(Minghui.org) Nella prima metà di quest’anno, 2023, sono stati riportati 702 casi di condanne dei praticanti del Falun Gong.

Tra i 702 nuovi casi segnalati, 104 (14,8%) si sono verificati tra il 2014 e il 2020, 52 (7,4%) nel 2021, 192 (27,4%) nel 2022, 350 (49,9%) nel 2023 e 4 (0,6%) con tempistica sconosciuta. I 350 casi del 2023 si possono ulteriormente suddividere in: 42 nel mese di gennaio, 44 a febbraio, 73 a marzo, 58 ad aprile, 71 a maggio, 29 a giugno e altri 33 casi con data sconosciuta. A causa della rigida censura sulle informazioni in Cina, gli incidenti non possono sempre essere segnalati in modo tempestivo, né tutte le informazioni sono prontamente disponibili.

I praticanti condannati provengono da 23 province e regioni autonome, e da 4 municipalità. Lo Shandong ha riportato il maggior numero di casi, 111, seguito dal Liaoning (85), l’Heilongjiang (77) e lo Jilin (54). Altre dodici regioni hanno registrato un numero di casi compreso tra 10 e 54. Le restanti undici aree hanno registrato casi a una cifra. L’elenco completo dei praticanti condannati può essere scaricato qui (PDF).

Violazione della procedura legale

Condannati senza basi legali

L’apparato di persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC) è costituito da tre componenti principali: il Comitato per gli affari politici e legali (PLAC), l’Ufficio 610 e il sistema giudiziario e di applicazione della legge. Sia il PLAC che l’Ufficio 610 sono agenzie extragiudiziali che hanno il potere di scavalcare la Costituzione e le leggi cinesi.

L’esecutore effettivo comprende l’intero sistema giudiziario e delle forze dell’ordine, la Pubblica Sicurezza (polizia), la Procura (pubblici ministeri), i tribunali e gli uffici giudiziari, e altre agenzie come il Dipartimento di Propaganda del PCC, il Dipartimento di Sicurezza dello Stato, il Dipartimento degli Affari Esteri, l’esercito, la polizia armata e così via.

La maggior parte dei praticanti è stata condannata per aver violato l’articolo 300 della Legge Penale, il quale stabilisce che chiunque utilizzi un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge deve essere perseguito nella massima misura possibile. L’organo legislativo cinese, il Congresso del Popolo, non ha mai promulgato alcuna legge che criminalizzi il Falun Gong o che lo etichetti come culto.

Quando il 29 giugno scorso Chen Qiuju, di 54 anni, della contea di Pengxi nella provincia del Sichuan, è stata condannata a tre anni di prigione, sia il pubblico ministero che il giudice incaricato del suo caso hanno ammesso che l’Ufficio 610 locale e il PLAC avevano ordinato loro di infliggerle una pena pesante, se si fosse rifiutata di firmare una ichiarazione di rinuncia al Falun Gong.

Un altro giudice della città di Zhoukou, nella provincia dell’Henan, quando ha emesso una sentenza di due anni e mezzo per Xia Dongmei, ha citato il “Sito web anti-culto cinese” e la politica di persecuzione del governo come base legale, invece di una qualsiasi legge promulgata.

Secondo l’Organizzazione Mondiale che Indaga sulla Persecuzione del Falun Gong, i direttori e i membri chiave dell’Associazione Anti-Culto Cinese, l’organizzazione che sta dietro al “Sito Web Anti-Culto Cinese”, sono membri del Partito Comunista Cinese (PCC) e hanno partecipato attivamente alla persecuzione. Il sito web è stato anche usato per diffondere propaganda d’odio, al fine di diffamare il Falun Gong e giustificarne la persecuzione.

Il 9 febbraio di quest’anno, durante l’udienza del processo contro Sun Baifeng, residente a Tangshan nella provincia dell’Hebei, il pubblico ministero ha accusato lei e altri praticanti del Falun Gong di aver “attaccato il Partito Comunista Cinese e il governo” denunciando la bufala dell’auto-immolazione di Tiananmen (in cui diverse persone, che si sono date fuoco in piazza Tiananmen, sono state etichettate come praticanti del Falun Gong, mentre in realtà nessuno di loro lo aveva mai praticato).

Il procuratore ha anche affermato: “La Costituzione inizia dicendo che il Paese è governato dal Partito Comunista Cinese. Se sei contro il Partito, stai violando la Costituzione”. Ha continuato spiegando che a causa dell’influenza del Falun Gong nella società, prima della persecuzione, il governo ha specificamente proposto l’accusa di “minare l’applicazione della legge” per criminalizzare i praticanti. Quando gli è stato fatto presente che il Falun Gong non era incluso nella lista delle sette identificate dal regime comunista nel 2000, ha dichiarato: “Non averlo nella lista non significa che non possiamo reprimerlo”.

Negazione della rappresentanza legale

Mentre sempre più avvocati e familiari dei praticanti si sono fatti avanti per tutelarli, le autorità hanno usato ogni tipo di tattica per bloccare la loro difesa legale.

Poco dopo che Luo Banglin, un veterano di 40 anni della contea di Miyi nella provincia del Sichuan, è stato arrestato il 15 marzo dell’anno scorso sua moglie, Hong Chuyan, si è recata dal procuratore e ha presentato una richiesta per essere il suo difensore non avvocato. Hu Shouhua, il procuratore incaricato del caso, le ha chiesto di firmare un documento in cui prometteva di non assumere un avvocato per il marito, ma la donna si è rifiutata.

Il 12 agosto Hong ha presentato la sua memoria difensiva e, tre giorni dopo, ha ricevuto una telefonata da Hu. Il procuratore ha detto che non le è permesso rappresentare il marito come difensore non avvocato o fargli visita nel centro di detenzione. Senza permettere all’uomo di potersi difendere, il 23 dicembre dell’anno scorso il tribunale della contea di Miyi ha condannato Luo a tre anni di pena detentiva.

Lo scorso 17 febbraio, quando Zhang Suqin, della città di Xinxiang nella provincia dell’Henan, è stata processata per aver parlato alla gente del Falun Gong, il giudice ha interrotto spesso il suo avvocato, Xie Yanyi, mentre stava presentando la sua istanza di non colpevolezza, prima di allontanarlo dall’aula.

Intorno al mese di luglio dell’anno scorso l’avvocato di Miao Zhongjun si è recato alla Procura del distretto di Lianhu, a Xi’an nella provincia dello Shaanxi, per rivedere i documenti del suo caso, dopo l’approvazione dell’arresto. Il procuratore Zhao gli ha chiesto se avesse firmato un accordo di rappresentanza con la famiglia del suo cliente, se avesse fornito una ricevuta del loro pagamento e se avesse notificato all’ufficio giudiziario locale la sua rappresentanza di un praticante del Falun Gong.

Zhao ha aggiunto che il caso di Miao riguardava segreti di Stato e ha dovuto chiedere il permesso al suo supervisore prima di permettere all’avvocato di esaminare i documenti. Si è anche rifiutata di fornire il proprio numero di telefono all’avvocato, dicendo che lo avrebbe contattato in caso ci fossero stati aggiornamenti, inoltre ha chiesto informazioni personali sul familiare di Miao che lo ha assunto. L’avvocato si è rifiutato di rispondere e ha detto che era illegale chiedere informazioni private relative al suo cliente.

Dopo aver lasciato l’ufficio del procuratore, l’avvocato ha sporto denuncia contro di lei, ma senza successo. Il giorno successivo Zhao ha incriminato Miao e ha trasferito il suo caso al tribunale del distretto di Lianhu, senza permettere all’avvocato di esaminare i documenti del caso.

Lo scorso 23 marzo Miao, di 66 anni, è stato processato presso il tribunale distrettuale di Lianhu ed è ora in attesa del verdetto.

A Lanzhou, nella provincia del Gansu, un giudice ha nominato due avvocati per rappresentare Jiang Minghui ordinando loro di dichiararlo colpevole, nonostante la moglie avesse assunto un avvocato per difendere il marito. Il 7 aprile scorso Jiang è stata processata e anche lei è in attesa del verdetto.

Quando, il 13 aprile, l’avvocato di Li Dongju ha contattato il tribunale intermedio per informarsi sullo stato del suo appello contro la condanna a cinque anni e mezzo per aver praticato il Falun Gong, è rimasto particolarmente turbato nell’apprendere che il giudice aveva deciso di confermare il verdetto originale e di chiudere il caso.

L’avvocato ha anche scoperto che il tribunale aveva nominato due avvocati per rappresentare la donna, anche se lui aveva già iniziato a lavorare sul caso. Con la scusa che solo i due avvocati potevano rappresentare Li, il giudice della corte d’appello ha respinto la richiesta del legale di rivedere i documenti del caso e non lo ha informato sull’udienza del processo d’appello.

Il 12 luglio dell’anno scorso Li, di 60 anni, residente a Daqing nella provincia dell’Heilongjiang, è stata arrestata e, il 4 dicembre, è stata condannata a cinque anni e mezzo di pena detentiva.

Prove inventate

Oltre alla mancanza di basi legali e alla negazione della rappresentanza legale dei praticanti, le autorità hanno anche fabbricato prove contro di loro, al fine di condannarli.

Durante l’udienza del 5 giugno scorso presso il tribunale della città di Linghai, il praticante Wang, residente a Jinzhou nella provincia del Liaoning, ha denunciato la polizia per aver fabbricato prove contro di lui e ha accusato la Procura della città di Linghai per non aver fatto ulteriori indagini, come previsto dalla legge.

Secondo Wang, la polizia ha mostrato un filmato in cui si vede un uomo alla guida di un’auto, vicino a un complesso residenziale. Poiché la marca e il modello dell’auto erano uguali ai suoi, la polizia ha affermato che il video provava che l’uomo avesse distribuito materiale del Falun Gong in quel luogo, inoltre l’uomo nel video gli assomigliava molto. Wang ha risposto che dal filmato non si riusciva a capire che l’uomo nel video fosse effettivamente lui, inoltre non mostrava nemmeno l’uomo che distribuiva il materiale.

Come seconda prova, la polizia ha fornito un video di sorveglianza domestica, presentato da Hao, residente nello stesso complesso residenziale. Il filmato mostrava un uomo con una borsa in mano fuori dalla casa di Hao. Secondo la polizia il video era la prova che Wang avesse appeso del materiale del Falun Gong alla maniglia della casa di Hao. Wang ha fatto notare che il video non mostrava l’uomo che prendeva o metteva le cose nella borsa. Inoltre, il video non era abbastanza chiaro da mostrare l’aspetto dell’uomo.

La terza prova fornita dalla polizia è stata una foto dell’uomo, in piedi, accanto alla maniglia di una porta nel complesso residenziale. Wang ha affermato che un giorno dopo il suo arresto, gli agenti lo avevano effettivamente portato in quella casa e avevano appeso una borsa alla maniglia prima di scattargli una foto. Ha sottolineato che la casa non era quella di Hao e che non sapeva cosa contenesse la borsa.

Il quarto elemento di prova fornito dalla polizia è stato il verbale di un interrogatorio, presentato alla Procura della città di Linghai, ma mai mostrato all’uomo. Egli ha detto che la polizia gli ha mostrato alcuni documenti e che ha riconosciuto la cosa notando che si trattava effettivamente di ciò che aveva detto durante l’interrogatorio. Tuttavia, secondo il suo avvocato, il verbale dell’interrogatorio presentato dalla polizia alla Procura della città di Linghai conteneva informazioni incriminanti nei suoi confronti. L’uomo ha avuto il sospetto che la polizia avesse presentato una versione completamente diversa senza permettergli di leggerla.

Quando il procuratore Li Feng si è recato al locale centro di detenzione per interrogarlo, Wang ha chiesto che la Procura indagasse sulle prove, come previsto dalla legge, prima di prendere la decisione d’incriminarlo. Li ha ignorato l’uomo e, dopo pochi minuti, se ne è andato senza ascoltarlo, mentre stava ancora cercando di spiegare come la polizia avesse fabbricato le prove contro di lui. Wang ha anche detto che Li è stato molto scortese nei suoi confronti.

Il 25 giugno il giudice Huang Yanchun ha condannato Wang a quattro anni di prigione, oltre a una multa di 8.000 yuan (circa 1.016 euro).

Nel caso di Xu Ping, la polizia l’ha costretta a firmare un foglio bianco. Gli agenti hanno copiato la sua firma per fabbricare prove contro di lei. Hanno anche inventato due testimonianze. La donna ha chiesto al tribunale di esaminare le prove falsificate, ma il giudice non le ha mai risposto. Durante l’udienza del 9 febbraio scorso il pubblico ministero è rimasto in silenzio, mentre Xu parlava delle prove falsificate.

Il 17 febbraio scorso, quando Shi Zongxi, residente a Baoding nella provincia dell’Hebei, è comparso in tribunale per aver praticato il Falun Gong, i suoi avvocati sono rimasti turbati quando il pubblico ministero ha indicato, come testimone dell’accusa, un abitante del villaggio deceduto cinque anni prima.

Pene e multe pesanti

Le pene detentive dei 702 casi appena segnalati variavano da due mesi a 14 anni, con 89 praticanti che hanno ricevuto cinque anni o più. A 206 praticanti sono state inflitte multe per un totale di 2.484.000 yuan (circa 315.460 euro). Quattro praticanti sono stati multati per 100.000 yuan (circa 12.700 euro), inclusi due praticanti che sono stati condannati a otto anni ciascuno; cinque sono stati multati tra i 50.000 (circa 6.349 euro) e i 70.000 yuan (circa 8.888 euro); 84 hanno ricevuto multe tra i 10.000 (circa 1.270 euro) e i 40.000 yuan (circa 5.079 euro) e altri 113 praticanti sono stati multati tra i 1.000 (circa 130 euro) e gli 8.000 yuan.

Meno di tre settimane dopo il suo arresto, avvenuto lo scorso 25 aprile, Hou Lijun, della città di Taiyuan nella provincia dello Shanxi, è stato condannato a 10 anni di prigione. Prima della sentenza, non è stata tenuta alcuna udienza, né sono state elencate testimonianze o prove valide nel verdetto.

L’arresto di Hou è avvenuto dopo che aveva già trascorso più di 20 anni da latitante, per evitare di essere perseguitato. Sono passati quasi tre mesi da quando ha iniziato uno sciopero della fame, per protestare contro l’arresto e la condanna. Secondo i suoi familiari, che lo hanno visto dopo essere stato trasportato d’urgenza in ospedale a causa delle gravi condizioni, i suoi capelli erano diventati grigi e pesava solo 50 chilogrammi. Non era in grado di camminare da solo e doveva affidarsi all’aiuto di due detenuti. Nonostante le sue condizioni, una volta una guardia gli ha ordinato di restare in posizione eretta per 30 minuti.

Hou Lijun (in alto a sinistra), la madre Kang Shuqin (in basso a sinistra), il padre (in basso a destra) e la sorella (in alto a destra)

A Deyang, nella provincia del Sichuan, il 17 febbraio scorso Zhao Jie è stata condannata a otto anni e multata di 100.000 yuan, a seguito di un’udienza del tribunale distrettuale di Jingyang. Suo padre recentemente è caduto ed è costretto a letto. Sia lui che la moglie attendono con ansia il ritorno a casa di Zhao.

Anche a Han Chunbo, di 60 anni, residente nella capitale cinese, sono stati inflitti otto anni di pena detentiva. Il suo appello è stato respinto dal Secondo tribunale intermedio di Pechino. Prima dell’ultima condanna, Han era stata condannata, nel 2008, a due anni di lavori forzati e, nel 2015, a tre anni e mezzo di prigione. Durante il periodo di detenzione, il tribunale ha approvato la richiesta di divorzio del marito, in cui si affermava che lei era divorziata perché ha infranto la legge e tutti i beni comuni della coppia sarebbero stati dati al marito.

Nel carcere femminile di Pechino, Han è stata picchiata sistematicamente, le è stato negato l’uso del bagno e ha sofferto la fame. Le guardie la costringevano a fare gli straordinari e le riducevano il tempo per dormire. La donna veniva costretta a fare i propri bisogni nella bacinella che usava per lavarsi il viso. Durante l’inverno, le guardie la spogliavano e le versavano acqua fredda sulla testa. Le hanno anche graffiato e ferito la schiena con oggetti appuntiti.

Il 23 aprile 2021, sorpresi in un arresto di gruppo a Dongying, nella provincia dello Shandong, nove praticanti e un membro della famiglia sono stati successivamente condannati, per aver inviato lettere alla gente, per denunciare la persecuzione. Le pene detentive variavano da un anno e mezzo, con due anni di libertà vigilata, a otto anni. A Zhou Deyong, ingegnere geologico senior e padre di una persona residente negli Stati Uniti, è stata comminata la pena più pesante, oltre a una multa di 100.000 yuan.

Durante un briefing sulla “Persecuzione religiosa del Falun Gong da parte del PCC (Partito Comunista Cinese)”, tenutosi il 23 maggio scorso dal Caucus internazionale per la libertà religiosa del Congresso degli Stati Uniti, il figlio di Zhou, Zhou You, ha raccontato il calvario di suo padre.

“Mio padre ha 62 anni. Ha perso tutti i denti e non è più in grado di mangiare carne, verdure e nemmeno riso. Ogni giorno la sua dieta si limita a una semplice zuppa”, ha detto Zhou You. E ha aggiunto: “Per favore, aiutate mio padre e tutti i praticanti del Falun Gong che sono perseguitati in Cina”.

Lo scorso 23 maggio Briefing del Congresso sulla “Persecuzione religiosa del Falun Gong da parte del PCC”

Durante il briefing del 13 maggio scorso, Zhou You, ingegnere informatico della Florida, ha parlato della recente condanna del padre a otto anni di prigione da parte del PCC

Praticanti anziani e giovani condannati

I 284 (40,4%) praticanti di cui si conosceva l’età al momento della condanna erano compresi tra i 22 e gli 88 anni, di cui 82 settantenni e 22 ottantenni.

Il 27 marzo scorso Liang Shuzhi, di 86 anni, residente a Shenyang nella provincia del Liaoning, è stata condannata a tre anni di prigione. L’8 giugno 2021 è stata arrestata nella sua abitazione. La donna è stata accusata di aver commesso un grave crimine nel marzo 2021, quando ha lasciato materiali del Falun Gong sulle auto vicino a una stazione di polizia. Inoltre è stata incolpata di aver permesso di stampare materiali del Falun Gong ad altri praticanti nel suo appartamento.

Intorno al mese di gennaio dell’anno scorso Chen Renlin, anch’egli di 86 anni, ingegnere ferroviario in pensione, residente a Changzhou nella provincia del Jiangsu, intorno allo scorso mese di maggio è stato condannato a sette anni e ammesso nella prigione di Suzhou, secondo le informazioni raccolte dal sito Minghui alla fine di giugno.

Oltre ai praticanti anziani, sempre più giovani sono stati presi di mira per la loro fede. Molti di loro tra i 20 e i 30 anni, attratti dai benefici fisici e spirituali del Falun Gong, hanno intrapreso la pratica nonostante le continua repressione. A causa del loro coraggioso impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione, sono stati anch’essi presi di mira e alcuni di loro hanno visto la propria carriera messa a repentaglio.

Il 15 febbraio scorso Qu Xing, un residente di 34 anni della città di Chengdu, nella provincia del Sichuan, è stato condannato a otto anni di prigione al pagamento di una multa di 30.000 yuan (circa 3.813 euro). Qu si era interessato alla coltivazione spirituale fin dall’adolescenza. Ha studiato il Buddismo ed è andato anche in Tibet per imparare il tantrismo. Successivamente è andato in Nepal e ha cercato di studiare con un famoso monaco, il quale non ha specificato se avrebbe preso Qu come discepolo, ma lo ha tenuto nel monastero per più di un anno. Qu viveva in una tenda di bambù e conduceva una vita molto semplice.

Nel 2018, navigando su Internet, si è imbattuto nel Falun Gong. Era molto emozionato dopo aver letto lo Zhuan Falun, il testo principale della pratica. Ha detto che il Falun Gong era esattamente quello che stava cercando e ha detto al monaco che aveva deciso di praticare il Falun Gong. Il monaco era molto felice per lui.

Qu è quindi tornato in Cina. Dopo una breve sosta a Chengdu, la città gli è piaciuta e ha deciso di restarci, ma è stato arrestato l’8 giugno 2021, dopo essere stato denunciato per aver affisso manifesti del Falun Gong mentre consegnava cibo.

Durante il processo di Qu del 15 febbraio scorso, il tribunale era pesantemente sorvegliato dagli ufficiali giudiziari. Alla sua famiglia, compresa la madre, non è stato permesso di presenziare al processo. Il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per lui. Quel pomeriggio il giudice lo ha condannato a otto anni.

A Chengdu, Qu ha fatto amicizia con “Sunshine”, un altro giovane praticante del Falun Gong. Spesso uscivano insieme per distribuire materiale informativo e chiarire i fatti sulla persecuzione del Falun Gong. Per questioni di sicurezza, “Sunshine” non ha condiviso con Qu il suo vero nome o indirizzo. l’uomo sapeva solo che “Sunshine” era originario della provincia dell’Hunan.

Quando si è diffusa la notizia che Pang Xun, di 30 anni, il 2 dicembre dell’anno scorso era stato picchiato a morte nella prigione di Jiazhou, mentre scontava una pena di cinque anni per aver diffuso informazioni sulla persecuzione, la madre di Qu, Xu Yanping, ha riconosciuto che si trattava di “Sunshine”.

Pang Xun

Nel luglio 1997 Zhao Yubo, della città di Anshan nella provincia del Liaoning, ha iniziato a praticare il Falun Gong, quando aveva solo 14 anni. Ha detto che gli insegnamenti profondi e i principi universali di Verità-Compassione-Tolleranza lo hanno profondamente colpito. È passato da essere una persona introversa, passiva e ribelle, a una persona estroversa, calorosa e pronta ad aiutare gli altri. Anche il suo rendimento scolastico è rapidamente migliorato ed era ben considerato dai suoi compagni di classe.

Proprio mentre le persone intorno a lui erano impressionate dai suoi incredibili cambiamenti, nel 1999 è iniziata la persecuzione. Nel 2000 Zhao si è recato presso il governo locale per fare appello, con il semplice desiderio di parlare in favore del Falun Gong. È stato arrestato e costretto a scrivere una lettera, promettendo di non recarsi nella capitale Pechino, a cercare giustizia per la sua fede.

In seguito, il diciassettenne ha dovuto affrontare continue vessazioni, a casa e a scuola. Il suo insegnante e i dirigenti scolastici hanno minacciato di espellerlo, se non avesse rinunciato al Falun Gong. Non avendo altra scelta, ha lasciato la scuola e ha studiato da solo. Tuttavia, la polizia continuava a regolarmente perseguitarlo.

Nonostante le difficoltà e le pressioni dovute alla persecuzione, Zhao è diventato una persona forte e resistente, di gran cuore, positiva e ottimista. Da autodidatta è diventato un designer d’interni e i suoi progetti sono stati ampiamente apprezzati.

Il 21 settembre dello scorso anno Zhao stava lavorando a un nuovo progetto in casa, quando gli agenti hanno improvvisamente fatto irruzione e lo hanno arrestato e trattenuto alla stazione di polizia per due giorni, senza dargli né cibo né acqua, prima di trasferirlo al centro di detenzione di Xiuyan. È comparso davanti al tribunale distrettuale di Lishan il 28 marzo di quest’anno e successivamente è stato condannato a tre anni.

Zhao Yubo

Lo scorso 24 giugno Li Desheng, di 22 anni, della città di Guangzhou nella provincia del Guangdong, è stato arrestato dopo essere stato denunciato dal proprietario di un negozio per aver usato banconote con informazioni sul Falun Gong stampate sopra (a causa della rigida censura sulle informazioni in Cina, molti praticanti del Falun Gong hanno stampato messaggi su carta moneta, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione).

In seguito Zhu, il proprietario del negozio, ha ricevuto una ricompensa di 6.000 yuan (circa 762 euro) dalla locale “Associazione anti-culto”, sponsorizzata dal Comitato per gli Affari Politici e Legali, un’agenzia extragiudiziaria incaricata di supervisionare la persecuzione.

Li è stato condannato a quattro anni nel Centro di detenzione distrettuale di Haizhu. È stato portato nella prigione di Pechino l’11 gennaio di quest’anno, due mesi prima dell’udienza in tribunale di suo padre, Li Aimin, di 55 anni, anche lui per la sua fede nel Falun Gong.

Yang Chunrong, di 38 anni, residente a Chongqing, ha sofferto di tutti i tipi di disturbi in ogni parte del corpo. Ha provato diversi trattamenti, ma nessuno ha avuto effetto. Nell’agosto 2012 è venuta a conoscenza della persecuzione del Falun Gong. Si è resa conto di essere stata ingannata dal regime comunista che l’ha indotta a nutrire odio verso questa antica pratica per il benessere fisico e spirituale. Ha letto i libri del Falun Gong ed è stata attratta dai suoi profondi insegnamenti. Così ha iniziato a praticare ed è stata sorpresa dal rapido miglioramento della sua salute.

Il 22 aprile 2021 Yang e altri tre praticanti sono stati arrestati mentre studiavano insieme gli insegnamenti del Falun Gong. Il 24 ottobre dell’anno scorso, durante l’udienza presso il tribunale distrettuale di Jiulongpo, il pubblico ministero ha citato prove inventate dalla polizia, accusandola di possedere oltre 10.000 copie di materiale relativo al Falun Gong. Le prove fornite dalla polizia includevano anche registrazioni audio di suo figlio piccolo costretto a leggere bugie calunniose sul suo conto. All’inizio dello scorso mese di aprile è stata condannata a sei anni e nove mesi di prigione.

Sebbene I praticanti condannati siano diverse per età, hanno anche vissuti diverse e provengono da tutti i ceti sociali. Sono bibliotecari, medici, insegnanti, contabili, autisti di autobus, operatori sanitari e artisti.

Dong Yu, di 50 anni, residente a Changchun nella provincia dello Jilin, è stata primario del Dipartimento di Oftalmologia del Primo Ospedale dell’Università di Jilin e professore all’università. Specializzata nel trattamento di malattie oculari complesse e difficili, era molto rispettata dai suoi pazienti. Il 4 marzo dell’anno scorso è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. La donna è stata condannata in segreto.

Il 26 luglio 2020 Chen Ping, insegnante dell’Università normale della Cina occidentale, di Nanchong nella provincia del Sichuan, è stata arrestata, dopo essere stata denunciata da due studenti di scuola media per aver parlato loro del Falun Gong. Durante le 38 ore di detenzione, è stata interrogata da più di 10 agenti. È stata affamata e costretta a indossare una camicia di forza.

Il 21 aprile dell’anno scorso Chen è comparsa davanti al tribunale distrettuale di Shunqing. La maggior parte delle prove presentate dalla polizia sono state falsificate, comprese le firme dei testimoni. Sebbene il tribunale abbia dichiarato di tenere un “processo aperto”, alla sorella, al fratello e alla cognata di Chen è stato vietato di assistere. Solo il marito e i genitori sono stati ammessi in aula. La galleria era piena di agenti di polizia, membri del comitato residenziale e agenti di sicurezza dell’università dove Chen lavorava. Le forze di polizia si sono state posizionate all’esterno del tribunale, con l’intento di impedire ai praticanti locali di radunarsi.

Il 17 marzo di quest’anno un membro dello staff del comitato residenziale ha chiamato Chen chiedendole di recarsi nel loro ufficio. Quando la donna vi si è recata, i funzionari del tribunale le hanno annunciato la condanna a due anni di prigione. Da allora la donna si trova in custodia cautelare.

L’11 luglio dell’anno scorso Wang Jian, assistente alle comunicazioni dell’Ufficio ferroviario di Harbin nella provincia dell’Heilongjiang, è stata arrestata mentre si recava al lavoro. Le sono stati confiscati il computer portatile, la stampante, i libri del Falun Gong e il telefono cellulare. La polizia ha rivelato di averla monitorata per molto tempo prima di arrestarla.

Wang, di 35 anni, residente ad Harbin nella provincia dell’Heilongjiang, è stata trattenuta presso il Centro di detenzione nº 2 della città di Harbin. Il 6 marzo scorso il giudice ha tenuto un’udienza sul suo caso e tre giorni dopo l’ha condannata a due anni di prigione, oltre a una multa di 100.000 yuan. La corte superiore ha respinto la richiesta della famiglia di tenere un’udienza aperta per il suo appello e ha deciso di confermare il verdetto originale.

Presi di mira per aver parlato apertamente della pratica

Oltre a parlare di persona del Falun Gong, a stampare e distribuire materiale informativo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione, i praticanti del Falun Gong hanno anche sviluppato un software per aiutare le persone a superare il blocco di Internet del Partito Comunista Cinese e ad accedere a informazioni gratuite dai siti esteri.

Lo scorso 12 giugno, a causa del loro coinvolgimento nello sviluppo e nella manutenzione del software di aggiramento del firewall oGate, un ingegnere informatico e la sua fidanzata di Shanghai sono stati condannati, rispettivamente a sei e cinque anni di prigione.

Il 9 ottobre 2021 He Binggang, di 46 anni, è stato arrestato a casa, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’appartamento quando l’uomo ha aperto la porta a un fattorino. Gli sono stati confiscati il tablet e il cellulare. Contemporaneamente, un altro gruppo ha fatto irruzione nella casa della sua fidanzata, Zhang Yibo. La donna di 46 anni, ex manager d’azienda ha chiuso la porta dall’interno, ma la polizia ha forzato la serratura ed è entrata. Le sono stati confiscati anche il computer, il tablet e il cellulare.

La polizia ha impedito all’avvocato dell’uomo di fargli visita nel centro di detenzione del distretto di Changning, con la scusa che il suo caso avrebbe messo in pericolo la sicurezza nazionale. Solo il 10 marzo dell’anno scorso, circa un mese dopo il 15 febbraio, quando la polizia aveva presentato il caso al procuratore, il suo avvocato ha finalmente potuto parlargli al telefono nel centro di detenzione, senza poterlo incontrare di persona.

Il 15 marzo dell’anno scorso il procuratore ha incriminato entrambi i praticanti e, il 10 giugno, il tribunale distrettuale di Fengxian, uno dei tribunali di Shanghai designati per condannare i praticanti del Falun Gong, ha accettato i loro casi. Un anno dopo sono stati condannati alla prigione.

Dal momento del suo arresto, He ha sofferto per il declino delle sue condizioni di salute. Il problema al collo e la paralisi parziale, causati dalle torture subite durante una precedente detenzione, sono peggiorati. Ora ha perso completamente la capacità di camminare ed è costretto a letto. La notte ha difficoltà ad addormentarsi e soffre di continue vertigini, mal di testa e incontinenza. La fidanzata Zhang ha anche un nodulo anomalo che le cresce sul petto, a causa degli abusi e della pressione mentale subiti durante la detenzione.

He Binggang

Zhang Yibo

Quando, il 21 gennaio dell’anno scorso Gong Yubo, di 45 anni, è tornato a casa dopo aver lavorato fuori città, per trascorrere le imminenti vacanze del Capodanno cinese con la sua famiglia, la polizia in borghese e i funzionari del villaggio sono scesi da un’auto con la targa coperta da una maschera chirurgica e lo hanno arrestato.

Il 6 dicembre la Procura distrettuale di Liaozhong, a Huludao nella provincia del Liaoning, ha incriminato Gong. Il procuratore lo ha accusato di aver pubblicato 208 articoli sul sito web PureInsight (un sito in cui i praticanti del Falun Gong condividono le loro esperienze di coltivazione) e 3 articoli sul sito Minghui, tra il 2002 e il 2022, con vari pseudonimi tra cui “Xiao Lian”, “Shi Fangxing”, “Lan Xin” e “Yu Bo”. L’uomo è stato accusato di “minare le forze dell’ordine con un’organizzazione di culto”, un pretesto standard usato per criminalizzare i praticanti del Falun Gong.

Il 18 maggio scorso il tribunale del distretto di Liaozhong ha annunciato la sua condanna a quattro anni, oltre a una multa di 20.000 yuan (circa 2.531 euro). Essendo lui l’unico a portare il pane in casa, la moglie fatica a provvedere alla figlia in età universitaria e al figlio di un anno. Anche il padre, costretto a letto, che vive con loro, si affida a lei per le cure.

Condannati nonostante versassero in pericolo di vita

Come Zhang Yibo, che aveva un nodulo anomalo che le cresceva sul petto, anche molti altri praticanti hanno sviluppato gravi sintomi di malattia, a causa degli abusi fisici e delle pressioni mentali subite durante la detenzione. Anche quando la loro vita era in pericolo, le autorità si sono rifiutate di rilasciarli, ma li hanno condannati alla prigione, impedendo ai familiari di far loro visita.

Il 15 luglio dell’anno scorso Yu Hongying, di 60 anni, residente a Xichang nella provincia del Sichuan, è stata arrestata per aver scritto ai capi della polizia locale, invitandoli a non perseguitare il Falun Gong. La polizia ha impiegato cinque mesi per rintracciarla. Le autorità hanno ritenuto la sua lettera “propaganda anti-PCC”, perché vi si menzionava il Falun Gong. Nel gennaio di quest’anno ha sviluppato una pressione sanguigna estremamente alta ed è stata portata in ospedale. Quando è stata dimessa, la pressione era rimasta molto alta. Ha anche sofferto di infarto cerebrale lacunare e di diabete di tipo II.

Il 1° giugno scorso, nonostante le sue condizioni, Yu è stata processata. Il giudice ha respinto la richiesta del suo avvocato di sospendere l’udienza anche se la signora sembrava molto malata. 11 giorni dopo è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione.

Il 22 luglio dell’anno scorso Han Liping, di 73 anni, residente a Chengde nella provincia dell’Hebei, è stata arrestata nella sua abitazione. Il centro di detenzione non ha mai informato i suoi familiari del deterioramento delle sue condizioni di salute, né il tribunale ha notificato loro la data del processo e la condanna a cinque anni di prigione, emessa il 19 gennaio scorso.

Prima di essere ammessa, lo scorso 18 aprile, nel carcere femminile della provincia dell’Hebei, Han ha avuto attacchi di tosse e un aumento della pressione sanguigna. Una notte ha perso conoscenza ed è stata ricoverata per una settimana. Un mese dopo essere stata condotta in prigione, le è stato diagnosticato un cancro ai polmoni all’ultimo stadio, ma le autorità hanno impedito ai familiari di farle visita e si sono rifiutate di concederle la libertà vigilata.

Nel caso di Zhu Yanhua, residente a Mudanjiang nella provincia dell’Heilongjiang, nonostante il giudice le avesse concesso sei mesi di arresti domiciliari a causa dell’ipertensione, dopo averla condannata il 25 aprile scorso a quattro anni e mezzo, appena un mese più tardi, ne ha ordinato il ricovero in un ospedale locale contro la sua volontà. Non appena la pressione fosse tornata a livelli normali, il giudice aveva dato istruzioni agli ufficiali giudiziari di trasferirla in prigione.

Ripetutamente perseguitati per la loro fede

Yang Xiaoming, di 54 anni, residente a Kunming nella provincia dello Yunnan, da piccola soffriva di malattie agli occhi, costante stato febbrile e artrite reumatoide. Dopo aver terminato la scuola elementare, ha smesso di studiare. Nel 1995 ha iniziato a praticare la Falun Dafa. Dopo aver letto i libri degli insegnamenti e fatto gli esercizi, ha riacquistato la vista; era in grado di leggere anche le piccole annotazioni di un dizionario.

Dopo l’inizio della persecuzione, siccome non ha rinunciato alla sua fede, è stata costretta ad abortire, e suo marito ha divorziato per paura delle ritorsioni del regime comunista. Tra il 2001 e il 2008 le sono stati inflitti due periodi di lavoro forzato, per un totale di cinque anni. I suoi occhi sono stati feriti dalle percosse e nel 2012 è diventata completamente cieca.

Yang Xiaoming

Il 28 maggio dell’anno scorso Yang è stata nuovamente arrestata. Un agente ha tentato di convincerla con l’inganno ad aprire la porta, sostenendo di essere un dipendente dell’amministrazione della proprietà, andato a controllare se le sue tubature perdevano. Quando Yang si è rifiutata di aprire la porta, la polizia ha fatto irruzione e l’ha ammanettata.

Mentre veniva sottoposta a un esame fisico in ospedale contro la sua volontà, un medico le ha aperto la camicia e i pantaloni per visitarla. Ha fatto scorrere un dispositivo di scansione sul suo corpo, su e giù, mentre gli agenti maschi la guardavano. La signora si è sentita estremamente umiliata.

Sebbene sia stata negata a Yang l’ammissione in prigione, a causa delle sue cattive condizioni di salute, e sia stata rilasciata su cauzione, la polizia ha comunque sottoposto il suo caso al procuratore. Il 1° febbraio scorso è stata portata in tribunale per l’udienza. Il 14 marzo il giudice si è recato a casa sua per emettere il verdetto di condanna a sette anni, oltre a una multa di 20.000 yuan.

Negli ultimi 24 anni molti praticanti come Yang hanno subito persecuzioni ininterrotte, semplicemente per aver sostenuto la propria fede. Alcuni sono diventati disabili, altri hanno perso il lavoro e altri ancora hanno scontato decenni dietro le sbarre, prima di essere nuovamente condannati.

Dopo aver conseguito nel 1991 la laurea in automazione presso la Università cinese del petrolio, Gao Hong, residente a Zibo nella provincia dello Shandong, ha trovato lavoro presso l’Istituto di ricerca petrolchimica di Qilu. Nel 1997, dopo aver visto i cambiamenti positivi dei suoi genitori grazie alla pratica del Falun Gong, ha seguito le loro orme ed è diventato anche lui un praticante. Il Falun Gong gli ha donato saggezza e ha vinto diversi premi per l’innovazione tecnologica sul lavoro.

Per aver sostenuto la sua fede e aver parlato della persecuzione, è stato ripetutamente arrestato. Il 26 agosto 2008, dopo essere stato costretto a vivere lontano da casa per quasi un decennio, è stato sottoposto a due anni di lavori forzati. Durante il suo trasferimento, è stato licenziato dal suo posto di lavoro.

Nel campo di lavoro forzato nº 2 della provincia dello Shandong, Gao è stato privato del sonno per sette giorni, picchiato e ammanettato dietro la schiena. L’uomo ha protestato, facendo uno sciopero della fame e rifiutandosi di fare i lavori forzati. Per rappresaglia, le guardie lo hanno costretto a restare in posizione eretta per tre giorni e a sedersi su un piccolo sgabello, dalle 5:30 del mattino fino alle 23:00, ogni giorno per 81 giorni. Il 3 ottobre 2009 era ridotto pelle e ossa. L’uomo è stato rilasciato con la condizionale.

A causa delle torture subite nel campo di lavoro, Gao Hong era ridotto pelle e ossa

Il 29 agosto dell’anno scorso, nonostante fosse l’unico a prendersi cura della madre di 85 anni, è stato nuovamente arrestato dalla polizia. Il 5 dicembre il tribunale dostrettuale di Zichuan ha condannato Gao a tre anni, lasciando la madre, che soffre di ipertensione e di una grave malattia cardiaca, lasciata a se stessa.

Dopo essere stata incarcerata per un totale di 15 anni, di cui 2 in un campo di lavoro forzato e 13 in prigione, Liu Mei, della città di Dongguan nella provincia del Liaoning, il 7 novembre 2021 è stata nuovamente arrestata, mentre tornava da fare la spesa. Con la promessa di rilasciarla dopo due ore se avesse collaborato, la polizia l’ha ingannata facendole firmare alcuni documenti in cui era scritto che le cinque schede informative del Falun Gong, confiscate a un altro praticante, erano sue.

Il 13 dicembre dell’anno scorso Liu è comparsa davanti al giudice. Ha chiesto al pubblico ministero di esaminare il video dell’interrogatorio alla stazione di polizia, ma quest’ultimo ha affermato che quel giorno la stazione di polizia aveva avuto un’interruzione di corrente e non era stato registrato nulla. Il 29 dicembre il giudice l’ha condannata a due anni di prigione e multata di 3.000 yuan (circa 380 euro).

Il 5 marzo dell’anno scorso un altro praticante, Wu Haibo, di 58 anni, residente a Zhanjiang nella provincia del Guangdong, è stato arrestato e, il 24 marzo scorso è stato condannato a cinque anni di prigione. Prima dell’ultima condanna, Wu, ex tecnico di un’azienda farmaceutica, aveva scontato una pena in un campo di lavoro e due anni di prigione, per un totale di 11 anni.

Wu Haibo

La situazione delle famiglie

Dopo aver perso il padre a causa della persecuzione del Falun Gong, Steven Wang, primo ballerino di Shen Yun, ha subito un altro duro colpo quando sua madre è stata recentemente condannata alla terza pena detentiva, sempre per la loro fede condivisa.

È l’undicesima volta che Liu Aihua, di 69 anni, residente a Shaoyang nella provincia dell’Hunan, viene arrestata per la sua fede.

L’ultimo arresto della donna è avvenuto il 7 luglio dell’anno scorso, solo due anni dopo aver finito di scontare un precedente mandato di tre anni. Lo scorso 10 marzo il tribunale della città di Liuyang, che è stato designato per gestire tutti i casi del Falun Gong nella regione, l’ha condannata a quattro anni di prigione.

Nel 2017, quando Steven si è sposato, ha invitato la madre negli Stati Uniti per partecipare al suo matrimonio, ma gli è stato detto che era stata arrestata prima che potesse lasciare la Cina. Il suo arresto è stato seguito da una condanna a tre anni di prigione.

A causa della precedente incarcerazione e delle torture, Liu soffre di molti disturbi, tra cui ipertensione e diabete. Steven e Lydia hanno dichiarato di essere molto preoccupati per la loro madre. Chiedono alla comunità internazionale di salvarla. Ora che è diventato padre, Steven attende con ansia il giorno in cui potrà ricongiungersi con sua madre e farla vivere in un posto che possa chiamare casa.

Come Steven e Lydia, anche Jin Xin, una donna di 39 anni della città di Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang, ha subito una tragedia simile. Alcuni anni fa suo padre, Jin Chengshan, ex ufficiale di polizia, è stato perseguitato a morte. Il 12 luglio dell’anno scorso sua madre, Jiao Xiaohua di 61 anni, è stata condannata a due anni di prigione per aver diffuso informazioni sul Falun Gong.

Cercando di ottenere giustizia per sua madre, Jin ha scritto una lettera all’ufficiale di polizia responsabile del suo caso. L’ufficiale, un ex collega di Jin, ha usato la lettera contro Jiao, facendo sì che il giudice aggiungesse altri due anni alla sua condanna. Devastata dal prolungamento della pena detentiva della madre, poco dopo Jin è deceduta. Le sopravvivono il marito e un figlio di sei anni.

Quando il 12 maggio 2021 un gruppo di agenti in borghese della città di Tangshan, nella provincia dell’Hebei, ha fatto irruzione nell’abitazione di Sun Baifeng per arrestarla, il marito, appena guarito da una grave forma di diabete e da complicazioni, era terrorizzato. Poiché Sun era tenuta in custodia e non poteva prendersi cura di lui, le sue condizioni sono rapidamente peggiorate. È stato portato d’urgenza in ospedale e nei mesi successivi è stato più volte ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Il 1° febbraio dell’anno scorso, alla vigilia del Capodanno cinese, è deceduto in casa da solo.

Lo stesso giorno sono stati arrestati altri due coniugi, Zhang Wei e Guo Yanju, proprietari del negozio di macchine fotografiche Zhuoyu nella città di Tangshan, dove lavorava Sun. Guo è stata arrestata mentre era in visita alla zia. L’anziana donna malata era così terrorizzata che, pochi giorni dopo, è deceduta. La scomparsa della sorella e l’arresto della figlia hanno inferto un duro colpo al padre di Guo, che ben presto ha perso la vista, faticando a badare a se stesso. Anche la nipotina, che allora aveva 10 anni, si è trovata in una situazione difficile per l’arresto di entrambi i genitori.

Sebbene Zhang sia stato successivamente rilasciato, sia Sun che Guo sono rimaste in prigione. A seguito di un’udienza tenutasi il 9 febbraio di quest’anno, sono state entrambe condannate a due anni e tre mesi ciascuna.

Quando il marito di Sun Jing, Hu Guojian, il 15 maggio 2018 è deceduto, dopo essere rimasto in coma per quasi due anni a causa delle torture subite in prigione per aver praticato il Falun Gong, la donna ha sentito che tutto il suo mondo stava crollando. Con il figlio ancora all’università, la residente della città di Fushun nella provincia del Liaoning, ha lottato per continuare a lavorare e sostenere la sua istruzione. Quando finalmente il figlio si è laureato e ha trovato un lavoro per mantenersi, la donna ha iniziato a soffrire di gravi problemi fisici e mentali.

Per tre mesi nel 2020 la cinquantatreene Sun non riusciva ad addormentarsi e il suo stato mentale era estremamente instabile. Il figlio ha dovuto lasciare il lavoro e l’ha portata in diversi ospedali per farla curare. Un medico gli ha detto che il problema del sonno poteva essere permanente.

Il figlio di Sun ha ricordato: “Mia madre mi diceva ogni giorno che non voleva più vivere. Mi chiedeva di stenderla, in modo che potesse dormire per un po’. Sono il suo unico figlio, ma non riuscivo a prendermi cura di lei, pur continuando a lavorare a tempo pieno. È stato un periodo molto difficile per entrambi”.

Nel 2020, senza speranze per il futuro, Sun ha deciso di praticare il Falun Gong. Non molto tempo dopo, ha potuto godere di un sonno normale e anche suo figlio ha ricominciato a lavorare.

Nel tempo libero ha collaborato con altri praticanti locali, distribuendo informazioni per denunciare la persecuzione. Il 29 maggio dell’anno scorso la donna è stata arrestata, per aver affisso manifesti con la scritta “La Falun Dafa è buona” e “Verità-Compassione-Tolleranza sono buone”. Suo figlio si è recato alla stazione di polizia per chiederne il rilascio, ma ha ricevuto una risposta negativa. Il 25 novembre il tribunale distrettuale di Shuncheng ha tenuto un’udienza sul suo caso e, il 21 marzo di quest’anno Sun è stata condannata a un anno e mezzo di prigione.

Rapporti sulle sentenze dei mesi precedenti:

Reported in May 2023: 133 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith

Reported in April 2023: 128 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith

Reported in March 2023: 116 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith

Reported in February 2023: 110 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith

Segnalazione del gennaio scorso: 117 praticanti del Falun Gong condannati per la loro fede

Altri due resoconti sommari di persecuzioni nella prima metà del 2023:

Persecution Deaths of 120 Falun Gong Practitioners Reported in the First Half of 2023

Reported in the First Half of 2023: 3,133 Falun Gong Practitioners Arrested or Harassed for Their Faith