Sua madre ha iniziato a leggere il libro e, in un solo mese, è guarita dalle sue malattie. Tang è rimasta stupita dalla guarigione miracolosa della madre e, il 15 luglio 2010, ha iniziato a praticare il Falun Gong.

Tre mesi dopo, la malattia renale di Tang è scomparsa senza alcun trattamento medico. Per la prima volta dopo due decenni, ha provato la sensazione di essere libera dalle malattie. Il marito e i figli erano felicissimi e la loro casa era di nuovo piena di risate.

Tang era in grado di prendersi cura di se stessa, di svolgere le faccende domestiche e di occuparsi del minimarket a conduzione familiare.

Molte persone che frequentavano il suo negozio hanno assistito ai suoi drastici cambiamenti e si sono rese conto che il Falun Gong non è affatto come viene rappresentato nella propaganda d’odio del regime comunista. Tang e sua madre hanno anche lavorato duramente per aiutare le persone a vedere oltre le bugie del regime e ad apprezzare la bontà del Falun Gong.

L’anno scorso la madre di Tang è stata arrestata per aver parlato alla gente del Falun Gong. In seguito è stata rilasciata, ma lei e sua figlia sono state prese di mira dal Partito Comunista Cinese. Gli agenti le hanno spesso molestate a casa e hanno convocato diverse volte Tang alla stazione di polizia per interrogarla, nel tentativo di farla rinunciare al Falun Gong.

Sotto la crescente pressione, nello scorso mese di agosto Tang ha avuto un ictus e, poco dopo, è deceduta.

Uomo dello Jilin ripetutamente arrestato e privato della pensione, muore per lesioni permanenti causate dalle torture

Yang Xin, della città di Yushu nella provincia dello Jilin, è stato arrestato e detenuto molte volte perché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong. Quando è stato rinchiuso in prigione, è stato torturato fino a vomitare sangue e quasi a perdere la vista. Le torture subite in un centro di detenzione gli hanno causato sangue nelle feci. A causa delle persecuzioni ha anche perso la pensione. Le autorità hanno continuato a perseguitarlo e lo scorso 10 agosto è deceduto.

Il 23 luglio 2010 Yang e Zhu Haishan, anch’egli deceduto a causa della persecuzione, sono usciti per consegnare dei DVD con informazioni sul Falun Gong, ma sono stati arrestati. Il 30 dicembre 2010 il tribunale della città di Yushu ha condannato Yang a tre anni di prigione.

All’interno della prigione di Shiling, nella città di Siping, le guardie e i detenuti hanno cercato di costringere Yang a rinunciare alla sua fede. Lo hanno colpito con i bastoni elettrici, picchiato, privato del sonno e fatto sedere per ore su un piccolo sgabello. A causa delle torture, l’uomo ha quasi perso la vista e le sue condizioni fisiche sono peggiorate. Quando era ormai sul punto di morire, il carcere lo ha rilasciato per evitare di essere ritenuto responsabile. Tuttavia, invece di riaccompagnarlo a casa, un agente dell’Ufficio 610 della città di Yushu lo ha condotto in un centro per il lavaggio del cervello e ha continuato a torturarlo.

Dopo essere stato rilasciato la salute fisica e mentale di Yang non si è più ripristinata. Si sentiva debole e letargico. Con la vista annebbiata, non poteva coltivare la terra per mantenersi e ha dovuto prestare i suoi terreni coltivabili ad altri agricoltori.

Nel mese di luglio 2017, pochi mesi prima del 19° Congresso del regime comunista, gli agenti della stazione di polizia della città di Chengfa hanno iniziato a perseguitare Yang. Tra il 2017 e il 2021 la polizia lo ha arrestato quattro volte, ha messo a soqquadro il suo appartamento e lo ha trattenuto, per un totale di 18 giorni.

Il 18 novembre 2020 un funzionario della città di Chengfa ha molestato Yang e sua moglie, Tian Fenghua, ordinando loro di firmare dichiarazioni di garanzia per rinunciare alla pratica del Falun Gong. Il funzionario ha detto che se avessero firmato le dichiarazioni, il governo non li avrebbe più molestati e avrebbe restituito loro il denaro confiscato. Poiché i coniugi si sono rifiutati di firmare, a Yang è stata sospesa la pensione.

A causa delle continue vessazioni, l’uomo ha vissuto in condizioni di stress e agonia. Il 10 agosto scorso è deceduto all’età di 70 anni.

Con la salute deteriorata a causa delle torture subite in prigione, ingegnere senior muore a 77 anni

You Yunsheng, della città di Shouguang nella provincia dello Shandong, lavorava come ingegnere senior presso una divisione della Società per l’industria e lo sviluppo dei giacimenti petroliferi di Shengli. Dall’inizio della persecuzione del Falun Gong è stato arrestato quattro volte e imprigionato due, per un totale di nove anni e mezzo.

Nel luglio 2005 un capo del Dipartimento di polizia del giacimento petrolifero di Shengli lo ha ripetutamente schiaffeggiato nel tentativo di costringerlo a rinunciare alla sua fede. Le percosse sono state così forti che You è finito in condizioni critiche e ha dovuto essere rianimato.

Il 26 giugno 2008 è stato arrestato da Guo Hongtang, vice direttore dell’ufficio per la sicurezza interna della città di Shouguang. L’uomo è stato tenuto in un luogo segreto ed immobilizzato su una sedia di ferro, con le mani e i piedi ammanettati. Non gli è stato permesso di dormire per sette giorni consecutivi. Uno degli agenti lo ha percosso con un bastone elettrico e colpito alla testa, minacciando di picchiarlo fino a fargli cadere la pelle. In seguito You è stato condannato a sei anni di prigione nella provincia dello Shandong.

Nella prigione provinciale dello Shandong, l’uomo è stato selvaggiamente torturato e la sua pressione sanguigna si è elevata pericolosamente. In cinque anni è stato trasportato d’urgenza in ospedale 12 volte. In seguito la sua salute ha continuato a peggiorare e cadeva spesso. Una volta ha perso conoscenza e ha rischiato di morire.

Nel mese di aprile 2017 You è stato nuovamente arrestato e condannato ad altri tre anni e mezzo. Il 14 dicembre 2017 è stato ammesso nella prigione della provincia dello Shandong. L’uomo, che è rimasto fermo nella pratica del Falun Gong, è stato nuovamente torturato. Nel luglio 2019 ha avuto un attacco cardiaco e il medico ha emesso per lui un avviso di condizioni critiche. Quando è stato ricoverato in ospedale ha chiesto la libertà condizionata, ma le autorità carcerarie gliel’hanno negata.

Nel mese di giugno 2021, quando è stato rilasciato dal carcere, era molto debole e portava un catetere vescicale. Le sue condizioni di salute sono continuate a peggiorare: riusciva a malapena a stare in piedi ed era anche disorientato. Lo scorso 21 agosto è deceduto all’età di 77 anni.

Anche la moglie di You, Li Suzhen, era una praticante del Falun Gong. L’arresto del marito, avvenuto nell’aprile 2017, l’ha devastata e, il 27 ottobre 2017, si è spenta mentre lui era ancora detenuto.

Jilin: Praticante di 70 anni muore mentre sta scontando la pena per la sua fede, la famiglia sospetta un reato

Lo scorso 18 settembre un uomo di 70 anni della città di Yushu, nella provincia dello Jilin, è deceduto mentre stava scontando una pena di quattro anni per aver parlato della sua fede nel Falun Gong.

Intorno al 10 agosto dell’anno scorso Ma Changqing è stato arrestato, dopo che la polizia lo ha visto affiggere un manifesto, attraverso la telecamera di sorveglianza dell’ospedale di medicina cinese della città di Yushu. L’uomo è stato portato in un centro di detenzione nella vicina città di Changchun. Sua figlia, che soffre di epilessia e non può badare a se stessa, è stata ricoverata in un centro per anziani. Quest’anno il tribunale della città di Dehui lo ha condannato alla detenzione nella prigione della città di Jilin.

Il 18 settembre scorso la prigione ha chiamato la cognata di Ma, dicendo che sarebbe stato portato in ospedale per un intervento di ernia intestinale. Tuttavia, qualche ora dopo il carcere ha richiamato, dicendo che l’uomo era deceduto. Poiché la prigione si è rifiutata di fornire qualsiasi dettaglio sul decesso di Ma, la cognata ha sospettato che il carcere stesse cercando di nascondere la vera causa della morte, poiché solitamente un’ernia non è una condizione pericolosa per la vita. La donna temeva che, poiché si era rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, l’uomo fosse stato torturato a morte in prigione.

Ma è andato in pensione dalla divisione di manutenzione stradale della città di Yushu. Nell’ottobre 1981 si è lesionato il midollo spinale sollevando oggetti pesanti sul lavoro e ha dovuto indossare un tutore per la schiena per evitare di diventare paraplegico. Non poteva alzare un braccio. Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nel maggio 1996, non ha più avuto bisogno del tutore e il braccio è tornato completamente funzionale. Grazie alla pratica, ha avuto una buona salute e una famiglia felice.

Negli ultimi 24 anni in cui il Partito Comunista Cinese ha perseguitato il Falun Gong, Ma è stato arrestato e detenuto molte volte. Ha scontato una pena di due anni per aver tenuto in casa oggetti del Falun Gong. Sua moglie, Mu Chunbo, direttrice del comitato di strada e anch’essa praticante, nel 2012 è deceduta a causa della persecuzione. La loro figlia ha sofferto di epilessia fin da piccola e, poiché è rimasta traumatizzata dalla persecuzione dei genitori, nel corso degli anni le sue condizioni sono peggiorate.

Il 15 novembre 2010 alcuni agenti della Divisione di sicurezza interna del Dipartimento di polizia della città di Yushu hanno fatto irruzione nell’abitazione di Ma. Senza identificarsi né mostrare alcun documento legale, hanno messo la casa sottosopra, confiscandogli i libri del Falun Gong e 33.516 yuan (circa 4.344 euro) in contanti.

La persecuzione finanziaria ha inferto un duro colpo alla moglie Mu. Nel dicembre 2010 ha avuto un’emorragia cerebrale ed è entrata in coma. Le cure hanno fatto lievitare il conto delle spese mediche a 50.000 yuan (circa 6.480 euro). Non potendo permettersi la degenza in ospedale, l’uomo ha dovuto riportare la moglie a casa.

Ma somministrava alla moglie cibo liquido attraverso un tubo e le drenava il catarro attraverso un’incisione sulla gola. In seguito, Mu ha sviluppato gravi piaghe da decubito sulla schiena, sui glutei e sulle gambe. Il 29 marzo 2012 è deceduta.

Donna nella provincia dell’Hunan muore sola dopo le continue molestie della polizia

Dopo l’inizio della persecuzione del Falun Gong Yang Zhilan, della città di Hengyang nella provincia dell’Hunan, ha subito numerosi arresti. Il 2 settembre 2005 è stata condannata a due anni e mezzo per aver sensibilizzato l’opinione pubblica sulla persecuzione e ha subito incessanti torture nella prigione femminile della provincia dell’Hunan. Le guardie la costringevano a restare in piedi o seduta per lunghi periodi di tempo, le torcevano e ammanettavano le braccia dietro la schiena per ore e le somministravano farmaci sconosciuti contro la sua volontà, che le danneggiavano i nervi.

Il 21 giugno 2021 i funzionari locali del Comitato per gli affari politici e legali del distretto di Shigu, del Comitato residenziale del primo villaggio di Xihu e del Dipartimento di polizia del distretto di Shigu hanno messo a soqquadro la sua abitazione e le hanno confiscato 16.000 yuan (circa 2.074 euro) in contanti e i suoi libretti bancari.

In seguito la polizia ha molestato spesso Yang e l’ha seguita quando usciva di casa. Gli agenti si sono appostati vicino alla sua abitazione per controllare gli altri praticanti che andavano a trovarla. Hanno persino molestato la figlia e le hanno ordinato di firmare una dichiarazione in cui prometteva che sua madre non sarebbe uscita a distribuire volantini del Falun Gong o a parlare alla gente della persecuzione.

Il 19 gennaio dell’anno scorso sei agenti della stazione di polizia di Qingshan, nel distretto di Shigu, hanno cercato di portare Yang in ospedale per un esame. La donna si è rifiutata di aprire loro la porta. Gli agenti le hanno quindi tagliato l’acqua e l’elettricità, appostandosi fuori da casa sua, con l’intenzione di arrestarla quando fosse uscita. Non è chiaro quanto sia durata questa situazione.

A causa delle continue molestie, Yang non ha potuto condurre una vita normale. Il 6 ottobre scorso un residente del condominio in cui Yang abitava, ha sentito un odore sgradevole provenire dal suo appartamento e ha bussato più volte alla sua porta, ma nessuno ha mai risposto. La figlia, che è stata chiamata per controllare le condizione della madre, ha scoperto che era deceduta alcuni giorni prima. Uno dei vicini ha detto di non aver più visto, dopo il 6 ottobre, né luci accese, né sentito suoni provenire dal suo appartamento e ha ipotizzato che fosse deceduta in quel periodo. Yang aveva 75 anni.

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