Le persone hanno capito quanto è terribile la persecuzione della Falun Dafa in Cina, pertanto hanno incoraggiato i praticanti a continuare a denunciare questi crimini.
Le guardie della prima prigione di Tianjin hanno usato su Wei vari metodi di tortura, tra cui percosse e scosse con i bastoni elettrici. Hanno anche fatto in modo che alcuni detenuti lo tenessero fermo, inginocchiato sopra un bastone duro, e lo facessero oscillare avanti e indietro in modo che le sua tibia rotolasse contro il bastone, provocandogli un dolore lancinante.
Allo stesso tempo il signor Yong si è reso conto che il PCC non è la Cina. “Ogni cinese ama il nostro Paese, eppure il PCC equipara deliberatamente se stesso alla Cina. Inoltre, mantiene di proposito le persone all’oscuro dei loro diritti in qualità di cittadini e di persone”.
Nella prigione femminile le guardie l'hanno costretta a guardare video anti-Falun Gong e sottoposta a varie forme di tortura, tra cui rimanere seduta su un piccolo sgabello per lunghi periodi di tempo, scosse elettriche, cella d’isolamento, letto della morte, privazione del sonno e dell’uso del bagno. Viveva nella paura ogni giorno.
La guardia carceraria Deng Jie ha incaricato le detenute Wang Suqing e Yang Huaixiu di abusare della praticante. Non le permettevano di dormire né le davano abbastanza cibo. La costringevano anche a lavorare senza retribuzione tutti i giorni dalle 6:00 alle 19:00 e, di tanto in tanto, le ordinavano di recitare le regole della prigione e di scrivere rapporti di pensiero.
Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)
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Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)