Una praticante della Falun Dafa racconta come non abbia mai vacillato nella sua fede pur dovendo affrontare la persecuzione, e come abbia cercato di risvegliare le autorità alla verità spiegando la bellezza della pratica e i motivi per cui la persecuzione è ingiusta.
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Dieci praticanti hanno parlato sul palco, condividendo come hanno beneficiato della pratica della Falun Dafa e come hanno guardato dentro di sé per migliorare il proprio carattere, lasciare andare l’ego ed eliminare i propri attaccamenti nella vita... Leggi di più
A causa delle mie esperienze mentre ero incarcerato, sono profondamente consapevole dell’importanza di sostenere la mia ferma fede nel Maestro e nella Dafa, indipendentemente dalle circostanze. Rimanere saldi è fondamentale per attraversare le tribolazioni.
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I praticanti della Falun Dafa hanno organizzato una parata a Fukuoka per congratularsi con i 420 milioni di persone che hanno abbandonato le organizzazioni comuniste cinesi e per chiedere la fine della persecuzione condotta dal PCC da 24 anni. Molti hanno condannato le atrocità perpetrate dal regime comunista, e alcuni si sono uniti alla parata per mostrare il loro sostegno.
“I praticanti della Falun Dafa stanno difendendo le persone innocenti che vengono perseguitate. Buon lavoro! Spero che abbiate successo, state facendo la cosa giusta. Vi diamo il nostro pieno sostegno; continuate il vostro buon lavoro!”.
I quaranta poster in mostra sono stati i vincitori del concorso internazionale di poster contro il prelievo di organi organizzato congiuntamente nel 2020 da tre associazioni ONG di Giappone, Corea del Sud e Taiwan. Lo scopo del concorso è stato quello di aumentare la consapevolezza tra le persone sulla persecuzione del Falun Gong sancita e portata avanti dal Partito Comunista Cinese (PCC) e sul prelievo forzato di organi attuato sui praticanti di questa disciplina.
Dopo quell’evento la scuola ha istituito una task force speciale per monitorare Liu e Wang. Gli agenti hanno installato telecamere di sorveglianza fuori dall’abitazione dei coniugi e inviato delle persone a seguirli quando uscivano.
L’avvocato ha detto loro che la polizia aveva violato la legge nel gestire il caso, incluso l’arrestarlo ed effettuare il raid in casa sua senza mostrare gli identificativi, o il mandato di perquisizione.
Le donne hanno chiesto a Zhang se fosse stata torturata. Lei ha iniziato a piangere e ha risposto: “Sorelle, per favore, non chiedetemi delle torture!”. Dall’espressione del viso e dalla voce tremante, le sorelle hanno sospettato che stesse affrontando una forte pressione in prigione.
Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)
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Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)
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