(Minghui.org) Nel 2016, all'età di 78 anni, il signor Liu Dianyuan, della città di Chaoyang in provincia del Liaoning, è stato condannato a 11 anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong. Nonostante le sue pessime condizioni di salute, è stato ammesso nella Prima prigione della città di Shenyang. Le sue condizioni hanno continuato a peggiorare e, lo scorso 10 febbraio, giorno del Capodanno cinese, si è spento in prigione. L'uomo aveva 86 anni.

Zhou Guixiang, di 77 anni residente a Guiyang in provincia del Guizhou, è diventata emaciata e le sono stati riscontrati tumori al fegato e all'intestino, mentre era rinchiusa in un centro di detenzione locale. La sua richiesta di libertà condizionata era ancora in sospeso quando, il 23 ottobre scorso, è deceduta. Dopo aver ricevuto la notizia della sua morte, i suoi familiari si sono precipitati al centro di detenzione, ma il suo corpo era già stato cremato senza il loro consenso.

I due casi sono compresi tra i 164 nuovi decessi di praticanti segnalati nel 2024, anno in cui si è ricordato il 25° anniversario dell’inizio della persecuzione del Falun Gong, ordinata dal Partito Comunista Cinese nel 1999. Il 31 dicembre scorso è stato confermato un totale di 5.167 casi di morte. Alcuni praticanti sono stati torturati a morte, mentre altri sono deceduti dopo aver sofferto anni di disagio mentale o di devastazione finanziaria. A causa della rigida censura sulle informazioni e dei praticanti rimasti vittime del crimine del prelievo forzato di organi quando erano ancora in vita, si ritiene che il numero reale di morti sia molto più elevato. L'elenco completo dei 164 decessi appena confermati nel 2024, può essere scaricato qui (PDF).Figura 1. Medici deceduti nel 2024

PARTE I. PANORAMICA DEI NUOVI CASI DI DECESSO SEGNALATI

I 164 praticanti deceduti, di età compresa tra i 41 e i 91 anni al momento del decesso, provenivano da tutti i ceti sociali e comprendevano lavoratori di aziende automobilistiche, direttori di aziende farmaceutiche, insegnanti, avvocati, agricoltori, proprietari di negozi, contabili ed ex funzionari governativi.

In totale, 149 dei praticanti deceduti sono stati, prima di morire, detenuti in prigione o nei campi di lavoro, oppure nei centri per il lavaggio del cervello o negli ospedali psichiatrici. Oltre ai due decessi in custodia, altri 15 praticanti sono morti mentre erano detenuti nelle carceri o nei centri di detenzione. Le morti in custodia sono state spesso precedute da brutali torture fisiche e tormenti mentali (provocati da un intenso lavaggio del cervello, volto a costringere i praticanti a rinunciare alla loro fede), dalla somministrazione involontaria di farmaci, da condizioni mediche sviluppatesi durante la custodia o da ritardi nell'assistenza medica.

Altri praticanti hanno dovuto sopportare decenni di sistematiche vessazioni, si sono visti sospendere la pensione o sono stati costretti a vivere lontano da casa, per nascondersi dalla polizia. Alcuni sono stati preceduti da coniugi, genitori, figli o fratelli, che hanno anche loro perso la vita a causa della persecuzione.

1.1. Diciassette morti in custodia

Tra i 17 decessi in custodia riportati nel 2024, 5 sono avvenuti nei centri di detenzione e gli altri 12 casi sono avvenuti nelle prigioni.

Il 6 novembre 2023 il carcere femminile della provincia dell'Heilongjiang ha comunicato alla famiglia di Guan Hongyan che la donna è morta a causa di “un malore”. Secondo gli addetti ai lavori, tuttavia, la donna è deceduta a causa delle ferite riportate dopo essere stata ripetutamente torturata dalle guardie e dalle detenute. La morte per tortura della signora Guan, di 63 anni, è avvenuta dopo circa 16 mesi di detenzione, mentre stava scontando una pena di sette anni e mezzo.

Settimane dopo la morte della signora Guan, Li Yuzhen, residente ad Harbin (capitale dell'Heilongjiang), è deceduta all'inizio di gennaio dell'anno scorso nella stessa prigione, mentre stava scontando una pena di quattro anni.

Diversi praticanti sono deceduti pochi giorni dopo essere stati incarcerati.

Il 9 dicembre 2023 Xu Haihong, della città di Qingdao in provincia dello Shandong, è deceduta circa tre giorni dopo essere stata trasferita nel carcere femminile della provincia dello Shandong, per scontare una pena di 16 mesi. Haihong aveva 56 anni.

Un mese dopo essere stata arrestata Wang Yuying è deceduta all'età di 68 anni, nel centro di detenzione della città di Gongzhuling, in provincia dello Jilin. Le autorità hanno offerto ai suoi familiari 30.000 yuan (circa 3.950 euro) in cambio del loro silenzio per la sua morte sospetta. Essi hanno consultato un avvocato e si sono sentiti rispondere che nessuno poteva aiutarli a vincere la causa, perché se avessero cercato di raccogliere prove, la polizia avrebbe bloccato tutti i canali. Nel frattempo, il fratello ottantenne, arrestato lo stesso giorno insieme a lei, sta rischiando di essere incriminato per la sua fede condivisa.

1.2. Decessi in casa

Sebbene alcuni praticanti siano sopravvissuti ad anni di brutali torture in custodia, anni dopo, incapaci di riprendersi dai danni fisici e/o psicologici subiti durante la detenzione, sono deceduti. In alcuni casi, le autorità li hanno rilasciati in punto di morte, per sottrarsi alle responsabilità, e poco dopo sono deceduti.

Negli ultimi 25 anni molti altri praticanti hanno vissuto ogni giorno nella paura, non sapendo mai se o quando la polizia avrebbe bussato improvvisamente alla loro porta, nel cuore della notte, o li avrebbe arrestati mentre si trovavano fuori casa. Per molti il disagio mentale è stato mortale. Alcuni erano così fragili che non hanno retto all'ultimo arresto o episodio di molestia, e poco dopo sono deceduti.

Altri praticanti, che avevano già perso il lavoro a causa della persecuzione, hanno subito un ulteriore colpo, quando le autorità hanno sospeso loro la pensione e sono stati costretti a lottare per sopravvivere , prima di morire.

1.2.1. Morti a causa delle molestie o dell'ultimo arresto

Mentre era in libertà vigilata per la sua fede nel Falun Gong, Zhao Huifen, della città di Huaibei in provincia dell'Anhui, ha dovuto affrontare continue vessazioni e sorveglianza da parte delle autorità, anche dopo che le era stato diagnosticato un cancro all'esofago. Il 21 aprile dell'anno scorso è deceduta all'età di 71 anni.

Dopo aver sopportato sette anni di torture in prigione e la perdita di quasi tutti i denti, il 9 marzo dell'anno scorso Wang Huai, della città di Zhangjiakou in provincia dell'Hebei, è deceduto, due giorni dopo essere stato nuovamente perseguitato dalle autorità.

Dall'inizio della persecuzione nel 1999, Feng Yuqiu, insegnante di scuola media in pensione della città di Shulan in provincia dello Jilin, ha scontato due periodi in un campo di lavoro ed è stata trattenuta per due volte in un centro per il lavaggio del cervello. Durante la detenzione ha subito incessanti torture che l'hanno profondamente traumatizzata e hanno avuto forti ripercussioni sulla sua salute. Dal 2023 le condizioni delle sue gambe e delle dita dei piedi, gravemente ferite dalle torture, si sono rapidamente deteriorate, rendendola incapace di camminare. Ha inoltre lottato contro il declino della vista e una caduta le ha provocato la rottura di entrambe le gambe. Prima che si riprendesse completamente, il 5 giugno dell'anno scorso la donna è stata fermata durante un arresto di gruppo ed è stata trattenuta per un breve periodo. Rilasciata su cauzione, tre mesi dopo, il 9 ottobre scorso, è deceduta. Yuqiu aveva 73 anni.

Intorno alle 6:30 del 29 novembre 2023 cinque agenti di polizia hanno fatto irruzione nell'abitazione della signora Chen Guohua, a Dongying nella provincia dello Shandong. I familiari hanno detto che quella mattina la donna aveva una visita medica e gli agenti li hanno seguiti fino in ospedale. Solo dopo che le è stato diagnosticato un cancro al fegato metastatico all'ultimo stadio, hanno rinunciato a cercare di arrestarla. Gli agenti l'hanno comunque minacciata di tornare a prenderla dopo la sua guarigione. Dopo l'irruzione della polizia, le sue condizioni sono drammaticamente peggiorate e, l'11 dicembre 2023 è deceduta all'età di 54 anni.

Nonostante che Wang Qingxiang avesse la pressione sanguigna pericolosamente elevata, la polizia l'ha tenuta in custodia dopo averla arrestata il 5 settembre dell'anno scorso. Alla fine, il 16 settembre, la residente della città di Yuanjiang nella provincia dell'Hunan, è stata rilasciata, dopo che ha avuto un ictus massivo. Otto giorni dopo, il 24 settembre è deceduta all'età di 60 anni.

1.2.2. Decessi dovuti alla somministrazione involontaria di farmaci in prigione

Il 16 giugno 2022 cinque abitanti della città di Wuhan, in provincia dell'Hubei, sono stati arrestati in una casa privata per aver praticato il Falun Gong. Due di loro, Li Chunlian e Chen Jun, sono stati trattenuti in un ospedale psichiatrico e sottoposti a somministrazione involontaria di farmaci. Entrambi hanno registrato una significativa perdita di peso e un calo della lucidità mentale. L'11 novembre scorso il signor Li è deceduto improvvisamente, mentre il signor Chen, che ha subito un attacco cardiaco e l'installazione di uno stent dopo il rilascio su cauzione, è stato condannato a una pena di sette anni e mezzo.

Il 19 aprile dell'anno scorso la signora Xie Changchun, della città di Guanghan in provincia del Sichuan, ha finito di scontare una pena di un anno nel carcere femminile e ha poi accusato un forte dolore al lato sinistro dell'addome. La sua pelle è diventata scura ed emaciata. Quattro mesi dopo, il 12 agosto, è deceduta all'età di 80 anni. La sua famiglia sospetta che, durante la detenzione, le siano stati somministrati farmaci tossici.

1.2.3. Morti dopo decenni di persecuzione

Il 14 marzo dell'anno scorso Chen Xuzhen, della città di Danjiangkou in provincia dell'Hubei, è deceduta un mese dopo essere stata rilasciata in condizioni critiche, dopo aver scontato un anno di detenzione. La sua morte ha coronato anni di persecuzione per aver sostenuto la sua fede nel Falun Gong. In precedenza era stata arrestata diverse volte e aveva subito continue vessazioni.

Liu Shengzhi, sua moglie e sua sorella, tutti residenti a Pechino, hanno subito decenni di incarcerazione e torture per la loro fede nel Falun Gong. Liu è stato colpito nelle parti intime con i bastoni elettrici ed è diventato incontinente, in seguito ha lottato per anni contro un edema sistemico e, il 17 luglio dell'anno scorso è deceduto all'età di 70 anni. Sua sorella, Liu Fengxia, nel 2020 è deceduta dopo aver scontato due periodi di campo di lavoro e una pena detentiva. Sua moglie, che durante la detenzione è stata quasi picchiata a morte, una volta ha sentito una guardia dire: “Noi siamo la polizia. I superiori hanno detto che non abbiamo alcuna responsabilità se ti picchiamo a morte, e nessuno saprebbe se sei morta davvero”.

Dopo aver perso la moglie e il figlio a causa della persecuzione del Falun Gong, Su Anzhou, un uomo di 71 anni della città di Lanzhou, in provincia del Gansu, ha dovuto affrontare continue vessazioni ed è stato minacciato di finire in prigione, anche quando era già incapace di intendere e di volere. Il 10 gennaio dell'anno scorso Anzhou è deceduto.Su Anzhou (a destra), la moglie e il figlio defunto

1.2.4. Decessi dovuti a devastazione finanziaria e sfollamento

Ouyang Haiwen, della città di Wuhan in provincia dell'Hubei, lavorava per una fabbrica di abbigliamento militare. Dopo l'inizio della persecuzione è stato licenziato perché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong e nel 2011 è stato condannato a quattro anni per aver affisso manifesti sulla persecuzione in un'area pubblica. A partire dal mese di settembre 2020 l'ufficio di previdenza sociale ha sospeso i suoi benefici pensionistici mensili di 2.800 yuan (circa 370 euro), dopo che la sua famiglia aveva versato 15 anni di contributi per lui, e gli ha ordinato di contribuire con altri 130.000 yuan (circa 17.160 euro) prima di ripristinare i pagamenti. Nonostante le sue cattive condizioni di salute, per mantenersi l'uomo ha dovuto svolgere lavori saltuari. Il 19 aprile dell'anno scorso ha avuto un'emorragia interna e si è spento in una casa di cura. Haiwen aveva 70 anni.Il defunto signor Ouyang Haiwen

Sebbene Huo Xiuqin, residente a Fuxin in provincia del Liaoning, sia sopravvissuta alle brutali torture subite durante l'incarcerazione per aver praticato il Falun Gong, per i 12 anni successivi è rimasta costretta a letto. Suo marito ha lasciato il lavoro per prendersi cura di lei e così i coniugi hanno vissuto con la pensione mensile di 2.300 yuan (circa 310 euro) della signora Huo, arrivando a malapena a fine mese. La famiglia indigente ha subito un duro colpo quando, alla fine del 2022 le autorità le hanno sospeso improvvisamente la pensione, con la scusa che non aveva i requisiti per il pagamento a causa della condanna a 10 anni di prigione. La salute della sessantatreenne si è deteriorata e mesi dopo è deceduta.

Dopo che la signora Cui Yajun, di 79 anni residente a Jinzhou in provincia del Liaoning, è stata costretta a vivere lontano da casa per evitare di essere incarcerata, le autorità hanno intensificato la persecuzione sospendendole la pensione e ordinando ai figli di lavorare con loro per riaverla. La donna non è potuta tornare a casa nemmeno dopo aver sviluppato gravi problemi di salute. Quando, finalmente, lo scorso mese di dicembre è tornata, era già in condizioni critiche e, pochi giorni dopo, è deceduta all'età di 83 anni.

1.3. Ripartizione dei casi per anno d'insorgenza

Tra i 164 nuovi decessi documentati, 58 sono avvenuti tra il 1999 e il 2023 e i restanti 104 casi si sono verificati l'anno scorso, con una media mensile di 8. Il mese di gennaio dell'anno scorso ha registrato il maggior numero di decessi (14), seguito da 12 nel mese di aprile e da 11 in ciascuno dei mesi di marzo, ottobre e novembre. I restanti mesi del 2024 hanno registrato casi a una sola cifra. A causa della rigida censura sulle informazioni, i casi di persecuzione non sono sempre stati riportati in modo tempestivo, né le informazioni sono state facilmente reperibili.http://en.minghui.org/u/article_images/Figure_2._164_Death_Cases_Reported_in_2024_by_Year_of_Occurence_BWBgcQL.png

1.4. Distribuzione per anno e sesso dei 164 nuovi decessi segnalati nel 2024

I 164 praticanti deceduti, di cui 106 donne, provenivano da 20 province, 4 regioni autonome e 4 municipalità controllate a livello centrale. Il Liaoning ha riportato il maggior numero di casi (25) di cui 16 avvenuti l'anno scorso e 9 negli anni precedenti. L'Heilongjiang si è classificato al secondo posto con 19 casi, di cui 13 l'anno scorso e 6 in anni precedenti. L'Hebei si è piazzato al terzo posto con 18 casi, di cui 11 l'anno scorso e 7 in anni precedenti. Altre tre regioni hanno registrato casi a due cifre, mentre le restanti 22 località hanno registrato casi a una sola cifra, tra 1 e 8.

La Figura 4 mostra anche la distribuzione per sesso dei nuovi decessi segnalati nelle varie province.

1.5. 148 praticanti deceduti di cui si conosce l'età

Dei 164 nuovi casi segnalati, al momento del decesso si conosceva l'età di 148 praticanti, di cui 130 avevano 60 anni o più. 97 dei 148 praticanti erano donne, di cui 39 decedute prima dell'anno scorso e 58 l'anno scorso. I restanti 51 praticanti erano uomini, di cui 13 deceduti prima del 2023 e 38 l'anno scorso.

Il praticante più giovane era Zhou Hongyu, di 41 anni della città di Dengzhou in provincia dell'Henan, che ha subito abusi mentre stava scontando la pena presso la prigione di Zhengzhou. Dopo essere stato rilasciato nel maggio 2023, a fasi alterne ha sofferto di edema. Non si è mai ripreso e, nel mese di gennaio dell'anno scorso è deceduto. Gli sopravvivono la moglie, Sun Haihong, che sta scontando una pena detentiva per aver praticato il Falun Gong, e la figlia di 12 anni.

La praticante più anziana è Cui Xiangzhi, di 91 anni residente nella contea di Tahe, nella provincia dell'Heilongjiang, deceduta nel dicembre 2019, dopo aver sopportato due decenni di molestie e aver assistito alla persecuzione dei suoi figli e dei loro coniugi.

Il 29 ottobre 2021 il secondo praticante più anziano, la signora Zhang Guiqing, della contea di Nanbu in provincia del Sichuan, è deceduta all'età di 88 anni, cinque mesi dopo essere stata costretta a vivere lontano da casa, per evitare di essere molestata.

PARTE II. CASI PIÙ SELEZIONATI

2.1. Morti in custodia

Durante la detenzione i praticanti del Falun Gong che si sono rifiutati di rinunciare alla loro fede hanno dovuto affrontare brutali torture fisiche e un intenso lavaggio del cervello volto a trasformarli. Molti di loro sono stati tenuti in un ambiente isolato, sorvegliati dai detenuti 24 ore su 24, privati di ogni comunicazione con le loro famiglie e senza poter parlare con altri praticanti del Falun Gong incarcerati. Le lesioni fisiche e l'enorme pressione mentale sono state spesso fatali.

Jiang Zemin, ex leader del Partito Comunista Cinese che ha ordinato la persecuzione nel 1999, aveva creato una politica di sradicamento nel quale voleva: “diffamare la loro reputazione (dei praticanti del Falun Gong), mandarli in bancarotta finanziariamente e distruggerli fisicamente”. Di conseguenza, la maggior parte delle carceri e dei centri di detenzione hanno ricevuto “quote di morte”, per cui le guardie non sarebbero state ritenute responsabili se avessero torturato a morte i praticanti del Falun Gong; al contrario avrebbero invece ricevuto ricompense quando fossero riusciti a costringerli a rinunciare alla loro fede. Ai detenuti sono stati dati anche incentivi, tra cui riduzioni di pena e altri privilegi, per la loro partecipazione attiva alla tortura dei praticanti del Falun Gong.

2.1.1. Uomo di 60 anni muore in prigione, cinque giorni dopo essere stato ammesso

Ren Changbin, di 60 anniresidente aJiamusinella provincia dell'Heilongjiang, è decedutocinque giorni dopo essere stato ammessonel carcere di Shuangyashan,per scontare una pena di tre anni. Il suo corpo presentava contusioni e ferite multiple, i suoi occhi erano tumefattieavevadiversi punti di sutura sullatesta.

https://en.minghui.org/u/article_images/7e2ed8ade57b117b63538253810d69d8.jpgRen Changbin

Secondo la sorella del signor Ren, intorno alle 8:00 dello scorso 28 settembre ha ricevuto una telefonata dalla prigione che le ha comunicato la morte del fratello per un'emergenza medica. La sorella ha chiesto di conoscere la causa del decesso, ma la persona che ha chiamato si è rifiutata di fornire ulteriori informazioni, se non che il corpo dell'uomo era stato portato alle pompe funebri.

La sorella del signor Ren ha immediatamente informato gli altri membri della famiglia della tragica notizia e questi si sono precipitati alle pompe funebri, dove hanno visto il suo corpo tumefatto.

Quando i familiari hanno chiesto se il loro caro fosse stato torturato a morte, le guardie hanno detto che il signor Ren era molto debole quando è stato ammesso in prigione e hanno fatto in modo che due detenuti si prendessero cura di lui. Hanno inoltre detto che Changbin è caduto mentre stava facendo la doccia, causandosi così le ferite sulla testa e sul corpo.

La famiglia del signor Ren ha sostenuto che era in ottima salute quando è stato arrestato e si è chiesta come abbia potuto diventare così debole dopo una sola settimana di detenzione. Se il carcere aveva effettivamente predisposto due detenuti per “accudirlo”, perché non hanno impedito che cadesse quando ha fatto la doccia?

Il 14 settembre 2023 Changbin, ex dipendente di una fabbrica di vetro, è stato arrestato durante un'indagine della polizia e, il 25 luglio dell'anno scorso è stato condannato a tre anni. Il 23 settembre è stato trasferito nella prigione di Shuangyashan, dove cinque giorni dopo è deceduto.

2.1.2. Uomo di 66 anni muore mentre stava scontando 11 anni per aver fatto causa all'ex dittatore del regime comunista

Il 16 ottobre dell'anno scorso Yan Xuguang, della città di Chaoyang in provincia del Liaoning, è deceduto all'età di 66 anni, mentre stava scontando una pena di 11 anni per aver fatto causa a Jiang Zemin, l'ex leader del regime comunista cinese che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong.

Nel mese di maggio 2015 la Procura Suprema del Popolo e la Corte Suprema del Popolo cinesi hanno annunciato che avrebbero accettato tutte le cause depositate presso di loro. Questo ha scatenato un'ondata di denunce penali, da parte dei praticanti del Falun Gong di tutto il mondo, contro il ruolo strumentale di Jiang Zemin nell'ordinare la persecuzione.

Nella città di Chaoyang è stata istituita una task force per perseguire i praticanti del Falun Gong che avevano fatto causa a Jiang e, il 9 novembre 2015 ne sono stati arrestati oltre 300. Il signor Yan è stato fermato dalla polizia, mentre stava viaggiando in sella a una moto. L'uomo è stato localizzato rintracciando il suo cellulare.

Li Chao, direttore dell'Ufficio comunale di pubblica sicurezza di Chaoyang, ha ordinato ai procuratori e ai tribunali locali di accelerare il processo giudiziario dei praticanti e il signor Yan, coordinatore volontario dei praticanti locali, è stato considerato un obiettivo chiave.

Nel centro di detenzione di Chaoyang, Xuguang ha contratto una malattia infettiva. Nonostante le sue gravi condizioni, la polizia si è rifiutata di rilasciarlo e lo ha trasferito alla Divisione medica del Centro di detenzione provinciale del Liaoning. La polizia controllava rigorosamente le informazioni sulle condizioni di salute del signor Yan e sui suoi spostamenti. Quando i suoi familiari sono riusciti a scoprire la sua situazione e hanno interrogato la polizia, quest'ultima non ha risposto direttamente, ma ha chiesto loro come ne fossero venuti a conoscenza.

https://en.minghui.org/u/article_images/16bcc01dbb3d092f8881686c838b5f83.jpgIl signor Yan, mentre è detenuto presso la Divisione medica del Centro di detenzione provinciale del Liaoning

Il 19 agosto 2016 il tribunale distrettuale di Shuangta ha tenuto un'udienza sul caso del signor Yan. Il suo avvocato ha presentato un'istanza di non colpevolezza e sebbene il procuratore, Bao Lei, della Procura distrettuale di Shuangta non abbia presentato alcuna prova che dimostrasse come Yan avesse violato la legge, il presidente del tribunale, Zhang Xiaohua, lo ha comunque condannato a 11 anni di carcere. In seguito l'uomo è stato trasferito nella divisione per anziani e infermi della Prima prigione di Shenyang.

Quando nel mese di ottobre 2023 i suoi familiari gli hanno fatto visita in prigione, era ancora di buon umore, ma per un anno non hanno potuto incontrarlo (Non è chiaro se loro stessi non abbiano potuto fargli visita o se la prigione abbia negato il diritto di visita alla famiglia). Il 12 ottobre dell'anno scorso, all'improvviso, hanno ricevuto una telefonata dalla prigione che li ha informati sulle condizioni critiche dell'uomo. Quando si sono precipitati al decimo ospedale di Shenyang, Xuguang era già privo di sensi.

Due giorni dopo le autorità carcerarie hanno approvato la libertà medica del signor Yan ed è stato riportato a Chaoyang in ambulanza e ricoverato al Chaoyang Tuberculosis Hospital, ma due giorni dopo, il 16 ottobre, è deceduto.

2.1.3. Un uomo dello Shandong muore nell'ospedale della polizia mentre sta scontando un mandato di otto anni

Il 22 luglio dell'anno scorso Wang Zhongshi, residente a Zibo in provincia dello Shandong, è deceduto mentre stava scontando una pena detentiva di otto anni. L'uomo aveva 71 anni.

L'ultimo arresto di Zhongshi, avvenuto l'11 novembre 2020, è arrivato poco più di un anno dopo aver finito di scontare una condanna a 10 anni per aver praticato il Falun Gong. Durante il primo periodo di detenzione la sua salute si è deteriorata; l'uomo poteva urinare solo in posizione accovacciata. Prima che potesse riprendersi, è stato nuovamente arrestato e gli è stata inflitta un'altra lunga pena da scontare nella stessa prigione in provincia dello Shandong. Le guardie hanno continuato a torturarlo, costringendolo a restare seduto tutto il giorno su un piccolo sgabello senza potersi muovere, aggravando ulteriormente la sua salute già compromessa. L'uomo non aveva un adeguato esercizio fisico e veniva costantemente privato del sonno, mentre era costretto a guardare ogni giorno video che diffamavano il Falun Gong. Alla fine ha ceduto alle torture ed è deceduto nell'ospedale della polizia.

Tra le guardie coinvolte nella tortura del signor Wang c'erano il direttore di divisione, Liang Jingda, il vice direttore, Chen Shuo, e l'istruttore, Zheng Jie. Quando il direttore ha dato l'ordine di torturare i praticanti, ha detto alle guardie e ai detenuti: “Non trattateli (i praticanti del Falun Gong) come esseri umani!”.

2.2. Morti in casa

Se le morti in prigione sono il risultato più estremo della persecuzione, la tortura fisica rappresenta soltanto una parte delle brutalità. Ora diamo uno sguardo ai dettagli di quei praticanti che sono deceduti nella propria abitazione. Questa modalità fornisce una comprensione più completa del danno onnicomprensivo che hanno subito, influenzando ogni aspetto della loro vita quotidiana, e spesso anche quella dei loro familiari.

2.2.1. Decessi poco dopo il rilascio a causa di abusi fisici o condizioni mediche sviluppatesi durante la detenzione

2.2.1.1. Anziana del Guangdong muore settimane dopo essere stata rilasciata in condizioni critiche (foto grafica nell'articolo collegato)

Il 20 novembre dell'anno scorso, poche settimane dopo essere stata rilasciata sulla parola in condizioni critiche, Yao Jingjiao, della città di Jieyang in provincia del Guangdong, è deceduta quando le mancava solo un mese a compiere 85 anni.

Il 25 ottobre la signora Yao è stata riportata nella sua città natale in ambulanza, dopo essersi ammalata gravemente mentre stava scontando una condanna a tre anni, nel carcere femminile della provincia del Guangdong.

Nelle sue ultime settimane di vita, Jingjiao ha dovuto affrontare frequenti molestie da parte delle autorità. Anche otto giorni prima del decesso è stato ordinato alla sua famiglia di scattarle una foto da presentare alle autorità, per verificare se stesse abbastanza bene da essere riammessa in prigione.

L'ingiusta condanna della signora Yao deriva dal suo primo arresto avvenuto il 14 giugno 2020. Il giorno successivo la donna è stata rilasciata su cauzione. Dopo essere stata condannata a tre anni nel novembre 2022, è rimasta in libertà provvisoria fino al 5 maggio 2023, quando la polizia l'ha sottoposta a un esame fisico. Nonostante avesse la pressione alta, è stata portata comunque al centro di detenzione del distretto di Jiedong, dove è stata trattenuta fino all'inizio di luglio 2023, quando è stata trasferita al carcere femminile della provincia del Guangdong. A causa della persistente ipertensione e del declino della sua salute, il giorno stesso dell'entrata in prigione è stata ricoverata nell'ospedale interno della struttura carceraria.

Il 9 settembre dell'anno scorso Jingjiao si è rotta la gamba destra, ma solo a metà settembre il carcere ha informato la sua famiglia delle sue condizioni. Ai suoi familiari è stato detto di recarsi in prigione per firmare il modulo di consenso per poterla operare, ma quando sono andati non hanno potuto vederla. Dopo aver firmato il modulo, il carcere ha detto che l'intervento doveva essere annullato a causa delle deboli condizioni fisiche della signora Yao.

Verso la metà di ottobre dell'anno scorso il carcere ha richiamato i familiari, consigliando loro di chiedere l'approvazione dell'Ufficio 610 della città di Jieyang, per il rilascio sulla parola della signora Yao. La famiglia si è attivata, ma l'Ufficio 610 ha impiegato una settimana per approvare la richiesta. La prigione, tuttavia non ha rilasciato immediatamente la donna e in tre occasioni sono stati estorti alla famiglia un totale di 30.000 yuan (circa 3.970 euro), prima di accettare di rilasciarla in libertà vigilata.

La mattina del 25 ottobre la prigione ha organizzato un'ambulanza per portare la signora Yao all'ospedale di medicina cinese della città di Jieyang. I suoi familiari, che stavano aspettando all'ingresso dell'ospedale, sono rimasti scolvolti nel vedere una donna quasi irriconoscibile, portata fuori dal carcere in ambulanza. Era in uno stato quasi vegetativo e aveva la bocca aperta. Poteva muovere gli occhi ma non riusciva a parlare.

Yao Jingjiao prima della sua recente incarcerazione

Yao Jingjiao quando è stata rilasciata in libertà vigilata

La guardia che la stava scortando ha detto che la sua gamba destra non era ancora guarita e aveva diverse insufficienze agli organi. Ha annunciato che la prigione l'avrebbe consegnata formalmente alla sua famiglia e le ha ordinato di firmare una liberatoria per sollevare il carcere da qualsiasi responsabilità, nel caso in cui le fosse accaduto qualcosa. I familiari si sono rifiutati di firmare, ma la guardia ha minacciato di riportarla in prigione, e così sono stati costretti a cedere. La donna è stata portata d'urgenza in ospedale.

Dopo giorni di permanenza in terapia intensiva, la signora Yao non mostrava ancora segni di miglioramento. Nel pomeriggio del 4 novembre dell'anno scorso, non riusciva a mangiare e il suo respiro era flebile. I funzionari dell'ospedale non volevano che morisse sotto le loro cure e il giorno stesso la donna è stata dimessa.

Dopo il ritorno a casa, Jingjiaox ha riacquistato la lucidità mentale grazie alle cure meticolose della sua famiglia. Tuttavia, aveva difficoltà a deglutire e si soffocava con cibo e acqua, lasciandola assetata e affamata. Le sue condizioni si sono piano piano aggravate, ma non è chiaro perché i familiari non siano stati in grado di alimentarla attraverso una flebo o un sondino.

Nonostante le sue condizioni, l'Ufficio 610 ha dato istruzioni ai funzionari del villaggio di molestarla a casa e di fotografarla. Il 12 novembre hanno contattato i suoi familiari e hanno ordinato loro di scattare una foto da presentare alle autorità. Otto giorni dopo la donna è deceduta.

2.2.1.2. Torturata per aver sostenuto la sua fede, ex medico di medicina interna muore pochi giorni dopo essere stata rilasciata

Liu Dongxian, primario di medicina interna nella città di Changde in provincia dell'Hunan, ha subito torture implacabili mentre stava scontando una condanna a nove anni di prigione. Nel mese di maggio dell'anno scorso, pochi giorni dopo essere stata rilasciata, è deceduta all'età di 72 anni.

Dopo l'inizio della persecuzione nel luglio 1999 la signora Liu è stata ripetutamente presa di mira per non aver rinunciato alla sua fede. Ha scontato un anno e nove mesi di campo di lavoro e tre pene detentive, per un totale di 16 anni. Le autorità controllavano il suo telefono e la sua vita quotidiana e spesso, quando usciva di casa, si accorgeva di essere seguita. L'ospedale in cui lavorava l'ha degradata dalla sua posizione di medico e le ha fatto svolgere diverse mansioni in un magazzino di medicinali. Le sono stati sospesi lo stipendio e il bonus. Inoltre, le sono stati corrisposti solo 300 yuan (circa 40 euro) al mese per coprire le spese di vita più elementari.

Nel mese di dicembre 2016 la signora Liu è stata arrestata e il 13 marzo 2018 è stata condannata a nove anni di prigione. Nel carcere femminile della provincia dell'Hunan è stata costretta a rimanere immobile per lunghe ore e le è stato permesso di muovere le braccia solo per mangiare o bere. Prima di poter usare la toilette, doveva presentarsi e ottenere il permesso dalla detenuta responsabile e le veniva limitato anche il tempo per fare la doccia.

Illustrazione della tortura: In piedi mentre viene immobilizzata

Nel mese di maggio dell'anno scorso, 19 mesi prima della scadenza del suo mandato, Dongxian è stata rilasciata a causa dei suoi problemi cardiaci e dell'ipertensione. Pochi giorni dopo è deceduta.

2.2.1.3. Uomo dello Jilin muore 21 giorni dopo essere stato rilasciato su cauzione

Il signor Tian Yuchun, della città di Changchun in provincia dello Jilin, è deceduto 21 giorni dopo essere stato rilasciato su cauzione in condizioni critiche. Il tribunale del distretto di Chaoyang ha minacciato di condannarlo a tre anni anche dopo la sua morte, avvenuta il 24 luglio dell'anno scorso. All'uomo mancava solo un mese per compiere 75 anni.

Il 18 aprile dell'anno scorso Yuchun è stato arrestato nella propria abitazione. Gli agenti hanno affermato di averlo preso di mira perché i loro supervisori avevano ordinato loro di riempire una quota e arrestare un certo numero di praticanti del Falun Gong entro il 1° maggio, festa del lavoro in Cina.

La polizia ha promesso di rilasciarlo dopo l'interrogatorio, ma il giorno successivo l'uomo è stato portato al centro di detenzione. Durante l'esame fisico richiesto, gli è stata riscontrata una pressione sanguigna elevata, sintomi di ictus e il distacco della retina. Per legge, non sarebbe stato idoneo a essere preso in custodia, ma il centro di detenzione lo ha comunque ammesso.

I familiari del signor Tian si sono appellati al centro di detenzione, ma senza successo. Si sono quindi rivolti all'associazione locale delle persone con disabilità, che però si è rifiutata di aiutarli. I familiari hanno assunto un avvocato, ma il centro di detenzione ha dichiarato che il signor Tian era un “detenuto politico” e non poteva ricevere visite, né da parte della famiglia, né degli avvocati.

Il centro di detenzione ha persino minacciato di revocare la licenza all'avvocato se avesse osato continuare a rappresentarlo. Il 20 giugno dell'anno scorso una guardia ha comunicato alla famiglia del signor Tian che quel giorno aveva vomitato, perso conoscenza e gli era stata diagnosticata un'ostruzione intestinale. I familiari hanno chiesto di fargli visita, ma la loro domanda è stata respinta. Quando, otto giorni dopo, il centro di detenzione ha scoperto che il signor Tian aveva anche un cancro al dotto biliare, ha informato la sua famiglia di richiedere il rilascio su cauzione.

Ci sono voluti alcuni giorni per sbrigare tutte le pratiche richieste e, quando, il 3 luglio dell'anno scorso l'uomo è stato rilasciato su cauzione, era così debole che non riusciva a camminare senza assistenza. In seguito ha raccontato alla sua famiglia che nel centro di detenzione, ogni giorno, era stato costretto a sedersi su una tavola e restare immobile. In meno di una settimana, le sue natiche hanno iniziato a sanguinare e hanno sviluppato uno spesso strato di calli.

Ha inoltre detto che il suo declino della salute è iniziato molto prima del 20 giugno, quando il centro di detenzione aveva chiamato i familiari. Ha raccontato di essere stato portato all'ospedale del centro di detenzione e di essere stato tenuto per tutto il giorno legato a un letto con le mani ammanettate e i piedi incatenati. Le guardie gli hanno permesso di indossare solo la biancheria intima e un paio di pantaloni sottili, e non gli è stato dato nulla da mangiare. Tre guardie sono state incaricate di sorvegliarlo e ogni giorno si rifiutavano di dire quali iniezioni gli venivano fatte.

A maggio fa ancora freddo nello Jilin. Con la parte superiore del corpo scoperta, il signor Tian implorava le guardie e le infermiere di permettergli di indossare la camicia, ma tutti lo ignoravano.

Ventuno giorni dopo essere stato rilasciato, Yuchun è deceduto.

2.2.2. Tragedie familiari

2.2.2.1. Il figlio muore nel 2018 dopo aver sofferto di disturbi mentali in prigione, la madre muore l'anno scorso dopo che essere stata molestata dalla polizia per aver cercato giustizia per lui

Il 10 aprile dell'anno scorso la signora Liu Xiufen, è deceduta, non molto tempo dopo essere stata molestata nella propria abitazione dalla polizia locale, che le ha chiesto se praticasse ancora il Falun Gong e se intendesse continuare a cercare giustizia per il figlio, deceduto nel 2018 dopo essere stato portato all'infermità mentale durante la sua detenzione di cinque anni.

Ren Dongsheng e sua moglie Zhang Liqin

Il signor Ren, dopo essere diventato psicotico durante la detenzione

L'8 marzo 2006 il figlio della signora Liu, Ren Dongsheng, è stato arrestato e condannato a cinque anni, trascorsi nel carcere di Binhai. L'uomo è stato brutalmente torturato, gli sono stati somministrati farmaci sconosciuti., e le autorità carcerarie hanno revocato le visite ai suoi familiari. Dopo le proteste della signora Liu, la prigione le ha mostrato un video del figlio in cui appariva agitato e si comportava in modo anomalo. Il rilascio era previsto per il 7 marzo 2011, ma quel giorno è stato portato direttamente in un centro per il lavaggio del cervello e trattenuto per un'altra settimana. Quando la signora Liu è andata a prenderlo, è rimasta sconvolta e affranta nel vedersi davanti un uomo psicotico.

Il mondo della signora Liu è crollato. A quel tempo, sua nuora Zhang Liqin, stava ancora scontando una condanna a sette anni per aver praticato il Falun Gong.

Negli ultimi anni di vita, il signor Ren è rimasto psicotico e per la maggior parte del tempo soffriva di allucinazioni. Ogni volta che c'era un temporale, si metteva sotto la pioggia e urlava. Scappava anche diverse volte, nel cuore della notte, e non tornava per alcuni giorni. Quando rientrava a casa, era sporco e agitato.

Quando qualcuno accennava di sfuggita alla polizia, appariva terrorizzato e mormorava tra sé e sé: “Devo scappare, altrimenti mi prenderanno”. Allora scappava da casa e rimaneva fuori per giorni. Spesso si svegliava dagli incubi e gridava: “Non ho paura di te!”.

Nei rari momenti in cui era mentalmente vigile, il signor Ren diceva: “Le guardie carcerarie e i detenuti hanno minacciato di picchiarmi a morte, se non avessi rinunciato alla mia fede”.

Dopo che la signora Zhang è stata rilasciata, lei e la signora Liu hanno lavorato insieme e sono riuscite a individuare le otto guardie carcerarie che erano state le principali responsabili delle torture e delle droghe inflitte al signor Ren, e che avevano causato il suo crollo mentale.

Hanno sporto denuncia contro i responsabili presso varie agenzie governative, ma senza alcun risultato. La signora Zhang è stata addirittura detenuta per 35 giorni, per aver cercato giustizia. Nel 2017 la signora Liu ha presentato le sue denunce alla Primo Tribunale Intermedio e al Tribunale Superiore di Tianjin, ma il suo caso è stato archiviato perché erano già trascorsi i due anni di prescrizione.

Alle 2:00 di notte del 12 settembre 2018 il signor Ren è deceduto. Anche dopo la sua morte, le autorità locali hanno continuato a perseguitare la signora Zhang e la signora Liu.

Le ripetute vessazioni hanno compromesso la salute della signora Liu, che è stata costretta a letto. La polizia, tuttavia, non l'ha risparmiata. Un giorno gli agenti hanno fatto irruzione nel suo appartamento e hanno chiesto di parlare con lei. Poco tempo dopo, il 10 aprile dell'anno scorso, la donna è deceduta.

2.2.2.2. La persecuzione del Falun Gong distrugge la vita di una coppia di coniugi, a sei anni di distanza; il marito è stato colpito dalla polizia e imprigionato per 14 anni.

Il27 gennaio dell'anno scorso, due settimane prima del Capodanno cinese, Jiang Honglu, un uomo di 66 anni della città di Mishan in provincia dell'Heilongjiang, è decedutoin un centro per anziani. La sua morte è avvenuta sei anni dopo quella dellamoglie, la signora Yuan Shuzhi, che il 4 aprile 2018 è decedutaall'età di 60 anni.

Nel mese di dicembre 1999ilsignor Jiang, che lavorava presso l'amministrazione autostradale della città di Mishan, è stato sottoposto a un anno e tre mesi di lavori forzati. Nel 2002un ufficiale lo ha inseguito perchèavevaparlato alla gente del Falun Gong, gli ha sparato alla gamba e gli ha dato un calcio sullatesta. In seguito, l'uomo è stato condannato a 14 anni di prigionee,a causa delle torture subite, è rimasto paralizzato a entrambe le gambe. Non era in grado di parlare in modo coerente, aveva poca memoria e soffriva di problemi alla prostata. Negli ultimi anni ha avuto bisogno di un sondino per l'alimentazione nasale.

Anche la moglie Yuan è stata ripetutamente arrestata e torturata. La pressione mentale dovuta allapersecuzioneha avutofortiripercussioni sulla sua salute, ha sviluppato il diabete e ha avuto un grave gonfiore agli arti inferiori, che alla fine ha portato all'amputazione di entrambe le gambe. Dopo l'intervento chirurgico, le sue condizioni hanno continuato a peggiorare e, il 4 aprile 2018, poco dopo aver compiuto 60 anni,ladonnaè deceduta.

Il figlio della coppia, di circa 39 anni, è rimasto talmente traumatizzato dalle persecuzioni subite dai genitori nel corso degli anni, che si è chiuso in se stesso e si è rifiutato di socializzare; rimaneva quasi sempre chiuso nella sua stanza.

2.2.3. Morti dopo due decenni di persecuzioni

2.2.3.1. Donna dello Shandong muore dopo decenni di vessazioni, sfollamenti e sofferenze, dovute alla somministrazione involontaria di farmaci

All'inizio di marzo 2000 la signora Wang Shuhua e suo marito, Zhou Chuanzhong, sono stati costretti a vivere lontano da casa per evitare le frequenti vessazioni da parte della polizia. Tuttavia, non molto tempo dopo il loro trasferimento, gli agenti sono sempre riusciti a trovarli. I coniugi hanno vissuto in diverse province, per nascondersi dalla polizia, tra cui l'Hubei, lo Shanxi e l'Hebei.

In seguito a un arresto nel 2006, la signora Wang è stata sottoposta a iniezioni tossiche e in seguito ha sofferto di continue convulsioni e nausea. Nel 2013 le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate ed è diventata completamente inabile. Il 14 agosto dell'anno scorso è deceduta all'età di 68 anni, dopo aver lottato per un altro decennio con le sofferenze fisiche e sopportando l'angoscia mentale della continua persecuzione del Falun Gong, in particolare per aver assistito all'arresto e alla condanna del marito.

Poiché l'ufficio per la previdenza sociale aveva sospeso loro la pensione e il figlio non poteva lavorare a causa delle ferite riportate in un incidente stradale, la famiglia aveva solo 500 yuan (circa 67 euro) in contanti e non poteva nemmeno permettersi di pagare il funerale di Shuhua. Dopo aver saputo della loro situazione, un parente ha prestato loro 10.000 yuan (circa 1.320 euro). Solo allora la famiglia ha cremato il corpo della donna, affinché potesse riposare in pace.

2.2.3.2. Architetto del Guangdong muore a 60 anni dopo ripetute vessazioni della polizia

Il 23 maggio dell'anno scorso Chen Yanping, di 60 anni, residente a Guangzhou ina provincia del Guangdong, è deceduta dopo anni di vessazioni da parte della polizia perché praticava il Falun Gong.

Chen Yanping

La signora Chen, proprietaria di uno studio di architettura, ha attribuito al Falun Gong il merito di aver tenuto sotto controllo la sua cisti epatica congenita (sacche piene di liquido nel fegato). Tuttavia, dopo le ripetute molestie della polizia per la sua fede, ha avuto una ricaduta della sua condizione e ha sviluppato altri sintomi. Yanping non si è mai ripresa e, alla fine, è deceduta.

Dopo l'inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999, la polizia ha mantenuto una stretta sorveglianza, le ha impedito di andare all'estero e non le ha permesso nemmeno di visitare la vicina città di Hong Kong. Yanping è stata contattata diverse volte dalla polizia, mentre era in procinto d'imbarcarsi su un aereo per un viaggio nazionale, e le veniva sempre chiesta la sua destinazione. Per evitare ulteriori molestie, quando doveva viaggiare, spesso percorreva lunghe distanze in auto, anziché in aereo.

Nel 2023 le molestie nei suoi confronti si sono intensificate, dopo che la polizia locale ha scoperto che aveva pubblicato su WeChat (una piattaforma di social media molto diffusa in Cina) un articolo scritto dal fondatore del Falun Gong. Gli agenti si sono presentati a casa sua e, contro la sua volontà, hanno controllato il suo cellulare e i suoi post su WeChat. La donna è stata interrogata e le sono stati confiscati un ritratto del fondatore del Falun Gong e alcune opere d'arte sul Falun Gong.

Un giorno di fine novembre 2023 gli agenti hanno bussato alla porta della signora Chen. Quando nessuno ha risposto, hanno bussato anche alla porta della vicina e le hanno chiesto se Yanping fosse in casa e con chi vivesse. Quella sera, poco dopo le 20:00, la signora Chen è uscita dal suo appartamento per prendere qualcosa in macchina. Mentre si stava dirigendo verso il garage, si è imbattuta in quattro agenti di polizia. Non hanno capito subito che era la signora Chen, ma lei sapeva che stavano venendo a cercarla. Invece di tornare al suo appartamento, si è immediatamente allontanata, ma non avendo con sé il telefono e nemmeno del denaro, è riuscita a trovare una sistemazione temporanea e ha vissuto per un po' lontano da casa, per evitare di essere arrestata.

A partire dal mese di febbraio dell'anno scorso, la signora Chen ha iniziato ad avere difficoltà a camminare, con gonfiore ai piedi, dopo la recidiva della cisti epatica. Il gonfiore si è gradualmente esteso alle gambe e il suo peso è aumentato, come anche il suo girovita. L'aumento del peso addominale ha compresso le vene della parte inferiore delle gambe e ha ostacolato il flusso di sangue venoso, peggiorando l'edema degli arti inferiori. Nel frattempo, la pancia spingeva contro il diaframma e contro il cuore, che iniziava a battere violentemente. Anche lo stomaco è stato compresso e la donna ha perso l'appetito.

Nonostante mangiasse poco, Yanping ha preso quasi 70 chili in tre mesi. Si sentiva a disagio in qualsiasi posizione si trovasse, in piedi, seduta o sdraiata.

Il 4 aprile dell'anno scorso la signora Chen ha chiamato qualcuno con Facetime e subito sono arrivati due agenti. Le hanno ordinato di smettere di usare Facetime e hanno cancellato l'applicazione dal suo telefono.

In seguito Yanping è stata ricoverata in ospedale. La donna ha spiegato ai suoi familiari e agli operatori sanitari che se, nel novembre 2023 non fosse stata costretta a vivere lontano da casa, la sua salute non sarebbe peggiorata così rapidamente. Nonostante la sofferenza, Yanping è rimasta calma e allegra. Il 12 maggio, la Giornata delle infermiere, ha persino regalato alle sue infermiere un cesto di fiori e un cesto di frutta. Non è chiaro se, il 23 maggio, la donna sia deceduta in ospedale o a casa.

2.2.3.3. Amato medico ultracinquantenne muore dopo anni di persecuzione

Il 24 novembre dell'anno scorso il dottor Dong Wencheng, amato medico della città di Harbin in provincia dell'Heilongjiang, è deceduto dopo aver subito anni di persecuzione per la sua fede nel Falun Gong.

Il signor Dong, che aveva circa 50 anni, gestiva la sua clinica e spesso applicava tariffe basse o nulle ai pazienti in difficoltà economica. La sua generosità, le sue eccezionali capacità mediche e la sua simpatia gli sono valse il rispetto della gente e hanno attirato pazienti da tutto il mondo. Quando hanno saputo della sua scomparsa, molti dei suoi pazienti hanno versato lacrime e si sono chiesti se avrebbero mai più trovato un medico così bravo.

Il 3 dicembre 2001 il dottor Dong è stato arrestato per la prima volta e portato in un centro per il lavaggio del cervello. Prima di rilasciarlo, la polizia lo ha costretto a pagare 2.000 yuan (circa 270 euro) e a consegnare gli atti delle sue tre residenze.

Nel 2002, dopo un viaggio a Pechino per lanciare un appello in favore del Falun Gong, il dottor Dong è stato arrestato e trattenuto in sei diversi centri di detenzione, nella Capitale cinese. In seguito è stato scortato ad Harbin, dov'è stato trattenuto nel centro di detenzione del distretto di Shuangcheng. Per protestare, l'uomo ha iniziato uno sciopero della fame ed è stato nutrito a forza. Quando è caduto in condizioni critiche, è stato rilasciato, ma non molto tempo dopo il suo ritorno a casa, ha dovuto nascondersi per evitare le frequenti vessazioni perpetrate dai funzionari dei villaggi locali.

Il 16 aprile 2002 il dottor Dong si è recato di nuovo a Pechino per appellarsi in favore del Falun Gong. È stato arrestato e, in seguito a una caduta, si è ferito a una gamba. Quando è stato riportato nell'Heilongjiang, è stato nuovamente trattenuto nello stesso centro di detenzione del distretto di Shuangcheng. Le sue condizioni hanno continuato a peggiorare e le guardie lo hanno rilasciato.

Dopo un altro arresto in data sconosciuta, al medico sono stati inflitti due anni di lavori forzati, trascorsi nel campo di lavoro di Changlinzi. Le guardie lo hanno sottoposto a varie forme di abuso, tra cui percosse, impiccagione a testa in giù (vedi immagine sotto), scosse elettriche e versamento di acqua fredda addosso. A un certo punto, dopo le ripetute percosse, ha subito una commozione cerebrale e ha sviluppato un disturbo mentale.

Illustrazione della tortura: Appeso a testa in giù

Il 6 maggio 2016 Dong è stato arrestato un'altra volta, mentre stava facendo la spesa in un supermercato. Dopo essere stato rilasciato, ha dovuto affrontare una costante sorveglianza e molestie per la sua fede. La pressione mentale ha compromesso la sua salute e, il 24 novembre dell'anno scorso è deceduto.

2.2.3.4. Dopo oltre 13 anni dietro le sbarre, un uomo di Pechino muore quattro mesi dopo aver terminato il terzo periodo di detenzione

Il 26 novembre 2023 Pang You, residente a Pechino, era irriconoscibile quando è stato rilasciato, dopo aver scontato un anno e tre mesi semplicemente perché aveva praticato il Falun Gong. Ha sofferto di perdita di proteine del siero dall'apparato digerente e di eccessiva sudorazione. Era estremamente debole e faticava a camminare.

Il defunto Pang You con la moglie e il figlio

Le autorità locali hanno tenuto d'occhio il signor Pang, ex direttore dell'ufficio urbanistico e dirigente di una società immobiliare, anche dopo il suo ritorno a casa. Di tanto in tanto l'uomo è stato molestato dalla polizia, che ha organizzato delle persone per controllarlo durante la settimana delle “Due sessioni” del mese di marzo dell'anno scorso.

Le “due sessioni” sono le riunioni annuali del Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CPPCC) e del Congresso nazionale del popolo (NPC). L'anno scorso il CPPCC è iniziato il 4 marzo e l'NPC un giorno dopo, ed entrambi si sono conclusi l'11 marzo. Il regime comunista è noto per intensificare la persecuzione dei praticanti del Falun Gong in prossimità di date sensibili, come le “due sessioni”.

Il 9 aprile dell'anno scorso le condizioni del signor Pang si sono rapidamente deteriorate ed è deceduto all'età di 61 anni. La sua scomparsa ha coronato decenni di sofferenza per mano del regime comunista.

Pang è stato condannato una prima volta a otto anni dopo essere stato arrestato il 27 settembre 2000. Meno di un anno dopo essere stato rilasciato nel 2008, il 3 agosto dello stesso anno è stato nuovamente arrestato e condannato a quattro anni di prigione. La sua terza condanna al carcere deriva dall'arresto del 2 maggio 2022. Pur essendo stato rilasciato su cauzione il giorno successivo, il 28 luglio 2022 è stato nuovamente arrestato. Durante la detenzione le sue condizioni di salute sono peggiorate e, due mesi dopo è stato inviato all'ospedale della polizia di Pechino. Il 3 luglio 2023 ha partecipato a un'udienza online dalla sua stanza d'ospedale e poco dopo è stato condannato a un anno e tre mesi.

Durante la sua detenzione, la salute del signor Pang ha continuato a peggiorare. Ha avuto insufficienze cardiache e renali, oltre a un grave edema sotto le ossa dell'anca. Aveva l'addome gonfio e soffriva anche di complicazioni diabetiche, con due piaghe aperte sui piedi che trasudavano pus. L'uomo non riusciva a stare in piedi e, quando il suo avvocato è andato a trovarlo, è stato portato via in sedia a rotelle. Nonostante le sue condizioni, le autorità si sono rifiutate di rilasciarlo sulla parola.

2.2.3.5. Donna del Liaoning impazzita dopo un anno di detenzione, muore sette anni dopo

Xing Anmei,della città di Shenyang in provincia delLiaoning, ha avuto un crollo mentale a causa delle torture e della somministrazione di farmaci non idonei,mentre stava scontandounapena per la sua fedenelFalun Gong. Per i successivi sette anniha dovutolottarecon una salute cagionevole e,il 22 febbraio dell'anno scorso, è deceduta all'età di 67 anni.

Xing Anmei e la sua famiglia

L'ultimo arresto della signora Xing risale al 14 aprile 2016, quando stava facendo colazione con il marito e i due figli in una tavola calda locale. La polizia ha rivelato che la famiglia è stata presa di mira per aver presentato una denuncia penale contro l'ex dittatore cinese Jiang Zemin, responsabile di aver iniziato la persecuzione del Falun Gong, e che aveva portato ai loro arresti passati.

Un mese dopo il loro figlio è stato rilasciato, mentre alla sorella è stata concessa la libertà provvisoria e lo stesso giorno è stata messa agli arresti domiciliari. La giovane donna ha ricordato che suo fratello zoppicava e sembrava stordito dopo che entrambi sono tornati a casa. Il giovane ha detto di essere stato picchiato dalla polizia e,per un certo periodo di tempo non ha osato uscire di casa.

Il 23 febbraio 2017 la signora Xing è stata condannata a un anno e multata di 5.000 yuan (circa 660 euro). Quattro giorni dopo, la figlia è stata condannata a un anno di libertà vigilata e multata di 2.000 yuan. Il marito è stato condannato a due anni e mezzo, oltre a una multa di 10.000 yuan.

Nel centro di detenzione della città di Shenyang, la signora Xing è stata tenuta in isolamento, torturata e alimentata regolarmente con farmaci tossici. Mentre veniva picchiata, le sono stati strappati i denti e di conseguenza, aveva difficoltà a deglutire e accusava vertigini, affaticamento, palpitazioni e nausea. Nonostante le sue condizioni, le guardie l'hanno incatenata e hanno legato la sua mano sinistra a un anello nel pavimento. Non le hanno tolto le catene nemmeno quando aveva bisogno di andare in bagno. Un'altra volta, due detenuti si sono seduti sulle sue gambe mentre altri due le torcevano le braccia dietro la schiena, ferendola gravemente alla spalla e al braccio sinistro.

Il 14 aprile 2017, quando è stata rilasciata, Anmei non era più in sé. Era estremamente impaurita, non riusciva a riconoscere i suoi familiari e nemmeno i suoi figli. Correva giorno e notte, gridava, colpiva le persone e lanciava oggetti da una finestra al piano di sopra. Di tanto in tanto pronunciava: “Ai praticanti del Falun Gong vengono somministrati a forza farmaci ogni giorno”. Dopo aver lottato per sette anni con una salute cagionevole, il 22 febbraio dell'anno scorso è deceduta.

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