Quando mio padre, anche lui un praticante della Dafa, è stato perseguitato a morte, nel corso degli anni ho attraversato intensi periodi di dolore e sofferenza, con alti e bassi. Anche se sapevo molto bene che la sua morte non era una vera morte, era comunque insopportabilmente dolorosa.
Quella notte, dopo essere tornato a casa, mi sono reso conto improvvisamente che la mia prima comprensione era sbagliata. Ingenuamente pensavo che fossero le comuni tecniche a velocizzare il mio computer, invece le avevo sopravvalutate, ignorando i miei pensieri retti e la mentalità per assimilarsi alla Dafa.
Nell'ottobre 2001 Jiang è stata arrestata mentre stampava materiale a casa sua. La polizia l'ha tenuta appesa per i polsi al telaio di una porta per nove giorni, e diversi agenti si sono alternati per picchiarla e prenderla a calci. Aveva il viso, le mani e il corpo coperti di lividi.
All'inizio dello scorso mese di marzo una nonna della città di Jiujiang è stata ricoverata, dopo aver sviluppato gravi problemi di salute mentre era detenuta per la sua fede nel Falun Gong.
Quando gli altri praticanti mi chiedevano cosa pensassi nel centro di detenzione, non sapevo come rispondere. Non pensavo ai miei figli. Non pensavo se sarei stata perseguitata. Non ero attaccata a fama, interessi personali o ai sentimenti. Avevo un solo pensiero: “Forse ho un compito da portare avanti che il Maestro mi ha chiesto di svolgere qui e che ancora non ho portato a termine”.
Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)
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Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)