(Minghui.org) Nel nord della Cina meno di tre settimane dopo il suo arresto, avvenuto il 25 aprile dell’anno scorso, Hou Lijun, della città di Taiyuan nella provincia dello Shanxi, è stato condannato a 10 anni. Non si è tenuta alcuna udienza prima della condanna, né sono state incluse nel verdetto testimonianze o prove valide.
L’ultimo arresto di Hou è avvenuto dopo che aveva già trascorso più di 20 anni da sfollato per evitare di essere perseguitato per la sua fede nel Falun Gong. Sua madre, Kang Shuqin, arrestata con lui nel 2002, è stata in seguito condannata a 11 anni e, nel 2020, è deceduta. La sua scomparsa è stata un duro colpo per il marito, che ha avuto un ictus ed è diventato incapace di intendere e di volere. Il recente arresto del figlio, Hou, ha ulteriormente aggravato le sue condizioni e, il 23 giugno dell’anno scorso, è deceduto. La vita di Hou è ora in pericolo a causa del suo prolungato sciopero della fame, per protestare contro l’ultimo episodio di persecuzione.
Hou Lijun (in alto a sinistra), la madre Kang Shuqin (in basso a sinistra), il padre (in basso a destra) e la sorella (in alto a destra)
Nel sud della Cina il 5 marzo 2022 Wu Haibo, di 58 anni residente a Zhanjiang nella provincia del Guangdong, è stato arrestato e, il 24 marzo dell’anno scorso, è stato condannato a cinque anni di prigione. Prima dell’ultima condanna, l’uomo, ex tecnico di un’azienda farmaceutica, ha scontato un periodo in un campo di lavoro e due mandati in prigione per un totale di 11 anni, sempre per aver praticato il Falun Gong.
Nella Cina orientale il 12 giugno dell’anno scorso He Binggang e Zhang Yibo, un ingegnere informatico e la sua fidanzata di Shanghai, sono stati condannati alla prigione, rispettivamente a sei e cinque anni, per il loro coinvolgimento nello sviluppo e nella manutenzione del software di elusione del firewall oGate, utile per superare il blocco delle informazioni del regime comunista cinese.
Nella Cina occidentale nel mese di febbraio dell’anno scorso Li Wenming, di 59 anni della città di Lanzhou nella provincia del Gansu, è stato condannato a cinque anni di prigione. In precedenza, nel 2002 era stato condannato a 20 anni e il suo ultimo arresto è avvenuto solo un anno dopo il suo rilascio.
Nella Cina centrale il 27 settembre dell’anno scorso 10 praticanti di età compresa tra i 42 e gli 85 anni, della città di Zhengzhou nella provincia dell’Henan, sono stati condannati da uno a otto anni di prigione. Alle loro famiglie non è stato permesso di partecipare alle udienze.
Questi sono solo alcuni dei 1.190 casi di praticanti del Falun Gong condannati nel 2023. Dei nuovi casi, 755 praticanti sono stati condannati l’anno scorso, quasi il 70% in più rispetto al 2022 (446 praticanti condannati). Alcuni dei praticanti, poco prima o dopo la condanna, erano in pericolo di vita, altri sono stati ripetutamente incarcerati e hanno trascorso più di 10 anni dietro le sbarre, altri ancora hanno perso coniugi, figli o genitori, prima di essere condannati, nella persecuzione della loro fede condivisa (l’elenco completo dei praticanti può essere scaricato qui).
Parte I. Panoramica dei nuovi casi di condanna segnalati 1) Assenza di basi legali per l’azione penale 2) Il sistema giudiziario diventa un timbro di gomma nella persecuzione 3) Violazione delle procedure legali 4) Pene detentive e multe 5) Condannati praticanti di tutte le età 6) Condanne in 10 anni, in tutto il Paese, di praticanti di ogni estrazione socialeParte II. Danni duraturi ai praticanti condannati e alle loro famiglie 1) L’abuso fisico in carcere porta a sviluppare patologie 2) Famiglie divise 3) Membri della famiglia coinvolti 4) Affari di famiglia colpitiParte III. Casi selezionati 1) Persecuzioni reiterate 2) Condannati praticanti di tutti i ceti sociali 3) Condannati praticanti di tutte le età
In qualsiasi Paese in cui vige lo stato di diritto, l’accusa ha l’onere della prova, il sospetto accusato di un crimine è presunto innocente fino a prova contraria e il suo diritto di difendersi deve essere protetto. Tuttavia, per quanto riguarda i casi relativi al Falun Gong in Cina, l’accusa non ha alcuna base legale per perseguire i praticanti e spesso non riesce a dimostrare i quattro elementi richiesti per un reato. Allo stesso tempo, il diritto dei praticanti a difendersi è spesso violato in ogni fase del processo, poiché il sistema giudiziario cinese è usato semplicemente come strumento per portare avanti la persecuzione.
Secondo il diritto penale cinese, per condannare un indagato per qualsiasi reato, l’accusa ha l’onere della prova e deve dimostrare che: 1) l’indagato è mentalmente abile e comprende le conseguenze delle sue azioni, 2) l’indagato ha l’intenzione criminale di causare danni, 3) l’indagato ha commesso un atto criminale e 4) l’atto criminale har violato i diritti legali di altri (ad esempio, l’atto criminale dell’omicidio viola il diritto legale di vivere della vittima).
Mentre i pubblici ministeri, nei casi del Falun Gong, sono stati in grado di dimostrare il primo elemento, non sono riusciti a soddisfare gli altri tre (vedi figura 1).
I praticanti del Falun Gong si sforzano di vivere secondo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza e non intendono mai nuocere a nessuno, sia quando praticano il loro credo spirituale che nel momento in cui esercitano il diritto costituzionale di parlarne agli altri. Per questo motivo, l’accusa non può dimostrare che i praticanti abbiano un intento criminale.
Per dimostrare che i praticanti hanno commesso un atto criminale, spesso la procura li accusa, indipendentemente dal loro sesso, età o status sociale, di aver violato l’articolo 300 della Legge Penale, che stabilisce che chiunque utilizzi un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge deve essere perseguito nella massima misura prevista, tuttavia l’organo legislativo cinese, il Congresso del Popolo, non ha mai emanato una legge che criminalizzi il Falun Gong o che lo etichetti come setta. Pertanto, non ci sono basi legali per tali incriminazioni e le conseguenti condanne.
Nei casi riguardanti il Falun Gong, molti procuratori citano come base legale un’interpretazione dell’articolo 300 della Legge Penale, emessa dalla Corte Suprema del Popolo e dalla Procura Suprema del Popolo nel novembre 1999, la quale richiede che chiunque pratichi o promuova il Falun Gong venga perseguito nella massima misura possibile. Il 1° febbraio 2017 è entrata in vigore una nuova interpretazione statutaria, che sostituisce la versione del 1999. La nuova interpretazione non menziona il Falun Gong e sottolinea che qualsiasi accusa contro chiunque sia impegnato in un culto deve essere basata su solide basi legali. Poiché nessuna legge in Cina definisce il Falun Gong un culto, l’incriminazione e la successiva condanna dei praticanti sulla base dell’interpretazione statutaria, mancano ancora una volta di una base legale.
Per dimostrare che i praticanti hanno violato i diritti altrui, i procuratori citano spesso come prova i libri e i materiali informativi del Falun Gong confiscati dalle loro abitazioni, facendo riferimento a due avvisi emessi, nel luglio 1999, dall’Amministrazione cinese della stampa e delle pubblicazioni, che vietavano la pubblicazione di libri del Falun Gong. Nel 2011, tuttavia, l’Amministrazione ha abrogato tale divieto, rendendo completamente legale per i praticanti possedere e diffondere libri e materiale informativo del Falun Gong. Inoltre, i praticanti non causano alcun danno a nessun individuo o alla società in generale.
Il Partito Comunista Cinese (PCC) attua la persecuzione attraverso tre canali principali: il Comitato per gli Affari Politici e Legali (PLAC), l’Ufficio 610 e il sistema giudiziario (che comprende gli organi di pubblica sicurezza, le procure, i tribunali e gli uffici giudiziari). Sia il PLAC che l’Ufficio 610 sono agenzie extragiudiziali incaricate di supervisionare la persecuzione e hanno il potere di scavalcare il sistema giudiziario.
Negli ultimi 24 anni di persecuzione dei praticanti del Falun Gong, la magistratura è diventata un timbro di gomma nell’esecuzione della repressione. La polizia spesso arresta i praticanti senza un valido motivo, i procuratori incriminano i praticanti senza alcuna base legale e i tribunali emettono pene detentive prestabilite. Gli uffici giudiziari, o il braccio amministrativo del sistema giudiziario, spesso contribuiscono alla persecuzione, ostacolando gli sforzi dei praticanti e dei loro avvocati per ottenere giustizia. Ci sono stati molti casi di uffici giudiziari che hanno rifiutato di rinnovare le licenze legali degli avvocati senza alcuna ragione valida, nel tentativo di impedire agli stessi di rappresentare i praticanti del Falun Gong in tribunale.
Il regime comunista non ha mai seguito le regole, nel perseguire i praticanti del Falun Gong rispettosi della legge. I tribunali cinesi sono spesso incaricati di comminare pene detentive a praticanti del Falun Gong innocenti, solo per il loro credo spirituale.
Quando il 29 giugno dell’anno scorso Chen Qiuju, di 54 anni della contea di Pengxi nella provincia del Sichuan, è stata condannata a tre anni di prigione, sia il pubblico ministero che il giudice incaricato del suo caso hanno ammesso che l’Ufficio 610 locale e il PLAC avevano ordinato loro di infliggerle una pesante condanna se si fosse rifiutata di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong.
Per la condanna di Xia Dongmei a due anni e mezzo di prigione, un giudice della città di Zhoukou, nella provincia dell’Henan, ha citato il “Sito internet anti-culto della Cina” e la politica di persecuzione del governo come base legale, invece di qualsiasi legge promulgata.
Secondo l’Organizzazione mondiale che indaga sulla persecuzione del Falun Gong, i direttori e i membri chiave dell’Associazione anti-culto cinese, l’organizzazione che sta dietro al “Sito internet anti-culto cinese”, sono membri del PCC e hanno partecipato attivamente alla persecuzione. Il sito è stato anche usato per diffondere propaganda d’odio, per diffamare il Falun Gong e giustificare la persecuzione.
Durante la deposizione di Zhao Li, di Chongqing, arrestata per aver scritto a un giudice e averlo esortato a non perseguitare il Falun Gong, il procuratore Liu Jie, alla domanda su quale legge avesse violato Zhao, ha sbottato: “Ci sono leggi dappertutto, fuori, per strada. Vada a cercarsi una legge da sola!”. Il 17 novembre dell’anno scorso la donna è stata condannata a 22 mesi dal tribunale del distretto di Jiangbei.
Il 9 febbraio, durante il processo a Sun Baifeng, della città di Tangshan nella provincia dell’Hebei, il pubblico ministero ha accusato lei e altri praticanti di aver “attaccato il Partito Comunista Cinese e
il governo”, denunciando la messa in scena dell’autoimmolazione di Tiananmen, in cui diverse persone che si sono date fuoco in piazza Tiananmen sono state etichettate come praticanti del Falun Gong, mentre in realtà nessuno di loro lo aveva mai praticato.
Il procuratore ha anche detto: “La Costituzione afferma che il Paese è governato dal Partito Comunista Cinese. Se sei contro il Partito, stai violando la Costituzione”. Ha continuato a dire che, a causa dell’influenza del Falun Gong nella società, prima della persecuzione, il governo ha specificamente proposto l’accusa di “minare l’applicazione della legge” per criminalizzare i praticanti. Quando gli è stato fatto notare che il Falun Gong non era incluso nella lista dei culti identificati dal regime nel 2000, ha detto: “Non averlo nella lista non significa che non possiamo reprimerlo”. Poco dopo l’udienza Sun è stata condannata a due anni e tre mesi di prigione.
Nel perseguire i praticanti, il sistema giudiziario cinese non solo manca di basi legali, ma spesso viola i diritti legali dei praticanti in ogni fase del procedimento. Di seguito sono riportati alcuni rapidi esempi.
Quando il caso è di competenza della polizia
- La polizia spesso arresta e fa irruzione nelle case dei praticanti senza mostrare i documenti o i mandati di perquisizione.- La polizia spesso interroga i praticanti attraverso la tortura per estorcere “confessioni”. Quando si rifiutano di obbedire, arriva persino a fabbricare prove contro di loro.- La polizia spesso autentica le proprie prove quando, per legge, solo un’agenzia forense indipendente e terza è autorizzata ad autenticare le prove dell’accusa.
Quando il caso è affidato al procuratore
- Dopo che la polizia ha sottoposto il caso al procuratore, quest’ultimo spesso non indaga sulle prove fornite dalla polizia e accusa i praticanti senza alcuna base legale.- A volte i procuratori impediscono, agli avvocati della difesa, di esaminare i fascicoli dei loro clienti.
Quando il caso passa ai tribunali
- Dopo che il procuratore ha sottoposto il caso ai tribunali, i tribunali spesso violano i diritti dei praticanti.*Prima del processo, i tribunali spesso impediscono ai praticanti di assumere avvocati o li costringono a ricorrere ad avvocati d’ufficio, che spesso vengono incaricati di dichiarare la loro colpevolezza. Anche quando i praticanti riescono ad assumere i propri avvocati, questi sono talvolta costretti ad abbandonare i casi o a non poter esaminare i fascicoli. Inoltre, a volte i tribunali non notificano in anticipo ai praticanti, alle loro famiglie o ai loro avvocati la data del processo, come previsto dalla legge.*Durante il processo, i tribunali talvolta impediscono agli avvocati dei praticanti di partecipare alle proprie udienze o di presentare le loro argomentazioni difensive.*Durante la fase della sentenza, i tribunali spesso emettono pene detentive prestabilite o rifiutano di fornire copie dei verdetti ai praticanti, ai loro avvocati o alle loro famiglie.
Quando il caso è all’esame dei tribunali d’appello
- I tribunali intermedi spesso impediscono ai praticanti di presentare appello, respingono le loro richieste di avere udienze aperte, confermano i verdetti originali senza rivedere le prove o non permettono agli avvocati di presentare dichiarazioni difensive.
In alcuni casi, agli avvocati viene anche negato l’accesso ai fascicoli dei praticanti o non vengono concessi loro incontri durante il processo.
Quando l’avvocato di Miao Zhongjun, di 66 anni della città di Xi’an nella provincia dello Shaanxi, si è recato alla procura distrettuale di Lianhu per esaminare i documenti del suo caso, il procuratore Zhao Shiyuan gli ha chiesto se avesse firmato un accordo di rappresentanza con la famiglia di Miao, se gli avessero fornito una ricevuta di pagamento e se avesse notificato all’ufficio giudiziario locale che stava rappresentando un praticante del Falun Gong.
Zhao ha anche detto che il caso di Miao riguardava segreti di Stato e che avrebbe dovuto chiedere il permesso al suo supervisore prima di permettere all’avvocato di esaminare i documenti del suo caso. Si è rifiutata di dare il suo numero di telefono all’avvocato, dicendo che lo avrebbe contattato in caso di aggiornamenti. Ha anche chiesto informazioni personali al familiare di Miao che aveva assunto l’avvocato. L’avvocato ha risposto che era illegale che lei chiedesse informazioni private sul suo cliente e si è rifiutato di fornirgliele.
Dopo aver lasciato l’ufficio di Zhao, l’avvocato ha sporto denuncia contro di lei, ma senza successo.
Il 23 marzo dell’anno scorso Miao è stato processato presso il tribunale del distretto di Lianhu e, l’11 settembre, è stato condannato a quattro anni di prigione, oltre a una multa di 10.000 yuan (circa 1.300 euro).
Altre informazioni sulle prove fabbricate
Nei resoconti sommari degli anni precedenti sui casi di condanna, è stato riportato che la polizia ha considerato ogni pagina di un opuscolo del Falun Gong come una prova per l’accusa. Ma nei casi di condanna riportati nel 2023, è arrivata persino a fabbricare “prove” per ottenere la condanna dei praticanti.
Quando il 17 febbraio dell’anno scorso Shi Zongxi, della città di Baoding nella provincia dell’Hebei, è comparso in tribunale per aver praticato il Falun Gong, i suoi avvocati sono rimasti sconcertati, nel constatare che il pubblico ministero aveva indicato come testimone contro di lui un abitante del villaggio che era deceduto cinque anni prima. Mesi dopo il giudice ha condannato Shi a tre anni di prigione.
Il 22 agosto dell’anno scorso, durante la prima comparizione di Li Jun davanti al tribunale distrettuale di Maonan a Maoming nella provincia del Guangdong, il pubblico ministero ha affermato che la figlia maggiore aveva “testimoniato” che a volte si recava al mercato locale per distribuire materiale informativo del Falun Gong. La figlia di Li, presente all’udienza, era indignata, ma non le è stato permesso di dire nulla. In seguito ha dichiarato all’avvocato del padre di non aver mai detto nulla di simile e che la polizia aveva inventato la “testimonianza”. Lo scorso 8 novembre Li, di 72 anni, è stato condannato a cinque anni di prigione e multato di 10.000 yuan.
Nel caso di Wang Lin, della città di Jinzhou nella provincia del Liaoning, la polizia ha fornito un video che mostra un uomo alla guida di un’auto vicino a un complesso residenziale, come prova che egli avesse effettivamente distribuito materiale del Falun Gong in quel luogo, perché la marca e il modello dell’auto erano uguali ai suoi. La polizia ha affermato che l’uomo nel video assomigliava molto a Wang, ma non ha fornito un’immagine ravvicinata da confrontare con la sua foto. Inoltre, il video non mostra l’uomo che distribuisce materiale.
La seconda prova fornita dalla polizia è stata un video di sorveglianza domestica, presentato dal residente Hao nello stesso complesso residenziale. Il filmato mostra un uomo con una borsa in mano fuori dalla casa di Hao. La polizia ha sostenuto che il video era la prova che Wang aveva appeso materiale del Falun Gong alla maniglia della casa di Hao. Wang ha fatto notare che il video non mostrava l’uomo che prendeva le cose dalla borsa o le riponeva. Inoltre, il filmato non era abbastanza chiaro da mostrare l’aspetto dell’uomo.
La terza prova fornita dalla polizia è stata una foto di Wang, in piedi accanto alla maniglia di una porta nel complesso residenziale. L’uomo ha affermato che un giorno dopo il suo arresto, la polizia lo ha portato davanti a quella porta e ha appeso una borsa alla maniglia, prima di scattargli una foto. Ha sottolineato che la casa non era quella di Hao e che non sapeva cosa contenesse la borsa.
Il quarto elemento di prova fornito dalla polizia è stato un verbale di interrogatorio presentato alla procura della città di Linghai, ma mai mostrato a Wang. L’uomo ha affermato che la polizia gli ha mostrato alcuni documenti e che ha riconosciuto la cosa notando che si trattava effettivamente di ciò che aveva detto durante l’interrogatorio. Ma secondo il suo avvocato, il verbale dell’interrogatorio presentato dalla polizia alla procura della città di Linghai conteneva informazioni incriminanti. Il legale ha avuto il sospetto che la polizia abbia presentato una versione completamente diversa senza fargliela leggere.
Il 25 giugno il giudice Huang Yanchun ha condannato Wang a quattro anni di prigione e lo ha multato di 8.000 yuan (circa 1.050 euro).
Sempre nella provincia del Liaoning, il 12 luglio dell’anno scorso il procuratore Yang Kun, della procura distrettuale di Dongzhou nella città di Fushun, ha presentato un testimone misterioso all’udienza di Wang Caiyun, ma non l’ha chiamato al banco dei testimoni. Il testimone si chiamava Xu Dawei, ma non erano disponibili altre informazioni, come il sesso o l’età. Le firme di Xu su cinque diversi moduli erano tutte diverse. Xu avrebbe assistito all’interrogatorio e all’irruzione della polizia in casa di Wang. Tuttavia, il marito della donna che era presente durante l’irruzione, non ha mai visto nessuno di nome Xu a casa sua.
L’11 settembre, durante la seconda udienza, Yang ha presentato una foto in bianco e nero di Wang che camminava per strada, affermando che stava distribuendo materiale del Falun Gong in quel luogo, ma non ha fornito ulteriori prove a sostegno di questa tesi. Poco dopo il giudice ha condannato Wang a quattro anni e l’ha multata di 16.000 yuan (circa 2.090 euro).
La foto di Wang presentata dal procuratore Yang
Per i nuovi casi di condanna confermati lo scorso anno, le pene detentive dei praticanti variavano da tre mesi a 12 anni, con una media di tre anni. Un totale di 161 praticanti è stato condannato a cinque anni o più.
381 praticanti sono stati multati per un totale di 4.880.000 yuan (circa 638.800 euro). Un praticante è stato multato per 310.000 yuan (circa 40.570 euro). Quattro praticanti sono stati multati per 100.000 yuan (circa 13.090 euro), tra cui due condannati a otto anni ciascuno, 15 sono stati multati tra i 50.000 e gli 80.000 yuan (tra circa 6.540 e 10.470 euro), 155 hanno ricevuto multe tra i 10.000 e i 40.000 yuan (tra circa 1.300 e 5.230 euro) e altri 206 praticanti sono stati multati tra i 500 e gli 8.000 yuan (tra circa 65 e 1.050 euro).
Nel mese di maggio, quando Liu Kangfu della città di Anshun, nella provincia del Guizhou, è stato rilasciato dopo aver scontato una pena di tre anni, ha scoperto con sconforto di essere stato licenziato dal suo lavoro e di non avere più un libretto di famiglia. Ha lottato per sbarcare il lunario, ma è stato comunque invitato a pagare i restanti 10.000 yuan della sua multa giudiziaria di 310.000 (circa 40.550 euro).
Wang Liqun, ex proprietario di una vetreria, è stato condannato a 12 anni di prigione per aver presentato, nel 2015, una denuncia penale contro Jiang Zemin, l’ex leader del PCC che ha lanciato la persecuzione del Falun Gong. Dopo essere sfuggito all’arresto nel 2022, dopo sette anni di latitanza, è stato preso in custodia e, l’anno scorso, gli è stata inflitta la pena più lunga di tutte. Quando uscirà di prigione avrà 73 anni.
In un altro caso, non è stata la multa a lasciare il praticante o la sua famiglia in gravi difficoltà finanziarie, ma una truffa. Dopo che Zhao Xiping della città di Laizhou, nella provincia dello Shandong, l’11 maggio dell’anno scorso è stata arrestata, suo marito ha assunto un avvocato su raccomandazione di un parente che lavorava nel locale dipartimento di polizia. L’avvocato lo ha truffato per 300.000 yuan (circa 39.260 euro) e non gli ha mai fornito assistenza legale. L’8 novembre Zhao è stata condannata a tre anni e multata di 10.000 yuan.
I 559 praticanti di cui si conosce l’età al momento della condanna, avevano tra i 22 e gli 89 anni. Ad eccezione dei cinque ventenni, la cui pena detentiva più lunga è stata di quattro anni, tutte le altre fasce d’età, tra cui 156 praticanti settantenni e 42 ottantenni, sono state condannate a pene comprese tra i sette e i 12 anni.
Il 25 agosto Liu Guibi, di 81 anni residente a Chongqing, è stata condannata a un anno e multata di 3.000 yuan (circa 390 euro), durante un nuovo processo, quando la sua condanna originaria di sei mesi è stata annullata e raddoppiata dal giudice. Il marito, costretto a letto da anni, è rimasto sconvolto dalla sentenza e quattro giorni dopo è deceduto. Liu, che era libera su cauzione, il 5 dicembre è stata riportata in prigione dopo aver perso l’appello del 7 novembre.
Yang Yuzhen, di 87 anni della città di Qingdao nella provincia dello Shandong, il 16 settembre dell’anno scorso è stata condannata a un anno e multata di 5.000 yuan (circa 650 euro). Il 28 luglio 2022 la donna è stata arrestata a casa della figlia, dopo che la polizia l’aveva sospettata di distribuire materiale informativo del Falun Gong. L’avvocato nominato dal tribunale ha tentato di convincerla a dichiararsi colpevole, promettendole una pena più lieve, ma lei ha insistito sul fatto di non aver violato alcuna legge praticando il Falun Gong.
Oltre ai praticanti anziani, sempre più giovani sono stati presi di mira per la loro fede. Molti di loro, tra i 20 e i 30 anni, attratti dalla raffinatezza spirituale e dai benefici per la salute del Falun Gong, hanno intrapreso la pratica, nonostante la continua persecuzione. A causa dei loro coraggiosi sforzi di sensibilizzazione, sono stati presi di mira, mettendo a rischio alcune delle loro promettenti carriere.
Fin dall’adolescenza Qu Xing, di 34 anni della città di Chengdu nella provincia del Sichuan, si è interessato alla coltivazione spirituale. Ha studiato il buddismo e si è recato in Tibet per imparare il tantrismo. In seguito si è recato in Nepal e ha cercato di studiare sotto la guida di un famoso monaco. Il monaco non ha specificato se lo avrebbe preso come discepolo, ma lo ha tenuto nel monastero per oltre un anno. Qu viveva in una capanna di bambù e conduceva una vita semplice.
Nel 2018 ha scoperto il Falun Gong online ed è diventato un devoto praticante. Tornato in Cina, l’8 giugno 2021 è stato arrestato, dopo essere stato denunciato per aver affisso manifesti del Falun Gong mentre consegnava cibo. Il 15 febbraio dell’anno scorso è stato condannato a otto anni di prigione e multato di 30.000 yuan.
Nel luglio 1997, quando aveva 14 anni, Zhao Yubo della città di Anshan nella provincia del Liaoning, ha iniziato a praticare il Falun Gong. Ha detto che gli insegnamenti profondi e i principi universali di Verità-Compassione-Tolleranza lo hanno profondamente colpito. È passato da essere una persona introversa, passiva e ribelle a una persona estroversa, affabile e pronta ad aiutare gli altri. Anche i suoi voti a scuola sono rapidamente migliorati ed era ben considerato dai compagni di classe.
Poiché Zhao, dopo l’inizio della persecuzione ha continuato a praticare il Falun Gong, ha dovuto affrontare continue molestie ed è stato costretto a lasciare la scuola. Tuttavia, è rimasto positivo e ottimista e alla fine è diventato un architetto d’interni, studiando come autodidatta. Le autorità non hanno rinunciato a molestarlo e il 21 settembre 2022 è stato arrestato nella propria abitazione. Il 28 marzo dell’anno scorso è stato condannato a tre anni di prigione.
Le 1.190 nuove sentenze riportate includono 384 sentenze precedenti al 2023, tra cui una nel 2014, quattro nel 2015, 13 nel 2016, 19 nel 2017, 24 nel 2018, 26 nel 2019, 26 nel 2020, 58 nel 2021 e 213 nel 2022. Delle 755 sentenze emesse nel 2023, il numero di casi al mese è variato da 20 a 82, anche se questa informazione non è nota per 140 casi. Per 58 casi riportati l’anno scorso, non è chiara la data della condanna. A causa della rigida censura sulle informazioni, questi casi non sono sempre stati riportati in modo tempestivo, né le informazioni sono facilmente reperibili.
I 1.190 praticanti provengono da 28 province, municipalità e regioni autonome. Lo Shandong ha riportato il maggior numero di casi, 166, di cui 108 nel 2023. Liaoning, Jilin e Heilongjiang hanno riportato rispettivamente 139 casi (81 nel 2023), 123 casi (80 nel 2023) e 119 casi (70 nel 2023). Venti regioni hanno registrato casi a due cifre, tra 10 e 88, mentre le restanti quattro province ne hanno segnalati tra uno e sette.
I praticanti provengono da tutti i ceti sociali, tra cui medici, professori universitari, direttori di banca, giornalisti, contabili e avvocati.
L’11 luglio 2022 Wang Jian, di 35 anni, assistente ingegnere delle comunicazioni dell’Ufficio ferroviario di Harbin nella provincia dell’Heilongjiang, è stata arrestata mentre si recava al lavoro. Il 6 marzo dell’anno scorso è stata processata e, tre giorni dopo, è stata condannata a due anni, oltre a una multa di 100.000 yuan. Il tribunale superiore ha respinto la richiesta della famiglia di avere un’udienza aperta per il suo appello e ha deciso di confermare il verdetto originale.
Il 26 luglio 2020 Chen Ping, insegnante presso l’Università normale della Cina occidentale della città di Nanchong, nella provincia del Sichuan, è stata arrestata dopo essere stata denunciata da due studenti di scuola media per aver parlato loro del Falun Gong. Il 21 aprile 2022, quando è comparsa in tribunale, la maggior parte delle prove presentate dalla polizia sono state fabbricate, comprese le firme dei testimoni. La polizia ha stazionato fuori dal tribunale, per impedire assembramenti da parte dei praticanti locali. Il 17 marzo dell’anno scorso la donna è stata condannata a due anni di prigione.
Dopo essere stato imprigionato per 12 anni, il 28 luglio 2022 Pang You, ex direttore dell’ufficio urbanistico e dirigente di una società immobiliare, di circa 60 anni, è stato arrestato nella sua abitazione e, verso la fine di luglio dell’anno scorso, è stato condannato a 15 mesi. L’uomo, che soffre di piedi gonfi e suppurati a causa del diabete, non è chiaro se, durante la detenzione, sia stato sottoposto a cure mediche.
Pang You insieme alla moglie e al figlio
Le sentenze ingiuste non solo hanno danneggiato fisicamente, psicologicamente e finanziariamente i praticanti, ma hanno anche traumatizzato i loro familiari, che sono diventati vittime secondarie dell’implacabile persecuzione.
A causa degli abusi fisici e delle pressioni mentali subite durante la detenzione, molti praticanti hanno sviluppato gravi sintomi di malattia. Anche quando la loro vita è stata in pericolo, le autorità si sono rifiutate di rilasciarli, li hanno condannati alla prigione e non hanno permesso ai loro familiari di far loro visita.
Il 15 luglio 2022 Yu Hongying, di 60 anni della città di Xichang nella provincia del Sichuan, è stata arrestata per aver scritto ai capi della polizia locale, invitandoli a non perseguitare il Falun Gong. Gli agenti hanno impiegato cinque mesi per rintracciarla e hanno ritenuto la sua lettera come “propaganda anti-PCC”, perché vi si menzionava il “Falun Gong”. Nel mese di gennaio dell’anno scorso ha sviluppato una pressione sanguigna estremamente elevata ed è stata portata in ospedale. Quando è stata dimessa, la pressione sanguigna era ancora molto alta. Aveva anche un infarto cerebrale lacunare e un diabete di tipo II.
Il 1° giugno, nonostante le sue condizioni, Yu è stata processata. Il giudice ha respinto la richiesta del suo avvocato di sospendere l’udienza, anche quando la donna sembrava molto sofferente. Undici giorni dopo Yu è stata condannata a tre anni e mezzo di pena detentiva.
Il 22 luglio 2022 Han Liping, di 73 anni della città di Chengde nella provincia dell’Hebei, è stata arrestata nella sua abitazione. Il centro di detenzione non ha mai informato i suoi familiari del deterioramento delle sue condizioni di salute, né il tribunale li ha informati riguardo al processo e alla condanna a cinque anni di prigione, emessa il 19 gennaio dell’anno scorso.
Prima del 18 aprile, quando è stata ammessa nel carcere femminile della provincia dell’Hebei, Han ha avuto attacchi di tosse e un aumento della pressione sanguigna. Una notte ha perso conoscenza ed è stata ricoverata per una settimana. Un mese dopo l’entrata in prigione, le è stato diagnosticato un cancro ai polmoni all’ultimo stadio, ma le autorità hanno impedito alla sua famiglia di farle visita e si sono rifiutate di concederle la libertà vigilata.
Nel caso di Zhu Yanhua, della città di Mudanjiang nella provincia dell’Heilongjiang, nonostante il giudice le abbia concesso sei mesi di arresti domiciliari a causa dell’ipertensione, dopo averla condannata il 25 aprile dell’anno scorso a quattro anni e mezzo, nel giro di un mese le ha ordinato il ricovero in un ospedale locale contro la sua volontà. Ha ordinato agli ufficiali giudiziari di trasferirla in prigione non appena la pressione sanguigna fosse tornata a livelli normali.
La persecuzione non colpisce solo i praticanti del Falun Gong, ma anche i loro familiari. A volte diversi membri della famiglia vengono perseguitati insieme. I bambini piccoli sono privati delle cure dei genitori e i genitori anziani con gravi disturbi non possono più essere assistiti dai figli adulti.
Un tribunale della provincia dello Shandong ha condannato Qin Songfa, di 70 anni, a due anni e mezzo di prigione, dopo aver già inflitto la stessa pena alla moglie, Xu Xiuzhen, e alla figlia, Qin Shaohua. Il calvario della famiglia è iniziato con l’ultimo arresto di Qin, avvenuto il 31 maggio 2022. Per cercare giustizia per la figlia, Xu e Qin hanno scritto più di 400 lettere di reclamo a diverse agenzie governative. Per ritorsione, sono stati arrestati rispettivamente il 7 e l’8 novembre dell’anno scorso. Xu è stata condannata a due anni e mezzo, seguita dalla condanna del marito.
Il 6 febbraio Gao Yu, una giovane madre di un bambino di quattro anni residente a Pechino, è stata arrestata dopo essere stata denunciata da un uomo, per avergli parlato del Falun Gong sull’autobus. Suo marito, non potendo occuparsi personalmente della bambina, si è dovuto rivolgere alla madre, sessantenne e già principale badante del marito con problemi di vista. Gao è stata condannata a un anno di prigione.
L’arresto il 7 luglio 2022 di Liu Aihua, di 69 anni della città di Shaoyang nella provincia dell’Hunan, è stato l’undicesimo, per la sua fede nel Falun Gong. Inoltre, è arrivato solo due anni dopo aver finito di scontare una precedente condanna a tre anni. Il 10 marzo dell’anno scorso il tribunale della città di Liuyang l’ha condannata a quattro anni di prigione.
Quando il figlio di Liu, Steven Wang, primo ballerino della Shen Yun Performing Arts, si è sposato nel 2017, ha invitato la madre negli Stati Uniti per partecipare al suo matrimonio, ma gli è stato detto che era stata arrestata prima che potesse lasciare la Cina. Il suo arresto ha comportato una condanna a tre anni di prigione. Ora che è diventato padre, Steven attende con ansia il giorno in cui potrà ricongiungersi con sua madre e lei di avere un posto che possa chiamare casa.
In alcuni casi, i familiari dei praticanti sono stati arrestati o addirittura condannati per aver cercato di ottenere giustizia per i loro cari. Alcuni sono stati sottoposti a pressioni così forti che sono deceduti.
Il marito di Yu Yanhua si è impegnato a fondo dopo l’arresto della moglie per ottenere il suo rilascio, avvenuto il 30 luglio 2022. Giorni dopo l’uomo, della città di Anda nella provincia dell’Heilongjiang, è stato a sua volta arrestato. Torturato nel centro di detenzione, la sua salute si è rapidamente deteriorata ed è stato rilasciato agli arresti domiciliari. A casa, le sue condizioni di salute hanno continuato a peggiorare e gli sono stati diagnosticati numerosi disturbi, tra cui problemi al cuore, ai reni e malattie del sangue. Nonostante ciò, è stato condannato a quattro anni e mezzo di pena detentiva, ed è stato riportato in prigione. Anche Yu, di 64 anni, che a un certo punto è stata rilasciata su cauzione, è stata riportata in carcere per scontare una pena di cinque anni.
Il 14 dicembre 2021, dopo aver scontato cinque campi di lavoro per un totale di 10 anni, Lang Dongyue di Pechino, intorno a luglio dell’anno scorso, è stata nuovamente arrestata e condannata a nove anni di prigione, oltre a una multa di 15.000 yuan (circa 1.960 euro). Nonostante le difficoltà economiche, il marito, Wang Lianyi, ha assunto un avvocato per lei. A causa della pressione mentale dovuta alla persecuzione, il 24 aprile 2022 è crollato per strada quando ha notato due auto della polizia parcheggiate davanti allo studio legale dove era diretto. Dopo essersi ripreso, insieme a un amico è entrato nello studio legale. Il giorno dopo Wang è morto improvvisamente nel giardino di casa.
Nel novembre 2019 Tian Shihong, fondatore della fabbrica di arazzi della città di Weihai nella provincia dello Shandong, è deceduto all’età di 64 anni, dopo aver subito anni di persecuzioni. Dopo la sua scomparsa, la moglie, Li Shuhong, e la figlia, Tian Tian, hanno rilevato l’attività: la prima come rappresentante legale (ogni azienda in Cina deve nominare un rappresentante legale che agisca per conto della società) e la seconda come responsabile di produzione.
Il 20 luglio 2022 oltre 200 agenti di polizia sono stati inviati a fare irruzione nella fabbrica e molti macchinari sono stati vandalizzati. Inoltre, gli agenti hanno affisso, in tutta l’azienda, striscioni che diffamavano il Falun Gong. Ogni dipendente è stato interrogato da due agenti e alcune lavoratrici hanno pianto per la paura.
La polizia ha permesso a Tian di continuare a gestire la fabbrica dopo il suo rilascio, ma è rimasta lì per almeno sei giorni, durante i quali ha interrogato i lavoratori a piacimento, ostacolando gravemente l’attività produttiva. Poiché il computer della contabile, Liu Mingming, è stato confiscato, Tian non è stata in grado di pagare i suoi operai, che vivevano anche nel campus della fabbrica, o di depositare il denaro nei loro conti dei pasti. Doveva registrare l’acquisto dei loro pasti alla mensa aziendale, per poterli rimborsare in un secondo momento.
Dopo un anno di processo, Tian Lisha, sorella di Tian, anch’essa dipendente della fabbrica, è stata condannata a nove anni di prigione. Li è stata condannata a due anni e la contabile della fabbrica, Liu, a nove mesi. Il 24 agosto dell’anno scorso sono stati processati anche altri sei dipendenti, insieme ai tre sopra citati, ma non è chiaro se siano stati condannati.
Diventata cieca a causa dalle torture subite in prigione, donna dello Yunnan condannata a sette anni
Quando era piccola Yang Xiaoming, di 54 anni della città di Kunming nella provincia dello Yunnan, aveva una malattia agli occhi, un costante stato febbrile e l’artrite reumatoide; ha potuto completare solo la scuola elementare. Tuttavia, dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nel 1995, leggendo i libri e facendo gli esercizi, ha recuperato completamente la vista ed era in grado di leggere anche le piccole annotazioni di un dizionario.
Poiché, dopo l’inizio della persecuzione, si è rifiutata di rinunciare alla sua fede, è stata costretta ad abortire e suo marito ha divorziato per paura di ritorsioni da parte del regime comunista. Tra il 2001 e il 2008 le sono stati inflitti due periodi di lavoro forzato, per un totale di cinque anni. I suoi occhi sono stati feriti dalle percosse e nel 2012 è diventata completamente cieca.
Il 28 maggio 2022 Yang è stata nuovamente arrestata. Gli agenti hanno tentato di convincerla con l’inganno ad aprire la porta, sostenendo di essere dell’amministrazione della proprietà andati a controllare eventuali perdite nelle tubature. Quando Yang si è rifiutata di aprire, gli agenti hanno fatto irruzione e l’hanno ammanettata.
Mentre la costringevano a sottoporsi a un esame fisico in ospedale, un medico le ha aperto la camicia e i pantaloni per visitarla. Ha fatto scorrere un dispositivo di scansione sul suo corpo, su e giù, mentre veniva osservata dagli agenti di polizia maschi, umiliandola.
Sebbene le sia stata negata l’ammissione al centro di detenzione, a causa delle sue cattive condizioni di salute, e sia stata rilasciata su cauzione, la polizia ha comunque sottoposto il suo caso al procuratore. Il 1° febbraio dell’anno scorso è stata portata in tribunale per l’udienza. Il 14 marzo un giudice si è recato a casa sua per emettere il verdetto di condanna a sette anni di prigione, oltre a una multa di 20.000 yuan (circa 2.620 euro).
Shandong: Emaciato per le torture subite nel campo di lavoro, uomo nuovamente condannato per aver difeso la sua fede
Dopo la laurea in automazione, conseguita nel 1991 presso l’Università cinese del petrolio, Gao Hong, residente a Zibo nella provincia dello Shandong, ha trovato lavoro presso l’Istituto di ricerca petrolchimica di Qilu. Nel 1997, dopo aver assistito ai cambiamenti positivi dei suoi genitori grazie alla pratica del Falun Gong, ha seguito le loro orme ed ha iniziato anch’egli a coltivare. La pratica gli ha donato saggezza e ha vinto diversi premi per l’innovazione tecnologica sul lavoro.
Il 26 agosto 2008 è stato ripetutamente arrestato e sottoposto a due anni di lavori forzati per aver sostenuto la sua fede e parlato della persecuzione, dopo essere stato costretto a vivere lontano da casa per quasi un decennio. Durante il suo trasferimento, è stato licenziato dal suo datore di lavoro.
Nel campo di lavoro forzato nº 2 della provincia dello Shandong, Gao è stato privato del sonno per sette giorni, picchiato e ammanettato dietro la schiena. Ha fatto uno sciopero della fame per protestare e si è rifiutato di eseguire lavori forzati. Per rappresaglia, le guardie lo hanno costretto a restare in piedi per tre giorni e a sedersi su un piccolo sgabello, dalle 5:30 alle 23:00, ogni giorno per 81 giorni consecutivi. Il 3 ottobre 2009 è stato rilasciato con la condizionale per motivi medici.
Gao Hong è stato ridotto pelle e ossa, dopo essere stato torturato nel campo di lavoro
Il 29 agosto 2022 l’uomo è stato nuovamente arrestato, nonostante fosse l’unico a prendersi cura della madre di 85 anni. Il 5 dicembre 2022 il tribunale distrettuale di Zichuan lo ha condannato a tre anni di prigione, lasciando la madre, che soffre d’ipertensione e di una grave malattia cardiaca, da sola a badare a se stessa.
Il 1° agosto dell’anno scorso Ma Jiang, della città di Shenyang nella provincia del Liaoning, è stato ammesso alla prima prigione di Shenyang, per scontare una pena di quattro anni.
Nel 1996 Ma, ex dipendente dell’azienda di motori aerospaziali Dawn, ha iniziato a praticare il Falun Gong su raccomandazione del suocero, Wu Yu. Ben presto si sono uniti alla pratica anche la moglie Wu Shuyan, il fratello Wu Shuming, la figlia Ma Hongyang e il genero Zhao Wei.
Negli ultimi 24 anni di persecuzione, sono stati ripetutamente presi di mira per aver sostenuto la loro fede. Nel 2013 Wu è deceduta a 47 anni dopo essere stata torturata in prigione, mentre il 19 maggio 2015 anche suo padre, dopo aver sopportato anni di persecuzione, è deceduto. Nel 2015 Ma è stato precedentemente condannato a tre anni di prigione, cinque mesi dopo la condanna a tre anni di suo cognato, Wu. Nel 2022 sua figlia e suo genero sono stati entrambi condannati a un anno e quattro mesi.
La moglie di Ma prima della persecuzione
La moglie di Ma dopo la persecuzione, affetta da una grave forma di ascite epatica
Il 23 aprile 2021 nove praticanti e un famigliare sono stati arrestati in gruppo a Dongying, nella provincia dello Shandong, e successivamente condannati alla prigione per aver inviato alla gente lettere di denuncia sulla persecuzione. Le pene detentive variavano da un anno e mezzo con due anni di libertà vigilata, fino a otto anni. Zhou Deyong, geologo senior e padre di una persona residente negli Stati Uniti, ha ricevuto la condanna più pesante, insieme a una multa di 100.000 yuan.
Durante l’incontro sulla “Persecuzione religiosa del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC)”, tenuto il 23 maggio dell’anno scorso dalla Caucus International Religious Freedom del Congresso degli Stati Uniti, il figlio di Zhou, Zhou You, ha raccontato il calvario di suo padre.
“Mio padre ha 62 anni. Ha perso tutti i denti e non può mangiare carne, verdure e nemmeno riso. La sua dieta si limita tutti i giorni a una zuppa”, ha detto Zhou You. E ha aggiunto: “Per favore, aiutate mio padre e tutti i praticanti del Falun Gong che sono perseguitati in Cina”.
Incontro del Congresso degli Stati Uniti, il 23 maggio dell’anno scorso, sulla “Persecuzione religiosa del Falun Gong da parte del PCC”
Zhou You, ingegnere informatico della Florida, ha parlato, durante l’incontro del 13 maggio dell’anno scorso, della recente condanna del padre a otto anni di prigione da parte del PCC
Il 23 novembre dell’anno scorso il dottor Li Jianxi, rinomato medico della città di Xiamen nella provincia del Fujian, è stato condannato a cinque anni e mezzo di prigione, oltre a una multa di 50.000 yuan, per aver praticato il Falun Gong.
Alle 8:30 del 19 giugno 2022 il dottor Li, di 54 anni, è stato arrestato nella propria abitazione, durante un’operazione di polizia. Anche la moglie e il figlio, così come i membri dello staff della sua clinica, sono stati portati via e trattenuti per breve tempo. All’uomo è stata messa a soqquadro anche l’altra residenza nella sua città natale, Zhangping, a circa 100 miglia (circa 161 chilometri) da Xiamen.
L’arresto del dottor Li è stato approvato dalla procura del distretto di Jime. Per raccogliere informazioni contro di lui, la polizia ha confiscato le cartelle cliniche dei suoi pazienti, negli ultimi otto anni, e li ha interrogati per sapere se il medico avesse fornito loro materiale del Falun Gong.
Il tribunale distrettuale di Jimei ha fissato la data del processo per il 24 novembre dell’anno scorso, ma la sera del 22 novembre ha improvvisamente chiamato i suoi familiari, informandoli che l’udienza virtuale era stata riprogrammata per la mattina successiva. Il giudice che ha presieduto l’udienza, Tu Xuebin, ha semplicemente annunciato che l’uomo è stato condannato a cinque anni e mezzo, oltre a una multa di 50.000 yuan. Non è chiaro se ci sia stata un’udienza preliminare, per la discussione del caso da parte dell’accusa e della difesa, come previsto dalla legge, o se quella del 23 novembre sia stata l’unica.
Fin da bambino, Li si è interessato all’universo e ai misteri della vita. Ha letto libri su varie religioni, filosofia e magia antica, ma non ha trovato le risposte alle domande che aveva, finché non ha letto gli insegnamenti del Falun Gong. L’idea che lo scopo della vita sia quello di essere una brava persona e di ritornare al proprio vero sé originale ha risuonato in lui.
Nonostante sia un medico, Li ha sofferto, fin da bambino, di mal di stomaco e dolori articolari. Non poteva mangiare cibi crudi o freddi, né sopportare il disagio di saltare o ritardare un pasto. Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, i suoi sintomi sono scomparsi e ha abbandonato facilmente la sua dipendenza dall’alcol. Nonostante il suo intenso programma di lavoro, aveva sempre energia, cosa che non aveva mai sperimentato prima.
In oltre 30 anni di pratica della medicina cinese, ha visitato oltre 100.000 pazienti. Si è specializzato nel trattamento di malati in condizioni critiche. Una volta ha curato un bambino prematuro di 750 grammi con una grave patologia polmonare e, un mese dopo, lo ha aiutato a respirare da solo. Il medico è stato spesso invitato a tenere conferenze e seminari.
Jiangsu: Uomo d'affari condannato per la seconda volta alla detenzione per la sua fede
A metà del mese di ottobre dell’anno scorso Hu Yuanqin, un uomo d’affari di 69 anni della città di Nanjing, nella provincia del Jiangsu, è stato condannato a un anno e quattro mesi di prigione. Il 4 gennaio dell’anno scorso l’uomo è stato arrestato per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. I dettagli dell’accusa, del processo e della sentenza non sono chiari al momento della stesura di questo rapporto.
Hu era a capo della fabbrica di cemento della città di Nanjing, un’impresa statale. A causa della polvere e dell’inquinamento, ha sviluppato asma e vertigini. I suoi sintomi sono peggiorati nel tempo, ma sono scomparsi non molto tempo dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, nel dicembre 1996. L’uomo ha anche smesso di bere. Hu ha condiviso la proporia guarigione miracolosa con i suoi dipendenti e alcuni di loro si sono uniti a lui nella pratica del Falun Gong.
Grazie alle sue eccellenti prestazioni lavorative, è stato promosso a presidente del Consiglio di Amministrazione e amministratore delegato del Gruppo Nanjing Shuangning (la società madre della fabbrica di cemento, della fabbrica di plastica e del parco industriale della Città di Nanjing). All’epoca, il Gruppo Nanjing Shuangning era molto indebitato (quasi 10 milioni di yuan,circa un milione e 300 mila euro, di cui oltre 6 milioni, circa 785 mila euro, tra stipendi e pensioni arretrate).
Ogni volta che si recava a ispezionare una filiale, veniva assalito da operai e altri creditori che gli chiedevano denaro, minacciando di spezzargli le gambe se non li avesse restituiti. Una volta ha persino riportato una ferita alla testa, dopo essere stato colpito da un creditore.
Come praticante del Falun Gong, Hu è riuscito a mettersi nei panni degli altri e a rimanere calmo. Ha riorganizzato il gruppo ed è riuscito a pagare tutti i debiti.
Dopo aver risollevato l’attività morente, le autorità hanno deciso di promuoverlo a vicedirettore dell’Ufficio finanziario della città di Nanjing. Tuttavia, in quel periodo il regime comunista ha lanciato la persecuzione del Falun Gong. Sotto pressione, le alte sfere hanno deciso di rimuoverlo da tutte le posizioni manageriali. Un funzionario si è battuto per lui e gli ha assegnato la direzione del parco industriale della città. Hu ha trasformato il parco industriale in una società immobiliare e ha distribuito quote di proprietà a tutti i dipendenti, ma non si è riservato alcuna porzione per sé. I suoi dipendenti hanno commentato che solo un praticante del Falun Gong può essere così retto e altruista.
Il 5 settembre dell’anno scorso Liao An’an, di 87 anni della città di Baiyin nella provincia del Gansu, è stata condannata a tre anni e nove mesi per la sua fede nel Falun Gong.
Non era la prima volta che Liao An’an veniva presa di mira per la sua fede. Dopo essere stata arrestata il 18 agosto 2008, è stata condannata a cinque anni e ad altri cinque anni dopo l’arresto del 19 settembre 2014. Per motivi di salute, le è stato permesso di scontare ai domiciliari gli ultimi tre anni della seconda condanna.
Il tribunale distrettuale di Baiyin, tuttavia, ha aggiunto i tre anni della seconda condanna all’ultima sua pena detentiva, ordinandole di scontare un totale di sei anni e nove mesi. La donna ha presentato ricorso contro l’ingiusta condanna.
Il 15 giugno 2022 Miao Shuqing, di 74 anni della città di Fushun nella provincia del Liaoning, è stata arrestata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong a una fiera comunitaria. Dopo essere stata rilasciata su cauzione, si è nascosta per evitare di essere molestata. Diversi mesi dopo è tornata a casa ma, l’11 agosto dell’anno scorso, è stata arrestata quando ha fatto un viaggio con la famiglia nella città di Dalian, una metropoli a circa 280 miglia (circa 451 chilometri) a sud della città di Fushun. La donna è stata portata nel centro di detenzione della città di Fushun.
Il 7 novembre il tribunale distrettuale di Wanghua ha tenuto un’udienza nel centro di detenzione. Il pubblico ministero ha detto che Miao e altri tre praticanti che, il 15 giugno 2022 erano con lei a distribuire materiale del Falun Gong, durante l’interrogatorio della polizia hanno testimoniato di essersi accordati per incontrarsi in un certo luogo della fiera e hanno anche descritto i vestiti che indossavano quel giorno.
Miao ha smentito questa affermazione e ha detto di non aver mai “confessato” una cosa del genere. Ha sottolineato che le cosiddette confessioni sono state senza dubbio inventate dalla polizia. Ha raccontato che in passato è stata imprigionata due volte per aver praticato il Falun Gong e ogni volta è stata brutalmente torturata. Durante una sessione di tortura, le guardie l’hanno colpita agli occhi con i bastoni elettrici. È diventata completamente cieca dall’occhio sinistro e aveva un’acuità visiva di soli 20/200 nel destro. Essendo cieca, non sarebbe riuscita a distinguere la forma di una persona davanti a lei, tanto meno il colore dei suoi vestiti.
La figlia di Miao ha anche difeso il suo diritto costituzionale alla libertà di credo e ha testimoniato come il Falun Gong le abbia restituito la salute e l’abbia aiutata a diventare una persona migliore. Ha detto che la distribuzione del materiale del Falun Gong da parte di sua madre era dovuta al semplice desiderio di aiutare più persone a conoscere il Falun Gong e a godere dei suoi benefici per la salute, come ha fatto lei. Un atto del genere non ha causato alcun danno a nessun individuo o alla società in generale, e non avrebbe mai dovuto essere usato come prova per perseguire Miao.
Il giudice Gang Jia ha ignorato la richiesta di assoluzione di Miao e di sua figlia. Intorno al mese di novembre la donna è stata condannata a un anno e multata di 3.000 yuan.
Grato al Falun Gong per aver migliorato la sua salute, 38enne condannato a quasi sette anni
Yang Chunrong, di 38 anni, residente a Chongqing, a 20 anni ha sofferto di tutti i tipi di disturbi dalla testa ai piedi. Ha provato tutti i tipi di trattamenti, ma nessuno ha avuto effetto. Nell’agosto 2012 è venuta a conoscenza della persecuzione del Falun Gong e ha capito di essere stata ingannata dal regime comunista, che le ha fatto odiare l’antica pratica spirituale. Ha letto i libri del Falun Gong ed è stata attratta dai suoi profondi insegnamenti. Ha iniziato a praticare il Falun Gong ed è stata sorpresa di vedere il rapido miglioramento della sua salute.
Il 22 aprile 2021 Yang e altri tre praticanti sono stati arrestati, mentre stavano studiando insieme gli insegnamenti del Falun Gong. Il 24 ottobre 2022, durante l’udienza presso il tribunale distrettuale di Jiulongpo, il pubblico ministero ha citato prove inventate dalla polizia, accusandola di possedere oltre 10.000 copie di materiale del Falun Gong. Le prove includevano anche registrazioni audio di suo figlio piccolo, costretto a leggere bugie calunniose su di lei. All’inizio di aprile dell’anno scorso la donna è stata condannata a sei anni e nove mesi.
Jangxi: Laureato ventenne condannato a cinque anni e mezzo per aver praticato il Falun Gong
Nel mese di settembre dell’anno scorso la famiglia di un uomo della città di Nanchang, nella provincia dello Jiangxi, ha recentemente confermato che è stato condannato a cinque anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong.
Wang Fuming, di 20 anni, originario della città di Ganzhou, nella stessa provincia, ha frequentato l’università di Nanchang e due anni fa, dopo la laurea, ha trovato lavoro. Il 3 agosto 2022 è stato arrestato nel suo appartamento in affitto. La polizia lo ha sospettato di distribuire materiale informativo sulla persecuzione del Falun Gong. Gli sono stati confiscati i documenti d’identità, il cellulare, la patente di guida e una bicicletta elettrica.
La polizia lo ha prima trattenuto in un albergo e, in seguito, lo ha messo in detenzione penale in una struttura sconosciuta. Quando i suoi genitori, che non praticano il Falun Gong, hanno chiesto informazioni sulla sua situazione, la polizia si è rifiutata di fornire qualsiasi dettaglio e li ha persino minacciati, ammonendoli di non denunciare la sua persecuzione al sito internet Minghui, altrimenti il loro figlio avrebbe rischiato una pena detentiva più pesante.
Temendo ritorsioni, i genitori di Wang non hanno fatto nulla per cercare giustizia per il figlio. Non potevano nemmeno permettersi di assumere un avvocato per lui. Nell’ultimo anno non hanno mai ricevuto aggiornamenti sul suo caso e solo di recente hanno saputo della condanna alla prigione. In tribunale non erano disponibili dettagli sull’incriminazione o sull’udienza.
Il 29 giugno dell’anno scorso Zhang Xiwei, di 30 anni della città di Xi’an nella provincia dello Shaanxi, è stata portata nella prigione femminile locale, dopo che è stato respinto il suo appello contro la condanna a quattro anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong.
Il 25 luglio e il 25 agosto i familiari di Zhang si sono recati nella prigione della città di Xi’an, ma in entrambi i casi sono state negate loro le visite, perché non aveva ancora rinunciato al Falun Gong. I familiari di Zhang, che sanno quanto brutalmente vengano torturati i praticanti del Falun Gong nelle carceri cinesi, sono molto preoccupati per lei.
Il 21 luglio 2021 Zhang è stata arrestata nella propria abitazione. Quando la polizia ha saputo che i suoi familiari avevano assunto un avvocato per lei, il 18 agosto si è recata a casa della madre, nella contea di Liquan, e le ha chiesto chi aveva assunto l’avvocato e chi aveva segnalato il caso della figlia al sito internet Minghui. Gli agenti hanno minacciato di arrestarla se non avesse collaborato. L’anziana donna si è rifiutata di fornire informazioni e ha biasimato la polizia per aver violato la legge, attraverso le minacce.
Il 30 maggio 2022 il tribunale del distretto di Yanta ha processato Zhang in videoconferenza. Citando prove insufficienti, il giudice ha rinviato il caso al pubblico ministero, che è riuscito a convincerlo a processare nuovamente la donna. Il 16 agosto ha tenuto una seconda udienza in videoconferenza e il pubblico ministero ha presentato le stesse prove come nuove.
Il 22 novembre 2022 il giudice ha condannato Zhang a quattro anni e mezzo, oltre a una multa di 10.000 yuan.
Quando è iniziata la persecuzione del Falun Gong nel 1999, Zhang aveva solo sei anni. Una volta ha descritto la persecuzione come segue:
“Nel 2000 mia madre è stata arrestata dagli agenti del Dipartimento di polizia della contea di Liquan. In seguito le è stata inflitta una pena di 18 mesi nel campo di lavoro forzato femminile della città di Xi’an. In quel periodo i miei nonni paterni, che avevano 70 anni, hanno dovuto prendersi cura di me e dei miei due fratelli, continuando a lavorare i terreni agricoli di famiglia. Oltre alla stanchezza fisica, erano anche costantemente preoccupati per mia madre, il che causava loro un enorme disagio mentale”.
“Nel 2002, dopo che mia madre è stata rilasciata, ho notato diversi grossi lividi sulle sue gambe. Le ho chiesto cosa fosse successo, ma non mi ha detto nulla. In seguito ho saputo che era stata torturata nel campo di lavoro. Sul sito Minghui ho letto anche delle torture a cui sono sottoposti i praticanti del Falun Gong durante la loro detenzione, tra cui le percosse, le scosse elettriche, l’alimentazione forzata e persino il prelievo di organi”.
“Un giorno del 2007, quando sono tornata a casa da scuola, diverse persone stavano cercando di arrestare di nuovo mia madre. Temendo che la polizia potesse farci del male, mia zia ha detto a me e ai miei fratelli di uscire. Noi tre siamo scappati verso il frutteto di fronte alla casa. Quando siamo tornati, nostra madre non c’era più. Questo è stato un duro colpo per mio nonno paterno, che aveva 80 anni. Pochi giorni dopo il rilascio di mia madre, è deceduto”.
“Una sera del 2008, mentre io e mio fratello minore di 13 anni eravamo a casa da soli, qualcuno ha bussato alla porta. Ho aperto e la persona mi ha chiesto dove fosse mia madre. Ho risposto che non lo sapevo. Hanno detto a una persona di rimanere a casa nostra per sorvegliarci, mentre gli altri sono andati a casa di mio zio, per cercare mia madre”.
“Intorno alle 22:00, quando sono tornati, sono corsa verso l’automobile. L’autista mi ha riso in faccia e mi ha detto con noncuranza: ‘Tua madre non è in auto’. Forse pensava che il mio sguardo ansioso fosse divertente, ma non sapeva quanto male hanno causato alla nostra famiglia ogni volta che hanno arrestato mia madre e quale trauma hanno causato a me, che avevo 15 anni”.
Quando il 21 gennaio 2022 Gong Yubo, di 45 anni, è tornato a casa per trascorrere le imminenti vacanze del Capodanno cinese con la sua famiglia, dopo aver lavorato fuori città, la polizia in borghese e i funzionari del villaggio sono scesi da un’auto con la targa coperta da una maschera chirurgica e lo hanno arrestato.
Il 6 dicembre 2022 la procura distrettuale di Liaozhong, a Huludao nella provincia del Liaoning, ha incriminato Gong. Il procuratore lo ha accusato di aver pubblicato, tra il 2002 e il 2022, 208 articoli sul sito internet PureInsight (un sito in cui i praticanti del Falun Gong condividono le loro esperienze di coltivazione) e tre articoli sul sito Minghui, usando vari pseudonimi, tra cui “Xiao Lian”, “Shi Fangxing”, “Lan Xin” e “Yu Bo”. L’uomo è stato accusato di “minare l’applicazione della legge con un’organizzazione di culto”, un pretesto standard usato per criminalizzare i praticanti del Falun Gong.
Il 18 maggio dell’anno scorso il tribunale del distretto di Liaozhong ha annunciato che Gong è stato condannato a quattro anni e multato di 20.000 yuan. Siccome lui che è l’unico a sostentare la famiglia, sua moglie fatica a provvedere alla figlia in età universitaria e al figlio di un anno. Anche il padre, costretto a letto, che vive con loro, si affida a lei per le cure.
Novembre 2023: Condannati per la loro fede 97 praticanti del Falun Gong
Reported in October 2023: 65 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith
Settembre 2023: Condannati per la loro fede 104 praticanti del Falun Gong
Reported in August 2023: 66 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith
Reported in July 2023: 74 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith
Nella prima metà del 2023 sono stati condannati per la loro fede 702 praticanti del Falun Gong
Reported in May 2023: 133 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith
Reported in April 2023: 128 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith
Reported in March 2023: 116 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith
Reported in February 2023: 110 Falun Gong Practitioners Sentenced for Their Faith
Segnalazione del gennaio scorso: 117 praticanti del Falun Gong condannati per la loro fede