(Minghui.org) Lo scorso mese di gennaio sono stati segnalati 122 casi di cittadini cinesi rispettosi della legge, che sono stati condannati per la loro fede nel Falun Gong.

I nuovi casi confermati ne includono: tre avvenuti nel 2020, due nel 2021, due nel 2022, 77 nel 2023 (per lo più a novembre e dicembre) e 38 nel gennaio di quest’anno. Il ritardo nei rapporti è stato causato dalla rigida censura delle informazioni da parte del Partito Comunista Cinese (PCC), che mira a tenere la persecuzione del Falun Gong nella clandestinità, per evitare il controllo internazionale.

I praticanti del Falun Gong condannati provengono da 22 province, municipalità a controllo centrale e regioni autonome della Cina. Lo Shandong è in cima alla lista con 35 casi, tra cui 21 praticanti della città di Rizhao, che sono stati condannati in un solo giorno dallo stesso tribunale. Jilin, Hubei e Heilongjiang hanno registrato casi a doppia cifra: rispettivamente 15, 13 e 10. Le restanti 18 regioni hanno avuto casi compresi tra 1 e 9.

Le pene detentive dei praticanti vanno da cinque mesi a 11 anni, con una media di tre anni. A 18 praticanti è stata concessa la libertà vigilata e 57 di loro sono stati sanzionati con multe tra i 1.000 e i 40.000 yuan (tra circa 130 a circa 5.120 euro), con una media di 9.702 yuan (circa 1.240 euro) a persona.

Tra i 67 praticanti di cui si conosce l’età al momento della sentenza 6 erano quarantenni, 14 cinquantenni, 20 sessantenni, 23 settantenni e 4 ottantenni. Provengono da tutti i ceti sociali, tra cui un ex impiegato dell’ufficio delle imposte, lavoratori di raffinerie di petrolio e un medico in pensione. Lo scorso mese di gennaio un uomo di 78 anni è stato condannato a nove anni e una donna di 84 anni è stata mandata in prigione, per scontare una pena di quattro anni comminata nel 2021.

Di seguito sono riportate le istantanee di alcuni casi di condanna. L’elenco completo dei praticanti condannati può essere scaricato qui (PDF).

Condanna di praticanti anziani

Sichuan: Funzionario della sanità in pensione dopo aver trascorso più di un decennio dietro le sbarre, deve scontare altri nove anni per la sua fede.

Il 28 settembre 2022 Hu Biao, di 78 anni, funzionario sanitario in pensione della contea di Gulin nella provincia del Sichuan, è stato arrestato. Nel mese di ottobre dell’anno scorso è stato condannato a nove anni e, il 3 novembre, è stato trasferito dal centro di detenzione della contea di Gulin alla prigione di Jiazhou.

Questa non è la prima volta che, durante gli ultimi 24 anni di persecuzione, Hu è stato preso di mira per la sua fede. Nei primi anni per tre volte è stato sottoposto ai lavori forzati: un anno e nove mesi nel 1999, un anno nel 2001 e tre anni nel 2004. Nel 2009 è stato nuovamente arrestato e condannato a quattro anni e mezzo di prigione. Il 29 settembre 2013 è stato rilasciato.

Il 13 dicembre 2019, sei anni dopo la scarcerazione, l’Ufficio della previdenza sociale della contea di Gulin gli ha improvvisamente ordinato di restituire un “pagamento in eccesso” di 231.816,42 yuan (circa 30.000 euro) entro marzo 2020. Il “pagamento in eccesso” era costituito dalle prestazioni pensionistiche che gli erano state versate durante i quattro anni e mezzo di detenzione.

Quando Hu si è rifiutato di pagare, ha dovuto subire continue vessazioni e in seguito è stato costretto a vivere lontano da casa. Per evitare ulteriori problemi, il figlio medico ha finito per effettuare il pagamento a nome del padre. Ha anche versato un totale di 21.500 yuan (circa 2.750 euro) di multe imposte dalle agenzie sanitarie e commerciali che controllano la sua clinica. Pensava che sarebbe finita lì, ma la polizia gli ha ordinato di convincere il padre a rinunciare al Falun Gong. Gli agenti hanno continuato a perseguitarlo, minacciando di chiudere la sua attività e di coinvolgere la moglie e il figlio. Sentendosi impotente, l’uomo ha venduto la clinica.

Sichuan: Praticante di 77 anni condannata a tre anni di prigione per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong

L’anno scorso Wang Xiulian, di 77 anni, residente a Leshan nella provincia del Sichuan, è stata arrestata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. Il tribunale locale l’ha accusata di essere recidiva, a causa dei suoi quattro precedenti arresti e della condanna a tre anni per la sua fede. Lo scorso mese di dicembre è stata portata nel carcere femminile della provincia del Sichuan, per scontare una pena di tre anni. I dettagli dell’accusa, del processo e della sentenza non sono chiari.

Prima dell’ultima condanna, Wang era stata arrestata diverse volte e condannata a tre anni in seguito a un arresto avvenuto nel 2003, dopo che uno studente della scuola elementare l’aveva denunciata per aver distribuito materiale del Falun Gong. Anche dopo essere stata rilasciata, la polizia e l’Ufficio 610 hanno continuato a molestarla.

Nanchang, Jiangxi:Tre praticanti del Falun Gong, di età compresa tra i 72 e gli 80 anni, condannate alla prigione

Tre anziane praticanti, della città di Nanchang nella provincia dello Jiangxi, sono state recentemente condannate alla prigione per la loro fede. Hu Shuiying, di 72 anni, è stata condannata a tre anni di pena detentiva ed è stata condotta nel carcere femminile della provincia dello Jiangxi. Xiao Xinjin, di 76 anni, è stata condannata a un anno e multata di 2.000 yuan (circa 260 euro). Wang Dongya, di 80 anni, è stata condannata a sette mesi e multata di 25.000 yuan (circa 3.200 euro). Sia Xiao che Wang hanno potuto scontare la pena ai domiciliari.

La mattina del 2 agosto 2022 le tre praticanti sono state arrestate, mentre stavano parlando alla fermata dell’autobus. Gli agenti le hanno perquisite e hanno confiscato loro 500 yuan (circa 65 euro) in contanti a Xiao e alcuni volantini del Falun Gong.

In seguito, gli agenti hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni, confiscando a Xiao i libri del Falun Gong, la radio e altri oggetti di valore. Non è chiaro quali oggetti siano stati confiscati nelle abitazioni delle altre due praticanti. Le donne sono state trattenute per circa 15 ore presso il Dipartimento di polizia distrettuale di Xihu, prima di essere rilasciate su cauzione. Gli agenti hanno ordinato loro di firmare dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Non è chiaro se abbiano o meno ottemperato.

Nei mesi successivi Xiao è stata molestata diverse volte dalla polizia. Nel mese di aprile dell’anno scorso gli agenti l’hanno costretta a firmare diversi documenti. Il 3 agosto è stata convocata alla stazione di polizia ed è stata ripresa in custodia presso il primo centro di detenzione della città di Nanchang.

All’inizio di marzo dell’anno scorso il Dipartimento di polizia distrettuale di Xihu ha chiamato i familiari di Hu, ordinando che la donna si presentasse il 14 dello stesso mese. Le è stato ordinato di firmare una dichiarazione in cui prometteva di rinunciare al Falun Gong, ma Hu si è rifiutata e ha chiesto alla polizia di smettere di perseguitare i praticanti rispettosi della legge come lei. La donna è stata accusata di essere recidiva (a causa delle sue precedenti due condanne per aver praticato il Falun Gong) ed è stata minacciata di inoltrare il suo caso alla Procura distrettuale di Xihu. Il 3 agosto dell’anno scorso, lo stesso giorno di Xiao, è stata ripresa in custodia e trattenuta nel primo centro di detenzione della città di Nanchang. Wang è rimasta in libertà provvisoria.

Il tribunale del distretto di Xihu aveva inizialmente fissato un’udienza per lo scorso 21 novembre, ma ha deciso di rinviarla dopo che l’avvocato di Hu ha presentato una denuncia penale contro i suoi perpetratori (non è chiaro chi siano gli imputati).

Il 2 dicembre si è tenuta un’udienza congiunta dei casi delle tre praticanti. L’avvocato di Hu ha presentato per loro un’istanza di non colpevolezza. Non è chiaro se le altre due praticanti siano state rappresentate da un avvocato.

Il 7 dicembre il tribunale ha tenuto un’udienza separata, per esaminare il caso di denuncia penale presentato da Hu, ancora in corso al momento della stesura di questo articolo.

In data sconosciuta, dopo l’udienza del 2 dicembre, Hu, Xiao e Wang sono state condannate.

Sentenza di gruppo

Rizhao, Shandong: In un solo giorno un tribunale condanna 21 persone per aver praticato il Falun Gong

Il 25 dicembre dell’anno scorso il tribunale della contea di Wulian, a Rizhao nella provincia dello Shandong, ha condannato 21 residenti a pene fino a cinque anni e mezzo di prigione per “aver usato un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge”, un pretesto standard usato dal regime comunista per criminalizzare i praticanti del Falun Gong.

I 21 praticanti erano tra i circa 50 arrestati il 12 e 13 maggio dell’anno scorso. Secondo gli addetti ai lavori, il 3 marzo dell’anno scorso il Dipartimento di polizia della città di Rizhao ha iniziato a monitorare i praticanti presi di mira, soprannominando l’operazione “Caso speciale 303”.

Jinzhou, Liaoning: Quattro praticanti del Falun Gong, di età compresa tra 56 e 71 anni, condannati al carcere

Il 22 dicembre dello scorso anno quattro abitanti della città di Jinzhou, nella provincia del Liaoning, sono stati condannati alla prigione per aver praticato il Falun Gong. Yu Jing, di 56 anni, e Wang Jingzhong, di 64 anni, sono stati condannati a quattro anni e multati di 8.000 yuan (circa 1.025 euro) ciascuno. Wang Yinghua (non parente di Wang), di 71 anni, è stata condannata a tre anni e mezzo, oltre a una multa di 7.000 yuan (circa 900 euro). Dai Xiuhua, di 60 anni, è stata condannata a un anno e multata di 2.000 yuan. Yu ha fatto appello contro il verdetto.

A causa dei maltrattamenti fisici e dei disagi mentali subiti durante la detenzione, tre delle praticanti si trovano in gravi condizioni fisiche. A Yu è stato riscontrato un tumore nell’addome, di 172x100 mm, e il medico ha raccomandato un intervento chirurgico immediato, che però è stato rifiutato dalle autorità. Wang sta lottando con una forma grave d’ipertensione, con una pressione sistolica di oltre 200 mmHg, quando il range normale non supera i 120 mmHg. Ha riferito di avere quasi sempre le vertigini. Anche Wang ha accusato vertigini.

Tra il 9 e il 12 marzo dell’anno scorso i quattro praticanti sono stati arrestati, dopo essere stati monitorati per mesi dagli agenti, che si erano appostati fuori dalle loro abitazioni, e li hanno seguiti a piedi o in auto, li hanno fotografati e hanno persino installato dispositivi di localizzazione sulle loro biciclette elettriche e dispositivi di ascolto a pulsante sulle loro porte.

In seguito la polizia ha sottoposto i casi dei praticanti alla procura della città di Linghai, che li ha incriminati e li ha trasferiti al tribunale locale. Il 31 ottobre si è tenuta un’udienza congiunta, mentre la seconda e la terza udienza si sono svolte l’8 novembre e l’8 dicembre. Ad eccezione di Dai, gli altri tre praticanti hanno assunto degli avvocati per essere rappresentati. Uno dei tre praticanti è stato rappresentato anche da due difensori di famiglia non avvocati.

Il 31 ottobre, quando sono comparsi in tribunale, i praticanti erano ammanettati e incatenati. Uno dei loro avvocati, Sheng (alias), ha chiesto di rimuovere le sue manette e catene, ma il giudice Huang Yanchun ha respinto la richiesta e ha dato il via all’udienza.

Prima della seconda udienza dell’8 novembre, il giudice Huang ha tentato di fare pressione sul figlio di un praticante affinché smettesse di essere il difensore di famiglia della madre. Il figlio non si è adeguato. Anche lo studio legale in cui lavora Sheng ha ricevuto una lettera intimidatoria, ma ha insistito nel rappresentare la madre in tribunale.

Il tribunale ha notificato agli avvocati e ai difensori familiari dei praticanti che la seconda udienza era prevista per le 9:00. Tuttavia la mattina, quando sono arrivati in tribunale, hanno appreso che l’orario era stato spostato alle 9:30, a loro insaputa. La sessione è stata ulteriormente ritardata fino alle 10:10, quando finalmente è iniziata. Uno degli avvocati ha dovuto abbandonare il processo, a causa di un’altra udienza prevista quel giorno.

In tribunale si sono presentati quasi 30 familiari dei quattro praticanti. Quando, dopo ore di attesa, stavano per entrare in aula, sono stati fermati dagli ufficiali giudiziari, i quali hanno permesso di partecipare solo a due persone per famiglia.

Sentenza segreta

Hunan: Dopo 17 anni dietro le sbarre, un uomo viene condannato ad altri cinque anni per aver praticato il Falun Gong

Alla fine dello scorso mese di dicembre la famiglia di Yang Shiyi è stata informata della sua condanna a cinque anni, ma l’interlocutore si è rifiutato di rivelare quando il residente della città di Xiangtan, nella provincia dell’Hunan, era stato incriminato, processato e condannato. Ai suoi familiari è stato detto solo che era stato ammesso nella prigione di Wangling, situata nella contea di You, nella stessa provincia.

La condanna di Yang è seguita al suo arresto del 20 febbraio dell’anno scorso, quando gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e lo hanno portato al centro di detenzione di Xiangtan. Il giorno dopo la polizia ha chiamato suo figlio dicendo: “Tuo padre e altre cinque persone hanno appeso striscioni del Falun Gong. Gli altri cinque sospetti sono fuggiti e abbiamo preso solo tuo padre. Devi portargli dei vestiti”.

Yang ha negato di aver appeso gli striscioni, ma sapeva di essere stato nuovamente preso di mira per il semplice fatto di essere un praticante del Falun Gong. La polizia stava cercando di mettere la sua famiglia contro di lui, come hanno fatto alcune famiglie di praticanti, per proteggersi e non essere coinvolte nella persecuzione.

Non è la prima volta che Yang viene preso di mira per aver praticato il Falun Gong. Prima della sua ultima condanna, ha scontato un periodo di campo di lavoro e due periodi di prigione per un totale di 17 anni.

Jilin: Praticante condannato a quattro anni di prigione, dopo essere stato brutalmente arrestato e processato in segreto

Lo scorso mese di gennaio i familiari di Li Yuanming hanno confermato che è stato ammesso nella prigione di Gongzhuling per scontare una pena di quattro anni per aver praticato il Falun Gong. Poiché si è rifiutato di rinunciare alla sua fede, all’uomo di 50 anni, della contea di Nongan nella provincia dello Jilin, sono state negate le visite della famiglia.

Il 28 febbraio dell’anno scorso il direttore della sicurezza del villaggio e alcuni agenti di polizia si sono recati presso la sua abitazione e hanno tentato di prelevargli un campione di saliva e di scattargli una foto. Non è chiaro se Li abbia o meno acconsentito.

Dopo che la polizia se n’è andata, l’uomo si è nascosto a casa dei suoi vicini, ma il 3 marzo è stato comunque arrestato. Secondo chi ha assistito all’arresto, gli agenti lo hanno preso a calci, lo hanno tenuto a terra a faccia in giù e ammanettato dietro la schiena. Lo hanno afferrato per le gambe e trascinato, strappandogli i pantaloni. Gli hanno tirato su i pantaloni e hanno continuato a trascinarlo, dal cortile dei vicini fino al suo cortile e alla strada principale dietro casa sua, dove avevano parcheggiato la loro auto. Gli hanno scattato delle foto, coperto il volto con gli abiti e lo hanno spinto dentro l’auto.

Il padre dell’uomo era presente e ha tentato di fermare gli agenti, ma un vicino lo ha trattenuto. “Sono armati!”, ha detto. Secondo un informatore, molti abitanti del villaggio sono rimasti sbalorditi dalla brutalità con cui la polizia ha trattato Li.

Gli agenti hanno anche fatto irruzione nell’appartamento di Li, confiscandogli i libri del Falun Gong, il computer portatile, la stampante e uno striscione che usava in un luogo di pratica prima dell’inizio della persecuzione. Sono scomparsi anche decine di migliaia di yuan (migliaia di euro) in contanti che aveva conservato in una borsa. Suo padre ha visto solo una borsa vuota sul pavimento.

La polizia si è rifiutata di rivelare ai familiari i dettagli sulla sua situazione. Lo scorso mese di gennaio hanno potuto finalmente confermare che Li era stato condannato e trasferito dal centro di detenzione di Nongan alla prigione di Gongzhuling. Tuttavia, non sanno ancora nulla dell’incriminazione, del processo e della sentenza.

Jiangsu: Dopo aver già scontato 13 anni di carcere per aver praticato il Falun Gong, un uomo viene condannato ad altri 4 anni e mezzo

Alle 10:30 del 2 gennaio scorso la moglie di Zou Feiyu ha ricevuto un avviso che la invitava a fargli visita alle 13:30 in un centro di detenzione. Dato il breve preavviso, non ha avuto il tempo di informare la madre e il figlio dell’uomo, perché entrambi abitano in province diverse, a centinaia di chilometri di distanza. Si è recata al centro di detenzione da sola, dove ha appreso che il marito era stato condannato a quattro anni e mezzo, e il giorno successivo sarebbe stato trasferito in prigione.

Le guardie del centro di detenzione si sono rifiutate di rivelare il nome della prigione. Prima di allora, la moglie di Zou non era mai stata informata riguardo al processo o alla condanna. Da un informatore ha saputo soltanto che il marito sarebbe stato processato all’inizio di maggio dell’anno scorso.

Il 10 luglio 2022 Zou, di 49 anni, residente a Kunshan nella provincia del Jiangsu, è stato arrestato, solo cinque mesi dopo aver sposato la sua seconda moglie. La donna, arrestata lo stesso giorno, è stata presto rilasciata su cauzione e, in seguito, le è stata revocata la condizione di libertà provvisoria. Zou è rimasto in prigione e, il 18 agosto 2022, è stato approvato il suo arresto.

All’inizio di maggio dell’anno scorso, la madre di Zou si è recata da sola al centro di detenzione di Kunshan per fargli visita e chiederne il rilascio. Una guardia le ha mentito dicendo che suo figlio non era recluso lì. La donna, sconvolta, è uscita dal centro di detenzione ed è scoppiata a piangere. Quando è tornata a casa, ha raccontato l’accaduto alla nuora, che non era al corrente del suo viaggio al centro di detenzione. La nuora è rimasta colpita nel vedere quanto fosse invecchiata in un solo giorno.

Prima dell’ultima condanna, Zou ha scontato due pene detentive per un totale di 13 anni, di cui una di otto anni nel 2001 e un’altra di cinque anni nel 2010. Dopo aver assistito alla continua persecuzione della sua famiglia, suo figlio è caduto in depressione.

Jiangxi: “Non è permesso assumere un avvocato o fare appello… è uno spreco di denaro!”, ha detto il giudice

Dopo due udienze segrete, una residente della città di Nanchang nella provincia dello Jiangxi, è stata condannata a tre anni e due mesi per la sua fede nel Falun Gong. I familiari di Zhou Qunhui sono stati tenuti all’oscuro del processo e il giudice non ha permesso loro di assumere un avvocato. Inoltre, non è stata loro consegnata una copia dell’atto di accusa.

Nel pomeriggio del 15 marzo dell’anno scorso Zhou, di 67 anni, è stata arrestata nella propria abitazione. La polizia ha dichiarato che qualcuno l’aveva denunciata per aver stampato a casa materiale informativo del Falun Gong. Le sono stati confiscati la stampante, il computer portatile, i libri del Falun Gong e diverse raccolte di articoli di condivisione delle esperienze, scritti da altri praticanti.

Durante l’azione, un ufficiale di polizia ha detto: “È la prima volta che lo faccio. Sto imparando!”. Un altro ha detto: “Sappiamo che il Falun Gong è buono, ma non vi è permesso praticarlo”.

Dopo aver portato Zhou al centro di detenzione locale, la polizia non ha fornito alla famiglia alcun aggiornamento sul suo caso. Nel mese di ottobre dell’anno scorso, i familiari hanno saputo che era stata incriminata e che il suo caso era stato inviato al tribunale distrettuale di Xihu. Si sono recati in tribunale per informarsi sulla sua situazione, ma si sono sentiti rispondere che il giudice Zhang Yujuan aveva già tenuto due udienze. Hanno chiesto a Zhang quale fosse la pena detentiva di Zhou e lei ha risposto: “Il verdetto è nel cassetto. Sarà tra uno e tre anni”, aggiungendo: “Non vi è permesso assumere un avvocato o fare appello. È inutile e uno spreco di denaro”.

I familiari di Zhou sono rimasti sconvolti nel constatare come il giudice Zhang abbia potuto essere così spregiudicato nel condannare ingiustamente una persona, per aver semplicemente praticato la sua fede. Hanno chiesto a Zhang perché avesse tenuto due udienze in segreto, senza informarli e perché non avesse permesso loro di assumere un avvocato, ma la donna non ha risposto. Lo scorso mese di novembre hanno presentato inutilmente una denuncia contro di lei.

Il 9 dicembre dell’anno scorso il giudice Zhang ha annunciato di aver condannato Zhou a tre anni e due mesi. I familiari non sono stati informati riguardo all’udienza di condanna. L’hanno saputo solo quando si sono recati in tribunale per chiedere informazioni sul caso.

La famiglia ha anche appreso che l’udienza di condanna si è svolta virtualmente, nonostante in quel momento non ci fossero restrizioni per la pandemia. In seguito, Zhou ha raccontato ai familiari che la qualità dell’audio era pessima e che non è riuscita a sentire nulla di ciò che il giudice ha detto durante l’udienza di condanna. A tutt’oggi, non è stato loro consegnata una copia dell’atto di accusa e non sanno ancora quali siano le accuse mosse contro di lei o le basi della sentenza.

Decenni di persecuzione

Shandong: Uomo condannato a sette anni dopo aver trascorso dieci anni in fuga per evitare di essere perseguitato per la sua fede

Dopo aver vissuto per dieci anni lontano da casa per evitare di essere perseguitato, Wang Huayang è stato arrestato e condannato a sette anni di prigione. Le autorità carcerarie hanno impedito ai familiari di fargli visita, con la scusa che si era rifiutato di rinunciare al Falun Gong.

Il 23 marzo 2012 è iniziato il calvario di Wang, sessantenne residente a Zhaoyuan nella provincia dello Shandong, quando la sua abitazione è stata perquisita dalla polizia. Anche sua moglie, Chi Ruimei, e la loro figlia sono state fermate e trattenute in un centro per il lavaggio del cervello. Wang è sfuggito all’arresto, ma ha dovuto vivere da sfollato per nascondersi dalla polizia. Per trovarlo, gli agenti hanno monitorato da vicino la vita quotidiana della moglie e della figlia. Le donne sono state sistematicamente molestate e sottoposte a un’enorme pressione mentale. Nel 2016 la figlia di Wang è stata condannata a tre anni per la sua fede nel Falun Gong.

Dopo il 2017 le autorità hanno iniziato a molestare anche i genitori e i fratelli di Chi, talvolta bussando alle loro porte nel pieno della notte. Nell’ottobre 2019 le autorità hanno installato una telecamera di sorveglianza speciale e una luce sul palo dell’elettricità fuori dall’abitazione di Chi, proprio di fronte alla sua porta d’ingresso.

La persecuzione dei familiari di Wang ha causato anche grandi sofferenze ai suoi anziani genitori. La loro salute si è rapidamente deteriorata. Nel 2014 suo padre ha avuto un ictus ed è diventato disabile. Nel 2018 le sue condizioni sono ulteriormente peggiorate e, nel 2022, è deceduto.

Dopo 10 anni di latitanza, il 27 luglio 2022 Wang è stato arrestato in un allevamento della città di Qixia, nella provincia dello Shandong, dopo essere stato denunciato da qualcuno. All’arresto hanno partecipato sia gli agenti di polizia di Zhaoyuan che quelli di Qixia.

Il 21 luglio dell’anno scorso il tribunale della città di Zhaoyuan ha ascoltato il suo caso. Un avvocato di Pechino ha presentato per lui un’istanza di non colpevolezza, ma il giudice ha condannato Wang a sette anni. Il 21 dicembre dell’anno scorso è stato ammesso nella prigione della provincia dello Shandong, nella capitale Jinan. I suoi familiari hanno chiesto di fargli visita, ma la loro richiesta è stata negata dalle autorità carcerarie. Una guardia ha detto che Wang non aveva un buon atteggiamento e che avrebbero deciso il mese successivo se concedergli o no il diritto di visita.

Condannata sulla base di prove inventate

Shandong: Donna di 72 anni riceve la terza condanna per la sua fede nel Falun Gong

Lo scorso 11 gennaio Wei Chunrong, di 72 anni residente a Qingdao nella provincia dello Shandong, è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione e multata di 10.000 yuan (circa 1.290 euro), per aver praticato il Falun Gong.

Dal 2013 Wei, originaria della contea di Huanan nella provincia dell’Heilongjiang, vive con la famiglia del figlio a Qingdao. La sua ultima condanna deriva dall’arresto avvenuto il 2 marzo dell’anno scorso, dopo essere stata denunciata da un fattorino per avergli parlato del Falun Gong. Gli agenti della stazione di polizia di via Zhengyang hanno fatto irruzione nell’appartamento del figlio e hanno confiscato a Wei sei libri del Falun Gong, cinque schede di memoria, tre lettori musicali e un libro elettronico.

Il 5 luglio il procuratore distrettuale di Jimo ha incriminato Wei e, il 12 ottobre il tribunale ha tenuto un’udienza sul suo caso nel centro di detenzione, prima dell’11 gennaio scorso, quando è stata condannata.

Il verdetto ha elencato due testimoni dell’accusa: il fattorino, Chu Jiajia, del ristorante da asporto Meituan e il suo capo, Yu Xiangqian, anche se Wei ha parlato solo con Chu. Il verdetto ha citato anche una filiale del ristorante da asporto Meituan nel distretto di Chengyang, come il luogo in cui Wei avrebbe parlato con Chu del Falun Gong. Tuttavia, in questo luogo non c’è nessuna filiale.

Altre prove dell’accusa includono 2.242 file audio e video relativi al Falun Gong, trovati nelle cinque schede di memoria confiscate a casa di Wei. Il procuratore Wang ha accusato la donna di aver cercato di reclutare Chu nell’”organizzazione del Falun Gong” e di essere recidiva (è stata già condannata due volte per la sua fede). Il verdetto ha anche stabilito che il fatto che Wei abbia parlato a Chu del Falun Gong è stato “autenticato” come propaganda di una setta, anche se nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong o lo etichetta come setta.

Condannato nonostante il declino della salute

Hebei: Praticante di 67 anni si appella alla terza condanna per la sua fede nel Falun Gong

Un uomo di 67 anni della città di Qinhuangdao, nella provincia dell’Hebei, è stato condannato a quattro anni, dopo essere stato processato, il 14 dicembre dell’anno scorso, per la sua fede nel Falun Gong.

La condanna di Zhao Huanzhen è scaturita dall’arresto avvenuto il 10 maggio dell’anno scorso, mentre lui e altre quattro persone si sono recati in visita a Zhu Fengchun, di 79 anni, e a suo marito, Zhang Dehai, di 82 anni, per leggere gli insegnamenti del Falun Gong. Durante l’arresto erano presenti più di 40 agenti, che hanno usato una scala per scalare la recinzione di Zhu ed entrare nel suo cortile. In seguito hanno fatto irruzione e hanno filmato lei, suo marito e i loro ospiti.

Il signor Zhao e gli altri quattro ospiti sono stati portati nelle rispettive stazioni di polizia delle loro aree residenziali. Sono state perquisite le loro abitazioni e sono stati loro confiscati diversi oggetti di valore.

Zhao è stato trasferito nel centro di detenzione della città di Qinhuangdao. Secondo la sua famiglia, dopo circa sei mesi di detenzione ha iniziato a soffrire di persistenti emorragie rettali ed è diventato molto debole. La famiglia ha chiesto il suo rilascio immediato, ma senza successo.

Il 14 dicembre dell’anno scorso il tribunale distrettuale di Funing ha tenuto un’udienza sul caso di Zhao, a cui hanno potuto assistere solo la moglie e uno dei figli. Durante il processo gli altri membri della famiglia hanno dovuto aspettare nel corridoio. Il giudice che ha presieduto l’udienza, Lin Shuangquan, ha affermato di aver preso questa decisione per proteggere la sicurezza dell’aula. Ha anche citato le dimensioni ridotte dell’aula come scusa per limitare la partecipazione, ma c’erano comunque abbastanza posti a sedere per i familiari di Zhao.

I due avvocati dell’uomo hanno sostenuto che il loro cliente non ha violato alcuna regola per aver fatto visita ad altri cittadini rispettosi della legge e aver letto con loro i libri del Falun Gong. Si è trattato di un incontro privato, che non ha danneggiato nessun individuo o la società. D’altra parte, i praticanti del Falun Gong esprimono la loro libertà di credo e nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong.

Gli avvocati hanno aggiunto che il pubblico ministero Zou Sumin ha accusato Zhao di “minare l’applicazione della legge con un’organizzazione di culto”, ma non ha fornito alcuna prova a sostegno dell’accusa. Inoltre, nessun resoconto dei testimoni portava la loro firma, il che li rendeva non validi come prove dell’accusa.

Il giudice Lin ha continuato a interrompere gli avvocati ed è stato molto scortese con loro.

Al termine dell’udienza, Zhao è stato condotto rapidamente fuori dall’aula. La moglie lo ha seguito per chiedergli se avesse ancora sangue nelle feci. Lui ha risposto che non aveva più quel sintomo e le ha chiesto di non preoccuparsi. Lei non riusciva a calmarsi, perché aveva visto che i suoi capelli erano diventati grigi e, durante i sette mesi di detenzione, era visibilmente dimagrito.

Quando il giudice Lin è uscito dall’aula, la moglie di Zhao gli ha detto: “La salute di mio marito è rapidamente peggiorata dopo la sua detenzione. All’inizio non era in buona salute e sono davvero preoccupata che...”. Lin l’ha interrotta e le ha detto di aspettare la decisione del tribunale.

Giorni dopo la moglie di Zhao ha ricevuto una telefonata dal tribunale per informarla che il marito era stato condannato a quattro anni e mezzo. La donna ha contestato la pesante sentenza, dal momento che il procuratore Zou aveva raccomandato tre anni al termine dell’udienza. L’interlocutore ha detto che era perché Zhao non si era “comportato bene” negli ultimi anni, continuando a praticare il Falun Gong.

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