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Settembre 2024: 18 praticanti del Falun Gong muoiono a causa delle persecuzioni, 57 vengono condannati

22 Ott. 2024 |   Di un corrispondente Minghui

(Minghui.org) Nel settembre 2024 un totale di 18 praticanti del Falun Gong sono morti a causa della persecuzione e altri 57 sono stati condannati per la loro fede.

I 18 nuovi decessi riportati includono uno avvenuto nel 2021, uno nel 2022, due nel 2023 e 14 tra febbraio e settembre 2024. Le 57 condanne si suddividono in una nel 2021, due nel 2022, 13 nel 2023, 30 nel 2024 e 11 in anni sconosciuti. A causa della rigida censura sulle informazioni, la persecuzione dei praticanti del Falun Gong non può essere sempre riportata in tempo, né tutte le informazioni sono prontamente disponibili.

Parte 1. Panoramica dei decessi

I 18 praticanti deceduti, di cui 13 donne, provenivano da sette province e da una municipalità a controllo centrale. Quattro di essi si trovavano nello Hunan e nello Shandong, seguiti da tre a Pechino, due nell’Hebei e nello Jilin e uno nell’Heilongjiang, nell’Hubei e nello Yunnan. I praticanti avevano un'età compresa tra i 40 e gli 83 anni al momento del decesso, con sei sessantenni, sette settantenni e tre ottantenni.

Una donna di 60 anni è stata detenuta nonostante la sua pressione sanguigna fosse pericolosamente alta. Ha avuto un ictus cerebrale durante la detenzione ed è stata rilasciata il giorno stesso; è morta otto giorni dopo, a 19 giorni dal suo ultimo arresto. Anche un uomo di 74 anni dello Jilin versava in condizioni critiche durante la detenzione, ed è morto 21 giorni dopo essere stato rilasciato su cauzione. Un medico di medicina interna di 72 anni è sopravvissuto a nove anni infernali di detenzione e torture, per poi morire pochi giorni dopo il rilascio.

La maggior parte degli altri praticanti è deceduta dopo aver sopportato decenni di arresti, vessazioni, detenzioni e torture, tra cui il figlio e la nuora di un'ottantenne residente a Pechino che sta scontando una pena di un anno e mezzo fuori dal carcere per la sua fede nel Falun Gong.

Di seguito sono riportati i dettagli di alcuni casi di morte. L'elenco completo dei praticanti deceduti può essere scaricato qui (PDF).

1.1 Morti poco dopo il rilascio

1.1.1 Hunan: Praticante di 60 anni muore dopo essere stata arrestata per la sua fede nel Falun Gong

Wang Qingxiang, residente a Yuanjing nella provincia dell'Hunan, è stata arrestata il 5 settembre scorso per la sua fede nel Falun Gong. Nonostante la sua pressione sanguigna fosse pericolosamente alta, la polizia l'ha tenuta in custodia cautelare. L’ha rilasciata solo il 16 settembre, perché lo stesso giorno aveva avuto un forte ictus. È morta otto giorni dopo, il 24 settembre, all'età di 60 anni.

Il 4 settembre un gruppo di agenti aveva fatto irruzione in casa sua, confiscandole i libri del Falun Gong e il materiale informativo. Lei era riuscita a fuggire, evitando l'arresto. Alcune ore dopo era tornata a casa e aveva deciso che il mattino seguente sarebbe andata alla stazione di polizia per riprendersi i libri del Falun Gong. Aveva appena messo piede fuori di casa, quando è stata catturata da un gruppo di agenti che erano andati lì per arrestarla. L'hanno trascinata nella volante e portata direttamente al Centro di detenzione di Yiyang (Yuanjing è nel comune di Yiyang).

Quando hanno appreso dell'arresto, i familiari sono andati al Dipartimento di polizia di Yiyang per chiederne il rilascio. Hanno spiegato che, siccome aveva avuto un ictus in passato, c'era un forte rischio che ne avesse un altro perché era ipertesa. Xiong, l'agente addetto al ricevimento, ha detto che l'avrebbero prima sottoposta a degli esami medici per giudicare se fosse compatibile con la detenzione, altrimenti l'avrebbero rilasciata. Ma anche dopo averle misurato la pressione e aver visto che era a 220 mmHg (quando i valori normali sono di 120 mmHg o più bassi) la polizia l'ha tenuta ancora in custodia.

Intorno alle 17:00 del 16 settembre i familiari hanno ricevuto una telefonata dalla polizia che chiedeva loro di di riportarla urgentemente a casa. La figlia che era a Changsha (a circa 80 chilometri di distanza da Yiyiang) si è recata lì immediatamente. Dopo aver ottenuto il permesso di diversi supervisori è stata infine autorizzata a vedere la madre all'Ospedale cittadino n. 4. Wang era in catene, sorvegliata da due poliziotte. Era troppo debole e non riusciva a mantenere l'equilibrio quando camminava. Sono arrivate a casa della figlia intorno alle 22:00.

Wang ha continuato ad avere problemi di mobilità anche al ritorno a casa. Non riusciva a mangiare cibi solidi e poteva solo bere del brodo. Al quarto giorno non riusciva a stare in equilibrio, nemmeno appoggiata al muro. La figlia ha chiamato un'ambulanza che l'ha portata all'Ospedale Xiangya di Changsha. Il medico ha detto che aveva avuto un forte ictus e ha raccomandato un intervento chirurgico. Temendo che Wang non avesse più molto tempo da vivere, i familiari tre giorni dopo l'hanno ricoverata nell'ospedale di Yuanjiang. Wang è deceduta due giorni dopo, il 24 settembre.

1.1.2 Jilin: Uomo deceduto 21 giorni dopo essere stato rilasciato su cauzione, minacciato di condanna a tre anni di prigione dopo la morte

Tian Yuchun, della città di Changchun nella provincia dello Jilin, è deceduto 21 giorni dopo essere stato rilasciato su cauzione in condizioni critiche. Il Tribunale del distretto di Chaoyang lo ha minacciato di condannarlo a tre anni di reclusione anche dopo il suo decesso, avvenuto il 24 luglio scorso. Gli mancava un mese per compiere 75 anni.

Il 18 aprile scorso Tian è stato arrestato nella sua abitazione da quattro agenti della Stazione di polizia di Jinqianbao, nel distretto di Erdao. Hanno detto di averlo preso di mira perché i superiori avevano ordinato loro di raggiungere una quota di arresti di un certo numero di praticanti del Falun Gong entro il 1° maggio (la festa del lavoro in Cina). Gli agenti che lo hanno arrestato hanno confiscato i libri e gli oggetti di valore del Falun Gong di Tian. Avevano promesso di rilasciarlo dopo averlo interrogato, ma il giorno dopo lo hanno portato al primo Centro di detenzione della città di Changchun. Durante gli esami medici richiesti, è stato riscontrato che Tian aveva una grave ipertensione arteriosa, sintomi di ictus e distacco della retina. Per legge non era idoneo alla reclusione, ma il centro di detenzione lo ha comunque incarcerato.

I familiari di Tian si sono appellati al centro di detenzione, senza successo. Si sono quindi rivolti all'associazione locale delle persone con disabilità, che però si è rifiutata di aiutarli. Hanno assunto un avvocato, ma il centro di detenzione ha detto che Tian era un “detenuto politico” e non poteva ricevere visite (né di familiari né di avvocati). Il centro di detenzione ha persino minacciato il legale di revocargli la licenza di avvocato, se avesse osato continuare a rappresentare Tian.

Il 20 giugno scorso una guardia ha comunicato ai familiari di Tian che quel giorno aveva vomitato, perso conoscenza e gli era stata diagnosticata un'ostruzione intestinale. I familiari hanno chiesto di poterlo visitare, ma la loro istanza è stata respinta. Otto giorni dopo, quando il centro di detenzione ha scoperto che Tian aveva anche un cancro al dotto biliare, ha informato i familiari di richiedere il rilascio su cauzione.

Sono stati necessari alcuni giorni per sbrigare tutte le pratiche necessarie al rilascio. Il 3 luglio dello stesso anno, quando Tian è stato rilasciato su cauzione, era così debole da non poter camminare senza assistenza. In seguito ha raccontato ai suoi familiari di essere stato rinchiuso nella Divisione cinque del centro di detenzione e di essere stato costretto ogni giorno a sedersi su una tavola immobile. In meno di una settimana, il suo sedere trasudava sangue e ha sviluppato uno spesso strato di calli.

Inoltre, ha raccontato che il declino della sua salute è iniziato molto prima del 20 giugno, giorno in cui il centro di detenzione ha chiamato i suoi familiari. Nel maggio scorso è stato portato all'ospedale del centro di detenzione e costretto a stare in un letto con le mani ammanettate e i piedi incatenati per tutto il giorno. Le guardie gli hanno permesso di indossare solo la biancheria intima e un paio di pantaloni sottili. Non gli è stato dato nulla da mangiare. Tre guardie lo sorvegliavano e si rifiutavano di dire quali iniezioni gli venivano fatte ogni giorno.

A maggio faceva ancora freddo a Jilin. Con la parte superiore del corpo nuda, Tian implorava le guardie e le infermiere di permettergli di indossare la camicia, ma tutti l’hanno ignorato.

Nonostante le sue condizioni, il centro di detenzione ha aspettato fino al 20 giugno per avvisare i suoi familiari. È deceduto 21 giorni dopo essere stato rilasciato.

1.1.3 Hunan: Ex primario di medicina interna torturato per aver difeso la sua fede, muore pochi giorni dopo il rilascio dal carcere

Una donna della città di Changde, nella provincia dell'Hunan, nel corso di una condanna a nove anni per la sua fede ha subito infinite torture per non aver rinunciato al Falun Gong. Nel maggio scorso, pochi giorni dopo il rilascio, è deceduta. Aveva 72 anni.

Liu Dongxian era primario della medicina interna dell'ospedale della Croce Rossa della contea di Taoyuan. Pur essendo lei stessa un medico, ha lottato con molti disturbi, tra cui l'infiammazione della cistifellea, problemi di stomaco, patologie cardiache e la sindrome di Ménière. Dopo aver praticato il Falun Gong nell'aprile 1999, tutti i suoi problemi di salute sono scomparsi.

Dopo che il regime comunista cinese ha iniziato la persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999, Liu è stata ripetutamente presa di mira per non aver rinunciato alla sua fede. Ha scontato un anno e nove mesi in un campo di lavoro e tre condanne a 16 anni di reclusione. Le autorità controllavano il suo telefono e la sua vita quotidiana, e quando usciva di casa spesso si accorgeva di essere pedinata. L'ospedale in cui lavorava l'ha demansionata dalla sua posizione di medico e le ha fatto svolgere compiti vari in un deposito di farmaci. Lo stipendio e il bonus le sono stati sospesi e le venivano corrisposti solo 300 yuan (circa 39 euro) al mese per coprire le spese di mantenimento più essenziali.

Il 13 marzo 2018 il Tribunale della contea di Taoyuan ha condannato Liu a nove anni e all'inizio di luglio 2018 il Tribunale intermedio della città di Changde ha respinto il suo appello. È stata portata nel Carcere femminile della provincia dell'Hunan, dove è stata nuovamente costretta a rimanere immobile per lunghe ore e le veniva permesso di muovere le braccia solo per mangiare o bere. Doveva presentarsi e ottenere il permesso dal capo delle detenute prima di poter usare il bagno e il tempo per fare la doccia era limitato.

Illustrazione della tortura: Costretta in piedi

A causa delle sue patologie cardiache e dell'ipertensione, Liu è stata rilasciata nel maggio scorso, 19 mesi prima della scadenza del suo mandato. È deceduta pochi giorni dopo.

1.2 Morti dopo anni di sofferenze

1.2.1 Hubei: Resa cieca e invalida dalle torture subite in prigione, un'ottantenne muore dopo anni di sofferenze

Quando è stata rilasciata, il 14 giugno del 2012, Shi Liangyu era completamente cieca e invalida. Aveva appena finito di scontare una pena di otto anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. La donna non si è mai più ripresa. La cecità le causava tremende difficoltà nella vita quotidiana; era caduta diverse volte e non era più in grado di muoversi. Distrutta dai malanni che si sono protratti per anni, è morta il 6 agosto scorso. Aveva 80 anni.

Shi era in pensione e aveva lavorato nella fabbrica di lattice del distretto di Shashi. Nei primi anni della persecuzione era stata ripetutamente arrestata. Dopo l'arresto, avvenuto all'inizio di settembre 2001, la polizia non le ha permesso di fare la doccia o di cambiarsi d'abito, nonostante il caldo. L'hanno anche picchiata con dei manganelli elettrici. É stata rilasciata su cauzione il 27 dicembre 2001. Dopo essere stata condannata a otto anni è stata riportata in carcere nella Prigione femminile della provincia dell’Hubei all'inizio di dicembre 2002.

Poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong, le guardie e le detenute la torturavano continuamente e la privavano del sonno. Le detenute le strappavano ciocche di capelli e l'hanno sottoposta per due volte ad alimentazione forzata.

Nel luglio del 2007 è stata costretta a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong contro la sua volontà. Subito dopo se n’è pentita e ha dichiarato il documento nullo e non valido. Per rappresaglia le guardie l'hanno privata del sonno per un mese. Le detenute nelle celle vicine la sentivano gridare per le torture ogni notte. È rimasta cieca da un occhio ed era estremamente debilitata. Quando è stata rilasciata, il 14 luglio del 2010, era cieca da ambedue gli occhi e completamente invalida.

1.2.2 Pechino: Praticante anziana perde il figlio e la nuora nella persecuzione del Falun Gong

Zhang Wenfang, una residente di Pechino di 80 anni, è stata condannata a un anno e mezzo per aver praticato il Falun Gong, mentre era ancora in lutto per la morte della nuora. Le è stato concesso di scontare la pena fuori dal carcere a causa dei suoi problemi di mobilità, ma è stata colpita da un'altra tragedia: suo figlio è morto all'inizio di quest'anno.

Sia Sun Zhigang, di 61 anni, che sua moglie, Wang Suxia, di 58 anni, hanno perso la vita dopo aver subito ripetute persecuzioni per la loro fede nel Falun Gong. La coppia e Zhang hanno trascorso anni lontano da casa per evitare di essere presi di mira per la loro fede, e la salute di Sun e di Wang è peggiorata di conseguenza. Wang è morta il 28 agosto 2021 e il marito il 28 febbraio di quest'anno.

Sun iniziò a praticare il Falun Gong nel 1995 e Wang si unì a lui l'anno successivo. Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, l’uomo fu costretto a dimettersi dal suo lavoro presso il deposito locomotive del distretto di Changping. In seguito gli vennero inflitte due condanne ai lavori forzati per un totale di tre anni e otto mesi, tra settembre 2001 e 2005. Anche la moglie scontò una pena sconosciuta ai lavori forzati. Il loro bambino dovette lasciare la scuola dopo il 9° anno, quando entrambi erano in detenzione.

La casa della coppia fu perquisita il 20 ottobre 2006 e Wang fu arrestata e trattenuta per un periodo di tempo sconosciuto.

La polizia tornò a prelevarli alle 6:00 del mattino del 5 maggio 2016, facendo irruzione nella loro casa. Sun è stato trattenuto presso il Centro di detenzione del distretto di Yanqing per due settimane e Wang presso il Centro di detenzione del distretto di Changping per un periodo di tempo sconosciuto.

Per evitare ulteriori persecuzioni, i coniugi hanno vissuto lontano da casa e la loro salute è peggiorata mentre lottavano per arrivare a fine mese, preoccupati anche per la loro sicurezza. In seguito, nel 2001, sono tornati a casa. Gli agenti della Stazione di polizia di Zhangshanying hanno fatto irruzione all'improvviso il 27 giugno 2021 e hanno arrestato Sun. All'epoca aveva già riflessi lenti e difficoltà ad articolare la parola, ma la polizia ha comunque tentato di tenerlo in detenzione. É stato rilasciato dopo che non ha superato l'esame fisico richiesto. Gli agenti sono tornati numerose volte per molestare lui e sua moglie.

Wang è morto due mesi dopo, il 28 agosto 2021. Le condizioni di Sun sono peggiorate ed è deceduta il 28 febbraio di quest'anno.

1.2.3 Shandong: Donna deceduta dopo decenni di vessazioni, sfollamenti e sofferenze a causa della somministrazione involontaria di farmaci

Nel 2006, dopo essere stata detenuta per la sua fede nel Falun Gong, Wang Shuhua soffriva di continue convulsioni e nausea a causa di iniezioni di farmaci sconosciuti. Nel 2013 le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate e la donna è diventata completamente disabile. Dopo aver lottato per un altro decennio di sofferenze fisiche, sopportando l'angoscia mentale della continua persecuzione del Falun Gong, in particolare assistendo all'arresto e alla condanna di suo marito, il 14 agosto scorso è deceduta. Aveva 68 anni.

Wang e suo marito, Zhou Chuanzhong, della città di Taian, nella provincia dello Shandong, lavoravano entrambi per il gruppo di ingegneria idrogeologica dell'Ufficio di indagine geologica metallurgica della provincia dello Shandong. Nel 1996 hanno iniziato a praticare il Falun Gong. Wang ha rapidamente smesso di soffrire di frequenti mal di testa e Zhou è guarito da vari problemi di salute.

Nel marzo 2000, a causa delle continue molestie, i coniugi sono stati costretti a vivere lontano da casa, ma la polizia è sempre riuscita a trovarli poco dopo il loro trasferimento. Per nascondersi dalla polizia, hanno vissuto in diverse province, tra cui Hubei, Shanxi ed Hebei.

Il 26 febbraio 2006 la polizia locale ha fatto improvvisamente irruzione nella loro residenza temporanea nella città di Sanhe, nella provincia dell’Hebei. Zhou è stato recluso nel Centro di detenzione della città di Sanhe per 10 mesi, dove è stato sottoposto a frequenti percosse e abusi verbali. Il Tribunale locale lo ha poi condannato a tre anni e sei mesi per aver stampato materiale del Falun Gong. Quando è stato portato nella Prigione di Tangshan era molto debole e aveva difficoltà a camminare. Poiché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong, le autorità hanno prolungato la sua pena di quattro mesi.

Mentre Wang era reclusa nel Centro di detenzione della città di Sanhe, è stata sorvegliata dalle detenute 24 ore su 24 e costantemente sollecitata a rinunciare al Falun Gong. A causa del disagio mentale, soffriva di una grave forma di ipertensione arteriosa e di forti mal di testa. Poiché è rimasta fedele al Falun Gong, le autorità l'hanno portata al Centro per l'educazione legale della città di Langfang per un'ulteriore persecuzione. Le guardie le hanno iniettato un liquido blu, che le ha provocato intense convulsioni e ha continuato a vomitare. Nonostante le sue condizioni fisiche, è stata comunque costretta a partecipare a sessioni quotidiane di lavaggio del cervello.

Tre mesi dopo Wang è stata rilasciata, e il governo locale ha interrotto la fornitura di energia elettrica e acqua e ha sfrattato i familiari dall'appartamento.

In seguito loro sono tornati a vivere a Taian. Wang ha continuato a soffrire di problemi di salute a causa delle iniezioni tossiche. Nel 2013 le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. Il corpo e le gambe le si sono deformati e la donna è diventata completamente disabile.

Il 28 febbraio dell’anno scorso Zhou è stato nuovamente arrestato per aver distribuito materiale del Falun Gong. Il 2 agosto dell'anno scorso il Tribunale della città di Feicheng lo ha condannato a un anno e a una multa di 5.000 yuan (circa 640 euro). Il centro di detenzione gli ha negato l’incarcerazione a causa delle sue cattive condizioni di salute, ed è stato quindi rilasciato.

A causa della persecuzione di Zhou, le condizioni di salute di Wang sono ulteriormente peggiorate. È deceduta il 14 agosto scorso.

Poiché l'Ufficio locale per la previdenza sociale aveva sospeso la pensione della coppia e il figlio non lavorava a causa delle ferite riportate in un incidente stradale, i familiari avevano solo 500 yuan (circa 60 euro) in contanti e non potevano nemmeno permettersi di pagare il funerale di Wang. Dopo aver saputo della loro situazione, un parente ha prestato loro 10.000 yuan (circa 1.300 euro). In questo modo, i familiari hanno potuto cremare il corpo di Wang, cosicché potesse riposare in pace.

Parte 2. Panoramica dei casi di condanna

I 57 praticanti condannati provengono da 17 province e tre municipalità a controllo centrale. Liaoning e Hebei hanno avuto entrambe sette casi, seguite da sei nell'Heilongjiang e da cinque ciascuna a Pechino e Shandong. Nelle restanti 15 regioni si sono verificati da uno a quattro casi.

I 40 praticanti di cui si conosceva l'età al momento della sentenza avevano un'età compresa tra i 29 e gli 86 anni. Tredici di loro avevano 60 anni, altri 13 erano settantenni e due ottantenni.

Le pene detentive dei praticanti variavano da 10 mesi a 13 anni, con una media di tre anni e 10 mesi. A 12 praticanti sono state comminate multe da 3.000 (circa 390 euro) a 30.000 yuan (circa 3.890 euro), per un totale di 124.000 yuan (circa 16.090 euro).

Di seguito sono riportati i dettagli di alcuni casi di condanna. L'elenco completo dei praticanti condannati può essere scaricato qui (PDF).

2.1 Condanne pesanti

2.1.1 Jilin: Tre residenti condannati a 12 e 13 anni con l'accusa di praticare il Falun Gong, due di loro erano già stati in prigione

Tre residenti della contea di Nongan, nella provincia dello Jilin, hanno ricevuto pesanti condanne per la loro fede nel Falun Gong, una pratica per il corpo e la mente che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Su Xiufu, di circa 59 anni, è stato condannato a 13 anni e ora è rinchiuso nel Centro di detenzione della contea di Nongan. Xu Yafen e Yin Guiying, due donne sulla settantina, hanno ricevuto 12 anni di pena e sono state portate al Carcere femminile provinciale dello Jilin il 14 agosto scorso. Xu si trova nella divisione n. 8, ma non si sa in quale divisione sia Yin.

I tre praticanti sono stati arrestati a mezzogiorno del 24 agosto 2022 da agenti dei Dipartimenti di polizia di Changchun e di Nongan insieme ai quelli della Stazione di polizia di Helong. Changchun è la capitale dello Jilin e la contea di Nongan è nel suo comune.

I tre praticanti sono stati portati al Centro di detenzione n. 2 di Changchun e il 7 settembre del 2022 i loro arresti sono stati formalizzati. Dopo questa data il legale di Xu non ha più avuto l'autorizzazione a vederla. Gli è stato detto che per farle visita doveva avere l'approvazione dell'Ufficio giudiziario di Changchun, dell'Associazione degli avvocati e del Dipartimento di polizia di Nongan.

L'avvocato si è dunque recato all'Ufficio giudiziario di Changchun, che lo ha liquidato sostenendo di non aver niente a che fare con la questione. Poi è andato al Dipartimento di polizia di Nongan, ma l'agente Li Derui, che si occupava del caso, o "non era in ufficio" o si rifiutava di vederlo.

La polizia poi ha detto al legale di chiedere il permesso al Tribunale di Dehui a cui era stato assegnato il caso. Il tribunale ha detto che non spettava a loro determinare se l'avvocato potesse incontrare la cliente al centro di detenzione.

Così l'avvocato non è riuscito a far visita a Xu e non sapeva nulla del suo caso. E neanche le famiglie di Yin e Su sono state aggiornate sui casi.

Solo di recente le famiglie dei tre praticanti hanno saputo della durata della pena, ma non hanno ricevuto alcuna copia dei verdetti.

2.1.2 Liaoning: Praticante di 70 anni condannato a sette anni e mezzo per aver postato video sui social media

Il 22 agosto scorso Guan Chenglin, un 70enne della contea di Faku nella provincia del Liaoning, è stato condannato a sette anni e mezzo di carcere con una multa di 20.000 yuan (circa 2.600 euro) per aver messo online dei video su Kuaishou, una popolare piattaforma di video in Cina.

Il suo arresto si collega all'indagine su un praticante di Falun Gong locale, Song Hongman (di cui non si conosce il genere) che era stato accusato di postare video del Falun Gong su Douyin (versione cinese di TikTok) e Kuaishou. A questa indagine avevano preso parte anche i Dipartimenti di polizia di Shenyang nel Liaoning, di Zhangzhoi nell'Henan e di Xianyang nello Shaanxi.

La polizia ha ricavato informazioni su Guan dal racconto di Song e ha saputo che aveva ripostato alcuni video sul suo account Kuaishou. Il Dipartimento di polizia di Shenyang li ha esaminati e ne ha informato il Dipartimento di polizia della contea di Guan, che il 29 agosto dello scorso anno ha ordinato alla Stazione di polizia di Xiushuihe di arrestarlo.

Gli agenti Ma Tianlong e Guo Xiaoliang della Stazione di polizia di Xiushuihe hanno fatto visita a Guan separatamente il 25 dicembre dell'anno scorso e il 26 febbraio di quest'anno e gli hanno chiesto di poter controllare i suoi due cellulari e l'account Kuaishou che aveva usato per ripostare i video.

Il 27 marzo di quest'anno il Dipartimento di polizia della contea di Faku ha sottoposto il caso alla Procura di Xinmin e il PM Wang Hao ha formulato l'atto d'accusa contro di lui il 3 giugno, accusandolo di aver postato i video fra il 2022 e il 2023. Wang ha chiesto per lui dai sette agli otto anni di carcere e una multa.

Guan è stato riportato in custodia il 10 luglio e tradotto nel Centro di detenzione di Xinmin. Il processo si è tenuto il 30 luglio.

Il PM Wang ha solo mostrato le foto dell'account di Kuaishou usato da Guan e una tabella che indicava quanti video aveva postato di nuovo su Kuaishou e quante volte ciascun video era stato visto. Guan e i suoi due difensori non avvocati hanno chiesto al PM di mostrare i filmati in aula per verificare se violavano la legge o causavano danni ad alcuno, ma Wang e il giudice presidente Lin Shujing hanno respinto la richiesta.

Guan ha espresso i suoi dubbi sull'esatto numero di video che si sosteneva avesse ripostato perché la polizia gli aveva confiscato il telefono e non c'era alcun modo di verificare l'esatto ammontare delle prove d'accusa contro di lui.

Ha anche aggiunto che non sapeva come realizzare i video e montarli. Tutti i video che aveva postato erano stati raccomandati da Kuaishou e la maggior parte non aveva niente a che fare col Falun Gong, ma riguardava profezie, storie di reincarnazione, leggende e poesie che consigliavano alla gente di essere buona. Anche i pochi video del Falun Gong che aveva ripostato erano del tutto legali, perché nessuna legge criminalizza il Falun Gong.

Il 22 agosto il giudice ha condannato Guan a sette anni e mezzo con una multa di 20.000 yuan.

2.1.3 Praticante condannata a sei anni per aver postato sui social dei video che hanno avuto oltre 100 mila visualizzazioni

Xua Shurong, una praticante di 49 anni residente nella contea di Huzhu, nella provincia del Qinghai, l'8 maggio di quest'anno è stata condannata a sei anni per aver postato informazioni riguardo al Falun Gong sui social media. Ora è rinchiusa nel Carcere femminile di Xining.

Era stata arrestata a casa il 6 luglio dello scorso anno da un gruppo di agenti guidati da Shang Chaoming, il nuovo direttore della Divisione sicurezza interna della contea di Huzhu. Non hanno mostrato alcun mandato di perquisizione o di arresto, le hanno confiscato il libri del Falun Gong, del materiale informativo e l'hanno portata via. La donna è stata accusata di aver postato video del Falun Gong su Kuaishou, una popolare piattaforma di video brevi che ha attirato oltre 100 mila spettatori.

Xue è stata processata dal Tribunale intermedio di Haidong il 17 gennaio di quest'anno. Il giudice presidente Nima Zhaxi e il PM hanno detto che i loro superiori ritenevano il caso "significativo" e chiedevano pertanto una pena dai cinque ai sette anni, da ridurre a tre se la famiglia fosse riuscita a farle abbandonare il Falun Gong.

Xue durante il processo però ha detto chiaro e tondo che non era possibile per lei rinunciare al Falun Gong e il giudice Na, quattro mesi più tardi, l'ha condannata a sei anni; ha firmato il verdetto anche il giudice Ma Chunying.

2.2 Condanne di praticanti anziani

2.2.1 Heilongjiang: La fede nel Falun Gong è costata una condanna a tre anni e mezzo di prigione ad un praticante 86enne

Zhao Yungu, un uomo della contea di Bin, nella provincia dell'Heilongjiang, è stato di recente condannato con l'accusa di praticare il Falun Gong, la sua fede gli è costata una condanna a tre anni e mezzo con una multa di 30.000 yuan e ora sta presentando ricorso.

Lui e sua moglie Liu Shumei, un'ex donna d'affari, sono stati ripetutamente presi di mira negli ultimi 25 anni per la loro fede nel Falun Gong. Entrambi hanno scontato due pene di un anno ai lavori forzati e un'incarcerazione di sette anni. Liu si è ammalata gravemente a causa della forte pressione derivante dalla persecuzione, eppure la polizia ha continuato a molestarla regolarmente. Aveva 77 anni quando è morta nel maggio 2019.

L'ultimo arresto di Zhao è avvenuto intorno al 31 luglio dello scorso anno. Quel giorno stava uscendo di casa, ma appena ha varcato il portone del suo palazzo ha trovato fuori ad attenderlo cinque agenti del Dipartimento di polizia della contea di Bin, che lo hanno catturato e portato in ospedale per un esame medico. Il centro di detenzione locale ha rifiutato di rinchiuderlo per la sua salute cagionevole, ed è stato rilasciato nelle prime ore del mattino.

La Procura della contea di Yilan lo ha incriminato il 6 luglio e il il 27 luglio il tribunale locale gli ha prolungato i domiciliari di sei mesi.

Il giudice ha tenuto un'udienza a casa sua il 16 agosto scorso e poco dopo lo ha condannato. Non è chiaro se il giudice abbia ordinato di riportarlo in custodia per scontare la pena.

2.2.2 Chongqing: Praticante di 75 anni condannata alla quarta pena detentiva per aver sensibilizzato l'opinione pubblica sulla persecuzione del Falun Gong

La condanna al carcere di Duan deriva dall’arresto del 20 dicembre dello scorso anno, dopo che era stata denunciata per aver parlato con la gente del Falun Gong in un mercato ortofrutticolo locale. Era stata rilasciata su cauzione quella notte, ma è stata ripresa in custodia otto giorni dopo. Il suo caso è stato in seguito assegnato al distretto di Jiulongpo, che è designato a gestire i casi del Falun Gong nella regione.

Il Tribunale distrettuale di Jiulongpo ha esaminato il suo caso il 5 giugno scorso e l'ha condannata il 14 settembre. La donna ha presentato ricorso contro il verdetto.

Duan è stata presa di mira numerose volte in passato, con conseguenti tre condanne ai lavori forzati per un totale di cinque anni e mezzo e tre precedenti condanne a pene detentive, per un totale di sei anni e mezzo.

2.3 Condanna con prove false e inganni

2.3.1 Pechino: Il tribunale usa l'inganno per tramutare i due anni di libertà condizionata di una praticante in quattro anni e mezzo di prigione

ll 28 maggio di quest'anno il Tribunale distrettuale di Yanqing a Pechino aveva condannato Zhang Lianyu a un anno di carcere più due di libertà condizionata, ma poi ha aumentato la pena a quattro anni e mezzo, aggiungendo anche una multa di 9.000 yuan (circa 1.170 euro) e senza un regolare processo. Di recente le è stato comunicato che doveva sottoporsi a una visita medica propedeutica all'incarcerazione.

I guai giudiziari di Zhang erano iniziati sei anni fa, quando era stata arrestata con l'accusa di praticare il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Alle 10:00 del 14 maggio 2018 due agenti in borghese della Stazione di polizia di Xiadu si sono improvvisamente presentati a casa sua. Uno dei due le parlava, mentre l'altro si aggirava per la casa e, quando ha notato il ritratto del fondatore del Falun Gong, ha immediatamente chiamato rinforzi. Zhang ha chiesto di vedere i loro tesserini identificativi, ma loro l'hanno ignorata, poi hanno perquisito la casa e confiscato i libri del Falun Gong.

Dopo cinque ore di perquisizione gli agenti hanno portato Zhang e gli effetti confiscati alla Stazione di polizia di Xiadu. A mezzanotte l'hanno portata al Dipartimento di polizia del distretto di Yanqing di cui loro erano un distaccamento. Due ore dopo l'hanno trasferita al Centro di detenzione di Changping, che però l'ha rifiutata perché non aveva passato la visita medica d'idoneità obbligatoria. La polizia l'ha riportata alla Stazione di polizia di Xiadu alle 6:00 di mattina del 5 maggio 2018 e a mezzogiorno è stata rilasciata su cauzione.

In seguito la polizia l'ha infastidita continuamente a casa nel tentativo di farle abbandonare la propria fede. Zhang non ha avuto altra scelta se non scappare e vivere da fuggiasca, ma la sua salute ne ha risentito e allora ha fatto ritorno a casa. Non appena la polizia l'ha saputo si è affrettata ad aprire un procedimento giudiziario contro di lei.

L'agente Liu Xinxing della Stazione di polizia di Xiadu, il PM Liu Xueyan della Procura del distretto di Yanqing. il giudice Li Shuang del Tribunale dello stesso distretto e il cancelliere si sono recati a casa sua il 23 ottobre del 2019 e le hanno detto che era sotto accusa e che il processo si sarebbe tenuto il 14 novembre di quell'anno.

Si ignora se il processo del 14 novembre 2019 abbia mai avuto luogo, ma Zhang nel giugno 2021 è stata arrestata e detenuta per un breve periodo.

Il 15 maggio di quest'anno il giudice Li e altre persone sono andati a casa di Zhang. Hanno promesso al marito che le avrebbero dato solo un anno di prigione se avesse cooperato con loro, persuadendola a farsi processare a casa. Volendo proteggere la moglie, il marito l'ha convinta ad accettare il processo a domicilio per farle ottenere una condanna più leggera.

Alla fine dell'udienza il giudice Li l'ha condannata a un anno di prigione con due di libertà condizionata. Lei ha rifiutato di firmare i documenti processuali e il marito li ha firmati in sua vece, poiché gli era stato ancora fatto credere che doveva collaborare per "suggellare" la condanna più leggera.

Il 28 maggio scorso un cancelliere ha consegnato il verdetto ufficiale a casa di Zhang. Il marito lo ha preso e lo ha immediatamente nascosto senza leggerlo, perché pensava fosse la stessa condanna a un anno con due di libertà condizionata. Inoltre non voleva che la moglie lo vedesse e protestasse.

Di recente il tribunale ha notificato a Zhang di sottoporsi a una visita medica per l'incarcerazione. Il marito è rimasto scioccato perché pensava che la moglie dovesse scontare solo la libertà condizionata, come promesso. Il tribunale gli ha ricordato che la condanna originaria della moglie era di quattro anni e mezzo con 9.000 yuan di multa. Lui è andato a prendere il verdetto ufficiale e ha visto che non era la condanna leggera che si aspettava. Allora ha giurato che avrebbe cercato giustizia per la moglie.

2.3.2 Shangdong: Operaia tessile in pensione condannata a tre anni e mezzo sulla base di prove fasulle

Il 19 settembre scorso la praticante 60enne Yuan Junhua, residente a Shouguang nella provincia dello Shandong, è stata condannata a tre anni e mezzo con una multa di 30.000 yuan, per la sua fede nel Falun Gong. Non appena il giudice ha pronunciato l'ingiusto verdetto, Yuan ha espresso la volontà di ricorrere in appello.

Yuan, operaia in pensione della fabbrica d'abbigliamento di Xianxia, è stata arrestata a casa la mattina del 28 luglio dello scorso anno dalla Divisione sicurezza interna di Shouguang e da tre agenti della Stazione di polizia di via Gucheng.

Dopo averla portata alla suddetta stazione di polizia, gli agenti l'hanno interrogata e hanno anche cercato di farle ammettere che era stata lei a mettere oltre una dozzina di copie di opuscoli del Falun Gong trovati in un appartamento nel quartiere dei giardini di Yizhong a febbraio dello scorso anno. Hanno minacciato di portarla al Centro di detenzione di Weifang se si fosse rifiutata di ammettere di aver distribuito il materiale. Il nipotino di un anno era rimasto a casa da solo dopo il suo arresto e i genitori lavoravano fuori città, quindi Yuan si è vista costretta a confermare le accuse della polizia ed è stata rilasciata il giorno dopo.

Alcuni giorni dopo Zhang e un altro agente hanno molestato Yuan a casa, l'hanno filmata e hanno minacciato di metterla ai domiciliari. Yuan ha detto che non aveva distribuito il materiale come loro invece sostenevano e che era stata la polizia a violare la legge trattenendola alla stazione di polizia oltre 24 ore e facendole ammettere con le intimidazioni cose che in realtà non aveva fatto. Ma Zhang non le ha dato ascolto.

In seguito Zhang ha trasferito il caso alla Procura di Shouguang, che poi ha formulato l'atto d'accusa e lo ha inoltrato al tribunale locale il 7 dicembre dello scorso anno.

Quando ha ricevuto la notifica dell'udienza da Zhang Yuan, ha deciso di scappare via da casa per evitare il processo. Quando è tornata a casa il 13 giugno di quest'anno, Yuan è stata seguita dalla polizia e arrestata nella sua casa in affitto alcune ore dopo e quello stesso giorno è stata imprigionata al Centro di detenzione di Weifang.

È stata processata al Tribunale di Shouguang il 4 luglio di quest'anno. Il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza.

Il giudice Li ha aggiornato la sessione e ha tenuto una seconda udienza il 2 settembre. Yuan è stata portata in aula ammanettata e incatenata. Le caviglie le sanguinavano strofinando contro le catene.

Il PM Sang ha portato una scatola piena di materiale del Falun Gong e ha accusato Yuan di averlo distribuito. L'avvocato ha chiesto a Sang dove avesse preso il materiale e se avesse delle prove che la sua cliente aveva distribuito il materiale. Sang è rimasto zitto.

L'udienza di Yuan si è tenuta il 19 settembre di quest'anno e il giudice Li ha pronunciato la sentenza di tre anni e mezzo con una multa di 30.000 yuan. La praticante ha detto che sarebbe ricorsa in appello.

2.4 Reiterate persecuzioni

2.4.1 Gansu: Praticante arrestato dopo 10 anni di latitanza e condannato alla prigione tre settimane dopo

Il signor Ma Zufu è un ex insegnante di scuola media di 60 anni di Baiyin, nella provincia del Gansu. È anche un praticante del Falun Gong e questo gli è costato più volte l'arresto. Il 13 luglio scorso la polizia lo ha catturato mentre si trovava nella sua casa in affitto a Lanzhou (sita nella stessa provincia) e il 6 agosto è stato condannato a un anno e mezzo di prigione. Adesso sta preparando il ricorso in appello, ma non si hanno ulteriori informazioni sul caso.

La sera del 31 maggio 2012 cinque agenti guidati da Lu Shouchen del Dipartimento di polizia della contea di Jingtai sono piombati in casa sua. Hanno cercato di forzare la serratura per oltre un' ora, ma non ci sono riusciti, poi hanno bussato forte, però Ma non ha aperto. Intorno alle 22:00 gli agenti hanno chiamato i pompieri che hanno allungato la loro scala fino al suo appartamento e così si sono introdotti in casa e hanno arrestato lui e sua moglie Hao Guofang, anche lei praticante. La polizia ha confiscato i libri del Falun Gong e un ritratto del suo fondatore. Poi hanno portato i coniugi al Dipartimento di polizia di Jingtai, li hanno legati alla panca della tigre e interrogati.

Quel giorno stesso Ma è stato trasferito al Centro di detenzione della contea di Jingtai e Hao al Centro di detenzione di Baiyin, e sono stati rilasciati su cauzione rispettivamente dopo 35 e 37 giorni.

La coppia è stata convocata al Tribunale della contea di Jingtai il 4 luglio del 2014. Il giudice Jin Zhao ha letto ad alta voce i capi d'accusa e ha ordinato all'ufficiale giudiziario di ammanettarli. Hao è stata portata al Centro di detenzione di Baiyin. Ma invece è stato rifiutato dal centro di detenzione perché aveva la pressione alta, una patologia cardiaca, la colecistite, e calcoli biliari. Il giudice Zhu Shengkai ha approvato il suo rilascio su cauzione in attesa del processo. Per evitare la condanna è scappato di casa e ha vissuto dandosi alla macchia per sfuggire alla polizia, ma 10 anni dopo è stato arrestato comunque e condannato alla detenzione nel giro di tre settimane.

Il 26 gennaio 2015 Hao è stata condannata a tre anni e trasferita al Carcere femminile di Lanzhou il 4 febbraio 2015.

2.4.2 Shaanxi: Dopo nove anni dietro le sbarre una praticante 56enne è vittima di un'altra condanna a tre anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong

Liu Chunxia, una 56enne di Xi’an, nello Shaanxi, il 30 agosto scorso è stata condannata a tre anni e mezzo con 10.000 yuan di multa con l'accusa di praticare il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Liu era stata catturata il 6 maggio dello scorso anno, 13 giorni prima del Summit inaugurale Cina-Asia centrale che si doveva tenere a Xi'an. All'evento hanno partecipato il leader del Partito Comunista Xi Jinping. La sorella e il nipote che vivono in Australia hanno chiesto invano il suo immediato rilascio.

Il suo arresto è avvenuto nell'ambito di un'operazione chiamata "potenziamento della rete" effettuata dalle autorità locali prima del summit. Questo è quanto hanno rivelato gli agenti che l'hanno arrestata. Di solito prima di eventi importanti o incontri di politici tenuti in alcune città, le autorità intensificano gli arresti e le molestie contro i praticanti del Falun Gong, per evitare che facciano opera di sensibilizzazione sulla persecuzione "causando danni" al regime.

Dopo l'interrogatorio, la polizia ha portato Liu al Centro di detenzione distrettuale di Lianhu che non l'ha accettata perché aveva la pressione sanguigna a 234 mmHg (quando i valori normali sono di 120 o più bassi). Quindi la polizia l'ha portata all'Ospedale di Ankang nel distretto di Chang'an.

Gli ospedali di Ankang in Cina sono strutture psichiatriche sotto il controllo dei dipartimenti di polizia locali. Qui finiscono coloro che hanno fatto del male a qualcuno o rappresentano un pericolo per la società, ma non sono incriminabili per le loro malattie mentali. Nella persecuzione del Falun Gong questi ospedali sono spesso stati usati per rinchiudervi i praticanti del Falun Gong, anche se non hanno malattie mentali, e somministrare loro degli psicofarmaci che producono danni irreparabili al sistema nervoso.

Il figlio di Liu ha detto che la madre era in perfetta salute sia fisicamente che mentalmente prima dell'arresto e quindi sospettava che la sua ipertensione fosse il risultato dei maltrattamenti subiti quando era in custodia cautelare.

Il legale di Liu ha detto che la polizia non aveva alcuna base legale per detenerla perché far visita a un'amica in ospedale non è contro la legge.

Il PM Zhao Shiyuan ha formulato l'atto d'accusa il 20 ottobre e la donna è stata processata dal Tribunale del distretto di Lianhu il 7 dicembre dello scorso anno. Il 16 aprile di quest'anno si è tenuta una seconda udienza e il 30 agosto scorso è stata condannata dal giudice Quan Borong.

Liu era ingegnere ed era stata presa di mira già molte volte per la sua fede. Nell'ottobre 2001 era stata arrestata e condannata a cinque anni di carcere per aver partecipato a una conferenza di condivisione di esperienze dei praticanti del Falun Gong locali. La pena le è stata aumentata di 70 giorni ed è stata rilasciata solo il 9 dicembre del 2006.

All'epoca lavorava per la società Huibang del Gruppo Huian nello Shaanxi, ed è stata licenziata subito dopo il rilascio. Per vivere faceva i lavori più disparati. Il 21 marzo del 2017 è stata di nuovo arrestata e condannata a quattro anni di prigione il 4 gennaio del 2018. Suo marito ha divorziato da lei durante la sua prigionia e dopo il rilascio a marzo 2021 lei è andata a vivere dal figlio. Poi ha trovato lavoro in una società di gestione immobili e col suo alacre lavoro si è guadagnata il rispetto del capo e dei colleghi.

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