(Minghui.org) Nella prima metà del 2025 è stata segnalata la morte di 76 praticanti del Falun Gong, a causa della persecuzione.
I nuovi decessi confermati sono avvenuti nel 2012, 2013, 2014, 2015 e 2019, con un caso ciascuno; due casi nel 2016, 2020 e 2022; cinque nel 2023; 28 nel 2023 e 32 nel 2025. A causa della rigida censura sulle informazioni da parte del regime comunista, le persecuzioni non possono essere sempre riportate tempestivamente e il numero reale di morti è probabilmente molto più alto.
I 76 praticanti deceduti, tra cui 50 donne e un praticante di cui non si conosceva il sesso, provenivano da 18 province e municipalità. La provincia dell'Hebei ha registrato 13 decessi, seguita da 11 nell'Heilongjiang, otto nello Jilin e sei nel Liaoning. Le altre 14 regioni hanno registrato da uno a cinque casi.
Dei 74 praticanti di cui si conosceva l'età al momento del decesso, 12 avevano 80 anni, due 90 e gli altri avevano età comprese tra i 41 e i 79 anni. I praticanti provenivano da tutti i ceti sociali, compresi diversi insegnanti in pensione, un camionista, un ingegnere in pensione e un impiegato di una fabbrica di mattoni.
Sette dei praticanti sono deceduti durante la detenzione, tra cui un uomo di 53 anni che stava scontando una pena di 12 anni, una donna di 71 anni che stava scontando una pena di quattro anni e un uomo di 67 anni che è morto in un ospedale psichiatrico.
Alcuni praticanti sono sopravvissuti alle torture subite durante la detenzione, ma sono deceduti poco dopo aver finito di scontare un'ingiusta pena detentiva. Altri hanno ceduto alla detenzione e alle vessazioni a lungo termine e sono morti settimane o mesi dopo l'ultimo episodio di molestie.
Un uomo di Chongqing si è ammalato gravemente, una decina di giorni dopo essere stato rinchiuso, il 27 aprile 2023, nella prigione di Yongchuan, per scontare una pena di due anni e mezzo. L'uomo ha sviluppato il diabete e gli sono state fatte iniezioni di farmaci sconosciuti. Dopo essere stato rilasciato nell'agosto dello scorso anno, ha continuato a lottare contro la cattiva salute, e pochi mesi dopo è deceduto all'età di 73 anni.
Un residente della provincia del Sichuan, che stava scontando una pena di tre anni e mezzo in prigione, è stato costretto ad assumere farmaci per curare l‘ipertensione, anche se non aveva manifestato alcun sintomo. La sua salute è stata gravemente compromessa dagli abusi e dalle droghe. Quando è stato rilasciato, non riusciva a raddrizzare la schiena o a sollevare la testa; ha anche subito una grave perdita di memoria e un declino mentale. La polizia ha continuato sistematicamente a perseguitarlo e, il 22 febbraio di quest'anno, è deceduto all'età di 87 anni.
Due praticanti sono stati preceduti dai loro coniugi, morti anni prima, sempre a causa della persecuzione. La morte di una madre di 75 anni è avvenuta solo due mesi dopo quella della figlia, deceduta poco dopo l'ultima vessazione da parte della polizia. Una donna ha perso tre suoi familiari a causa della persecuzione, prima di morire lei stessa.
In un caso, un uomo di 67 anni è deceduto l'anno scorso, dopo essere stato costretto a vivere per 22 anni lontano da casa, per evitare di essere arrestato. Nel 2002 aveva intercettato, insieme ad altri sei praticanti, i segnali televisivi, trasmettendo video che sfatavano la propaganda diffamatoria sul Falun Gong. Mentre lui era riuscito a fuggire, coloro che erano stati arrestati sono stati condannati a pene detentive che vanno dai 14 ai 20 anni, per il loro atto di coraggio.
Oltre al disagio fisico e mentale, alcuni praticanti sono stati devastati dalla persecuzione finanziaria. Nel 2022 a un uomo dell'Hebei è stata sospesa la pensione. Poco dopo ha sviluppato un ictus e, due anni dopo è deceduto.
Di seguito sono riportati i dettagli di alcuni casi di morte.
Morti in custodia
Liaoning: Ulteriori informazioni sulla morte di una donna di 71 anni perseguitata in carcere
Il 9 maggio scorso Wang Yan, di 71 anni della città di Shenyang nella provincia del Liaoning, è deceduta, mentre stava scontando una pena di quattro anni nel Carcere femminile della provincia del Liaoning.
Il 5 marzo 2022 Yan è stata arrestata nella propria abitazione, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong in una zona residenziale. Tre giorni dopo la donna è stata rilasciata su cauzione, dopo che le erano stati estorti 5.000 yuan (circa 600 euro), ma il 20 luglio è stata ripresa in custodia.
In seguito, è stata condannata a una pena detentiva di quattro anni, dal Tribunale distrettuale di Dadong. Il 15 febbraio 2023 è stata rinchiusa nella seconda Prigione femminile della provincia del Liaoning, dove il 9 maggio scorso è deceduta.
Quando era ancora nel centro di detenzione, le era stato diagnosticato un cancro al seno. Secondo le regole carcerarie, le persone affette da gravi malattie non dovrebbero essere fatte entrare e, se Yan avesse richiesto la libertà vigilata, le sarebbe stato permesso di scontare la pena ai domiciliari. Nonostante le sue condizioni, la prigione non soltanto l'ha presa in custodia, ma l'ha anche costretta, contro la sua volontà, a scrivere e videoregistrare dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Inoltre, la donna è stata anche sottoposta ad altre forme di abuso.
Le regole della prigione stabiliscono anche che le detenute di 65 anni o più, affette da gravi patologie, dovrebbero essere assegnate alla divisione anziani e infermi ed essere esentate dal lavoro forzato. Tuttavia, le praticanti del Falun Gong incarcerate nella prigione non vengono mai inviate alla divisione anziane e inferme, indipendentemente dalla loro età o dalle loro condizioni fisiche.
Tang Fenghua, di 71 anni residente a Chongqing, è stato torturato in condizioni critiche nella Prigione di Yongchuan, per la sua fede nel Falun Gong. L'uomo è stato portato al secondo Ospedale di Chongqing, dove lo scorso 17 aprile è deceduto.
A causa della rigida censura sulle informazioni e dell'insabbiamento della persecuzione, non è chiaro quando Tang sia stato arrestato (probabilmente alla fine del 2021 o all'inizio del 2022) o condannato. È stato riferito che stava scontando una pena detentiva di quattro o quattro anni e mezzo, e quest'anno avrebbe dovuto essere rilasciato.
Dall'inizio della persecuzione nel 1999 il signor Tang, proprietario di un negozio di mobili, era stato ripetutamente preso di mira. In precedenza aveva scontato due pene detentive per un totale di cinque anni.
Il 6 agosto dell'anno scorso Zuo Hongtao, della città di Qinhuangdao nella provincia dell'Hebei, è deceduto all'età di 67 anni, mentre stava scontando una pena detentiva di 13 anni.
Il 9 giugno 2017 Hongtao è stato arrestato e, nel mese di gennaio 2018, è stato condannato alla prigione. In seguito è stato rinchiuso nella divisione 19 del Carcere di Baoding. Il 19 luglio dell'anno scorso si è gravemente ammalato ed è stato trasportato d'urgenza in ospedale. Dopo essere stato dimesso, è stato riportato in prigione e, il 6 agosto è deceduto. Le autorità carcerarie non hanno permesso ai suoi familiari di vedere il corpo e lo hanno cremato senza il loro consenso.
Il 24 settembre 2023 Li Chang'an, della contea di Fangzheng nella provincia dell'Heilongjiang, è deceduto in ospedale all'età di 53 anni, mentre stava scontando una condanna a 12 anni per la sua fede nel Falun Gong.
Dopo che il Partito Comunista Cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999, Chang'an, di professione camionista, è stato ripetutamente preso di mira per la sua fede. Dopo il suo ultimo arresto, avvenuto il 21 maggio 2015, il 28 ottobre è stato condannato a 12 anni di pena detentiva e rinchiuso nella Prigione di Hulan.
Poiché il 23 maggio 2016 l'uomo si è rifiutato di indossare l'uniforme del carcere e di rispondere all'appello, è stato picchiato e tenuto per 13 giorni in una cella d'isolamento. All'uomo veniva dato ogni giorno solo un panino al vapore e veniva sottoposto a continui abusi.
Nel mese di luglio 2018 le guardie hanno nuovamente picchiato il signor Li, perché si era rifiutato d'indossare l'uniforme dei detenuti. L'uomo è stato messo in isolamento e non è stato fatto uscire finché non si è gravemente ammalato, a causa di uno sciopero della fame.
Nel corso dell'anno successivo il capitano Xu Wenlong lo ha messo in isolamento altre cinque volte, perché si rifiutava di indossare l'uniforme del carcere o di fare lavori forzati. Una volta è stato picchiato in modo così violento da una guardia, che il suo volto si è ricoperto di sangue. Le guardie hanno anche istigato altri detenuti a picchiarlo e quest'ultimi gli hanno fatto saltare un dente. Le guardie non hanno fatto nulla per punire i detenuti, che hanno picchiato l'uomo ancora più selvaggiamente.
Alla fine del 2022 il carcere si è riorganizzato e ha messo il signor Li sotto la gestione di una nuova squadra rigorosa. Chang'an si è nuovamente rifiutato di eseguire gli ordini ed è stato ripetutamente messo in isolamento. Per protestare, l'uomo ha iniziato uno sciopero della fame ed è stato ripetutamente alimentato a forza.
A causa dell'alimentazione forzata e dei ripetuti maltrattamenti, il signor Li ha subito un declino della salute. Intorno al mese di novembre 2022, ha manifestato edema generalizzato, accumulo di liquidi addominali e cirrosi. Invece di ritenere responsabili i suoi perpetratori, il carcere ha estorto 50.000 yuan (circa 5.960 euro) ai suoi familiari, per coprire le spese mediche.
Chang'an è entrato in coma ed è stato portato in ospedale, dove una settimana dopo, il 24 settembre 2023, è deceduto. Secondo gli addetti ai lavori, almeno altri 16 praticanti del Falun Gong sono morti dopo essere stati torturati nella Prigione di Hulan, progettata come carcere di massima sicurezza, per ospitare i condannati a morte e i condannati a pene detentive di almeno 15 anni. Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, la Prigione di Hulan è diventata la struttura principale dove venivano rinchiusi i praticanti del Falun Gong nella provincia dell'Heilongjiang.
Guangdong: Praticante sano muore mentre è ricoverato in ospedale psichiatrico a causa della sua fede
In seguito all'arresto avvenuto l'anno scorso per la sua fede nel Falun Gong, il signor He Jingru, della città di Huizhou nella provincia del Guangdong, è stato portato in un ospedale psichiatrico locale. Perfettamente in salute prima dell'arresto, mesi dopo, il 20 maggio scorso, l'uomo è deceduto in ospedale all'età di 67 anni. Non sono chiari i dettagli sulle possibili torture o somministrazioni involontarie di farmaci che potrebbe aver subito.
Dopo che il Partito Comunista Cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, Jingru, nato nel luglio 1957, è stato ripetutamente preso di mira per la sua fede. Ha scontato un mandato di tre anni ai lavori forzati (dal mese di gennaio 2001 al mese di gennaio 2004) e tre periodi di detenzione della durata di cinque anni (dal mese di luglio 2003 al mese di luglio 2008, dal mese di gennaio 2010 al mese di gennaio 2015 e dal mese di aprile 2017 al mese di aprile 2022).
Durante i 18 anni di detenzione preventiva, l'uomo è stato sottoposto a numerose forme di tortura, come pesanti percosse, scottature con acqua bollente, somministrazione involontaria di farmaci tossici, che hanno danneggiato il suo sistema nervoso centrale, impiccagione e privazione del sonno. Nel 2012, mentre stava scontando la sua seconda condanna, si è rotto un braccio in seguito a un pestaggio.
Morti in casa
1) Morti poco dopo l'ultimo episodio di molestie
Liaoning: Praticante 77enne libero su cauzione muore poco dopo aver subito frequenti molestie
In seguito a un arresto avvenuto l'anno scorso nel mese di aprile, il signor Lan Wenbin, della città di Wuhan nella provincia dell'Hubei, ha vissuto nella paura, a causa delle frequenti vessazioni della polizia, dopo essere stato rilasciato su cauzione. La sua salute è rapidamente peggiorata e lo scorso 11 gennaio è deceduto. L'uomo aveva 77 anni.
Nel mese di aprile dell'anno scorso Wenbin, dirigente in pensione di una società di consulenza situata a Pechino, è stato arrestato per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. Durante la detenzione nella locale stazione di polizia, è stato ammanettato per un giorno e non gli è stato dato né cibo né acqua. Quella sera ha chiesto diverse volte di poter usare il bagno, ma ogni volta gli è stato negato. L'uomo è stato anche insultato ed è stato lasciato seduto su una panca per tutta la notte. In quel periodo la polizia lo ha interrogato diverse volte.
Il giorno successivo gli agenti hanno portato il signor Lan in ospedale per un esame fisico e gli è stato riscontrato un tumore di 48 millimetri nell'addome. La polizia lo ha rilasciato, dicendo ai familiari che non gli sarebbero rimasti molti giorni. I dettagli sulla sua prognosi non erano chiari. I suoi familiari sono anche stati costretti dalla polizia a consegnare l'atto di proprietà immobiliare, per pagare la cauzione.
Dopo il suo ritorno a casa, gli agenti di tre stazioni di polizia si sono alternati per molestare e registrare il signor Lan. L'11 gennaio scorso Wenbin è deceduto.
Chongqing: Donna di 77 anni muore settimane dopo l'ultima molestia per aver praticato il Falun Gong
Dall'inizio di dicembre 2023 Li Zhenghua, pensionata della Fabbrica di macchinari generali di Chongqing, ha dovuto affrontare continue vessazioni da parte della polizia, per i suoi sforzi di sensibilizzazione sulla persecuzione della sua fede, il Falun Gong. Per tre settimane ha avuto timore a uscire di casa e, il 27 gennaio dell'anno scorso, è deceduta improvvisamente. Zhenghua aveva 77 anni.
2) Morti poco dopo l'ultima detenzione
Il 16 febbraio 2023 Chen Yadong, un arboricoltore della città di Harbin nella provincia dell'Heilongjiang, è stato arrestato, dopo essere stato denunciato per aver parlato alla gente del Falun Gong. Per i successivi sette mesi i familiari non hanno ricevuto aggiornamenti sulla sua situazione. Nel mese di settembre 2023, all'improvviso, hanno ricevuto una telefonata ed è stato loro ordinato di andare a prenderlo nella contea di Bin. I familiari erano visibilmente turbati nel vedere che l'uomo, un tempo sano e sveglio, era diventato schivo, impaurito e confuso. I suoi occhi erano spenti, continuava a tremare e a borbottare: “Voglio andare a casa”.
Una volta tornato a casa, il signor Chen non riconosceva più nessuno. Sembrava avere paura della luce e spesso rimaneva in un angolo. A volte afferrava i vestiti o una sedia e poi scappava, borbottando: “Voglio andare a casa”. Sei mesi dopo, il 1° aprile dell'anno scorso, è deceduto all'età di 77 anni.
Jilin: Donna di 59 anni deceduta in attesa del processo per aver praticato il Falun Gong
L'8 agosto dell'anno scorso Dong Yusu, della contea di Dongfeng nella provincia dello Jilin, è stata arrestata mentre stava studiando gli insegnamenti del Falun Gong insieme ad altri praticanti. A causa degli abusi subiti durante la detenzione, ha sviluppato un edema sistemico e ha avuto difficoltà a respirare. In data sconosciuta è stata rilasciata su cauzione ed è stata lasciata per qualche tempo in ospedale. Dopo essere stata dimessa, si è trasferita a casa della figlia dove, il 15 dicembre dell'anno scorso, è deceduta all'età di 59 anni.
In data sconosciuta la Procura del distretto di Longshan, nella città di Liaoyuan (che sovrintende alla contea di Dongfeng), ha incriminato la signora Dong. Al momento della morte la donna stava affrontando un processo.
3) Morti dopo aver scontato la pena detentiva
Lo scorso 9 febbraio Yu Fangzhuang, della città di Nanchang nella provincia dello Jiangxi, è deceduta all'età di 92 anni, pochi mesi dopo aver finito di scontare una condanna a sei mesi per la sua fede nel Falun Gong.
Il 25 gennaio 2020 la signora Yu è stata arrestata e, poche ore dopo, è stata rilasciata su cauzione. Il 18 gennaio 2021 è stata condannata a sei mesi di prigione, ma a causa dell'età avanzata il tribunale le ha concesso di scontare la pena fuori dal carcere.
Il 14 novembre 2023 la polizia le ha comunicato che doveva sottoporsi a un esame fisico e suo figlio l'ha accompagnata in ospedale. Una settimana dopo, il 21 novembre, la polizia l'ha prelevata dalla sua abitazione e l'ha rinchiusa nel Carcere femminile della provincia dello Jiangxi, anche se aveva già scontato la condanna di sei mesi ai domiciliari, secondo l'ordine del tribunale. Non è chiaro perché le abbiano ordinato di scontare nuovamente la pena. Il 20 maggio dell'anno scorso l'anziana è stata rilasciata,
In seguito la signora Yu ha raccontato gli abusi subiti in prigione. Una volta le detenute incaricate di sorvegliarla l'hanno tenuta incatenata per tre giorni consecutivi. Un'altra volta le hanno versato acqua bollente sulla testa mentre stava facendo il bagno. All'epoca aveva già 91 anni, ma le guardie l'hanno costretta a dormire sulla branda superiore; ogni giorno faticava a salire e scendere dal letto a castello. Non c'era abbastanza cibo per tutti i pasti e spesso non aveva nulla da mangiare.
Gli abusi hanno gravemente compromesso la salute della signora Yu e, dopo il suo ritorno a casa, le sue condizioni hanno continuato a peggiorare. Spesso perdeva i sensi e ha perso gradualmente la capacità di riconoscere le persone, persino suo figlio. Aveva anche dolori diffusi, faticava a mantenere l'equilibrio mentre camminava e cadeva con facilità. La mattina presto del 9 febbraio scorso Fangzhuang è deceduta.
All'inizio del 2020, appena tre anni dopo aver finito di scontare una pena di sette anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, Wang Hongbing, di 73 anni della città di Fushun nella provincia del Liaoning, è deceduta.
Il 18 aprile 2009 Hongbing è stata arrestata durante una retata della polizia e successivamente condannata alla prigione. Al suo arrivo nel Carcere femminile della provincia del Liaoning, il 28 novembre 2009, la caposquadra ha incaricato due detenute di sorvegliarla costantemente e di cercare di trasformarla, anche minacciandola di negarle cibo e bevande se si fosse rifiutata di rinunciare al Falun Gong. Le detenute la colpivano spesso sulla testa e la costringevano a restare tutto il giorno in posizione eretta.
Era pieno inverno, eppure le guardie hanno spogliato la signora Wang fino agli indumenti intimi. Quando la donna veniva picchiata dalle guardie e dalle detenute, le ordinavano di non guardarle, dicendo: “Chi hai visto picchiarti?”. Lei le ha biasimate per essersi sottratte alle loro responsabilità e loro, per ritorsione l'hanno picchiata ancora più brutalmente. Non riusciva nemmeno ad alzarsi da terra, ma le hanno ordinato comunque di rimanere in piedi.
Le percosse sono continuate per sei giorni. Le detenute hanno ordinato alla signora Wang di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, ma lei si è rifiutata. Ne hanno scritta una loro e le hanno afferrato le mani per apporre le sue impronte digitali sul documento, poi l'hanno presentato alle guardie, come prova di aver fatto il loro lavoro di trasformazione della signora Wang.
Le torture subite dalla signora Wang non sono finite. Lei e le altre praticanti incarcerate sono state sottoposte a continui riesami per verificare se fossero ancora salde nella loro fede. Ogni volta che i risultati erano ritenuti “insoddisfacenti”, le guardie impedivano loro di mangiare o di bere, e ordinavano alle detenute di colpirle sulla testa. Le praticanti venivano anche costrette a restare in piedi dalla mattina alla sera. Per istigare ulteriormente le detenute a odiarle, le guardie facevano fare a quest'ultime dei turni di due ore durante la notte, durante i quali dovevano restare in piedi. A loro volta, le detenute si scagliavano contro le praticanti e le maltrattavano ancora più duramente.
Nel mese di ottobre 2016, quando Hongbing è stata rilasciata, era stordita e camminava zoppicando. La donna ha appreso che la sua pensione era stata sospesa a partire dal mese di giugno 2016 e le sue richieste di reintegro sono state ripetutamente respinte. Inoltre, l'Ufficio locale per la previdenza sociale le ha ordinato di restituire tutte le prestazioni pensionistiche, che le erano state erogate durante il periodo di detenzione. Lei e il marito avevano divorziato da tempo, già prima della sua entrata in prigione, e non aveva altre fonti di reddito.
In seguito la signora Wang si è trasferita dalla sorella minore, che spesso la vedeva seduta in un punto per lunghe ore, con lo sguardo assente. Nell'autunno del 2018 la signora Wang ha avuto un ictus ed è caduta in stato vegetativo. All'inizio del 2020 la donna è deceduta.
Il 7 ottobre dell'anno scorso Wang Yuling, della città di Zibo nella provincia dello Shandong, è deceduta, meno di due anni dopo aver finito di scontare una pena detentiva per la sua fede nel Falun Gong. A causa delle torture e della somministrazione forzata di farmaci subite in prigione, ha faticato a riprendersi e ha sofferto molto, prima di morire. Yuling aveva 74 anni.
Dopo che il regime comunista cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel luglio 1999, la signora Wang è stata ripetutamente presa di mira per aver sostenuto la propria fede. Poiché, nel 1999, si era recata a Pechino per fare appello al diritto di praticare il Falun Gong, è stata rinchiusa in un ospedale psichiatrico, dove le sono stati iniettati farmaci tossici, ed è stata sottoposta a percosse elettriche.
Nel mese di settembre 2002, due mesi prima del 16° Congresso nazionale del PCC, Yuling è stata arrestata e nuovamente detenuta in un ospedale psichiatrico, dove le sono stati iniettati e somministrati a forza farmaci tossici. In seguito, le autorità l'hanno trasferita al Centro di detenzione di Zhangdian e le hanno inflitto una pena di tre anni, trescorsi in un campo di lavoro. Mentre stava scontando la pena nel Campo di lavoro forzato di Wangcun, è stata tenuta in isolamento per un lungo periodo di tempo, privata del sonno e costretta a guardare materiale di propaganda che diffamava il Falun Gong.
Alla fine di agosto 2021 Yuling è stata nuovamente arrestata per aver parlato alla gente del Falun Gong. La polizia le ha estorto 2.000 yuan (circa 240 euro) prima di rilasciarla e metterla agli arresti domiciliari. Anche la sua casa è stata messa a soqquadro.
L'ultimo arresto della signora Wang risale al luglio 2022, quando è stata condannata a un anno e mezzo di prigione. Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, è stata tenuta in isolamento per cinque mesi nella Prigione femminile della provincia dello Shandong. Quattro detenute la controllavano a turno 24 ore su 24. Ogni giorno le ordinavano di scrivere articoli per denunciare il Falun Gong. Quando si rifiutava, le afferravano la mano e la costringevano.
Le guardie hanno anche costretto la signora Wang a prendere farmaci sconosciuti tre volte al giorno. Se non obbediva, le detenute la nutrivano a forza. Istigate dalle guardie, le detenute la picchiavano e la insultavano a piacimento. Spesso era costretta a sedersi su un piccolo sgabello e restare immobile per lungo tempo. inoltre, non le era permesso di usare il bagno.
Dopo essere stata rilasciata il 30 gennaio 2023, la signora Wang era molto debole e doveva lottare contro le complicazioni per il fatto di essere stata drogata in prigione. Le sofferenze si aggravavano spesso di notte, facendola talvolta urlare di dolore.
Il 31 agosto dell'anno scorso la signora Wang è improvvisamente svenuta ed è stata portata in ospedale. Il medico le ha riscontrato un'insufficienza multiorgano e, due mesi dopo, il 7 ottobre, è deceduta.
Heilongjiang: Praticante muore un anno dopo aver scontato 12 anni di carcere
A Zhang Huijuan, di 63 anni della contea di Yilan nella provincia dell'Heilongjiang, è stato diagnosticato un cancro, mentre stava scontando una condanna a 12 anni per la sua fede nel Falun Gong, ma le autorità carcerarie si sono rifiutate di rilasciarla con la condizionale. La polizia ha continuato a perseguitarla anche quando è stata rilasciata al termine della pena. La sua salute ha continuato a peggiorare e un anno dopo, il 5 febbraio scorso, è deceduta all'età di 63 anni.
Sichuan: Uomo condannato a tre anni e mezzo muore 10 anni dopo
Il 20 novembre 2015 Zheng Shiyi, della città di Suining nella provincia del Sichuan, è stato condannato a tre anni e mezzo, per aver affisso adesivi con informazioni sul Falun Gong. Mentre stava scontando la pena nella Prigione di Jiazhou, è stato brutalmente torturato e costretto ad assumere farmaci per curare “la pressione alta”, anche se non aveva sintomi d'ipertensione.
Quando è stato rilasciato nel marzo 2018, la sua salute era stata gravemente compromessa. Non riusciva a raddrizzare la schiena o a sollevare la testa. Aveva anche subito una grave perdita di memoria, probabilmente a causa dei farmaci. Negli ultimi anni di vita la sue condizioni hanno continuato a peggiorare; il suo declino mentale lo ha portato alla completa incapacità di intendere e di volere.
Nonostante le sue condizioni, gli agenti hanno continuato sistematicamente a molestarlo nella sua abitazione. Gli hanno fatto prelievi di sangue e lo hanno fotografato contro la sua volontà. Lo scorso 22 febbraio l'uomo è deceduto all'età di 87 anni.
Dieci giorni dopo essere stato rinchiuso nella Prigione di Yongchuan, il 27 aprile 2023, per scontare una pena di sue anni e mezzo, il signor Dai Xianming, di Chongqing, è caduto in condizioni critiche ed è stato portato in ospedale per le cure d'emergenza.
La moglie, Xu Keqin, si è recata in carcere nove volte per fargli visita, ma ogni volta è stata respinta. Il 22 maggio 2023 ha ricevuto una lettera dalla prigione e ha appreso che il signor Dai aveva la glicemia alta, ma che si era ripreso dopo un ricovero in ospedale. Le è stato chiesto di inviare un bonifico di 2.000 yuan alla prigione, per consentire al marito di acquistare generi di prima necessità e integratori.
Il 7 luglio 2023 la donna ha ricevuto un'altra lettera dal marito, che ha scritto: "Ho rischiato di morire appena 10 giorni dopo essere entrato in prigione. Sono stato ricoverato per più di 10 giorni in ospedale, poi sono stato riportato alla divisione 10. Da allora sono stato costretto ad assumere farmaci e mi sono state fatte iniezioni endovenose".
In seguito il signor Dai ha sviluppato il diabete ed è stato nuovamente ricoverato. È stato costretto a sottoporsi ogni giorno a due iniezioni di farmaci sconosciuti.
Dopo essere stato rilasciato nel mese di agosto dell'anno scorso, il signor Dai ha continuato a soffrire di salute cagionevole e, il 19 aprile scorso, è deceduto in ospedale all'età di 73 anni.
4) Morti dopo una lunga persecuzione
L'8 o il 9 marzo scorsi Wang Zhongqiong, della città di Shifang nella provincia del Sichuan, è deceduta all'età di 85 anni, poche ore dopo essere stata molestata dalla polizia per la sua fede nel Falun Gong.
La scomparsa della signora Wang, dipendente ospedaliera e farmacista in pensione, ha coronato decenni di persecuzione per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong. Dopo l'inizio della persecuzione nel luglio 1999, sia lei che suo marito sono stati ripetutamente arrestati e la loro casa è stata messa a soqquadro. Il 6 giugno 2005 sono stati entrambi portati in un centro per il lavaggio del cervello, dove sono stati trattenuti per oltre tre mesi. Non potevano ricevere visite dai familiari ed era stato loro ordinato di guardare programmi televisivi che diffamavano il Falun Gong, al massimo volume. La signora Wang ha avuto un crollo mentale e ha sviluppato sangue nelle urine, ipertensione e insonnia. Le guardie le hanno ripetutamente ordinato di rinunciare al Falun Gong e le hanno fatto persino pressione, affinché si “suicidasse” se fosse rimasta ferma nella sua fede. A distanza di anni, quando le veniva raccontata questa esperienza, tremava ancora di paura.
Dopo un altro arresto del 12 ottobre 2007 la signora Wang è stata condannata a quattro anni di prigione. L'ultimo arresto dei coniugi risale al novembre 2021. In seguito, sono stati entrambi condannati dal Tribunale della città di Shifang: la signora Wang a un anno e mezzo di libertà vigilata, insieme a una multa di 8.000 yuan (circa 950 euro), mentre al marito è stato inflitto un anno di libertà vigilata, oltre a una multa di 5.000 yuan. Dopo la sentenza, i due sono stati autorizzati a tornare a casa.
Ogni mese i coniugi venivano molestati a casa dalla polizia. Dopo la sospensione della pensione nel mese di marzo dell'anno scorso, il mese successivo la signora Wang ha presentato una richiesta di reintegro dei benefici pensionistci. Solo un giorno dopo, all'improvviso, ha accusato gravi sintomi: non riusciva a mangiare né a dormire, e ha dovuto interrompere l'appello per la pensione.
Zhongqiong non si è mai ripresa e, l'8 o il 9 marzo scorsi, è deceduta. La mattina del decesso, la donna è stata nuovamente perseguitata presso la sua abitazione.
Oltre al calvario della signora Wang e di suo marito, la loro figlia Gong Xingcan, economista, è stata ripetutamente arrestata e detenuta, anche lei perché pratica il Falun Gong. Le sono stati inflitti due periodi di lavoro forzato e per tre volte è stata tenuta in un centro per il lavaggio del cervello. A causa delle torture, le sue gambe sono diventate disabili.
Shandong: Insegnante di 60 anni muore dopo anni di persecuzione
Nel 2015 Hu Keling, residente a Laixi nella provincia dello Shandong, ha presentato una denuncia contro l'ex leader cinese Jiang Zemin, per aver ordinato la persecuzione del Falun Gong, che ha portato al suo arresto e ai maltrattamenti. In seguito, Keling è stata sottoposta a stretta sorveglianza da parte della polizia ed è stata costretta a spostarsi da un luogo all'altro. La vita incerta e la pressione mentale hanno avuto forti ripercussioni sulla sua salute, che nel 2018 ha iniziato a peggiorare. La donna non si è mai ripresa e, nel mese di novembre dell'anno scorso, è deceduta all'età di 60 anni.
Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, il 14 febbraio 2000 Keling si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata. Dopo il ritorno a casa suo marito, all'epoca funzionario governativo a livello burocratico, temendo di essere coinvolto l'ha presa a calci e pugni.
Il 27 settembre 2000 la donna si è recata nuovamente a Pechino, ma è stata arrestata. Nella capitale cinese, la donna è stata colpita con i bastoni elettrici dagli agenti, sulle guance e sul dorso delle mani. Le scosse le hanno provocato ustioni permanenti sul collo.
La signora Hu è stata arrestata e il giorno successivo il marito ha chiesto il divorzio. Keling è stata portata al Centro di detenzione di Laixi e trattenuta per un periodo di tempo imprecisato. Dopo essere stata rilasciata, non aveva una casa dove tornare e ha vissuto in povertà per nove mesi.
Il 24 settembre 2002 Keling è stata nuovamente arrestata, mentre stava salendo su un treno diretto a Jinan, la capitale della provincia dello Shandong, ed è stata portata alla stazione di polizia. Tre giorni dopo gli agenti hanno cercato di farla rinchiudere nel Campo di lavoro forzato di Wangcun, ma senza riuscirci. Hanno anche cercato di portarla in un centro per il lavaggio del cervello, ma anche lì le guardie si sono rifiutate di prenderla in custodia.
La polizia ha quindi collaborato con il suo datore di lavoro, la Scuola media sperimentale della città di Laixi, per portarla al reparto psichiatrico del secondo Ospedale di Laixi, dove è stata immediatamente legata a un letto e sottoposta a un'iniezione. Più tardi Keling si è assopita e ha dormito per tutta la notte. A partire dal giorno successivo, è stata costretta a prendere farmaci sconosciuti o a fare iniezioni ogni giorno. La donna è stata rilasciata solo il 29 gennaio 2003. La scuola le ha imposto di coprire tutte le spese mediche dei quattro mesi di degenza in ospedale.
Una volta la signora Hu ha descritto il suo calvario. Ha ricordato di essere entrata in ospedale in buona salute, ma quando ne è uscita era quasi psicotica, a causa dei farmaci. Quando è stata dimessa, i suoi arti si erano irrigiditi, aveva la vista offuscata e si sentiva insensibile e priva di emozioni. Il viso era pallido e magro, gli occhi spenti e aveva tremore in tutto il corpo. In ospedale non ha avuto mestruazioni. Sei mesi dopo essere stata dimessa, i suoi piedi erano ancora così gonfi che non riusciva a indossare le scarpe. Le nocche di tutte le dita erano ancora ingrossate e deformate.
Le nocche deformate di Hu Keling
Non molto tempo dopo l'inizio del semestre primaverile del 2006 la scuola della signora Hu l'ha retrocessa a un semplice lavoro in biblioteca, secondo le istruzioni dell'Ufficio per l'istruzione della città di Laixi. L'Ufficio 610 locale ha ordinato di sospendere la sua retribuzione e di concederle solo uno stipendio mensile di 380 yuan (circa 50 euro). Il contabile della scuola le ha persino trattenuto lo stipendio.
Il 13 luglio 2006 10 agenti hanno arrestato nuovamente la signora Hu a scuola e l'hanno trattenuta nel Centro di detenzione di Dashan. Undici giorni dopo è stata messa agli arresti domiciliari e riportata nella sua abitazione, un appartamento di proprietà della scuola. Circa otto persone hanno sorvegliato la sua casa giorno e notte e il prezzo dei loro pasti è stato detratto dalla paga della donna, che all'epoca era stata ripristinata. Le autorità della scuola dove lavorava hanno rotto le finestre dell'appartamento, per installare due sbarre di metallo e impedirle la fuga. Il 26 luglio 2006, tuttavia, è riuscita a fuggire scalando un muro.
All'inizio del 2007 l'Ufficio scolastico ha formalmente licenziato Keling. Prima di allora, le avevano ripetutamente negato la promozione, pur riconoscendo che era un'insegnante eccellente. Nei suoi ultimi anni di vita è rimasta in condizioni di indigenza.
Henan: Donna muore dopo anni di detenzione e molestie a causa della sua fede nel Falun Gong
Poiché Xin Chunting, della città di Kaifeng nella provincia dell'Henan, si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, è stata ripetutamente arrestata, molestata e tenuta in centri per il lavaggio del cervello. Ha anche scontato due anni in un campo di lavoro forzato e una pena detentiva di cinque anni. La sua persecuzione ha causato una tremenda pressione mentale al marito; le sue condizioni di salute si sono rapidamente deteriorate ed è deceduto per una malattia terminale.
A partire dal 2023, la polizia ha perseguitato la signora Xin ancora più frequentemente. Gli agenti si sono spesso introdotti in casa sua quando lei non c'era, per cercare materiale del Falun Gong. Alla fine la donna ha ceduto all'implacabile persecuzione e, il 5 maggio scorso, è deceduta all'età di 73 anni.
Nei primi giorni della persecuzione, la polizia e gli operatori della comunità hanno continuato a fare pressione sulla signora Xin affinché si trasferisse, in modo da poter “sgomberare” tutti i praticanti del Falun Gong dal loro distretto. Quando si è rifiutata di obbedire, le autorità hanno fatto spargere feci sulla sua porta e hanno danneggiato le finestre della sua abitazione.
Il 16 febbraio 2002 Wang Zhanhai è riuscito a sfuggire all'arresto, dopo che lui e altri sei praticanti della città di Anshan, nella provincia del Liaoning, hanno intercettato il segnale televisivo e trasmesso video che sfatavano la propaganda diffamatoria del Partito Comunista Cinese nel confronti del Falun Gong. Per evitare di essere arrestato, da quel momento in poi è stato costretto a vivere lontano da casa. Le difficoltà hanno avuto pesanti ripercussioni sulla sua salute e, il 10 maggio dell'anno scorso, si è spento all'età di 67 anni, dopo 22 anni di sfollamento.
Mentre Zhanhai era in fuga, la polizia si è spesso introdotta in casa sua e ha installato dispositivi di registrazione, per monitorare le conversazioni della sua famiglia. Anche diversi suoi parenti sono stati molestati o arrestati. Il sussidio mensile a basso reddito di 296 yuan (circa 40 euro), concesso alla moglie appena licenziata, è stato interrotto dopo soli due mesi, lasciando lei e il figlio in età scolare, in grande difficoltà economica. La polizia ha anche tentato di corrompere i suoi amici, per cercare di scoprire dove si trovasse il signor Wang. Durante le festività più importanti, gli agenti aspettavano fuori dalla casa dei suoi genitori, sperando di riuscire ad arrestarlo. Tutti i membri della sua famiglia erano sottoposti a un'enorme pressione mentale.
Nella sua denuncia penale, presentata nel 2015 contro Jiang Zemin, l'ex capo del Partito Comunista che ha ordinato la persecuzione, Zhanhai ha ricordato: "Non riuscivo a trovare un lavoro e non potevo uscire molto spesso. Mi sono molto rattristato per l'impossibilità di prendermi cura dei miei anziani genitori o di adempiere ai miei doveri di padre. La pressione a cui sono stato sottoposto, sia essa fisica, emotiva o finanziaria, sarebbe inimmaginabile per la maggior parte delle persone. Per tutti questi anni, non solo io, ma tanti praticanti del Falun Gong hanno subito una persecuzione così brutale, hanno sopportato di essere separati dalle loro famiglie o addirittura sono stati perseguitati a morte".
5) Tragedie familiari
Nel mese di settembre 2020 Zheng Wenchao, della contea di Yi nella provincia dell'Hebei, è stata costretta a vivere lontano da casa per evitare di essere condannata, per la sua fede nel Falun Gong. Nel 2021 è stata arrestata e successivamente condannata a un anno. Lo scorso mese di gennaio Minghui ha confermato che, intorno al mese di marzo dell'anno scorso, la donna è deceduta. Wenchao aveva 48 anni e le sono sopravvissuti due figli minori.
Il 27 marzo scorso la signora Zhang Fengling, di 75 anni della città di Daan nella provincia dello Jilin, è deceduta, meno di due mesi dopo la morte di sua figlia; entrambe a causa della persecuzione della loro fede nel Falun Gong.
La signora Zhang è stata arrestata l'ultima volta il 15 luglio 2022 e, il 15 gennaio 2023 è stata condannata a 10 mesi di prigione. Ai suoi familiari non è mai stato permesso di farle visita, né di ricevere aggiornamenti sul suo caso. Solo il 18 gennaio 2023 sono riusciti a sapere che era stata rinchiusa in prigione. Ancora oggi non sanno dove la signora Zhang abbia scontato la pena.
Quando Fengling è stata rilasciata nel maggio 2023, era diventata estremamente debole, a causa degli abusi subiti durante la detenzione e, spesso sveniva in casa. Durante i 10 mesi di detenzione l'Ufficio di previdenza sociale le ha sospeso la pensione, per un totale di quasi 28.000 yuan (circa 3.340 euro). Essenso vedova, ha faticato a sbarcare il lunario. La polizia ha continuato a molestarla a casa e a scattarle foto contro la sua volontà. Le è stato anche ordinato di firmare un documento, con la motivazione che tutti i praticanti del Falun Gong incarcerati per la loro fede dovevano essere sottoposti a una stretta sorveglianza per tre anni, dopo essere stati rilasciati.
Oltre al calvario della signora Zhang, anche sua figlia, Wang Hongyan, è stata presa di mira per la sua fede condivisa. Dopo aver scontato, nel 2021, un mandato di quattro anni per la sua fede nel Falun Gong, la signora Wang ha lottato con una salute cagionevole e un grave problema al fegato. Il 9 febbraio scorso è deceduta all'età di 52 anni, settimane dopo essere stata nuovamente perseguitata.
La scomparsa della figlia ha devastato la signora Zhang. Il 27 marzo scorso è entrata in coma e, poco dopo è deceduta.
Dopo che il Partito Comunista Cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong nel 1999, due coniugi della città di Shijiazhuang, nella provincia dell'Hebei, sono stati ripetutamente presi di mira. La signora Gao Juya è stata arrestata tre volte; è stata umiliata, interrogata e picchiata. Il giornale locale ha anche pubblicato un articolo che diffamava il Falun Gong, usando il suo nome. La donna ha ceduto alla pressione mentale e alla paura per le continue vessazioni da parte della polizia e, il 9 novembre 2016, è deceduta all'età di 53 anni.
Anche il marito della signora Gao, Niu Zhiquan, è stato detenuto tre volte e ha scontato un periodo di due anni in un campo di lavoro forzato. L'uomo è riuscito a sopravvivere alle terribili torture ma, l'8 febbraio scorso è deceduto, a causa delle continue vessazioni. Zhiquan aveva 63 anni.
Oltre alle sofferenze dei coniugi, anche i due figli e i familiari hanno vissuto nella paura e nel disagio mentale, preoccupati per la loro incolumità.
6) Persecuzione finanziaria
Dopo che il regime comunista ha lanciato la persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999, il signor Ji Zhongxian, ex insegnante della prima scuola superiore della città di Botou nella provincia dell'Hebei, è diventato un bersaglio delle aurorità. Il locale Ufficio 610 e il Consiglio d'istruzione lo hanno portato in un centro per il lavaggio del cervello. L'insegnante si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong e la sua scuola lo ha retrocesso.
Dopo il suo rilascio, l'Ufficio 610 e il Consiglio per l'Educazione hanno fatto pressione sulla sua scuola per sospendergli lo stipendio, quasi 7.000 yuan (circa 840 euro) al mese. Per gli oltre 20 anni successivi, gli è stata concessa solo una paga mensile di poco più di 300 yuan (circa 40 euro). A seconda del numero di classi a cui veniva assegnato, ogni mese l'insegnante guadagnava anche fino a 700 yuan (circa 90 euro) in più, come compenso per il suo lavoro. Nel corso degli anni l'importo totale della sua retribuzione sospesa sarebbe stato di oltre un milione di yuan (circa 120.000 euro).
Il signor Ji riusciva a risparmiare, per produrre materiale informativo del Falun Gong. Spesso lo si vedeva in giro per la città a parlare alla gente del Falun Gong. Un atto così semplice gli ha provocato numerosi arresti e vessazioni.
La continua persecuzione e la sospensione dello stipendio hanno avuto forti ripercussioni sulla sua salute e, il 13 aprile scorso è deceduto all'età di 62 anni; all'uomo è sopravvissuta la madre. Prima di morire ha confidato a un amico che aveva intenzione di portarla in un'altra città, per farle curare le sue malattie.
Il 12 settembre dell'anno scorso, il giorno prima di presentarsi a un'udienza sulla sospensione illegale della sua pensione da parte dell'Ufficio di previdenza sociale, Feng Xiaoqi, di 74 anni della città di Chengde nella provincia dell'Hebei, è stato colpito da un ictus. Il 23 febbraio di quest'anno è deceduto, e nove giorni dopo, il 4 marzo, il suo appello è stato respinto.
Il 31 agosto 2003 Xiaoqi è stato arrestato, per aver prodotto materiale che denunciava la persecuzione del Falun Gong e, dopo l'udienza dell'11 giugno 2004, è stato condannato a 14 anni di prigione.
Nel 2012 Xiaoqi ha raggiunto l'età pensionabile e, nel settembre dello stesso anno, ha iniziato a ricevere i benefici pensionistici. Nel mese di agosto 2020 l'Ufficio per la previdenza sociale della città di Chengde ha sospeso la sua pensione e gli ha ordinato di restituire i pagamenti che gli erano stati erogati dal mese di settembre 2012 al mese di luglio 2020 (95 mesi in totale).
Secondo la legge cinese sulla previdenza sociale, nel 2007 il signor Feng aveva soddisfatto i requisiti contributivi per la pensione e avrebbe avuto diritto a ricevere tutte le prestazioni dopo aver raggiunto l'età pensionabile nel 2012. L'Ufficio per la previdenza sociale ha addotto la sua condanna al carcere come motivazione per sospendergli pensione. Tuttavia, per legge, nessun ente governativo può privare delle prestazioni pensionistiche i pensionati. Il signor Feng ha presentato una richiesta di reintegro della pensione, ma l'Ufficio di previdenza sociale non ha mai risposto. L'uomo ha intentato una causa contro l'ufficio, presso il Tribunale distrettuale di Shuangqiao.
Il tribunale ha dato ragione all'Ufficio di previdenza sociale. Il signor Feng ha presentato un riesame amministrativo, presso il Tribunale intermedio della città di Chengde. Mentre il caso era in sospeso, l'Ufficio della sicurezza sociale ha minacciato di pignorare il suo appartamento, per ripagare il “debito” di 95 mesi di pensione.
Il tribunale intermedio ha fissato la data del processo per il 13 settembre dell'anno scorso, ma la sera prima il signor Feng ha avuto un ictus. Ha perso i sensi ed è stato portato d'urgenza in ospedale, dove è rimasto per più di un mese. Una volta tornato a casa, ha faticato a riprendersi e, lo scorso 23 febbraio, è deceduto. Il 4 marzo scorso il tribunale intermedio ha confermato la decisione del tribunale di primo grado, ordinando al signor Feng di rimborsare all'Ufficio di previdenza sociale i 95 mesi di pensione che gli erano stati erogati tra il 2012 e il 2020. Non è chiaro se l'Ufficio di previdenza sociale procederà al pignoramento, per ripagare il suo “debito”.
Il 27 marzo scorso Chen Jinfeng, della città di Mudanjiang nella provincia dell'Heilongjiang, è deceduta all'età di 74 anni, dopo aver finito di scontare una pena in un campo di lavoro e due pene detentive per un totale di 13 anni.
Oltre all'incarcerazione e alle torture subite nel corso degli anni, il suo datore di lavoro, l'Università radiotelevisiva forestale di Mudanjiang, l'ha licenziata e le ha negato la pensione, a partire dal mese di agosto 2000, in linea con la politica di persecuzione che prevedeva di “distruggere finanziariamente” i praticanti del Falun Gong, voluta dall'ex leader del Partito comunista, Jiang Zemin.
Mentre la signora Chen era in prigione, suo figlio in età universitaria ha faticato a finanziare i suoi studi ed è diventato malnutrito. Nonostante la scuola gli abbia suggerito di prendere un congedo per motivi di salute, ha continuato a frequentare le lezioni e a fare lavori saltuari per mantenersi. Tuttavia, a causa della mancanza di sostegno finanziario, alla fine ha abbandonato gli studi e non ha mai finito l'università.
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